Reggio Emilia, 17 marzo 2014 – «RUBAVA cuccioli di labrador dall’allevamento, per poi svezzarli e rivenderli». È questa l’accusa per cui un nomade reggiano dovrà presentarsi oggi davanti al giudice, in tribunale, a difendersi. Dovrà spiegare perché quei cuccioli, dopo la denuncia di furto da parte degli allevatori, vennero trovati in suo possesso. E, soprattutto, quale fosse la loro provenienza.
Stando alle ricostruzioni, infatti, l’uomo che oggi sarà imputato li stava svezzando, con l’intento poi di cercare nuovi acquirenti e guadagnare ingenti somme di denaro. Ognuno di quei cagnolini, infatti, vale circa 500 euro. E all’appello ne mancavano diversi.
L’INQUIETANTE episodio è avvenuto circa un anno fa; ma i dettagli sono emersi solo ora, all’indomani del processo.
Tutto comincia quanto da un allevamento alle porte della città spariscono alcuni cuccioli di labrador (6 o 7 stando alle testimonianze). Così i proprietari si rivolgono alla polizia chiedendo aiuto.
Gli uomini della questura iniziano subito le indagini e, poco tempo dopo, durante una perquisizione nel campo nomadi della frazione di Ghiarda, trovano i cagnolini che corrispondono esattamente alla descrizione fornita dagli allevatori.
Non solo. Quei cuccioli — stando a quanto riferiscono le forze di polizia — venivano allattati con il biberon in attesa di essere svezzati e pronti per essere consegnati a chi volesse portarli a casa.
L’uomo è stato così denunciato. Partita la segnalazione in procura, è stato aperto un fascicolo su di lui. E oggi parte il processo.
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