Tag: caccia

Roma: ‘nomadi’ profanano tombe a caccia di metallo

Torino: caccia ai ‘mendicanti’ col conto in banca

www.torinotoday.it

L’attività dei carabinieri si è concentrata sui mimi e sui falsi mendicanti che operano nel centro di Torino. In corso Giulio Cesare i carabinieri hanno arrestato una ladra che aveva appena sottratto un telefonino

Bari: rapina a money transfer, arrestato cittadino georgiano – La Repubblica Bari.it

Bari: rapina a money transfer, arrestato cittadino georgiano
La Repubblica Bari.it
(Adnkronos) – Un cittadino georgiano e' stato arrestato e un altro e' ricercato perche' accusati dalla Squadra Mobile della Questura di Bari di una rapina ai danni di un indiano di 33 anni gestore di un negozio money transfer di corso Cavour lo scorso
Rapina in un money transfer, caccia a uno degli aggressoriTiscali

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Donna accerchiata da Rom che la aggrediscono

Rapallo – Doveva essere un giro al mercato. Insieme alla donna per la quale lavora, come badante. Due passi tra le bancherella spingendo la carrozzina della signora. Poi, quella che doveva essere una tranquilla mattinata, si è trasformata in un fuga. Due donne di origini bulgare hanno avvicinato la badante. L’hanno seguita per più di mezz’ora, poi, hanno sferrato l’attacco. Hanno accerchiato la donna, le hanno messo le mani nelle tasche del giaccone e dentro la borsetta, nel tentativo di rubarle cellulare e soldi. La badante, però, è riuscita, dopo una breve collutazione, a divincolarsi e mettere in fuga le due donne prima di chiamare la polizia. Gli agenti, infine, le hanno rintracciate e arrestate per tentata rapina.

È successo giovedì mattina scorso, a Rapallo, nell’area del mercato. Vittima dell’aggressione, che solo per poco non si è trasformata in rapina, una badante quarantenne di origini ecuadoriane. A darle la caccia, per oltre mezz’ora, studiando i suoi movimenti e controllando dove mettesse il portafogli, due ragazze di 24 anni, entrambe senza fissa dimora e originarie della Bulgaria.

Sono da poco passate le dieci del mattino quando le due malviventi entrano in azione. La badante le aveva notate avvicinarsi alla carozzina più volte, ma non ci aveva fatto caso. All’improvviso però, la donna è stata aggredita alle spalle. Le due malviventi hanno tentato prima di immobilizzarla e poi, mettendo le mani all’interno della giacca e della borsetta, di rubarle portafogli e cellulare.

Al gesto delle due è nata una colluttazione. La vittima ha cercato di fermare le due donne, si è dimenata. Le due ragazze di origini bulgare sono state costrette così alla fuga, che però è stata breve.

La badante, infatti, ha chiamato il 113. Una volante della polizia è intervenuta immediatamente intercettando la fuga delle due malviventi e bloccandole. Le due giovani sono state arrestate con l’accusa di tentata rapina, sono ora nel carcere di Pontedecimo, a Genova, in attesa del colloquio col giudice. Medicata, la badante, è stata giudicata guaribile in pochi giorni.

http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2013/12/14/AQzJL8FB-aggrediscono_badante_donne.shtml

Africani a caccia: ragazza si salva da stupro sul treno

GENOVA – Un uomo, nordafricano, ha tentato di violentare una studentessa di 23 anni in uno scompartimento del treno regionale Torino-Genova. Solo la ferma reazione della ragazza e l’aiuto di altri passeggeri ha evitato il dramma.
L’aggressore è stato arrestato dalla Polizia Ferroviaria di Genova alla stazione di Principe.
Ha 33 anni e, come molti ‘migranti’ è senza fissa dimora ma non viene espulso.

http://voxnews.info/2013/09/29/genova-ragazza-si-salva-da-stupro/

Zingari: ancora caccia al rapitore delle gemelline Schepp

Alessia e Livia Schepp, le due gemelline italo svizzere rapite dal padre, poi morto suicida nel Foggiano, potrebbero trovarsi in Sardegna. La Dda ha aperto un’inchiesta. Le bambine erano scomparse nel gennaio del 2011. Si era da subito temuto che il padre le avesse uccise per vendicare così la separazione dalla moglie: “Non vedrai più le nostre figlie”, le aveva scritto nella lettera in cui annunciava il suicidio.

