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I nuovi barbari: banda di ‘migranti’ terrorizza donna

Rapina a mano armata nella tarda serata di ieri in contrada Sant’Anna, a Sant’Agata de’ Goti. Verso le 22:30 tre individui con il volto coperto e accento straniero – dei quali uno armato di fucile e due di pistola – hanno fatto irruzione nell’abitazione di una casalinga 45enne.

Una volta in casa, i malviventi hanno minacciato la donna facendosi consegnare il denaro contante posseduto, circa 500 euro, nonché alcuni oggetti in oro, per un valore stimato di 700 euro circa.

Afferrato il bottino, si sono dileguati scappando a bordo di un’auto. Sul posto i Carabinieri della locale Stazione e quelli Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio che hanno avviato le indagini per far luce sull’episodio e, unitamente agli altri reparti del Comando Provinciale, hanno effettuato una immediata battuta tesa al rintraccio dei rapinatori.

IL PRECEDENTE – Con questo ennesimo episodio, che segue quello dell’altra sera a Solopaca, si registra un vero e proprio allarme sicurezza in alcune zone del Sannio: solo cinque giorni prima contrada Sant’Anna, a Sant’Agata dei Goti, era già finita nel mirino della criminalità.

In quell’occasione due malviventi con il volto nascosto, approfittando della porta di ingresso aperta e della presenza dei proprietari all’esterno dell’abitazione, entrarono in una casa.

Con un’arma verosimilmente giocattolo, poi, minacciarono il proprietario, N.C., 57enne del luogo, facendosi consegnare la somma di 100 euro e vari oggetti in oro.

La rapina dei due balordi fu favorita anche dal fatto che la contrada è in una zona isolatissima e scarsamente frequentata.

http://www.ntr24.tv/it/news/cronaca/santagata-de-goti-banditi-armati-entrano-in-una-casa-e-rubano-soldi-e-oro-paura-per-una-casalinga.html

Banditi sfondano porta: 74enne aggredita e picchiata in casa sua

<strong>LIVORNO</strong> – Alle due e mezzo di notte era seduta sul divano prima di prendere sonno: «Ho sentito dei rumori provenire dal terrazzo, pochi istanti più tardi dentro al mio appartamento c’erano due persone: avevano il volto coperto da un passamontagna e volevano soldi e gioielli. Mi hanno minacciata e picchiata prima che iniziassi ad urlare così forte da svegliare i vicini. Solo quando hanno sentito bussare alla porta sono scappati portando via la mia borsa».
E’ il racconto di un’anziana di 74 anni residente in via Molise 14, quartiere Coteto: picchiata e rapinata da due banditi dell’Est che poi sono fuggiti «a bordo di una macchina verde scuro di grossa cilindrata».

http://voxnews.info/2013/07/12/anziana-aggredita-e-picchiata-in-casa/

Sorprende in casa banditi che la aggrediscono: li fa arrestare

VICENZA. Forse per un attimo se l´è presa con il marito e ha pensato che, sbadatamente, non avesse chiuso a chiave la porta. Ma è stata questione di un secondo. Perché, appena è entrata in casa, ha capito subito che lui non aveva colpa. Non ha neppure avuto il tempo di appoggiare i sacchetti della spesa che ha visto sbucare, in fondo al corridoio, dalla sua camera da letto, due uomini. Tutto è successo molto in fretta. Sono corsi verso di lei, l´hanno spinta violentemente da parte facendola cadere a terra e poi sono scappati giù per le scale. Il suo appartamento era nel caos: avevano rovistato ovunque alla ricerca di soldi e gioielli. E ne avevano trovati parecchi. Pochi istanti e l´avrebbero fatta franca. Non hanno fatto i conti con la prontezza di riflessi della donna, che oltre a dare subito l´allarme al 113, ha anche “guidato” gli agenti perché, dalla finestra di casa, ha seguito la fuga dei due uomini. E così, in pochi minuti, la banda è stata accerchiata ed arrestata.
IN CARCERE. Lunedì pomeriggio le volanti della polizia hanno bloccato tre volti noti, tutti residenti nella zona di Reggio Emilia: Zaal Khatchapuridze, 42 anni, nato in Georgia; il connazionale Tornike Bitsadze, 21 anni e il russo Mihail Munteanu, 45 anni. Devono rispondere di rapina aggravata in concorso. A mettere a segno il colpo sarebbero stati questi ultimi mentre Zaal Khatchapuridze li avrebbe aspettati in macchina poco lontano. Gli agenti sono riusciti a fermarli in via Fratelli Bandiera: la macchina, una Mercedes 190, era già accesa e i tre stavano per scappare.
IL COLPO. Sono le 16.35 quando la pensionata torna a casa, nel suo appartamento al quarto piano in via Medici. Si insospettisce perché la porta blindata non è chiusa a chiave. Lei e il marito sono prudenti e danno sempre quattro mandate. Pensa a una dimenticanza ma, appena entrata, capisce che non è così. Il salotto è a soqquadro, sbucano due uomini. È uno choc: i sacchetti della spesa le cadono a terra e lei riesce solo ad urlare: «Che cosa sta succedendo?» Poi viene spinta a terra, con violenza. Non si muove, teme vogliano picchiarla ancora ma per fortuna scappano e lei, senza perdere tempo, dà l´allarme e dalla finestra segue la loro fuga.

