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Bottigliate a chi lo sorprende mentre ruba

Firenze, 22 gennaio 2014 – I Carabinieri della Stazione di Rovezzano arrestano per rapina impropria  un 44enne algerino che, sorpreso dopo aver rubato viveri dagli scaffali del supermercato, aggredisce un addetto alla sicurezza, minacciandolo con il vetro di una bottiglia che aveva rotto.

Durante il pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Rovezzano, su segnalazione giunta alla Centrale Operativa del locale Comando Provinciale, hanno tratto in arresto un cittadino straniero, di origini algerine, che si era impossessato di alimenti, per un totale di euro 100, presso il supermercato Conad della locale via Pietrapiana. Nella circostanza, l’uomo, che si aggirava con fare sospetto tra gli scaffali del supermercato, destava l’attenzione del personale addetto alla sicurezza. Il magrebino, girando per gli scaffali del supermercato, si appropriava della merce, occultandola sulla sua persona.  Dopo una decina di minuti, l’algerino, per eludere la sorveglianza ed evitare la cassa, usciva dal varco di entrata. L’uomo, vistosi scoperto,  ha dato in escandescenze, spaccando una bottiglia di alcoolico che, pochi istanti prima, aveva rubato e nascosto, minacciando l’addetto alla sicurezza con il coccio di vetro. Tempestivo è stato l’intervento dei militari, i quali,  assieme all’addetto alla sicurezza, hanno fermato l’uomo. Lo stesso,  già noto alle forze dell’ordine per innumerevoli precedenti specifici, è stato arrestato per rapina impropria e trattenuto nella camera di sicurezza della locale Stazione, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2014/01/22/1014408-furti-profumi-bottiglia-rotta-conad.shtml

“Sono africano, devi fare sesso con me”: ghanese la prende a morsi e tenta stupro

VALDAGNO (Vicenza) 18 gennaio 2014 –  I carabinieri di Valdagno, sono dovuti intervenire nelle prime ore di ieri in una sala giochi e scommesse. Verso le 3.30 circa, infatti, alla centrale operativa è giunta una telefonata da parte di una commessa della sala giochi che, con voce concitata, riferiva di essere appena stata aggredita da un avventore di colore ancora presente in sala. Appello-della-Caritas.-In-strada-13mila-rifugiatiFortuna ha voluto che proprio in quello stesso istante la pattuglia si trovasse a passare davanti al locale e sia potuta immediatamente intervenire. Entrati in azione ed individuato il soggetto, i militari hanno potuto ricostruire che l’uomo, intento a giocare ad una delle macchinette, approfittando della temporanea assenza di altri avventori, dapprima ha insistentemente cercato l’approccio con la commessa 33enne, arrivando persino ad offrirle del denaro a fronte di una prestazione sessuale.
Non accettando il rifiuto, l’aggressore ha pensato bene di prendere per un braccio la vittima, di torcerglielo tirandola a sé, e di tentare di baciarla sulla bocca, non riuscendoci per il divincolarsi della donna, ma riuscendo comunque a darle un morso sul volto. Fortuna ha voluto che proprio in quell’istante rientrassero alcuni clienti, usciti precedentemente per fumare una sigaretta. Senza perdersi d’animo la donna ha telefonato al 112 ed immediato è stato l’intervento dei Carabinieri. E. R., ganese del 1975 ma regolarmente residente a Valdagno, è stato fermato e portato in caserma per l’identificazione, mentre la vittima, non avendo subito particolari traumi, ha preferito non recarsi in ospedale per i controlli del caso. Sentito il magistrato di turno, considerato che l’aggressore era privo di precedenti penali, operaio regolarmente residente in Italia, coniugato e con figli a carico, è stato denunciato a piede libero per il reato di tentata violenza sessuale.

Fonte: ilgiornaledivicenza.it

Coppia rom scatenata: due rapine in dieci minuti

Un 30 enne e una 19 enne, entrambi di origine bosniaca, sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma dopo aver compiuto, in soli dieci minuti, una rapina al gestore di un chiosco di fiori in via della Magliana e uno scippo ad una donna di 67 anni in via dell’Impruneta, facendola rovinare in terra. I due, che si muovevano a bordo di un’auto, e a caso sceglievano le loro vittime.