Una segnalazione dettagliata accompagnata da un nome, quello del nomade di un campo rom in Sardegna cui sarebbero state consegnate da Matthias Schepp le due figlie, Alessia e Livia, prima di raggiungere Cerignola in Puglia e togliersi la vita: una rivelazione fatta da un detenuto al suo legale e poi da quest’ultimo ai magistrati della Dda di Cagliari ha riacceso la speranza di ritrovare vive le due gemelline di sei anni scomparse dal 2011.

Una fiammella subito soffocata dopo il blitz effettuato dai corpi speciali dei carabinieri all’interno di un campo nomadi tra le province di Oristano e Nuoro. I militari hanno passato al setaccio il campo alla ricerca delle due gemelle e di indizi che possano in qualche modo confermare almeno il loro passaggio in Sardegna, ma non sarebbe stato trovato nulla.

L’inchiesta della Dda di Cagliari, coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Pili, è stata aperta alcune settimane fa quando il legale ha raccontato agli inquirenti quanto gli era stato rivelato dal suo assistito: mentre si trovava in carcere avrebbe sentito parlare dei nomadi della consegna delle bambine. A giugno Alessia e Livia, secondo quanto sentito dal detenuto, sarebbero finite in mano a una famiglia rom che le avrebbe accudite in un campo nomadi tra Oristano e Nuoro. Gli accertamenti e le perquisizioni, purtroppo, non hanno dato gli esisti sperati.

Non è la prima volta che le due gemelle vengono “avvistate” in Sardegna. Adesso è arrivata questa segnalazione dettagliata e ritenuta attendibile dagli inquirenti. La notizia della nuova pista ha colto di sorpresa la famiglia di Irina Lucidi, madre delle gemelline che ancora ieri nel primo pomeriggio non era stata informata. “Attendiamo di avere informazioni ufficiali da parte della Polizia svizzera – ha detto all’ANSA lo zio delle bambine Valerio Lucidi – Vogliamo affrontare questa storia lunga e difficile lontano dai media”.

Ma nemmeno gli inquirenti svizzeri sapevano nulla del blitz: “E’ rassicurante vedere come tutte le piste, anche poco credibili, siano verificate – ha detto Jean-Christophe Sauterel, portavoce della polizia di Vaud -. Ad oggi, non disponiamo di alcuna prova tangibile che ci consenta di sapere se le due piccole sono in vita”, ha aggiunto. Nessuna pista sarda anche per la squadra mobile di Foggia: “Non abbiamo nessun indizio in questo senso nell’ambito dell’attività investigativa esplicata a suo tempo”, ha sottolineato il dirigente Alfredo Fabbrocini. L’inchiesta cagliaritana però è stata appena stata aperta e le indagini, assicurano gli inquirenti, non si fermeranno.

Clandestino a caccia di italiani armato di coltello: morso agente alla mano

Milano 20 settembre 2013 – Ubriaco fradicio, minacciava i passanti con un grosso coltello in via Console Marcello a Milano. E’ stato subito bloccato dagli agenti della Polizia locale, impegnanti nel pomeriggio di giovedì in zona per il servizio scuola, i quali hanno evitato che aggredisse qualcuno. L’uomo, un ucraino di 24 anni, D.D., ha anche morso un agente alla mano prima di essere arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma. In tasca gli sono stati trovati altri due coltelli ed è emerso che a suo carico vi era anche un provvedimento di espulsione. Ora è in carcere.

http://www.milanotoday.it/cronaca/uomo-minaccia-coltello-via-console-marcello.html

Si ferma accanto Campo Nomadi: inseguito, pestato e auto semi-distrutta

Rho, 17 settembre 2013 – Sul volto i segni dell’aggressione. In mano una copia della denuncia fatta ai carabinieri e il referto medico del pronto soccorso che parla di «contusione cranica da percosse». Nel garage ci mostra l’auto completamente distrutta sul lato guida e il paraurti danneggiato, senza targa, di una delle macchine che gli hanno dato la caccia. Quando ci racconta quello che è gli successo lo fa con un nodo alla gola. Ha avuto paura per sè, ma soprattutto per il figlio di 14 anni che era in auto con lui. Aggredito, inseguito e speronato da alcuni rom che, come si legge anche nella denuncia, erano armati di pistola.