 

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/535026_banditi_in_casa_pensionataguida_gli_agenti_e_li_fa_arrestare/

Asti: emergenza rapine, banda di immigrati scatenata

Nuova rapina notturna in un’abitazione astigiana. Nelle scorse settimane erano state assaltate ville e case a Revigliasco, Palucco e Valmanera. L’ultimo episodio è invece accaduto intorno alle 2 della notte tra martedì e ieri in una piccola cascina di località Rilate dove vive sola una pensionata di 75 anni.
Quattro banditi hanno forzato una finestra e sono entrati nelle stanze delle casa mentre la donna dormiva. Sentendo i rumori l’anziana si è svegliata ma è stata bloccata da uno dei quattro, che l’ha strattonata e le ha messo una mano sulla bocca per zittirla. Intanto, i tre complici rovesciavano con brutalità cassetti e armadi alla ricerca di denaro e oggetti di valore. L’aggressione è durata pochi minuti. Dopo aver trovato un centinaio di euro e alcuni monili d’oro, i balordi se ne sono andati. La pensionata, rimasta sotto choc, ha quasi subito avvertito il 113. Sono intervenuti gli agenti delle Volanti di turno insieme agli investigatori della Mobile e della Scientifica. I quattro, secondo la frammentaria descrizione della vittima indossavano cappucci e sciarpe a coprire il volto. Avrebbero pronunciato alcune frasi in italiano con un’inflessione non comune, straniera. Durante l’assalto non hanno mostrato armi.
Nella notte in città sono scattati numerosi posti di controllo delle forze dell’ordine e alcuni immigrati sono stati accompagnati in questura per accertamenti. Non si escludono collegamenti con le rapine in casa avvenute nel corso della primavera ai danni di una pensionata di Revigliasco, di una famiglia di Valmanera e di un giovane operaio residente in una villetta al Palucco.

http://lastampa.it/2013/05/30/edizioni/asti/rapinata-in-casa-da-banditi-momenti-di-terrore-nella-notte-xSNYpIwjV3thNf1nixBYuI/pagina.html

Picchiò e accoltellò gioielliere, preso immigrato


Il Giorno
Picchiò e accoltellò gioielliere, preso uno dei quattro banditi
Il Giorno
L’immigrato e’ stato arrestato a Milano, nella zona di Quarto Oggiaro, e ora si trova rinchiuso nel carcere di San Vittore. Le indagini proseguono per risalire ai complici. Condividi. Clicca due volte su qualsiasi parola di questo articolo per  

Terrore a Roma: donna ostaggio di immigrati per ore

ROMA – Tre eterne ore di terrore in balìa di quattro rapinatori che l’hanno malmenata per farsi consegnare denaro e preziosi custoditi in casa. Ancora una rapina in villa, questa volta a Castel Gandolfo nella tarda serata di mercoledì.
La vittima è la moglie sessantenne di un imprenditore del settore della distribuzione dei giornali. La donna, che lavora nell’azienda di famiglia, era sola nella villa a due piani in un complesso residenziale molto riservato tra la via Appia e il centro storico che si raggiunge attraverso una strada sterrata. Nel complesso, a ridosso di numerosi istituti religiosi, abitano anche il figlio, in un edificio attiguo a quello preso di mira dai banditi, e il marito. I rapinatori sono entrati in azione poco dopo le 22, quando sui Castelli imperversava un nubifragio: aiutati anche dallo scrosciare della pioggia che ha coperto ogni altro rumore, i malviventi sono entrati nella villa, dotata di tre accessi e priva di allarme e di inferriate alle finestre, forzando la porta della cucina.