Dopo il colpo all’anziana donna è scattato l’allarme alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri che ha dato le ricerche dell’auto dei rapinatori. Carabinieri di pattuglia del Nucleo Radiomobile di Roma hanno rintracciato il mezzo mentre stava per entrare al campo nomadi di via di Candoni e l’hanno bloccato. I due rapinatori sono usciti dall’abitacolo e hanno tentato di dileguarsi, ingaggiando una violenta colluttazione con i Carabinieri che sono comunque riusciti a bloccarli. All’interno dell’auto sono stati ritrovati il portafogli scippato alla donna e il denaro rapinato al gestore del chiosco. Entrambi i fermati sono stati arrestati con l’accusa di rapina, furto, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e si trovano ora in carcere.

http://www.affaritaliani.it/roma/coppia-rom-scatenata-due-rapine-in-dieci-minuti-03012014.html

Firenze: turisti razziati in pieno centro da gruppi di Rom

Firenze, 19 dic. – Ieri pomeriggio in via Por Santa Maria, in pieno centro storico, gli agenti della polizia hanno arrestato un uomo e una donna, rispettivamente di 60 e 28 anni, di etnia rom, ma di fatto domiciliati a Firenze, colti sul fatto di rubare un portafoglio ad una turista. La squadra volante aveva, infatti, ricevuto una nota di ricerca di un uomo ed una donna che poco prima avevano perpetrato un furto in un’abitazione.

Dalle descrizioni fornite dalla centrale operativa gli agenti hanno immediatamente notato i due in mezzo alla folla, mentre la donna coperta dall’uomo sfilava il portafogli dalla borsa di una turista. I due sono stati prontamente fermati e il portafoglio riconsegnato all’ignara proprietaria, una sessantottenne di Pontedera.

Dalla successiva perquisizione presso il domicilio della donna sono stati rinvenuti numerosi portafogli di varie forme e fatture, sotto il materasso del letto un sacchetto con diversi monili in oro ed undici orologi, all’interno di una borsa nell’armadio un ebook ed uno smartphone e due macchine fotografica, con foto di turisti e scorci di Firenze ed infine nell’armadio, due bustine contenenti 0,35 grammi di cocaina e 0,65 grammi di eroina nonchè 4 flacconi di metadone. Entrambi, con precedenti di polizia e condanne penali per reati diversi , sono stati altresì indagati per ricettazione, e verranno giudicati in direttissima.

http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1374899/Firenze–rubano-ad-una-turista-un-portafoglio–arrestati.html

Clandestino nigeriano tenta di sgozzare carabiniere

Bologna 12 settembre 2013 – E’ successo a Maddalena di Cazzano, frazione di Budrio (Bologna). L’uomo, un nigeriano, ha detto di voler parlare con un magistrato. I militari hanno avvisato la Procura e la situazione è in itinere. Il carabiniere è stato portato in ospedale. Il carabiniere ferito è stato sottoposto ad un intervento e il profondo taglio al collo è stato suturato. Non è in pericolo di vita: è ancora in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Il fendente ha staccato di netto un pezzo del mastoide ed è entrato nel collo per circa 10 centimetri, è passato a soli 8 millimetri dalla giugulare. ”Auguriamo una pronta guarigione al coraggioso carabiniere che ha cercato di bloccare l’uomo. Per il resto tutto si è risolto con grande tranquillità”, ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini.

IL FERMO. Un uomo transita su una bicicletta con uno zaino sulle spalle. Dopo qualche centinaio di metri, tentano di fermarlo ma il ciclista iniziava ad offenderli. Una volta bloccato, lo invitano ad esibire un documento di riconoscimento, ma a tale richiesta dei Carabinieri, l’uomo cominciava ad agitarsi. Privo di documenti, riprende ad inveire con frasi ingiuriose e poi a spintonare un militare che colpisce con una manata. I militari richiedono ausilio alla centrale operativa che in breve tempo fa confluire un’altra pattuglia. Tutti i militari indossavano per cautela il giubbetto antiproiettile, non sapendo cosa contenesse lo zaino e insospettiti dall’aggressività dell’uomo. Alle intimazioni di farsi accompagnare in caserma, il nigeriano estrae un coltello dalla tasca dei pantaloni ed aggredisce i due militari più vicini che riescono a schivare i colpi. Il Maresciallo della Stazione di Budrio, intervenuto per cercare di bloccare l’aggressore, viene colpito prima al busto, dove per fortuna la lama incontra il giubbetto antiproiettile, poi al collo, subito sotto l’orecchio. Gli altri militari in soccorso del collega tentano di bloccare l’aggressore che però lancia fendenti col coltello, riuscendo a divincolarsi e ad allontanarsi per i campi. Scattato l’allarme, sul posto altre pattuglie, per cinturare l’area ed impedire la fuga. Il fuggitivo è stato accerchiato e fermato sul margine della via Pozzo. L’uomo ha ancora il coltello a serramanico e minaccia di far del male a sé e agli altri se qualcuno si fosse avvicinato.

