Tag: INDAGINE

Banda multietnica aveva monopolio spaccio a bambini

Spacciavano a clienti minorenni eroina, cocaina e hashish. I carabinieri di Rivarolo Canavese hanno smantellato, dopo una lunga indagine, un’organizzazione italo-marocchina che aveva il monopolio dello spaccio su almeno quindici Comuni dell’alto Canavese. I giovani ordinavano le dosi al telefono e usavano un linguaggio criptico ispirato alla «movida» torinese. Complessivamente sono finite in manette nove persone (sei giovani marocchini e tre italiani). Oltre venti gli indagati. Tra loro anche quattro magrebini ancora ricercati. Nel pomeriggio il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, renderà noti i dettagli dell’operazione dei carabinieri. 

http://www.lastampa.it/2013/09/13/cronaca/avevano-il-monopolio-dello-spaccio-nove-persone-in-manette-a-rivarolo-hTXJSetNpdTuuZZac99erM/pagina.html

Verbania, ladri d’appartamento: sgominata banda di albanesi, 4 arresti – Crimeblog.it (Blog)


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Verbania, ladri d'appartamento: sgominata banda di albanesi, 4 arresti
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Quattro cittadini albanesi di età compresa tra i 30 e i 38 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Verbania al termine di una lunga indagine, cominciata nel maggio scorso, che ha permesso di far luce su una serie di furti in appartamenti

Furti in appartamento: arrestati 4 albanesi – Crimeblog.it (Blog)


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Furti in appartamento: arrestati 4 albanesi
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Quattro cittadini albanesi di età compresa tra i 30 e i 38 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Verbania al termine di una lunga indagine, cominciata nel maggio scorso, che ha permesso di far luce su una serie di furti in appartamenti
Furti in appartamento, arrestati dai carabinieri quattro albanesiLa Stampa
Furti tra Piemonte e Lombardia: in manette banda di albanesiInInsubria
Verbania: furti in abitazione, sgominata banda di albanesiLiberoQuotidiano.it

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Il clan dei Ğleoniğ: cento furti in città – Corriere della Sera

Il clan dei Ğleoniğ: cento furti in città
Corriere della Sera
Gli arresti di ieri rientrano nella più vasta indagine che è stata battezzata ĞOperazione Odessağ, che finora ha portato a 36 arresti, tra cui quelli di due badanti (sempre georgiane) che assicuravano appoggi ai ladri e informazioni sulle case in cui

Ucciso nel Cara di Bari: arrestati i “migranti” assassini

BARI 05 luglio 2013 – Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno eseguito un fermo nei confronti di tre cittadini di nazionalità afgana per omicidio aggravato e rissa aggravata nell’ambito delle indagini sui disordini avvenuti nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorso nel Cara, il centro richiedenti asilo di Bari, nel corso dei quali ha perso la vita un ragazzo curdo di 26 anni.

Dall’autopsia sul corpo del giovane, eseguita dal dottor Biagio Solarino, è emerso – si è appreso – che a ucciderlo è stata una unica coltellata al cuore.

TUTTO COMINCIATO PER UN INSULTO DURANTE UNA PARTITA 
E’ stato uno sfottò diretto a un gruppo di afgani, intenti a giocare a cricket alle 3 di notte, a far nascere il litigio degenerato in rissa con bastoni e catene, il 3 luglio scorso al Cara di Bari, con un gruppo di curdi, durante il quale un cittadino curdo, Haimane Hajar, di 25 anni, è stato ucciso con una coltellata al cuore. Lo ha riferito la polizia in una conferenza stampa dopo aver fermato treafgani, che avrebbero partecipato al delitto.

Alla rissa, avvenuta in un campo nei pressi della Chiesa cristiana, hanno partecipato circa 250 persone. I fermati dalla Squadra mobile di Bari sono il presunto esecutore materiale dell’omicidio, Lolkhan Zagarya, di 25 anni, gia’ indagato nel 2008 per una rissa al Cara di Foggia, Sartor Adrimzaj, di 22 e Zeshan Nasri di 26 anni.

