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Nomade arrestato, era ricercato per una serie di furti – Legnanonews


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Nomade arrestato, era ricercato per una serie di furti
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Da alcuni giorni gli umini del Commissariato di P.S. Rho – Pero erano sulle tracce di J.S. di anni 29 originario di Marsiglia ma nomade di adozione, ritenuto responsabile in concorso con altri nomadi di diversi furti consumati in zona. Nel pomeriggio
Usava i bambiniCorriere della Sera

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Maniaco africano si spoglia in mezzo ai bambini

Mestre, maniaco africano oggi via Piave 18 febbraio 2014

Probabile che lo spettacolino fosse iniziato già da qualche tempo. In questo caso, però, non c’era da pagare alcun biglietto. E’ tutto accaduto alla luce del sole. In via Piave. Fuoriprogramma a luci rosse pochi minuti prima di l’una e mezza martedì all’altezza dei quattro cantoni, quando un uomo di colore, non si sa per quale motivo, ha deciso bene di abbassarsi i pantaloni davanti a tutti per mostrare le proprie “grazie”.

L’allarme è stato lanciato dal conducente di un autobus Actv, che alla fermata ha visto che l’uomo aveva tutta l’intenzione di salire sul pullman e rendere così il suo show “itinerante”. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine, che si sono messi sulle tracce dell’esibizionista, “rimbalzato” dall’autista.

Sul posto una volante della polizia, che però al termine delle ricerche in zona (sulla base anche di una sommaria descrizione fornita dal testimone) non avrebbe più trovato il malintenzionato, entrato in azione in un orario in cui uno dei crocevia principali della viabilità mestrina è molto affollato di lavoratori in pausa pranzo e di studenti che, suonata la campanella, tornano a casa in pullman. Per alcuni di loro martedì il viaggio si è colorato di tinte decisamente più hard.

Potrebbe interessarti: http://mestre.veneziatoday.it/esibizionista-maniaco-oggi-via-piave-18-febbraio-2014.html

Un consiglio a Veneziatoday: ci sono articoli di ‘costume’, e poi articoli seri. Chi ha scritto questo pezzo non si rende conto che un maniaco nudo in mezzo ai bambini non è ‘uno spettacolino hard’ sul quale ironizzare?

Banda di immigrati razzia le case: auto si ribalta durante inseguimento

Un inseguimento dall’uscita autostradale di Sicignano degli Alburni fino ad Angri. Protagonisti quattro malviventi di nazionalità serba, dopo aver evitato il blocco degli agenti, si sono dati alla fuga, e sono stati inseguiti da alcune pattuglie della Polizia Stradale di Battipaglia, che erano già sulle loro tracce da diverso tempo.

La fuga si è conclusa con il ribaltamento dell’auto dei malviventi, una Lancia Libra, all’altezza della barriera di Nocera, dopo 90 chilometri a folle velocità.

Tre di loro sono riusciti a scappare, un altro è stato estratto dal lato guida, e ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale Umberto I di Nocera. Come detto, erano sotto osservazione dalla questura di Salerno.

E, stando alle indagini, ancora in corso e condotte dai vicequestori di Salerno, Claudio De Salvo e Giovanni Amodio, la banda avrebbe operato più volte nella zona del Cilento, lagonegrese e altri paesi confinanti con la Basilicata. Come Vietri di Potenza.

Infatti, quasi certamente, in base alle denunce fatte dai Vietresi e dagli elementi raccolti, i quattro sono gli stessi che, domenica scorsa, sono riusciti ad entrare in ben tre abitazioni nel cuore di Vietri di Potenza, in Via Santa Caterina. Nel tardo pomeriggio. Dopo averle svaligiate, si sono dati alla fuga, indisturbati nonostante l’arrivo dei Carabinieri di Vietri e di una pattuglia del Nucleo Operativo Radiomobile.

Domenica sera a Vietri per loro il bottino ha riguardato in particolare tanto oro (bracciali, anelli e catenine). La loro base è un campo nomadi di Secondigliano, a Napoli. Dopo i colpi effettuati a Vietri, mercoledì sera da Secondigliano sono ripartiti, alla ricerca di nuovi colpi da effettuare. Ma, al ritorno (non si sa ancora dove hanno operato mercoledì) i topi d’appartamento, all’uscita di Sicignano, hanno trovato gli agenti della Questura ad attenderli.

