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Padova: rissa tra ‘famiglie romene’ per il posto da lavavetri!

PADOVA. Rissa tra lavavetri all’incrocio della Stanga: due famiglie rumene che si azzuffano per il “controllo del territorio” in uno dei punti più trafficati della città. È la guerra delle elemosine, il dramma della disperazione, la lotta di chi non ha nulla. Nella zuffa è stata picchiata anche una donna in gravidanza che è corsa a chiedere aiuto al titolare della vicina tabaccheria. Oltre alla polizia sul posto è arrivato anche don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace.
È successo verso le 10 del mattino. La situazione è esplosa nel momento in cui la famiglia che solitamente staziona al semaforo della Stanga ha trovato le postazioni occupate da altri connazionali. La lite, inizialmente verbale, è degenerata in poco tempo. Otto persone in tutto, quattro contro quattro, con le donne più agguerrite degli uomini. Una trentenne incinta è stata malmenata da una componente dell’altra famiglia. Quando si è resa conto di non riuscire a difendersi, è corsa nella tabaccheria di via Ariosto.
«Si inseguivano, si minacciavano, le donne si prendevano per i capelli» racconta Dorino Mazzetto, il titolare della tabaccheria. «Io stavo lavorando quando improvvisamente è entrata una ragazza terrorizzata. Si è aggrappata a me chiedendo protezione da un’altra donna che la stava inseguendo. Poi è arrivata la polizia e subito dopo anche don Albino Bizzotto».
All’incrocio della Stanga sono accorsi i poliziotti della squadra Volante. Gli agenti, coordinati dal commissario capo Valeria Pace, sono riusciti a placare le ire dei contendenti. Le otto persone poi sono state accompagnate in questura per gli accertamenti.
«È la battaglia per il territorio» continua il tabaccaio, «a chi vive altrove può suonare strano ma noi ci siamo abituati. Ogni giorno vediamo quel che succede in questo incrocio. La polizia ogni tanto li multa ma appena la pattuglia riparte, loro buttano via il verbale. È una storia che si ripete ormai da tanti anni».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/09/15/news/guerra-dei-lavavetri-scoppia-la-rissa-all-incrocio-della-stanga-1.7747618

Albanese espulso dopo 23 anni di crimini

Todi 04 luglio 2013 – Un altro pericoloso criminale che da anni risiedeva regolarmente a Todi è stato rimpatriato dagli Agenti dell’Ufficio Immigrazione, diretto dal Commissario Capo Claudio Giugliano, in collaborazione con la Compagnia Carabinieri Tuderte.

Si tratta di M. A.  del ’69, albanese, è arrivato in Italia da clandestino nel ’90 , e dopo avere vissuto , con due falsi nomi, nel Nord Italia, nel 2005 si è trasferito a Todi ove ha ottenuto, regolarizzando la sua posizione, un permesso di soggiorno.Da allora ha vissuto con moglie e figli con permesso di soggiorno periodicamente rinnovato.

Lo straniero ha subito molte condanne per traffico e produzione di stupefacenti nel 2007 – 4 anni di reclusione – due denunce per rissa a Todi e da ultimo un altro arresto a Todi nel 2011 sempre per droga. Un curriculum criminale che ha indotto l’Ufficio Immigrazione a proporre alla Prefettura un provvedimento di espulsione per pericolosità sociale .

Nei giorni scorsi, dopo essere stato rintracciato dai Carabinieri a Todi, in Questura si è provveduto alla notifica della revoca del permesso di soggiorno e  del provvedimento di espulsione.Nonostante la forte opposizione del suo avvocato, il Giudice di Pace che ha convalidato l’atto. In serata è stato scortato da due agenti presso l’ Aeroporto di Roma Fiumicino da dove è partito con un volo diretto a Tirana. Nonostante che a Todi viva la sua famiglia non potrà più rientrare in Italia .

http://www.perugiatoday.it/cronaca/todi-espulso-albanese-pericolosita-sociale-.html

Storia emblematica del disastro italiano in tema di immigrazione.