Attualmente sono 1.300 gli ospiti del Centro richiedenti asilo di Bari, a fronte di una capienza, in origine, di circa 800 poi elevata a 1200 posti. Gli uomini della Squadra mobile hanno condotto “attività investigative con giusto equilibrio per garantire le esigenze di ordine pubblico” ha detto il Questore di Bari, Domenico Pinzello. Una indagine risolta in “48 ore incessanti” in cui sono state ascoltate decine di persone con l’ausilio di interpreti.

“Non c’è stata alcuna rivolta – ha sottolineato il Questore – nessun atto premeditato”. “Non è stato facile farci raccontare quello che è successo – ha aggiunto il dirigente della Squadra mobile, Luigi Rinella – non è facile decidere chi portare in Questura, tranquillizzando queste persone dicendo che era solo per fare luce sull’evento”. I poliziotti hanno anche repertato due coltelli da cucina sui quali saranno eseguiti esami biologici.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/rissa-al-cara-di-bari-fermati-due-immigrati-no634178

Magistrati fanatici: indagato 81enne che ha difeso la moglie

Roma, 1 lug. – La Procura di Roma ipotizza per Ilario D’Apollonio, l’imprenditore che sabato scorso ha ucciso il romeno Nicolae Valentin Barbat, l’accusa di omicidio volontario. Il provvedimento e’ stato preso come atto dovuto in attesa che l’autopsia che si svolgera’ probabilmente domani, chiarisca la dinamica del fatto accaduto durante un tentativo di rapina nella villa di D’Apollonio.

L’indagine e’ affidata al pubblico ministero Elisabetta Ceniccola che ha gia’ affidato al medico legale l’incarico di fare l’autopsia del ladro. Intanto come e’ noto sono stati arrestati i due complici di Barbat accusati di concorso in rapina. Il loro interrogatorio e’ previsto per i prossimi giorni.

http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1271823/Roma–uccide-bandito-durante-rapina-in-villa–indagato-imprenditore.html

Alla Procura di Roma ci sono seri problemi, ed è risaputo. Non solo ‘svuotano’ le carceri, ma impediscono anche al cittadino di difendersi.

E sprechiamo soldi in autopsie per capire cosa? Cosa doveva fare l’81enne mentre puntavano la pistola contro la moglie, chiedere se intendessero veramente sparare? E poi, chi irrompe in casa d’altri, merita di morire, o comunque, è l’unico responsabile di quello che può accadere. In un paese normale, nessuna indagine. A questi magistrati andrebbe ricordato che Roma si fonda sull’omicidio di chi oltrepassò un confine.

Romeno ubriaco aggredisce passante

AOSTA, 29 GIUGNO 2013 – È stato denunciato un uomo in stato di libertà con l’accusa di aggressione avvenuta lo scorso giovedì pomeriggio ai giardini di via Ollietti ad Aosta. Gli agenti erano intervenuti per una lite tra due uomini ed hanno fermato il denunciato, D.N. 37enne, cittadinanza rumena e residente fuori Valle ma momentaneamente domiciliati nel capoluogo, mentre colpiva al volto un altro uomo dopo averlo immobilizzato completamente a terra. L’uomo, secondo una prima indagine, era sotto effetto di alcool.

L’uomo oltre alla denuncia per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale è stato accusato anche di porto abusivo di arma poiché trovato in possesso di un coltello durante i controlli.

http://www.infooggi.it/articolo/aosta-aggredisce-uomo-in-centro-denunciato/45168/

Immigrati con accetta e martelli: arrestati? No, solo denuncia

GROSSETO – Due aggressioni nel giro di due giorni, uno in via dei Mille e l’altro in piazza fratelli Rosselli. Tre contro uno, armati sino ai denti di coltello, accetta e martello. Il tutto risale al gennaio 2013, ma solo ora, grazie ad una accurata indagine del personale della Squadra mobile, sono stati identificati e denunciati all’Autorità Giudiziaria quattro cittadini albanesi per i reati di lesioni aggravate, minacce, ingiurie e porto di oggetti atti ad offendere.