LA DINAMICA
I quattro, con il volto coperto da passamontagna, hanno sorpreso davanti al televisore la donna che, per il rumore del temporale, non si era accorta di nulla. Da quell’istante è iniziato l’incubo per lei che, oltre alla propria vita, ha temuto per quelle del figlio, che si trovava nella casa a fianco, e del marito, che poteva rientrare da un momento all’altro. Una raffica di ceffoni si è abbattuta sulla donna mentre ogni stanza della villa veniva messa a soqquadro. I banditi, che non hanno mai esibito armi, sono apparsi molto sicuri e con ogni probabilità erano in contatto con un “palo” sulla strada. Hanno trovato banconote, nascoste in due o tre posti, per un valore di circa 4mila euro, gioielli e alcuni pezzi di argenteria.

I RISCONTRI
Dalle poche frasi pronunciate i rapinatori sono dell’Europa dell’Est e hanno dato l’idea di voler attendere il rientro del marito per impadronirsi anche della sua vettura. Intanto il tempo passava e più volte la donna, di fronte all’impazienza dei banditi, si è sentita perduta. Solo dopo l’una i rapinatori hanno desistito e sempre sotto la pioggia battente si sono allontanati chiudendo la vittima in uno dei bagni. Sono state le grida di aiuto della donna a richiamare l’attenzione del figlio, che l’ha subito liberata. E nel giro di qualche minuto è giunto anche il marito. I carabinieri, arrivati dalla stazione distante poche centinaia di metri, hanno immediatamente attivato le ricerche.

Il raid di Castel Gandolfo si aggiunge alle rapine in villa compiute negli ultimi mesi ai Castelli. Dopo quella ai danni del giornalista Sergio Zavoli, a Monte Porzio Catone, era toccato alla titolare di una gioielleria di Frascati che abita nella zona del Tuscolo.

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/castel_gandolfo_rapina_in_villa/notizie/283459.shtml

Terrore: aggredita e rapinata da due immigrati

Bolzano, 18 mag.  – Serata di terrore per una giovane barista di Bolzano che e’ stata aggredita mentre si apprestava a chiudere il locale verso le 23. Due individui sono entrati in azione con il volto coperto da un passamontagna. Erano armati di coltello con il quale la donna e’ stata minacciata di morte. La giovane, che ha 25 anni ed e’ la titolare del locale, e’ stata affrontata sulla porta del locale, gettata a terra all’interno e obbligata a consegnare il denaro.

I due banditi, che parlavano italiano con accento straniero, sono poi fuggiti a bordo di una Opel Corsa bianca guidata da un terzo complice.

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/TrentinoAltoAdige/Bolzano-barista-aggredita-e-rapinata-mentre-chiude-il-locale_32204664343.html

Brescia: donna rapinata da tre immigrati dell’Est

Una scena da film quella avvenuta nel centro di Brescia nel primo pomeriggio di domenica, attorno alle 13, tra via Solferino e corso Cavour.
Un’imprenditrice è stata rapinata da tre banditi dell’Est Europa.
I malviventi puntavano al denaro che la donna aveva con sè e che doveva spedire. L’assalto è avvenuto in un piccolo ufficio che si trova nei pressi dell’autostazione.
I tre, dopo il colpo, sono fuggiti a piedi lungo via Solferino, mentre la vittima li rincorreva chiedendo aiuto ai passanti.
Una signora che era ferma al semaforo in auto e un ragazzo senegalese sono intervenuti riuscendo a bloccare i tre rapinatori. Ma solo momentaneamente perchè uno dei tre, armato di pistola, è riuscito a liberare uno dei complici che era stato fermato, proseguendo la fuga verso il cavalcavia Kennedy, dove uno dei banditi ha poi abbandonato la bicicletta appena recuperata da uno stallo.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno arrestato uno degli uomini, mentre è scatatta la caccia agli altri due da parte di Polizia, uomini dell’Arma e Polizia Locale. Il secondo rapinatore è stato raggiunto in via Cavour, mentre il terzo malvivemte, che avrebbe con sè il denaro rubato, è riuscito a far perdere le proprie tracce. La pistola utilizzata nella rapina non è stata ritrovata.
La signora moldava rapinata ha riferito agli inquirenti di conoscere due dei banditi, dei connazionali, e di essere già stata rapinata (dalle stesse persone?) lo scorso anno.

