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Supermarket hi tech nel campo nomadi


Il Mattino

Giugliano. Un supermarket hi tech nel campo nomadi: denunciata
Il Mattino
Il blitz dei militari dell'Arma è stato eseguito durante un servizio di controllo effettuato nel campo nomadi della zona industriale di Giugliano. Ad agire i carabinieri della Stazione di Giugliano diretti dal maresciallo Alfonso Vecchione e coordinati

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Titolari di un locale pestati da tre rom – Il Tempo

Titolari di un locale pestati da tre rom
Il Tempo
Ora sono rinchiusi nel carcere isernino di Ponte San Leonardo Fabio, Cesare e Consiglio Spada, i tre fratelli rom arrestati l’altra notte dai carabinieri di Venafro, coordinati dal comando provinciale di Isernia. Per tutti l’accusa formulata è  

Lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Arrestato marocchino ad … – Marsala.it


TrapaniOk

Lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Arrestato marocchino ad
Marsala.it
Con la fine dell'estate ed il rientro in città di numerosi alcamesi e la conseguente ripresa a pieno regime delle attività commerciali, i Carabinieri della Compagnia di Alcamo coordinati dal Capitano Savino Capodivento, hanno intensificato i controlli
Alcamo: arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficialeTrapaniOk
Trapani: aggredisce i carabinieri durante un controllo, arrestato LiberoQuotidiano.it

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Padova: rissa tra ‘famiglie romene’ per il posto da lavavetri!

PADOVA. Rissa tra lavavetri all’incrocio della Stanga: due famiglie rumene che si azzuffano per il “controllo del territorio” in uno dei punti più trafficati della città. È la guerra delle elemosine, il dramma della disperazione, la lotta di chi non ha nulla. Nella zuffa è stata picchiata anche una donna in gravidanza che è corsa a chiedere aiuto al titolare della vicina tabaccheria. Oltre alla polizia sul posto è arrivato anche don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace.
È successo verso le 10 del mattino. La situazione è esplosa nel momento in cui la famiglia che solitamente staziona al semaforo della Stanga ha trovato le postazioni occupate da altri connazionali. La lite, inizialmente verbale, è degenerata in poco tempo. Otto persone in tutto, quattro contro quattro, con le donne più agguerrite degli uomini. Una trentenne incinta è stata malmenata da una componente dell’altra famiglia. Quando si è resa conto di non riuscire a difendersi, è corsa nella tabaccheria di via Ariosto.
«Si inseguivano, si minacciavano, le donne si prendevano per i capelli» racconta Dorino Mazzetto, il titolare della tabaccheria. «Io stavo lavorando quando improvvisamente è entrata una ragazza terrorizzata. Si è aggrappata a me chiedendo protezione da un’altra donna che la stava inseguendo. Poi è arrivata la polizia e subito dopo anche don Albino Bizzotto».
All’incrocio della Stanga sono accorsi i poliziotti della squadra Volante. Gli agenti, coordinati dal commissario capo Valeria Pace, sono riusciti a placare le ire dei contendenti. Le otto persone poi sono state accompagnate in questura per gli accertamenti.
«È la battaglia per il territorio» continua il tabaccaio, «a chi vive altrove può suonare strano ma noi ci siamo abituati. Ogni giorno vediamo quel che succede in questo incrocio. La polizia ogni tanto li multa ma appena la pattuglia riparte, loro buttano via il verbale. È una storia che si ripete ormai da tanti anni».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/09/15/news/guerra-dei-lavavetri-scoppia-la-rissa-all-incrocio-della-stanga-1.7747618

Nigeriano a caccia di italiani, insegue e picchia passanti

PADOVA 10 settembre 2013 –  Preso a schiaffi da un nigeriano senza motivo, nella stazione della sua città, al termine della giornata di lavoro. Aggredito per strada da un folle in preda ai fumi dell’alcol. Giuseppe Palermo, 46 anni, psicologo residente al Portello, non dimenticherà facilmente ciò che è successo domenica sera poco dopo le 22. «Per tutta la notte non ho dormito al pensiero di ciò che è successo. Ho pensato a Milano, alle persone uccise a picconate. Poteva accadere anche a me, nella mia città».

Lo psicologo lavora all’Usl 6 di Vicenza. Domenica, finito il turno, è salito in treno ed è tornato a Padova. «Stavo attraversando le strisce pedonali dopo essermi lasciato alle spalle piazzale Stazione, quando mi sono trovato davanti quel balordo nigeriano» racconta Giuseppe Palermo, «senza dire nulla mi ha sferrato due sberle, destro e sinistro. Non contento cercava ancora di venirmi addosso, urlando come un pazzo. Io sono scappato in direzione della stazione e ho telefonato al 113. Lui continuava a seguirmi, durante il tragitto ha incontrato altre tre o quattro persone e ha picchiato anche loro. Quando si è reso conto che avevo il telefono in mano ha tentato di scappare ma a quel punto è arrivata la volante della polizia. I poliziotti sono riusciti a placcarlo a terra».