Il tutto aveva preso avvio il 20 gennaio 2013, quando un cittadino albanese era stato aggredito da parte di alcuni connazionali. Il giorno successivo c’era stato un nuovo tentativo di aggressione, questa volta in piazza fratelli Rosselli, da tre uomini armati di tutto punto. Da questi due episodi erano partite le indagini della Questura che hanno portato alle quattro denunce per aggressione.

http://www.ilgiunco.net/2013/06/03/tre-contro-uno-aggressione-in-centro-armati-di-coltello-accetta-e-martello/

Maxi-operazione antidroga – La Stampa


La Stampa

Maxi-operazione antidroga
La Stampa
Gli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile hanno arrestato ieri cinque trafficanti, ultimi di 41 finiti in cella nei due anni di indagine. Sono Alessandro C'era un paio di immigrati di origine albanese che nascondevano droga in

Choc: l’assassino di Castagneto aveva aggredito persone con l’ascia nel 2010!

Secondo il Tirreno.it la bestia senegalese arrestata per lo straziante omicidio della 19enne a Castagneto Carducci, nel 2010 aveva aggredito delle persone con un’ascia. Ma era incredibilmente libero in Italia. A spacciare:

DONORATICO. Quando i carabinieri lo hanno fermato aveva ancora in mano l’ascia con cui aveva danneggiato un bar, rincorso un commesso e minacciato altre persone. E’ stato arrestato e portato in camera di sicurezza. Ieri il giudice ha convalidato l’arresto di Ablaye Ndoye, trentenne senegalese. Che ha patteggiato cinque mesi per minacce e danneggiamenti. Concessa la sospensione condizionale della pena, Ndoye è stato rimesso in libertà. Tutto sarebbe cominciato a causa di un panino al kebab, domenica sera a Donoratico. Secondo quanto è emerso da una rapida indagine dei carabinieri, Ndoye aveva avuto un’animata discussione con un commesso della kebabberia davanti alla stazione, che gli aveva ricordato di dover ancora pagare un panino mangiato qualche giorno prima. La discussione poi sarebbe sfociata in scontro fisico, fino all’intervento di alcuni passanti. Ndoye e il commesso sarebbero stati divisi ma poi il senegalese sarebbe tornato alla kebabberia, brandendo un’ascia da boscaiolo, minacciando il banconista e rincorrendolo fino alla cucina. Trattenuto da altri dipendenti del locale e allontanato una seconda volta, Ndoye si sarebbe messo a caccia di altre persone, quei passanti intervenuti in occasione della prima lite in strada, davanti alla kebabberia. Durante le ricerche l’africano si sarebbe fermato davanti al Bar Royal, minacciando altre persone e danneggiando gli arredi esterni del locale. Erano le 23 quando la centrale operativa dei carabinieri ha ricevuto la segnalazione. Sul posto è stata inviata una pattuglia che ha individuato Ndoye a poca distanza dal bar. Ancora con l’ascia in mano. L’uomo è stato bloccato, disarmato e portato in caserma. Ieri la convalida e il processo chiuso con il patteggiamento. http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2010/10/19/news/con-l-ascia-minaccia-un-barista-1.2124296

Buona integrazione a tutti.