Perugia, vietato sedersi alle panchine: immigrati in agguato

Perugia 24 apr 2013 – Ancora uno scippo a danno di alcune anziane a Perugia. Il fattaccio è avvenuto in Piazza Partigiani dove due signore si stavano godendo il sole sedute su una panchina. Ma da dietro – arrivavano dal Parco del Santa Giuliana – due magrebini si sono avvicinati e hanno strappato con forza ad una delle due pensionate una collanina d’oro. Quella collana per l’anziana non aveva soltanto un valore economico, ma aveva un ciondolo all’interno del quale portava la foto del marito deceduto da anni. 

Immediate sono partite le ricerche dei due banditi da parte degli agenti della Volante e della Squadra Mobile: in via XX Settembre due sospetti che corrispondevano alle descrizioni fornite erano stati già individuati. A quel punto gli agenti hanno deciso di pedinarli: uno si dirigeva verso il parco della Verbanella ed uno in direzione di un compro-oro dove voleva vendere la catenina in oro con il gancetto della chiusura rotto e una medaglietta con l’ immagine della Madonna da un lato e dall’altro la fotografia del marito della vittima.

Lo straniero che voleva incassare al Compro Oro è stato arrestato in flagranza di reato per furto con strappo. Si tratta di  Labiad Jabrane nato in Marocco nel 1982 , vecchia conoscenza per le forze di polizia, più volte arrestato per furto e spaccio di droga. La catenina è stata riconsegnato all’anziana signora, felice di essere ritornata in possesso del monile a lei tanto caro. Gli agenti sono in caccia del complice.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/piazza-partigiani-strappata-collanina-anziana.html

 

 

Padova fuori controllo: anziane legate e imbavagliate,

Zanonato, Sindaco di Padova e "amico" degli immigrati

PADOVA – Due violente rapine tra martedì e ieri nel Padovano: la prima in città intorno alle 18, in una casa di via San Massimo, la seconda ad Abano. Vittime due anziane sorelle di 80 e 77 anni, immobilizzate e tenute in ostaggio da una banda di stranieri per 50 euro. A finire nelle mani dei rapinatori ad Abano, invece, una 54enne, picchiata da un immigrato che voleva strapparle la borsetta con l’incasso del negozio di ortofrutta.

Sorelle legate e imbavagliate dai rapinatori. Quindici minuti di terrore per due sorelle, Francesca Balestra, 80 anni, e Maria Luisa, 77. Entrambe ostaggio, in casa, di due banditi che sono scappati allo scattare delle sirene d’allarme, portando via solo un borsellino con 50 euro. Molta paura per le donne, qualche graffio sul viso, e una corsa all’ospedale, ma solo per accertamenti. Accade ieri, dopo poco le 18, in via San Massimo. È lì che abita Francesca Balestra, moglie di Alessandro Gruden, industriale, titolare dell’omonima impresa di imballaggi a Maserà. È sola a casa, le tiene compagnia il cane di famiglia, una cockerina bianca e nera. Arriva sua sorella Maria Luisa. Vive in un’altra abitazione non distante da quella di Francesca. Un pomeriggio insieme, come sempre, nell’antica palazzina color crema che si affaccia sulla strada, solo in parte circondata da un giardino. Alberi e cespugli che riparano la casa dal traffico. È da lì che arrivano i rapinatori. «Mia madre e mia zia erano qui in casa, a piano terra, a parlare tranquillamente. – afferma la figlia di Francesca, Alessandra – Quei due uomini sono entrati dalla porta finestra del giardino. Era chiusa, ma devono avere usato le cesoie». Eccoli dentro in pochi secondi. Sorprendono Francesca appena tornata dalla spesa, in garage. Poi Maria Luisa che le va incontro. «Le hanno bloccate entrambe – seguita Alessandra – Due donne anziane, sole. Terrorizzate. Cosa potevano fare? Forse quei due erano armati, forse avevano un coltello». I rapinatori, a volto coperto, usano nastro adesivo per immobilizzarle, polsi e gambe. E usano quello stesso nastro per imbavagliarle, perchè non urlino. Poi si dirigono al piano superiore della palazzina. Ma scatta l’allarme. Sono in trappola, qualche scalino e fuggono via. Spariscono nel buio. Maria Luisa riesce a slegarsi e a telefonare all’altro figlio della sorella, Franco. In pochi minuti ecco in via San Tommaso tutta la famiglia e la polizia.