Gli agenti della squadra Volante, coordinati dal commissario capo Valeria Pace, hanno fermato l’africano scoprendo che si tratta di un ragazzo nigeriano di 25 anni. Era palesemente ubriaco. I poliziotti l’hanno identificato e accompagnato in ospedale per gli accertamenti psichici. È stato denunciato a piede libero. «Sono ancora sotto choc» rivela Palermo, «quel ragazzo poteva avere in mano qualsiasi cosa: un coltello, un bastone, una pistola. Poteva accadere ciò che è successo a Milano. Sono tornato a casa con questo incubo e non ho chiuso occhio tutta la notte. Mi sono sentito impotente, in balìa di una furia». Dopo una simile esperienza non poteva mancare una valutazione complessiva sulla situazione in stazione ferroviaria. «Andavo per la mia strada come faccio tutte le sere ed è vergognoso ciò che è successo. Non me la prendo con nessuno e non me la sento di dare colpe a nessuno ma non è normale che una persona venga aggredita per strada in quel modo, senza alcun motivo. Non in una città come Padova».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/09/10/news/presi-a-schiaffi-per-strada-senza-motivo-1.7719672

Jesolo, comandante vigili scrive al prefetto: “Immigrati troppo violenti”. Situazione allarmante.

JESOLO agosto 2013 –  Extracomunitari troppo violenti, il comandante della polizia scrive al prefetto. Nei giorni scorsi si sono moltiplicati gli interventi degli agenti, coordinati dal comandante Claudio Vanin. In un solo giorno sono arrivati a sequestrare fino a oltre ventimila pezzi, tra borse, orologi, indumenti e altro materiale contraffatto. Quest’anno, poi, la polizia locale ha intensificato molto la lotta alle vendite abusive sulla spiaggia e alla contraffazione, tanto che gli agenti sono arrivati quasi alle fonti di approvvigionamento, verso gli autobus dell’entroterra in cui salgono i venditori con i loro borsoni.

Negli autobus ci sono stati molti scontri. Per non parlare sulle spiagge, dove ormai i venditori non accettano più il sequestro della merce e reagiscono puntualmente. I momenti di tensione non sono mancati, e anche gli scontri. In già due occasioni ci sono stati agenti feriti e anche il comandante è stato aggredito fisicamente sull’arenile. Una situazione che potrebbe degenerare. Pare che alcune etnie rifiutino i controlli e i sequestri nel modo più assoluto. Si sono organizzati, uniti per affrontare gli agenti e respingerli. Spesso sono uomini corpulenti, determinati a difendere il territorio in una sorta di ribellione contro chi impedisce loro di lavorare. Ecco il perché di questa lettera al prefetto che vuole fare presente la difficile situazione in cui le forze di polizia sono costrette a lavorare al lido di Jesolo invaso dai venditori.

Una piaga che continua a perseguitare il litorale, ormai da un decennio in modo grave. I turisti chiedono tranquillità. È vero che molti si divertono ad acquistare borse e occhiali falsamente griffati, ma la maggior parte non vuole essere importunata sulla spiaggia da centinaia di venditori vanno su e giù tutto il giorno.

Nonostante i controlli, anche con gli steward della Federconsorzi, abbondano ancora i venditori abusivi, che spesso eleggono la passeggiata a mare, territorio quasi franco perché oltre le concessioni, a loro bancarella.

Di fronte gli hotel Carlton e palazzo Semiramis, nella zona tra piazza Milano e Torino, sono stati segnalate dai bagnanti almeno una quindicina di persone, tutti extracomunitari, senza contare le loro donne, intenti a esibire la merce. «Non si sa come facciano», protestano i bagnanti, «perché non vendono nulla, o quasi. La cosa che dà più fastidio è la loro arroganza e le persone hanno timore, soprattutto donne e bambini ,di passare vicino a loro. Nessuno che si occupi di sorverglianza fa nulla per cercare di mandarli via, anzi si fermano a scherzare e ridere assieme. Questa è la situazione e poi ci lamentiamo che il turismo e in crisi».

http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/08/20/news/venditori-abusivi-violenti-e-pericolosi-lettera-al-prefetto-1.7609927

