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Rissa tra stranieri a Termini, caccia ai complici degli arrestati – Il Messaggero

Rissa tra stranieri a Termini, caccia ai complici degli arrestati
Il Messaggero
ROMA – Restano in carcere i tre stranieri protagonisti ieri sera di una rissa in via Marsala. Lo ha deciso il giudice monocratico Angelo Giannetti della settima sezione penale. Al termine dell'udienza, infatti, l'arresto è stato convalidato e il

Piacenza: alpino pestato e rapinato da tre immigrati, mano fratturata

Piacenza  10 mag 2013 – Pestato da tre immigrati e rapinato. La vittima è un alpino di Brescia di 42 anni che all’alba di questa mattina è stato aggredito da tre giovani: uno è stato arrestato dai carabinieri del Radiomobile di Piacenza. Si tratta di un marocchino di 31 anni, pluripregiudicato e uscito dal carcere di Piacenza da pochi giorni per altri fatti simili. Ora si trova in carcere alle Novate in attesa dell’interrogatorio di convalida dell’arresto. I militari, coordinati dalla Procura di Piacenza, stanno ora cercando gli altri complici. L’alpino è stato invece portato in ospedale dove gli è stata diagnosticata la frattura di una mano: per lui una prognosi di circa tre settimane.

Tutto è accaduto intorno alle 6 del 10 maggio in via Cremona. L’alpino, un bresciano di 42 anni, era da solo a piedi in via Cremona. All’improvviso si è trovato circondato da tre giovani stranieri che hanno iniziato a picchiarlo. Lui ha cercato di difendersi ma la superiorità numerica degli aggressori ha prevalso. I tre stranieri gli hanno poi preso i soldi e sono scappati, mentre nel frattempo da un locale lì vicino altre persone sono accorse in aiuto dell’uomo che si è messo a gridare. In breve sul posto è arrivata una pattuglia del Nucleo radiomobile di Piacenza che, raccolta una descrizione degli aggressori, ha individuato poco lontano il marocchino 31enne che è stato riconosciuto e arrestato: è accusato di rapina aggravata in concorso.

http://www.ilpiacenza.it/cronaca/alpino-pestato-e-rapinato-da-tre-stranieri-uno-e-stato-arrestato-caccia-ai-complici.html

Rapinatori stranieri si accaniscono su anziana di 100 anni e figlia a calci e pugni

CASSOLA (Vicenza) – Avevano appena svaligiato la villetta di gioielli e stavano per fuggire via quando all’esterno, in giardino, si sono trovati a dover gestire uno sconveniente imprevisto: le padrone di casa, di rientro dal supermercato. Madre e figlia, di 100 e 63 anni, con cui i ladri si sono accaniti con grande violenza, per riuscire a guadagnarsi la fuga. I carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza e del nucleo operativo di Bassano stanno dando la caccia ai due criminali che nella mattina dell’8 maggio, all’ora di pranzo, hanno messo a segno un colpo in una villetta di via Sant’Antonio a Cassola, passando attraverso le finestre lasciate aperte, e che hanno reagito alla «visita a sorpresa» delle due donne con inaudita brutalità.

Accanendosi con calci e pugni sulla più giovane, Patrizia Colasurdo, insegnante in pensione, e non risparmiando nemmeno la madre centenaria, Lucia Borghi, a cui hanno sferrato un cazzotto in pieno volto. Banditi senza scrupolo descritti come degli stranieri, con in testa delle parrucche a modificare le loro sembianze, pare senza armi in pugno. Probabilmente – ma sono aspetti ancora al vaglio da parte degli investigatori – hanno usato pure del cloroformio, un composto chimico, per addormentare le due donne. Quando hanno chiamato il 112, per chiedere aiuto, versavano infatti in uno stato di grande confusione e sentivano forti dolori, ma non volevano farsi visitare. A convincerle ci hanno pensato i militari.