Da qui è scaturito l’inseguimento. Un violento impatto contro il guard rail: nonostante ciò, tre sono riusciti ad uscire velocemente dall’auto e a scappare. Mentre il quarto alla guida è stato estratto dall’auto dagli agenti, che hanno chiamato i soccorsi: ora si trova piantonato in ospedale.

Il capo della squadra mobile di Salerno, De Salvo, contattato ieri, ha dichiarato che ci sono ancora indagini in corso e che molti indizi confermerebbero che la squadra di malviventi sarebbe la stessa che ha operato a Vietri di Potenza.

Resta il fatto che si tratta comunque di elementi molto pericolosi, violenti, e veri professionisti: basti pensare che a Vietri sono riusciti ad entrare in alcune abitazioni scalando un muro di diversi metri, entrando in casa, senza lasciare tracce, se non alcuni guanti in lattice, poi sequestrati. Non si esclude che si tratti di una squadra che ha operato in altri paesi lucani.

Ad operare, a Vietri di Potenza, erano in tre. Il quarto era in auto ad attenderli, in una zona vicina, in paese. Lo stesso ora piantonato all’ospedale di Nocera, rimasto gravemente ferito. Nell’auto gli agenti hanno rinvenuto un sacco pieno di oggetti in oro, orologi, alcuni telefonini e libretti postali, per un valore di alcune decine di migliaia di euro.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/potenza/720693/Topi-d-appartamento-in-fuga-in.html

Decine di zingari rom assaltano azienda, sassaiola contro guardie

Pisa, 23 settembre 2013 – VENTI Rom assaltano per due notti consecutive la ditta Carlo Colombo Spa di Ospedaletto – leader nel mercato dei semilavorati in rame – e vengono messi in fuga dagli agenti del Corpo Guardie di Città. L’episodio è accaduto nelle notti di sabato e domenica scorsi, quando un gruppo di ladri ha tentato di penetrare all’interno della ditta di Ospedaletto, nella quale si trovano grosse quantità di rame, o “Oro rosso” visto il suo valore sul mercato nero. Per fortuna nei mesi scorsi sono state scoperte tracce di possibili sopralluoghi da parte dei malviventi, così da mettere in allerta i vigilanti, che hanno approntato misure di prevenzione per i furti. La notte di sabato, passate le 22, una quindicina di ladri hanno scavalcato le recinzioni della ditta, nella speranza di portare via le matasse di rame messe in una zona periferica dello stabile industriale in attesa dello smaltimento. L’intervento delle pattuglie del Corpo Guardie di Città ha fatto scappare i ladri, che per coprire la propria fuga hanno lanciato grossi sassi contro le auto e gli uomini intervenuti.

Non erano ancora passate 24 ore dal primo assalto che i malviventi – questa volta venti – sono entrati di nuovo in azione. Questa volta in una zona diversa dell’impianto industriale di Ospedaletto. Quando i vigilanti si sono resi conto della situazione, alcune lastre di rame da 70kg ciascuna erano già state portate all’esterno della recinzione. Ancora una volta, avvertite le forze dell’ordine, gli uomini del Corpo Guardie di Città sono intervenuti sul posto. I ladri si erano preparati a tale eventualità e, oltre a delle passerelle in legno posizionate per agevolare il passaggio sui fossati dei campi limitrofi al punto in cui si trovavano, avevano preparato dei mucchi di sassi, da adoperare in caso di intervento dei vigilanti. Ancora una volta gli uomini del tenente Daniele Paolicchi si sono trovati di fronte una situazione di forte rischio, ma per fortuna sono riusciti a svolgere il proprio compito in sicurezza. I ladri sono riusciti a fuggire in entrambi i casi, ma gli uomini intervenuti sul posto nelle due sere hanno fornito le descrizioni dei malviventi alle forze dell’ordine che stanno indagando sulla vicenda.

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2013/09/23/954756-doppio_colpo_deposito_rame.shtml

Immigrato picchia la moglie e lei fugge con le due figlie


Modenaonline

MIRANDOLA (Modena) – Violenze insostenibili, tanto da essere costretta alla fuga. Una donna di origine marocchina è fuggita dal marito portando con sé le due figlie di 3 anni e 9 mesi. Un gesto di disperazione dopo le continue violenze psico-fisiche. La straniera, B. N., si è messa alla guida dell’auto di famiglia facendo perdere le sue tracce. Martedì il marito, H. M., ha contattato la polizia denunciando la moglie per aver sottratto le figlie. Sono bastati alcuni accertamenti degli agenti per capire che lo scenario era molto diverso e ancor più preoccupante. La polizia ha scoperto che la donna era fuggita dopo una violenta lite famigliare sfociata in un’aggressione fisica. La violenza del marito avrebbe infatti sconvolto a tal punto la donna da fuggire, cercando di proteggere anche le due figlie