TRATTATIVE. Da Bologna arriva il personale del Reparto Operativo, compreso un militare negoziatore, con l’intento di instaurare un rapporto con l’uomo per impedire che nuocesse ancora. Il nigeriano, circondato dai Carabinieri, inizia un estenuante colloquio con il negoziatore il quale lo invita ripetutamente a non peggiorare la sua situazione. Purtroppo, lo stato psichico dell’uomo è estremamente instabile, dichiarandosi convinto di essere perseguitato da tutte le forze dell’ordine e chiedendo di parlare con un magistrato. Visto che dopo oltre due ore di trattativa sotto il sole l’uomo insisteva con le sue richieste di essere ascoltato da un magistrato, dalla Procura di Bologna interviene il Procuratore Aggiunto Valter Giovannini, poco dopo le 16. Superate le prime diffidenze, l’uomo abbassa le difese e mostra di voler aderire alle condizioni imposte dal Procuratore Aggiunto di posare il coltello, che ripiega nel manico, e lo zaino. Non decidendo, però, di arrendersi definitivamente, spossato anche per il caldo oltre che per l’estenuante trattativa, avendo anche perso di lucidità, viene bloccato e reso inoffensivo dai militari. L’uomo, che ha numerosi precedenti per clandestinità e resistenza a PU, è stato portato a Medicina ed è stato arrestato per tentato omicidio, a disposizione della Procura della Repubblica (il Sostituto di turno è il Dr. Di Giorgio). E’ accusato di tentato omicidio.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/budrio-maddalena-cazzano-accoltella-carabiniere.html

Non ‘auguri’, caro procuratore, ma espulsioni. Effettive, non di carta.

Colonizzazione: sbarcati altri 200 africani da mantenere

Palermo, 10 set 2013 – Proseguono gli sbarchi di clandestini lungo le coste siciliane, con la complicità delle istituzioni italiane. La notte scorsa due barconi con a bordo 187 extracomunitari sono stati intercettati dalla Guardia Costiera nel Canale di Sicilia a Sud di Lampedusa. Sul primo barcone si trovavano 92 eritrei. Gli immigrati sono stati trasbordati sulla motovedetta che ha quindi fatto rotta verso la maggiore delle Pelagie, invece di respingerli. Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina? Il secondo intervento ha riguardato altre 95 persone, anche in questo caso provenienti dall’Africa subsahariana.  Sulla zona del salvataggi, la centrale operativa delle Capitanerie di porto ha dirottato un mercantile per prelevare i clandestini.

http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/PN_20130910_00015_NE.shtml

Ricordiamo che il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è reato.

Bambini osano giocare in cortile, marocchino gli tira bottiglia di vetro

Bologna 28 agosto 2013 – Un gesto incosciente ai danni di un gruppetto di bambini: infastidito dalle loro voci mentre giocano nel cortile, un uomo si è affacciato alla finestra e ha lanciato contro i piccoli una bottiglia di vetro. L’uomo, marocchino 45enne residente a Bologna, è stato poi denunciato dai Carabinieri, per getto pericoloso di cose. E’ accaduto intorno alle ore 15:30 di ieri, quando la centrale operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di una lite tra condomini in via Roncaglio. Giunti sul luogo, i militari venivano a conoscenza che un uomo, poi identificato nel marocchino, infastidito dalle urla di alcuni bambini che stavano giocando nel cortile condominiale, si era affacciato alla finestra del suo appartamento e gli aveva lanciato contro una bottiglia di vetro, senza attingere nessuno. Lo scorso aprile, il 45enne era stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Bentivoglio per minaccia e appropriazione indebita.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/condomini-bambini-cortile-lancio-bottiglia.html

 

Sotto assedio: barconi, velieri e gommoni – arrivano con qualunque mezzo

Tre barconi con a bordo, complessivamente, 280 immigrati, sono stati soccorsi tra ieri sera e l’alba di stamane nel Canale di Sicilia. Centosei immigrati sono stati salvati a circa 90 miglia a sud di Lampedusa, dopo che in nottata il fratello di un clandestino ha telefonato alla centrale operativa di Roma della Guardia costiera, segnalando che un gommone si trovava in difficoltà, fornendo anche il numero di un telefono satellitare presente a bordo. La Guardia costiera è stata in grado di localizzare l’unità e ha inviato un pattugliatore d’altura, la nave Peluso, e dirottato un mercantile di bandiera turca, l’Ayse A, che navigava in zona. Grandi le nostre ‘checche costiere’ che collaborano con gli scafisti.
Il pattugliatore ha fornito ai migranti la prima assistenza, in attesa che giungesse il cargo turco per prendere a bordo i 106 migranti, tutti dell’Africa subsahariana. La nave ha fatto rotta su Lampedusa dove giungerà nella tarda serata.