Il ricovero al San Bassiano è avvenuto però solo nel tardo pomeriggio. Le condizioni che destano maggiore preoccupazione sono quelle della 63enne, a cui è stato riscontrato un ematoma interno. Quando il suo stato di salute e quello dell’anziana madre lo permetteranno, verranno sentite dai carabinieri che hanno messo in campo tutte le forze possibili, con numerosi posti di blocco, per dare la caccia ai due uomini, che dovrebbero essersi allontanati in bici, almeno per il primo tratto. Quanto al bottino racimolato, non è ancora stato stimato. Maggiori elementi potrebbero arrivare anche dai filmati delle telecamere installate nella villetta e in alcune abitazioni della zona. I due hanno le ore contate.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/9-maggio-2013/centenaria-picchiata-ladri-2121053437962.shtml

Choc: l’assassino di Castagneto aveva aggredito persone con l’ascia nel 2010!

Secondo il Tirreno.it la bestia senegalese arrestata per lo straziante omicidio della 19enne a Castagneto Carducci, nel 2010 aveva aggredito delle persone con un’ascia. Ma era incredibilmente libero in Italia. A spacciare:

DONORATICO. Quando i carabinieri lo hanno fermato aveva ancora in mano l’ascia con cui aveva danneggiato un bar, rincorso un commesso e minacciato altre persone. E’ stato arrestato e portato in camera di sicurezza. Ieri il giudice ha convalidato l’arresto di Ablaye Ndoye, trentenne senegalese. Che ha patteggiato cinque mesi per minacce e danneggiamenti. Concessa la sospensione condizionale della pena, Ndoye è stato rimesso in libertà. Tutto sarebbe cominciato a causa di un panino al kebab, domenica sera a Donoratico. Secondo quanto è emerso da una rapida indagine dei carabinieri, Ndoye aveva avuto un’animata discussione con un commesso della kebabberia davanti alla stazione, che gli aveva ricordato di dover ancora pagare un panino mangiato qualche giorno prima. La discussione poi sarebbe sfociata in scontro fisico, fino all’intervento di alcuni passanti. Ndoye e il commesso sarebbero stati divisi ma poi il senegalese sarebbe tornato alla kebabberia, brandendo un’ascia da boscaiolo, minacciando il banconista e rincorrendolo fino alla cucina. Trattenuto da altri dipendenti del locale e allontanato una seconda volta, Ndoye si sarebbe messo a caccia di altre persone, quei passanti intervenuti in occasione della prima lite in strada, davanti alla kebabberia. Durante le ricerche l’africano si sarebbe fermato davanti al Bar Royal, minacciando altre persone e danneggiando gli arredi esterni del locale. Erano le 23 quando la centrale operativa dei carabinieri ha ricevuto la segnalazione. Sul posto è stata inviata una pattuglia che ha individuato Ndoye a poca distanza dal bar. Ancora con l’ascia in mano. L’uomo è stato bloccato, disarmato e portato in caserma. Ieri la convalida e il processo chiuso con il patteggiamento. http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2010/10/19/news/con-l-ascia-minaccia-un-barista-1.2124296

Buona integrazione a tutti.

Svolta nell’omicidio di Ilaria Leone (FOTO), la ragazza di 19 anni strangolata a Castagneto Carducci. Uno dei due senegalesi fermati – Ablaye Ndoye, 34 anni – è stato arrestato e portato in carcere a Livorno (FOTO). L’altro è stato rilasciato e fatto uscire da un ingresso secondario della caserma di Donoratico.
«Assassino, assassino». Così si sono rivolti alcuni amici della ragazza al giovane senegalese che stava uscendo dalla caserma insieme ai carabinieri (VIDEO). «Lo sapevo che era lui», ha urlato una giovane amica della ragazza. Secondo quanto si apprende, il giovane senegalese sarebbe stato conosciuto dai ragazzi della zona e anche da Ilaria.
IL CELLULARE NEL SUO ZAINO. «Il senegalese fermato era conosciuto come spacciatore e la giovane era una consumatrice di sostanze stupefacenti», ha detto il procuratore Francesco De Leo durante la conferenza stampa dei carabinieri a Livorno. Al 34enne senegalese gli inquirenti sono arrivati sia grazie al telefono cellulare della ragazza, trovato nello zainetto dell’uomo (nascosto nel giardino della casa dove il senegalese viveva insieme ad alcuni connazionali) che avrebbe ricevuto l’ultima chiamata da Ilaria Leone, sia dall’aiuto fornito dalla comunità senegalese molto forte nella zona. Il 34enne, ha spiegato il procuratore Francesco De Leo «era una personalità compatibile con quanto è successo: era conosciuto come persona violenta e con precedenti per lesioni, furto e danneggiamento».