90enne malata d’Alzheimer pestata dalla badante

BOLZANO. Immagini di una violenza inaudita quelle che nel quartiere Gries-San Quirino hanno incastrato una badante moldava di 54 anni. La donna, infatti, picchiava selvaggiamente l’anziana pensionata di 90 anni, affetta da demenza senile, per la quale lavorava da quattro anni. I maltrattamenti andavano avanti sicuramente da diversi mesi, ma solo ieri la polizia è riuscita ad arrestare la badante. Le mini camere installate in tutte le stanze dell’appartamento dimostrano come l’anziana venisse trattata in modo disumano, da chi in realtà avrebbe dovuto prendersi cura di lei. Venerdì mattina, alle 11, la situazione si fa insostenibile e gli agenti della Squadra Mobile, coordinati da Giuseppe Tricarico, devono intervenire. La moldava deve rispondere di maltrattamenti. Viveva insieme al compagno e al figlio nell’appartamento della donna e riceveva uno stipendio di 1.800 euro al mese.
Prima immagine. L’anziana fa fatica a mangiare. Mastica lentamente. La badante le siede accanto. Tiene in mano il cucchiaio. Poi succede qualcosa che è difficile da descrivere. La badante vuole che l’anziana si sbrighi. Le tappa il naso con una mano, mentre con l’altra le infila la zuppa in gola. La vittima quasi soffoca. Parte del cibo finisce sui vestiti. Inizia a piangere. Ma le lacrime non fermano la crudeltà della donna. Anzi, viene colpita con uno schiaffo al volto: «Sbrigati. Ti ho detto di mangiare. E stai zitta. Guarda che schifo che hai combinato».
Seconda immagine. L’anziana deve essere lavata. Oramai non è più in grado di farlo da sola. Ha bisogno di un’assistenza costante. La badante la prende per le braccia e poi la spinge con un calcio sulla sedia. Invece di accompagnarla alla toilette per farle un bagno, prende uno straccio bagnato e si limita a “pulire” un po’ la faccia e sotto le ascelle. L’anziana si lamenta. Si capisce che è sofferente. Arriva un altro schiaffo. Gli schiaffi, infatti, in questa casa non mancano. La badante ne fa molto uso, così come dei calci e degli insulti. La moldava fa alzare la novantenne, che pensa di poter tornare a letto. Ma la crudeltà della 54enne non ha limiti. Le dà una spinta per farla cadere. Ride. Si prende gioco di lei. Questa situazione va avanti per ore.
Terza immagine. È ora di pranzo. La badante porta l’anziana in salotto. La prende come se stesse sollevando un sacco di patate, che viene gettato sul divano. Accende la televisione e poi sparisce. La donna, di madrelingua tedesca, viene abbandonata così per diverse ore. La moldava è in cucina con il compagno italiano e il figlio 21enne (entrambi disoccupati). Poi esce e va a divertirsi. Torna nel cuore della notte. L’anziana è ancora seduta lì, dove l’aveva lasciata. E come avrebbe potuto allontanarsi, visto che non può camminare da sola. Per tutto il pomeriggio e tutta la sera ha pianto. Ma nessuno ha potuto aiutarla.
Quarta immagine. La badante dà da mangiare al pappagallo. Se ne prende cura come fosse un bambino. L’anziana è stata spinta su una sedia. È stata schiaffeggiata. È stata presa a calci. Adesso, per la crudele moldava, è il momento degli insulti. Parla al pappagallo: «Guarda quella vecchia. Vedi come si diventa quando passano gli anni? Ci si trasforma in pazzi e animali». In realtà, neanche le bestie tratterebbero quella povera anziana così come la tratta l’assistente moldava. Lunedì mattina, finalmente, i vicini di casa vanno in Procura. Dicono di sentire le urla e i lamenti dell’anziana. Dicono che ultimamente è trascurata. La polizia scoprirà di più. Scoprirà le vessazioni, i maltrattamenti, la violenza psicologica. Ora la vittima si trova in ospedale. Le sue condizioni psicologiche sono gravi.

http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2013/07/06/news/anziana-picchiata-arrestata-la-badante-1.7380195

Donna aggredita da due romeni ubriachi

ANGRI – Paura per una donna che commerciante che vende giocattoli aggredita da due cittadini rumeni. I due, che probabilmente erano sotto l’effetto dell’alcool, avevano iniziato a litigare tra loro violentemente ma poi si erano recati vicino allo stand dell’angrese. Intorno alle 22, hanno aggredito la signora dello stand dei giocattoli all’ingresso dell’area di sosta Mcm dopo una lite verbale. Inizialmente i due si stavano picchiando a vicenda quando ad un certo punto si sono recati vicino allo stand di giocattoli allestito per la festa patronale chiedendo in maniera insistente di avere della merce. Erano visibilmente alticci e poco coordinati nei loro movimenti. Al rifiuto della donna che non ha voluto vendergli nulla, è iniziato il battibecco che è sfociato in un’aggressione contro la malcapitata. Attimi di vero terrore per alcuni passanti che hanno assistito alla scena manesca. Sono stati proprio alcuni testimoni, loro malgrado, ad evitare alla donna il peggio. Un vero shock per tutti. Subito sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia municipale coordinati dal maggiore Anna Galasso che hanno identificato e fermato i due rumeni. Presenti anche i carabinieri della locale stazione. I due sono stati denunciati. La donna venditrice di giocattoli, invece, per fortuna non è rimasta ferita ma solo scossa dall’agguato. La festa di San Giovanni, quasi storicamente, trascina sempre con sé episodi di questo tipo. Domenica la violenta lite tra i due rumeni è stata davvero pericolosa per chi si trovava nei pressi del bar di Corso Vittorio Emanuele al momento dello scatto d’ira. Dulcis in fundo, l’aggressione alla donna non ha certo alleggerito il clima.