«In questa zona non è mai accaduto nulla di grave. Quei due, ladri di polli – seguita Alessandra -. In casa non c’è davvero nulla di valore. Cosa mai potevano trovare? Solo 50 euro in un borsellino. Per fortuna mia madre e mia zia hanno reagito bene all’aggressione. Pensi, mentre erano in quello stato, legate ed imbavagliate, temevano che i due rapinatori potessero far male alla nostra cagnolina Lullami. Eppure lei non abbaia, non è aggressiva, è dolcissima. Chissà, avrà scodinzolato a quei due delinquenti». Appena soccorse le donne sono state accompagnate in ospedale. Nulla di grave, qualche leggera escoriazione sul volto. Dei rapinatori un vago identikit. Soltanto uno dei due avrebbe parlato, in italiano. Indagini della squadra mobile.

Abano. Picchiata e rapinata di 3.000 euro sotto casa. Aggredita sotto casa, al termine della giornata di lavoro: è stata colpita con un pugno e presa a spintoni da un bandito che voleva strapparle la borsetta contenente poco più di tremila euro, provento dell’incasso. Vittima della brutale rapina Mara Garofolin, 54 anni, titolare assieme al marito Augusto Squarcina di un negozio di ortofrutta in via del Commercio 7, nella zona artigianale di Abano. La donna è stata colpita da un pugno alla mascella e ha riportato alcune escoriazioni alla mano sinistra, curate al pronto soccorso della Casa di cura di Abano con tre punti di sutura, oltre a una serie di contusioni su tutto il corpo provocate dalla caduta seguita all’aggressione.

L’agguato è scattato poco prima delle 19.30 di martedì. Mara Garofolin aveva appena lasciato al sede dell’Ortofrutticola Euganea, rivendita all’ingrosso e al dettaglio con annesso magazzino. Il figlio Alberto la seguiva a bordo di una seconda vettura. Percorsi pochi chilometri, la donna era arrivata a casa. Aveva posteggiato l’auto nel parcheggio restrostante la propria abitazione al civico 36 di via Roma.Una volta scesa, è stata affrontata da un uomo con il volto travisato da un passamontagna, smontato da una Golf nera che attendeva poco distante, a fari spenti.
L’uomo le si è lanciato addosso, urlando «Dai! Dai!» e sferrandole un pugno al volto. La donna è crollata sull’asfalto.Ne è nata una breve colluttazione nel corso della quale ha cercato di colpire il rapinatore al volto con la borsetta. Tutto inutile.

Caccia all’auto dei banditi: una Golf con un enorme alettone. L’aggressore gliel’ha strappata di mano ed è risalito sulla Golf che ha imboccato a tutta velocità l’uscita del parcheggio, sempre a fari spenti. La donna ha avuto l’impressione che, oltre al complice alla guida, sull’auto vi fosse una terza persona. Nello svoltare a destra in via Plinia, la vettura dei malviventi ha evitato per un pelo la macchina del figlio della donna, Alberto Squarcina. L’uomo è riuscito a decelerare evitando l’impatto solo per un soffio. La Golf dei banditi, dotata di un vistoso alettone, è poi scomparsa nel dedalo di vie dietro il duomo di Montegrotto. Solo dopo qualche minuto Alberto Squarcina, che nel frattempo aveva proseguito, è stato informato di quanto accaduto alla madre. Sul posto è subito intervenuta una pattuglia dei carabinieri che stazionava in piazza Roma, ma i delinquenti si erano già dileguati. Il 19 dicembre dell’anno scorso, proprio Alberto Squarcina fu vittima di un’altra rapina, chiuso in una stanza del magazzino da tre malviventi che si erano poi allontanati con appena trenta euro di fondo cassa.