«Ablaye Ndoye non aveva il permesso di soggiorno ed era già destinatario di un provvedimento di espulsione le cui pratiche erano in corso», ha aggiunto Francesco De Leo, che insieme al comandante provinciale dei carabinieri Massimiliano Della Gala ha confermato che l’uomo non ha ancora confessato, ma che «su di lui ci sono pesanti indizi». I carabinieri hanno anche spiegato che «per la svolta delle indagini ha avuto un ruolo fondamentale la comunità senegalese».
VEGLIA SILENZIOSA. Venerdì sera veglia silenziosa a Castagneto promossa dal Comune che ha anche decretato il lutto cittadino il giorno dei funerali della ragazza (Nella foto la veglia in piazza del Popolo a Castagneto).«Quello che è accaduto in queste ore ci fa inorridire! (dovevi inorridire prima) – è scritto in una nota firmata da sindaco, giunta e capigruppo consiliari -. Castagneto Carducci non ha mai vissuto episodi di questo genere. Siamo una comunità coesa e solidale che rifiuta ogni tipo di violenza. Quello che è successo a Ilaria è una cosa atroce, indicibile, sconvolgente che ci lascia senza parole. Siamo tutti vicino alla mamma, al babbo e a Mattia».

DOVE È STATA UCCISA. Sarà l’autopsia, in programma sabato a Pisa, a confermare se Ilaria Leone sia stata anche violentata. I carabinieri del Ris stanno anche cercando di verificare dove la giovane è stata uccisa: sul corpo infatti ci sono segni di trascinamento. «Molto probabilmente – ha detto il procuratore De Leo – è stata uccisa da un’altra parte anche se poco lontano».

STRANGOLATA A 19 ANNI. La ragazza è stata trovata seminuda, con i pantaloni abbassati e da un primo esame sul corpo sarebbe stata strangolata a mani nude. Tracce biologiche sono state repertate dagli investigatori che indagano sull’omicidio di Ilaria. Lo ha riferito il procuratore di Livorno Francesco De Leo. Il magistrato non ha escluso l’ipotesi che la giovane possa essere stata violentata o che abbia subito un tentativo di violenza. Emerso anche che sarebbe stata uccisa altrove, non lontano, e poi trascinata nell’uliveto. Proseguono anche gli interrogatori di parenti e conoscenti.
FOTO Il luogo del delitto
La giovane lavorava al ristorante “La Gramola” poco distante dal luogo del ritrovamento del corpo e di lei non si avevano notizie dalle 22 del primo maggio. Ad accorgersi del cadavere, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata una persona che ha avvisato i carabinieri.

Veglia a Castagneto Carducci

Milano: immigrati a caccia di catenine, donne nel mirino

Milano, 2 maggio 2013 – Tre scippi di collane d’oro in due ore a Milano. La prima vittima è una donna di 73 anni che è stata aggredita in via Cervignano da un nuovo italiano di etnia rom. Il ragazzo l’ha spinta per terra e l’ha colpita al volto con un pugno, riuscendo a portarle via un piccolo laccetto in oro.

Stessa modalità per una donna di 52 anni, è stata invece rapinata della collana da due stranieri davanti al cancello della propria abitazione. Infine un uomo ha strappato una collana d’oro e brillanti da 3mila euro a una donna di 63 anni in via Vittor Pisani. Anche lei tornava a casa e anche lei non ha riportato ferite durante le aggressioni.

 

 