 http://www.positanonews.it/articoli/97960/angri_paura_sul_corso_vittorio_emanuele_in_due_aggrediscono_una_donna_denunciati.html

Indiano maltratta e pesta la moglie

Fabriano, 25 giugno 2013 – Maltratta la moglie fino al punto di picchiarla prima e dopo l’intervento del carabinieri, tanto da essere arrestato e trasferito al carcere anconetano di Montacuto. Il doppio episodio con protagonista un 36enne indiano S.S. ormai da parecchi anni residente a Fabriano nella frazione di Albacina è avvenuto nello spazio di appena due giorni tra domenica e ieri in cui le tensioni in famiglia sono state decisamente alte.

Proprio la donna nella serata di domenica aveva avvisato telefonicamente i militari dell’Arma che il marito stava dando in escandescenza passando dalle minacce verbali ad alzare le mani. Così i carabinieri sono arrivati sul posto per verificare cosa stesse succedendo e, alla vista delle ‘divise’, la situazione si sarebbe in qualche modo tranquillizzata convincendo i carabinieri a lasciare l’abitazione senza alcun tipo di provvedimento. Lunedì mattina la donna si è presentata in caserma per riferire ai carabinieri coordinati dal capitano Benedetto Iurlaro come non si sentisse affatto sicura di fronte, a sue dire, alle continue intemperanze del marito. Già nel pomeriggio di ieri le tensioni si sono ancora una volta acuite tanto che i carabinieri sono tornati nell’alloggio della famiglia indiana per quello che hanno ritenuto a tutti gli effetti un nuovo caso di maltrattamenti in famiglia con la donna che avrebbe anche riportato lievi lesioni. Da qui il trasferimento dell’uomo in caserma per ulteriori accertamenti e poi la decisione di arrestarlo mettendolo a disposizione della Procura che ha optato per il trasloco precauzionale al carcere anconetano. A contribuire all’arresto, oltre a due giorni decisamente caldi sul fronte delle tensioni familiari, anche i precedenti, in quanto già nel 2007 erano stati segnalati alle forze dell’ordine i primi presunti maltrattamenti.

Romeno si spoglia davanti ai bambini

E’ stato incastrato da due vigilesse in borghese un 44enne di nazionalità rumena che aveva l’abitudine di denudarsi davanti a studentesse e bambini.

Si denudava davanti a tutti al parco di viale Repubblica a Oristano. Davanti a studentesse e bambini si mostrava come “mamma l’ha fatto”. Un vero esibizionista che oggi è stato incastrato da due insospettabili ragazze. Due giovani donne che in realtà erano vigilesse in borghese. È finita con una denuncia per atti osceni in luogo pubblico la performance di un 44enne di nazionalità rumena, senza fissa dimora.

L’ALLARME – Da alcuni giorni al comando della Polizia locale di via Carmime stavano arrivando numerose segnalazioni per le esibizioni di un uomo che, senza alcun pudore, si abbassava i pantaloni davanti agli occhi increduli dei passanti. Come location dei suoi atti aveva scelto il parco di viale Repubblica, una delle aree verdi più frequentate in città sia di mattina che di pomeriggio. I vigili, coordinati dal comandante Rinaldo Dettori, hanno avviato una serie di indagini e controlli per cercare di bloccare il maniaco.

LA DENUNCIA – Oggi è scattato il blitz. Un’operazione studiata nei dettagli: due vigilesse in borghese sono andate al parco di viale Repubblica, passeggiavano tranquillamente in incognito. Il cittadino rumeno è caduto subito nella trappola: come ha visto le due vigilisse non ha perso tempo e si è spogliato. Ma come si è abbassato pantaloni e slip, le agenti di polizia locale hanno tirato fuori il tesserino. Immediatamente è arrivata la pattuglia dei vigili che era appostata per supportare le due ragazze. Il quarantaquattrenne è stato subito accompagnato in caserma ed è stato identificato. Ed è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico.

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2013/06/06/oristano_si_spogliava_davanti_ai_bambini_denunciato_esibizionista_44enne_romeno-5-317721.html

Denunciato e liberato. Ora di sicuro non lo farà più.