Ieri sera altri 76 invasori quasi tutti eritrei, e tra loro 6 scudi umani donne, sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia dal pattugliatore della Guardia costiera, che ha poi trasbordato gli immigrati sul mercantile italiano C Dry White. L’emergenza era scattata dopo la Direzione marittima di Cagliari aveva ricevuto una segnalazione telefonica circa la presenza di un natante in difficoltà. Sempre grazie a un telefono satellitare è stata localizzata l’unità, a circa 40 miglia da Tripoli. Gli invasori sono sono stati gentilmente condotti nel porto di Pozzallo. I famosi disperati con il satellitare.

Un altro soccorso è stato portato a termine dalla nave mercantile Patroclus, di bandiera maltese. L’allarme era giunto telefonicamente alla Guardia Costiera di Palermo. 98 migranti (tra i quali 11 donne e 2 bambini) sono stati presi a bordo. Il cargo ha fatto rotta su Trapani.
Alcuni bagnanti collaborazionisti presenti sulla spiaggia in località Morghella del comune di Pachino, nel siracusano, hanno aiutato la Guardia costiera per trarre in salvo circa 160 invasori, ma non se li sono portati a casa.
La segnalazione è stata effettuata tramite il numero per le emergenze in mare 1530 da un bagnante, che ha avvisato la Guardia costiera circa la presenza di un barcone a pochi metri dalla riva. Sul posto sono state inviate due motovedette e due gommoni della Guardia costiera, oltre che una pattuglia da terra.

È intanto giunto nel porto di Reggio Calabria il veliero di venti metri con a bordo 160 immigrati di sedicente nazionalità siriana a afghana. L’imbarcazione era stata rintracciata ieri sera e rimorchiata dai mezzi del comando del Reparto aeronavale della guardia di finanza di Vibo Valentia.

MUORE UN COLLABORAZIONISTA – Il Comandante dei vigili urbani di Reggio Calabria, Cosimo Fazio, di 56 anni, è morto per infarto mentre coordinava le attività di soccorso per gli immigrati sbarcati stamane nel porto. Fazio, in servizio presso la scuola allievi carabinieri con il grado di Tenente Colonnello, aveva avuto da 10 giorni l’incarico di dirigere la polizia municipale di Reggio Calabria.
Durante le operazioni di sbarco degli immigrati il comandante dei vigili urbani ha avvertito un malore e si è accasciato a terra. È stato immediatamente soccorso sia dal personale del servizio 118 presente sul posto e sia da altre persone ma è deceduto poco dopo. Il corpo è stato portato presso l’ospedale di Reggio Calabria.

Ancora sbarchi di clandestini: forze navali incentivano questo fenomeno criminale

Un barcone con a bordo circa cento immigrati, presumibilmente di nazionalità siriana, è giunto nella notte al porto di Siracusa.
Poco dopo, al largo di Malta, la Guardia Costiera italiana , insieme a quella maltese, ha soccorso 300 migranti in balìa delle onde.
Il barcone giunto alle 3.30 a Siracusa aveva a bordo diversi minorenni e dieci donne, di cui una in stato di avanzata gravidanza. A scortare il barcone una motovedetta della Guardia di Finanza di Messina, dopo essere stato intercettato a circa 60 miglia ad est dalla costa. L’intervento è stato disposto dal gruppo aeronavale della Guardia di Finanza di Messina dopo una segnalazione riguardante un’imbarcazione partita dall’Egitto carica di migranti diretti verso le coste della Sicilia orientale. Per controllare la situazione, è stato inviato un aereo ATR42 in dotazione al Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare e in supporto sono stati inviati un guardacoste della Guardia di Finanza di Messina ed un velivolo della Sezione aerea di manovra di Catania. I clandestini, che appaiono tutti in buona salute, sono stati accolti da militari della Guardia di finanza ed altre forze di e sono stati affidati alle cure del personale medico. Per tutta la giornata continueranno le operazioni di polizia giudiziaria per individuare gli scafisti sotto la direzione della Procura della Repubblica di Siracusa, che ha inoltre disposto il sequestro dell’imbarcazione.