Brescia: donna rapinata da tre immigrati dell’Est

Una scena da film quella avvenuta nel centro di Brescia nel primo pomeriggio di domenica, attorno alle 13, tra via Solferino e corso Cavour.
Un’imprenditrice è stata rapinata da tre banditi dell’Est Europa.
I malviventi puntavano al denaro che la donna aveva con sè e che doveva spedire. L’assalto è avvenuto in un piccolo ufficio che si trova nei pressi dell’autostazione.
I tre, dopo il colpo, sono fuggiti a piedi lungo via Solferino, mentre la vittima li rincorreva chiedendo aiuto ai passanti.
Una signora che era ferma al semaforo in auto e un ragazzo senegalese sono intervenuti riuscendo a bloccare i tre rapinatori. Ma solo momentaneamente perchè uno dei tre, armato di pistola, è riuscito a liberare uno dei complici che era stato fermato, proseguendo la fuga verso il cavalcavia Kennedy, dove uno dei banditi ha poi abbandonato la bicicletta appena recuperata da uno stallo.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno arrestato uno degli uomini, mentre è scatatta la caccia agli altri due da parte di Polizia, uomini dell’Arma e Polizia Locale. Il secondo rapinatore è stato raggiunto in via Cavour, mentre il terzo malvivemte, che avrebbe con sè il denaro rubato, è riuscito a far perdere le proprie tracce. La pistola utilizzata nella rapina non è stata ritrovata.
La signora moldava rapinata ha riferito agli inquirenti di conoscere due dei banditi, dei connazionali, e di essere già stata rapinata (dalle stesse persone?) lo scorso anno.

Marsala: tunisino tenta di stuprarla nei bagni della stazione

Marsala, 16/04/2013 – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marsala, dopo un’incessante ed ininterrotta attività investigativa, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di HAJ Hassine Assine, 30enne tunisino senza fissa dimora, accusato di aver provato ad abusare di una ragazza palermitana poco più che maggiorenne, che si trovava per un breve soggiorno nel centro lilybetano.

HAJ Hassine Assine, immigrato a caccia di donne bianche

Nella prima mattinata di ieri stava, infatti, aspettando alla Stazione FS di Marsala il pullman che l’avrebbe riportata a casa quando, mentre era seduta su una panchina, il malintenzionato l’ha avvicinata ed ha cercato un primo approccio, provando ad intavolare una discussione ed offrendole un caffè; la ragazza, però, sin dal primo momento rifiutava ogni tipo di contatto, non prestando attenzione a quanto le veniva detto ed anzi allontanandosi per recarsi presso i vicini servizi igienici. Una volta arrivata lì, si chiudeva nella toilette, quando all’improvviso sentiva qualcuno aprire la porta d’ingresso del locale dei bagni e successivamente bussare a quella all’interno del quale si trovava; a questo punto, pensando che fosse qualcuno che aveva bisogno di una mano, con circospezione apriva la porta ma si trovava di fronte il soggetto nordafricano che poco prima aveva tentato di avvicinarla. Quest’ultimo, dunque, sbarrandole con il proprio corpo l’unica eventuale via di fuga, la aggrediva spingendola contro il muro e cercando di violentarla. Il sangue freddo della ragazza, però, le permetteva di reagire a tale atteggiamento violento, riuscendo a divincolarsi ed a far desistere dal proprio intento libidinoso il soggetto, che si dava ad una precipitosa fuga. In lacrime, allora, chiedeva aiuto e subito dopo giungeva sul posto una gazzella dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Marsala e l’ambulanza del 118, allertata dai militari della Centrale Operativa.

Immediatamente, quindi, grazie ai particolari circa la fisionomia e gli abiti indossati dall’aggressore, forniti dalla vittima e da alcuni testimoni oculari, iniziavano le ricerche del soggetto che veniva fermato poco distante da militari in borghese del Nucleo Operativo, che dopo averlo individuato ed essersi qualificati, lo bloccavano interrompendo sul nascere un ulteriore tentativo di fuga e portandolo in caserma per gli accertamenti del caso. Dopo aver, allora, ascoltato la dettagliata ricostruzione dei fatti raccontata dalla vittima, sentita in ospedale anche con l’ausilio di personale femminile, rilevati a carico di HAJ Hassine Assine gravi indizi di colpevolezza circa l’evento delittuoso e costatando altresì un reale pericolo di fuga, poichè non risultava avere fissa dimora, i Carabinieri lo hanno dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto. Per il tunisino si sono, di conseguenza, aperte le porte del carcere di S. Giuliano in attesa della convalida del fermo prevista nei prossimi giorni. 

http://www.marsala.it/cronaca/item/67843-marsala-tentata-violenza-sessuale-alla-stazione-ferroviaria-arrestato-laggressore.html

 

Africano: spacca mattone in testa a uno e mangia l’orecchio di un altro

Ha rotto il naso a un 61enne con un mattone e staccato a morsi un orecchio a un altro passante

Pisapia: "nessun problema sicurezza"

È stato catturato dalla polizia, dopo una caccia al picchiatore solitario durata l’intera mattinata. L’uomo in questione, un energumeno di un metro e novanta per un quintale, africano, se ne andava in giro per corso Venezia e dintorni a picchiare donne e bambini. Quattro le vittime innocenti chehanno subito il distacco a morsi di un orecchio, testate in fronte, poderosi pugni al volto. Senza nessun motivo.