Brutta avventura venerdì sera per un quarantaduenne di Rho che ha voluto rendere pubblica la sua storia, ma ha chiesto di mantenere l’anonimato per paura di ritorsioni nei confronti suoi e della sua famiglia. Verso le 18.15, mentre stava rientrando a casa a bordo della sua Alfa Romeo 156, in compagnia del figlio, ha fatto una sosta nel parcheggio davanti alla ex Baby Cresci di corso Europa, spesso occupato abusivamente dalle roulotte di nomadi. Anche venerdì sera c’erano alcuni caravan.
«Sono sceso dell’auto per telefonare a mia moglie e chiederle se dovevo fare la spesa – racconta il rhodense -, intanto ho acceso una sigaretta. Ero appoggiato al cofano della mia auto quando improvvisamente sono stato aggredito alle spalle da una persona, mi ha dato uno schiaffo violento e mi ha fatto cadere per terra poi è arrivato un altro uomo che mi ha dato dei calci al torace. Avevo paura, non capivo cosa stava succedendo, ma ho sentito mio figlio che gridava ‘la pistola’ scendendo dalla macchina».

Uno dei rom intanto era salito a bordo della macchina, sul lato guida, ma il rhodense è riuscito ad afferrarlo e tirarlo fuori. A quel punto è fuggito in auto su corso Europa: «Loro mi hanno inseguito e speronato più volte, intanto mio figlio ha telefonato al 113, è arrivata anche una seconda macchina e uno dei nomadi a bordo aveva una pistola di colore nero – continua il rhodense -. Sono riuscito a scappare e ho raggiunto la caserma dei carabinieri per chiedere aiuto». Sul luogo dell’aggressione sono intervenute due pattuglie dei carabinieri che hanno ascoltato e identificato i rom presenti.

L’accampamento abusivo è stato sgomberato e gli accessi sono stati chiusi con alcuni new jersey in cemento. Secondo il quarantaduenne che si è fatto medicare all’ospedale rhodense, i rom probabilmente volevano rapinarlo dell’auto, non si aspettavano la sua reazione e non avevano visto il figlio quattordicenne in macchina. Forse invece è stato scambiato per uno «scomodo curioso» o forse i motivi dell’aggressione sono altri. I carabinieri della stazione di Rho stanno indagando per ricostruire la dinamica, il movente ed i responsabili di quella violenza.

http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2013/09/17/951189-campo-rom-pestato.shtml

Bergamo: accoltellata dal marito marocchino, italiana in fin di vita

Bergamo 09 settembre 2013 – Tragedia familiare a Villa d’Almè con una coppia in fin di vita: una 41enne bergamasca, accoltellata da un 47enne marocchino che non voleva accettare la separazione, è gravissima in ospedale, così come l’extracomunitario che si è buttato da un ponte volando per 20 metri. Tutto è nato, verso le 15 di lunedì 9 settembre, al primo piano di una palazzina in via De Gasperi a Villa d’Almè, dove vive la 41enne, che lavora come operatrice sanitaria alla Fondazione Rota, una casa di riposo, di Almenno San Salvatore. La coppia ha una figlia di 18 anni che però non era in casa. I due erano già separati, il marocchino non viveva più lì, ma – stando al racconto dei vicini – spesso ci tornava per convincere la donna a riconciliarsi con lui. Non risultano comunque denunce pregresse per stalking o maltrattamenti a carico dell’extracomunitario.

Non si sa quello che sia successo esattamente, però i vicini hanno sentito la coppia gridare e, quando hanno deciso di vedere cosa stesse succedendo, hanno trovato la donna – accoltellata con diversi colpi all’addome e agli arti – sull’uscio di casa in un lago di sangue. Sono subito scattati i soccorsi e la 41enne è stata trasportata dall’ambulanza del 118 al Papa Giovanni XXIII in codice rosso. I carabinieri di Villa d’Almè hanno subito dato la caccia al marocchino, che si era dileguato, e in località Fonderia, sempre a Villa d’Almè, hanno notato la sua macchina. Lui, evidentemente disperato per il folle gesto ai danni della compagna, si era buttato da un ponte volando per una ventina di metri. È intervenuto l’elisoccorso del 118 che ha trasportato anche il marocchino in codice rosso a Bergamo. La vita della coppia è appesa a un filo.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/393164_villa_dalm_donna_accoltellata_uomo_si_getta_dal_ponte._gravi/

Razzie ‘migranti’: anziano in balia di immigrati

NAPOLI, 27 AGO – Pensionato in balia dei ladri, la notte scorsa nel Beneventano dove sono state diverse, negli ultimi mesi, le rapine in villa.

Questa volta, a Torrecuso, quattro individui con il volto coperto, stranieri, di cui due armati di fucile e uno di bastone, si sono introdotti all’interno dell’abitazione di un 69 enne e, dopo averlo minacciato, lo hanno costretto a consegnare circa 700 euro ed alcuni oggetti in oro. Portati via anche cinque fucili da caccia ed una pistola.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/campania/2013/08/27/Beneventano-anziano-balia-ladri_9204702.html