Il comando della Guardia costiera italiana, ha riferito che nelle prime ore di questa mattina l’imbarcazione soccorsa al largo di Malta è giunta a La Valletta. Era stata la Centrale Operativa di Roma della Guardia Costiera, alle 14 di ieri, a ricevere una segnalazione telefonica dal sacerdote eritreo don Mosè Zerai relativa a un barcone in difficoltà con a bordo circa 300 migranti. L’unità è stata localizzata a 38 miglia a sud ovest di Malta, in acque SAR maltesi. Sul posto sono intervenuti un pattugliatore d’altura della Guardia Costiera italiana e uno della Guardia Costiera maltese. Quest’ultima, che ha coordinato le operazioni, ha disposto anche il sorvolo di un aereo che, alle 16.20 circa, ha individuato il barcone alla deriva. Tra i clandestini presenti a bordo, alcuni feriti sono stati trasbordati sul pattugliatore italiano e successivamente trasferiti a bordo di un elicottero maltese per essere trasportati d’urgenza in un centro ospedaliero di Malta. I restanti migranti, in totale 265, tra cui donne e bambini, sono stati trasbordati su due motovedette della Guardia Costiera maltese e sono giunti nel porto di La Valletta alle prime luci dell’alba.

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Immigrato a caccia di italiani, con la spranga: “Vi voglio ammazzare tutti”

GENOVA – L’area pedonale di via Rolando come la periferia nord di Milano. Se lì a colpire all’impazzata con un piccone gli ignari passanti fu il tristemente noto Mada Kabobo, un clandestino ghanese; a Sampierdarena ad aggredire chiunque gli passasse davanti con una mazza e con lo sguardo vitreo è stato Jhon Fernando Ordonez, un ecuadoriano, anche lui irregolare sul territorio italiano, anche lui spinto solo dalla follia.

Quando è stato fermato l’immigrato ha gridato confuso quello che tutti avevano già capito: «Lasciatemi stare, sono pericoloso, voglio ammazzare tutti». Secondo i poliziotti, accorsi in via Rolando per bloccare l’uomo, se non ci sono stati né vittime, né feriti gravi lo si deve solo al caso. «È andata bene – hanno detto gli agenti -perchè lo straniero impugnava una spranga di alluminio, un metallo leggero, e non un pesante piccone come aveva fatto invece il folle di Milano».
L’allarme per il raid di via Rolando ieri mattina è stato lanciato da alcune telefonate giunte al centralino di polizia e carabinieri attorno alle 10.30. «C’è uno straniero impazzito che aggredisce chiunque incontri sul marciapiede. Fate presto, bloccatelo, è armato di una spranga e può uccidere, si comporta come quel pazzo che ha ucciso tre persone a Milano…».
La centrale operativa della questura invia subito sul posto tre pattuglie di agenti in servizio fra Sampierdarena e le vie della bassa Valpolcevera. La prima volante che giunge sul posto è la Di Negro. La scena che gli agenti si trovano davanti fra via Rolando e via Fillak è da film dell’orrore. I passanti hanno la paura stampata sul volto e indicano sotto choc ai poliziotti la direzione di fuga del folle armato di spranga. Fra di loro anche il tunisino ferito alla schiena, che dice solo: «appena mi ha visto mi ha colpito con quella spranga piegata in due che stringeva in pugno».
Stando alle prime testimonianze, l’ecuadoriano quando si è accorto che il pezzo di alluminio usato come arma non era abbastanza robusto lo ha piegato in due per raddoppiare l’effetto. Poi ha proseguito il raid farfugliando parole minacciose all’indirizzo di tutti quelli che incrociava. Fra le persone incontrate e minacciate anche un genovese abitante da quelle parti, Riccardo N., che ha raccontato il suo drammatico faccia a faccia con il folle latinos: «Mi ha guardato fisso negli occhi, pensavo volesse uccidermi, per fortuna sono riuscito a scappare».
Determinante per bloccare l’ecuadoriano risulterà la dettagliata descrizione fornita dal primo testimone che ha telefonato alla centrale operativa del 113. «Quello straniero indossa una maglia grigia con cappuccio e pantaloncini corti».

Gli agenti così quando hanno incrociato il sudamericano che camminava a passi veloci e con lo sguardo perso nel vuoto all’inizio di via Fillak non hanno faticato a riconoscerlo: lo hanno bloccano, dichiarato in arresto. La spranga stata trovata poco più in là e sequestrata. Lui, urlando come un invasato, ha detto: «Lasciatemi stare, sono pericoloso, voglio ammazzare tutti!».

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