Dopo le ricerche attivate dalla polizia la donna e le due bambine sono state trovate a Ravenna in buono stato di salute. La vittima ha confermato agli agenti le violenze subite. Madre e figlie sono state indirizzate, per l’assistenza, ai settori specializzati della rete provinciale di contrasto alla violenza sulle donne e famigliare. A spese nostre.
Il marito non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità, ritirando la denuncia nei confronti della moglie. Per evitare nuove violenze l’uomo è stato diffidato per evitare nuove aggressioni.

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Si ferma a distributore: 74enne aggredita da africano

Brescia, 16 agosto 2013 – Si era fermata con l’auto a un distributore di carburante per fare benzina quando un rapinatore l’ha assalita alle spalle, strappandole via tutto l’oro che aveva indosso.
E’ accaduto alle 17 diel giorni di Ferragosto, in via Carducci, a Brescia. Agenti della Sezione Volanti sono intervenuti immediatamente, dopo la richiesta di aiuto al 113 della signora, italiana di 74 anni di Corzano.
Stava facendo carburante al distributore automatico “Q8”, quando è stata aggredita e rapinata da un nordafricano. Agendo alle spalle, lo straniero le ha strappato dal collo una catenina a doppio girocollo in oro con ciondolo. Le ha anche strappati dal polso un orologio in oro di valore e un orecchino in oro bianco con pietra nera e zirconi.
Il rapinatore si è poi allontanto in sella ad una bicicletta azzurra. I pattugliamenti in zona da parte della Polizia non hanno dato alcun esito. Del bandito si sono perse le tracce. La vicenda ora è passata nelle mani della squadra Mobile, al lavoro per dare un nome e cognome all’aggressore.
http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2013/08/16/935367-benzina-aggressione-rapina.shtml

Roma: arrestata banda specializzata in furti con scasso – euronews


euronews

Roma: arrestata banda specializzata in furti con scasso
euronews
Gli arrestati, in gran parte di cittadinanza georgiana, riuscivano a forzare le serrature senza lasciar tracce. Gli arresti fanno seguito ai Dall'inizio dell'operazione, fatta anche con una serie di appostamenti, sono 54 gli arresti in flagranza

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Africani: calciatore Obodo beccato in compagnia di spacciatori nigeriani

UDINE 02 luglio 2013 – «Christian Obodo è introvabile. La Dinamo Minsk lo sta cercando da circa una settimana, sembra sia sulle tracce del suo tesserato». L’allarme si è diffuso oggi pomeriggio sul web, lanciato dal portale Tuttomercatoweb e rimbalzato su tutti i siti internet calcistici, ma il centrocampista nigeriano, 27 anni, ex calciatore dell’Udinese, che l’anno scorso era stato rapito in Nigeria durante una vacanza nel suo Paese d’origine, è stato trovato a Udine.

1302269-obodo2O meglio, a individuarlo la notte scorsa è stata una pattuglia delle Volanti della polizia di Udine impegnata in un servizio nella zona di borgo stazione. Obodo era a bordo dell’auto di un connazionale, insieme con due ragazze romene. L’auto era ferma sul ciglio della strada e il gruppetto si stava intrattenendo con un terzo nigeriano, in piedi sul marciapiede. L’atteggiamento del conducente della vettura, S.C.O., di 31 anni, ha insospettito gli agenti.

A un controllo, il 31enne ha dovuto ammettere di non avere né patente né documenti; in aggiunta addosso gli sono stati trovati 12 grammi di marijuana, già divisi in dosi per lo spaccio. Nel corso di una perquisizione in casa gli agenti hanno trovato altri 40 grammi di sostanza. L’uomo è stato arrestato. Obodo è risultato estraneo alla vicenda, ma il controllo della polizia ha consentito di risolvere il giallo per la dirigenza della squadra russa.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/calciatore_ex_udinese_disperso_trovato_dopo_5_giorni_in_stazione/notizie/299063.shtml

 

Accerchiato e derubato da banda di nigeriani

NOVARA – Un giovane è stato bloccato da quattro nigeriani che lo hanno aggredito e derubato di una catenina d’oro e di alcuni contanti che l’uomo aveva con sé.