L’ultimo passante aggredito in ordine cronologico, un uomo di 61 anni che abita in zona. Alle 11.30 era a passeggio in corso Venezia con il suo cane, una splendida setter irlandese. All’improvviso ha incrociato quel negro. L’africano ha superato il sessantunenne, quindi ha rallentato e, una volta al suo fianco, gli ha spaccato un mattone in faccia. Con tutta la forza che aveva nel braccio. Il malcapitato è finito per terra, in una pozza di sangue. Aiutato ad alzarsi da alcuni passanti che hanno assistito a quella brutale aggressione. La vittima non ha voluto andare subito in ospedale, ma si è fatta accompagnare a casa, a pochi metri dall’accaduto.

Dopo qualche minuto alcuni agenti di polizia del commissariato Centro hanno suonato alla sua porta, portandogli la bella notizia. «Lo abbiamo preso e arrestato». Ricordando che nella mattinata, quel pazzo scatenato aveva staccato a morsi un orecchio a un passante. Altri due li aveva presi a testate e un terzo era stato preso a pugni in faccia. Tutti erano finiti in ospedale.

Il sessantunenne, dopo le prime cure avute dai familiari, è andato al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele dove i medici, oltre a tre punti di sutura, gli hanno riscontrato la frattura del setto nasale e una forte contusione ad un occhio. La prognosi, salvo complicazioni, è di trenta giorni.  Ma tranquilli, come ben sappiamo, a Milano “non esiste alcun problema sicurezza, e gli immigrati diversamente italiani sono una risorsa”.

Romeno stupra prostituta di 19 anni

Per lei,  giovane prostituta rumena di appena 19 anni, era una serata di lavoro come tutte le altre. Alla ricerca di quei soldi per sbarcare il lunario. Per lui, Iulian Balauru,connazionale di 32 anni, era una serata di caccia, sulle tracce della sua nuova vittima. Si sono incontrati la sera del 25 febbraio sulla regionale 11, dove la prostituta vende il suo corpo. Si sono appartati a bordo dell’auto di lui, hanno consumato il rapporto velocemente. Poi, il 32enne mentre riaccompagnava la giovane sulla regionale, in uno scatto d’ira ha fermato l’automobile, è sceso, ha aperto lo sportello del passeggero, ha trascinato fuori la ragazza tirandola brutalmente per i capelli. L’ha aggredita, minacciata di morte e tenuta sottotiro con questo spray al peperoncino. In velocità le ha rubato la borsa ed è quindi scappato, lasciando la 19enne al freddo. Dopo qualche giorno, la vittima ha denunciato l’episodio alla questura di Verona. Gli agenti le hanno mostrato alcune foto segnaletiche, all’interno delle quali ha senza ombra di dubbio riconosciuto il suo aguzzino, che lavora per un corriere espresso. Nella borsa il rumeno aveva trovato oltre 400 euro e uno smartphone. Proprio l’utilizzo di questo cellulare gli è stato fatale. La mobile è infatti riuscito a rintracciarlo in un appartamento di Castel d’Azzano. Gli inquirenti sono convinto che abbia già commesso crimini simili, peraltro in continuo aumento a Verona e in tutta la regione.

Trieste: anziana ammazzata, è caccia a coppia di Zingari

TRIESTE – Una coppia di nomadi, vestiti in modo distinto e con fare affabile, piu’ volte si erano presentati alle porte degli anziani del rione triestino di Longera, vicino lla villetta in cui l’anziana Bruna Cermelli e’ stata uccisa mercoledi’ scorso. E’ una delle possibili piste d’indagine segnalate agli investigatori dai vicini di casa della vittima. I due chiedevano ai proprietari delle abitazioni isolate la loro eta’, e spesso tentavano di farsi invitare in casa con un pretesto.

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Uccisa-Trieste-vicini-coppia-nomadi/16-03-2013/1-A_005424266.shtml