 

 

 

Padova, blitz contro accattonaggio molesto: cacciati immigrati, applausi della folla

Padova 28 apr 2013 – Continuano tra l’entusiasmo dei padovani i pattuglioni anti mendicanti del week end. Una squadra interforze guidata dal commissario capo Valeria Pace e composta da nucleo cinofili della questura, da poliziotti di quartiere e vigili urbani ieri mattina, tra le 9.30 e le 12.30, ha identificato una decina di persone, tra cui una coppia di serbi, beccati a mendicare con i figli piccoli tra piazzetta San Nicolò e Capitaniato. Un’operazione che i cittadini, commercianti e fruitori delle piazze, soprattutto anziani, hanno accolto con entusiasmo, complimentandosi con le forze dell’ordine fermate per la strada mentre allontanavano i mendicanti: «bravi», «è ora che la smettano», i commenti dei presenti. C’è scappata anche qualche stretta di mano e, racconta chi c’era, anche qualche applauso.

Ad essere particolarmente soddisfatti, a un mese dall’avvio delle pattuglie di sorveglianza, in campo il venerdì e il sabato, proprio i commercianti che, qualche tempo fa, stanchi dell’assalto dei mendicanti che scoraggiavano i clienti, avevano cominciato a pensare di tutelarsi con vigilantes privati. Proprio loro ora, ammettono di avere assistito a un miglioramento significativo delle condizioni di vivibilità e sicurezza delle piazze. Complessivamente, il pattuglione che ha operato nelle piazze Signori, Erbe, Frutta, Capitaniato, San Nicolò e soprattuttuo in zona Salone, ha portato all’identificazione di dieci persone, tutti rumeni a parte i due serbi e un nigeriano, quest’ultimo bloccato in via Manin: tutti sono stati multati per accattonaggio molesto dalla polizia municipale.

I due serbi, entrambi ventenni, sono stati individuati mentre chiedevano l’elemosina, lui con il bimbo di tre anni per mano, lei con quello di un anno in braccio a poche decine di metri di distanza l’uno dall’altro: risultano residenti nel campo nomadi di via Tassinari.I due sono stati identificati prima di essere rimessi in libertà: operazioni come queste, spiegano le forze dell’ordine, oltre a far perdere la giornata di guadagno, servono soprattutto a fotosegnalare gli individui – in particolare donne – che, in diversi casi, risultano coinvolti anche nei furti nelle abitazioni o in altre attività illecite. Queste operazioni permettono, quindi, di tenere la situazione sotto controllo, espellendo gli extracomunitari senza permesso di soggiorno e mappando gli spostamenti degli altri.

«I cittadini apprezzano l’operato delle forze dell’ordine soprattutto quando intervengono sul campo per tutelare i cittadini» sostiene Massimiliano Pellizzari, del ComRes «del resto, in centro ci sono alcune zone ad elevata criticità. Questo riguarda anche via San Fermo dove gli spacciatori ne approfittino per depositare la droga nelle fioriere. Le forze dell’ordine fanno quello che possono, il problema è la legge: servono norme più severe. Non è possibile che queste persone vengano individuate e arrestate e poi, nel giro di un giorno, siano di nuovo per la strada libere di proseguire con i loro traffici».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/04/28/news/mendicanti-allontanati-dalle-piazze-i-cittadini-applaudono-la-polizia-nbsp-1.6965740

Immigrazione clandestina, sgominata gang: al vertice un avvocato di … – Il Messaggero

Immigrazione clandestina, sgominata gang: al vertice un avvocato di
Il Messaggero
Arrestato anche un impiegato del Sui, lo Sportello unico per l'immigrazione che a Latina ha sede in via Legnano. L'indagine, complessa quanto articolata, è stata coordinata dal capo della Squadra mobile, commissario capo Sebastiano Bartolotta e seguita

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Napoli| Terra dei fuochi, rogo vicino – Il Mattino


Il Mattino

Napoli| Terra dei fuochi, rogo vicino
Il Mattino
Le manette sono scattate per V.S., 23 anni, di etnia rom, arrestato sul fatto, dagli agenti dal reparto della Forestale di Napoli diretto dal Commissario Capo Marcello Russo, gli stessi che appena dieci giorni fa, scovarono a meno di un km di distanza