Il fatto è accaduto intorno all’una di questa notte, in via Gnifetti, vicino al locale Lollipop Club, a Novara. Immediato l’intervento di una Volante della Polizia della Questura di Novara che, nel giro di pochi minuti, ha intercettato e inseguito uno dei quattro aggressori che se l’erano data a gambe appena dopo aver commesso il fatto.

Il primo uomo della banda, in seguito identificato dall’aggredito, che per fortuna ha riportato solo ferite lievi,  è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Novara con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

La Polizia è al momento, sulle tracce degli altri membri della banda che hanno partecipato all’aggressione. Anche la vittima era di nazionalità nigeriana.

http://www.novara.com/index.php?Section=News&tplBgContainer=1&Tools=WAPPS&Filters=SeqId,20358

Dipendente romeno piazza autobomba sotto azienda

E’ un lavoratore interinale romeno, Ioan Dafinu Nini, 43 anni, che per un certo periodo ha lavorato per la Clementoni, l’uomo che attorno alle 7 di venerdì 28 giugno ha piazzato un’autobomba, una Matiz Daewoo imbottita di bombole di gpl e forse anche di liquido infiammabile, nel cortile dell’azienda, in contrada Fontenoce a Recanati, dando poi fuoco alla vettura. Il principio di incendio è stato subito spento con degli estintori da alcuni dipendenti della fabbrica.
I carabinieri sulle tracce dell’uomo – L’uomo è ricercato in tutta la provincia di Macerata. I carabinieri di Recanati e del Nucleo Operativo di Civitanova Marche rivolgono un appello ai cittadini perché segnalino ogni elemento utile a rintracciarlo. Gli investigatori temono che l’uomo, armato di un coltello a serramanico, possa commettere ulteriori gesti, anche autolesionistici. (nel secondo caso non ci sarebbero problemi)
Il rumeno ha usato un’auto rubata – Il rumeno è in fuga a bordo di una Fiat Punto rubata ad una maestra della scuola di infanzia che sorge a meno di cento metri dallo stabilimento. La donna, Alessandra Amichetti, era appena arrivata davanti alla scuola (i bambini non c’erano ancora): all’improvviso si è trovata di fronte l’aggressore, che per impossessarsi dell’utilitaria l’ha minacciata con un coltello e le ha gettato dello spray urticante sugli occhi e in bocca. La maestra è stata portata in ospedale ed è ancora al pronto soccorso.
L’operaio eroe racconta il suo gesto – “Sono arrivato al solito orario e ho parcheggiato dove parcheggio sempre. Appena sceso dalla macchina ho visto questa persona che scappava a piedi. Un attimo dopo non l’ho più visto: mi sono girato e dall’altra parte del capannone c’era una macchina, la Matiz, che stava prendendo fuoco”. A parlare è Fabio Meriggi, uno dei due addetti alla squadra antincendio della Clementoni di Recanati (Macerata), che ha insieme al collega Simone Lampa ha sventato l’esplosione dell’auto carica di bombole di gas e benzina condotta fin dentro il magazzino dei materiali di lavorazione da un ex operaio interinale dell’azienda, Ioan Nini, romeno di 44 anni, ancora in fuga.
L’auto piena di bombole di gas – “Sono andato là – racconta Meriggi ai cronisti – e c’erano già Simone Lampa e un altro ragazzo. Simone ha preso l’estintore e abbiamo spento il fuoco all’interno della vettura. Poi non sapevamo cosa fare. Siamo rimasti un po’ così…indecisi. Abbiamo aperto gli sportelli sul retro dell’auto e abbiamo visto che era piena di bombole di gas. A quel punto ci siamo allontanati, abbiamo chiamato i carabinieri, io ho chiamato la signora Patrizia Clementoni. Abbiamo fatto quello che penso chiunque avrebbe fatto. Noi ci viviamo qui, e questa per noi è come una seconda casa”. Meriggi non ha riconosciuto Nini: “No, assolutamente, non l’ho visto, anche perché correva, l’ho visto solo un attimo da dietro. E anche se lo conoscessi, non sarei mai riuscito a riconoscerlo. E’ successo tutto in un attimo”.
“Era una cosa abbastanza pericolosa” – “Appena ci siamo accorti delle bombole siamo andati via alla svelta, abbiamo capito che era una cosa abbastanza pericolosa”. “L’incendio – continua – è divampato dalla parte del guidatore”. Ed è andata bene come è andata anche perché “Nel capannone ci siamo arrivati per caso. Comunque potevamo anche arrivare prima…” conclude Fabio, che non vuole essere definito un ‘eroe’.