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Romeno si spoglia davanti ai bambini

E’ stato incastrato da due vigilesse in borghese un 44enne di nazionalità rumena che aveva l’abitudine di denudarsi davanti a studentesse e bambini.

Si denudava davanti a tutti al parco di viale Repubblica a Oristano. Davanti a studentesse e bambini si mostrava come “mamma l’ha fatto”. Un vero esibizionista che oggi è stato incastrato da due insospettabili ragazze. Due giovani donne che in realtà erano vigilesse in borghese. È finita con una denuncia per atti osceni in luogo pubblico la performance di un 44enne di nazionalità rumena, senza fissa dimora.

L’ALLARME – Da alcuni giorni al comando della Polizia locale di via Carmime stavano arrivando numerose segnalazioni per le esibizioni di un uomo che, senza alcun pudore, si abbassava i pantaloni davanti agli occhi increduli dei passanti. Come location dei suoi atti aveva scelto il parco di viale Repubblica, una delle aree verdi più frequentate in città sia di mattina che di pomeriggio. I vigili, coordinati dal comandante Rinaldo Dettori, hanno avviato una serie di indagini e controlli per cercare di bloccare il maniaco.

LA DENUNCIA – Oggi è scattato il blitz. Un’operazione studiata nei dettagli: due vigilesse in borghese sono andate al parco di viale Repubblica, passeggiavano tranquillamente in incognito. Il cittadino rumeno è caduto subito nella trappola: come ha visto le due vigilisse non ha perso tempo e si è spogliato. Ma come si è abbassato pantaloni e slip, le agenti di polizia locale hanno tirato fuori il tesserino. Immediatamente è arrivata la pattuglia dei vigili che era appostata per supportare le due ragazze. Il quarantaquattrenne è stato subito accompagnato in caserma ed è stato identificato. Ed è stato denunciato per atti osceni in luogo pubblico.

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_italiana/2013/06/06/oristano_si_spogliava_davanti_ai_bambini_denunciato_esibizionista_44enne_romeno-5-317721.html

Denunciato e liberato. Ora di sicuro non lo farà più.

Ucraino arrestato per rapina e spaccio

PERUGIA – Casolari, edifici pubblici in disuso, vecchie rimesse agricole abbandonate. Non più abitate e spesso “dimenticate”, ma non da chi ha bisogno di un tetto sotto al quale trovare riparo senza la necessità di dover dare spiegazioni o mostrare documenti che magari non ha. Con
l’unica accortezza di non farsi scoprire. Ma, come spesso accade, i movimenti sospetti o gli incontrianomali che si fanno vicino casa, vengono notati e segnalati dai residenti che forniscono alle forze dell’ordine gli importanti input per le indagini. L’ultimo caso riguarda un casolare abbandonato non lontano dal cimitero di Casaglia, dove i carabinieri della stazione Fortebraccio, hanno trovato due cittadini stranieri e rinvenuto alcune dosi di eroina.
L’arresto dei due, entrambi tunisini clandestini, è il culmine di controlli intensificati nel territorio, mirati proprio a “bonificare” luoghi che potevano facilmente trasformarsi in bivacchi o potenziali “basi” per lo spaccio di droga, nelle zone degradate e ritenute più a rischio. Nel monitoriaggio mirato sono
rientrate anche le aree verdi cittadine e i parchi.
Seguendo le segnalazioni di alcuni cittadini, i militari sono arrivati a individuare un casolare che, avevano potuto appurare grazie a diversi giorni di appostamento, era punto di riferimento per alcuni cittadini stranieri. Punto di riferimento, presumibilmente, per traffici illeciti. La conferma è arrivata quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’edificio abbandonato e hanno trovato i due cittadini clandestini, di 31 e 22 anni, già conosciuti alle forze dell’ordine perché ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due sono stati trovati all’interno dell’edificio, dove di fatto vivevano.
A seguito di perquisizione personale, sono stati trovati in possesso di due dosi di eroina, sequestrata, e di 4mila euro, ritenuti il
provento dell’attività illecita. Con loro anche 6 telefoni cellulari e materiale per il taglio e il confezionamento della droga. I cellulari,
come noto, sono a tutti gli effetti degli strumenti di lavoro per gli spacciatori. Dietro alle schede sim e ai corrispondenti numeri di
telefono si nascondono, spesso e volentieri, vere e proprie lotte. Perché un determinato numero può significare centinaia di clienti e
quindi soldi, anche se è ormai passato di mano, da un pusher -magari nel frattempo finito in carcere – all’altro.
Gli accertamenti nel casolare sono andati poi avanti con i cani anti droga della compagnia di Perugia della Guardia di finanza Si è
quindi proceduto alla perquisizione dell’intero casolare e dei luoghi antistanti. I controlli hanno dato esito negativo, seppur i cani –
riferiscono dalla compagnia di Perugia dell’Arma – segnalavano più punti, dove verosimilmente era stato conservato e nascosto lo stupefacente.

http://www.giornaledellumbria.it/article/article81345.html