Svolta nell’omicidio di Ilaria Leone (FOTO), la ragazza di 19 anni strangolata a Castagneto Carducci. Uno dei due senegalesi fermati – Ablaye Ndoye, 34 anni – è stato arrestato e portato in carcere a Livorno (FOTO). L’altro è stato rilasciato e fatto uscire da un ingresso secondario della caserma di Donoratico.
«Assassino, assassino». Così si sono rivolti alcuni amici della ragazza al giovane senegalese che stava uscendo dalla caserma insieme ai carabinieri (VIDEO). «Lo sapevo che era lui», ha urlato una giovane amica della ragazza. Secondo quanto si apprende, il giovane senegalese sarebbe stato conosciuto dai ragazzi della zona e anche da Ilaria.
IL CELLULARE NEL SUO ZAINO. «Il senegalese fermato era conosciuto come spacciatore e la giovane era una consumatrice di sostanze stupefacenti», ha detto il procuratore Francesco De Leo durante la conferenza stampa dei carabinieri a Livorno. Al 34enne senegalese gli inquirenti sono arrivati sia grazie al telefono cellulare della ragazza, trovato nello zainetto dell’uomo (nascosto nel giardino della casa dove il senegalese viveva insieme ad alcuni connazionali) che avrebbe ricevuto l’ultima chiamata da Ilaria Leone, sia dall’aiuto fornito dalla comunità senegalese molto forte nella zona. Il 34enne, ha spiegato il procuratore Francesco De Leo «era una personalità compatibile con quanto è successo: era conosciuto come persona violenta e con precedenti per lesioni, furto e danneggiamento».

«Ablaye Ndoye non aveva il permesso di soggiorno ed era già destinatario di un provvedimento di espulsione le cui pratiche erano in corso», ha aggiunto Francesco De Leo, che insieme al comandante provinciale dei carabinieri Massimiliano Della Gala ha confermato che l’uomo non ha ancora confessato, ma che «su di lui ci sono pesanti indizi». I carabinieri hanno anche spiegato che «per la svolta delle indagini ha avuto un ruolo fondamentale la comunità senegalese».
VEGLIA SILENZIOSA. Venerdì sera veglia silenziosa a Castagneto promossa dal Comune che ha anche decretato il lutto cittadino il giorno dei funerali della ragazza (Nella foto la veglia in piazza del Popolo a Castagneto).«Quello che è accaduto in queste ore ci fa inorridire! (dovevi inorridire prima) – è scritto in una nota firmata da sindaco, giunta e capigruppo consiliari -. Castagneto Carducci non ha mai vissuto episodi di questo genere. Siamo una comunità coesa e solidale che rifiuta ogni tipo di violenza. Quello che è successo a Ilaria è una cosa atroce, indicibile, sconvolgente che ci lascia senza parole. Siamo tutti vicino alla mamma, al babbo e a Mattia».

DOVE È STATA UCCISA. Sarà l’autopsia, in programma sabato a Pisa, a confermare se Ilaria Leone sia stata anche violentata. I carabinieri del Ris stanno anche cercando di verificare dove la giovane è stata uccisa: sul corpo infatti ci sono segni di trascinamento. «Molto probabilmente – ha detto il procuratore De Leo – è stata uccisa da un’altra parte anche se poco lontano».

STRANGOLATA A 19 ANNI. La ragazza è stata trovata seminuda, con i pantaloni abbassati e da un primo esame sul corpo sarebbe stata strangolata a mani nude. Tracce biologiche sono state repertate dagli investigatori che indagano sull’omicidio di Ilaria. Lo ha riferito il procuratore di Livorno Francesco De Leo. Il magistrato non ha escluso l’ipotesi che la giovane possa essere stata violentata o che abbia subito un tentativo di violenza. Emerso anche che sarebbe stata uccisa altrove, non lontano, e poi trascinata nell’uliveto. Proseguono anche gli interrogatori di parenti e conoscenti.
FOTO Il luogo del delitto
La giovane lavorava al ristorante “La Gramola” poco distante dal luogo del ritrovamento del corpo e di lei non si avevano notizie dalle 22 del primo maggio. Ad accorgersi del cadavere, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata una persona che ha avvisato i carabinieri.

Veglia a Castagneto Carducci