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Romeno voleva mimose senza pagare

Roma – E’ entrato da un fioraio con l’intento di prendere un mazzo di fiori: senza pagare pero’. L’episodio e’ accaduto nella tarda mattinata di ieri a Roma in via Bravetta, quando solo l’intervento della Polizia e’ riuscito a bloccare il violento comportamento di un 38enne romeno. L’uomo dopo essere entrato nell’esercizio commerciale ha chiesto al titolare del negozio la preparazione di un mazzo di fiori, da lui scelti.

Al momento di concludere pero’, il cliente non ha voluto pagare. Il romeno si e’ poi avvicinato al titolare minacciandolo che se non gli avesse consegnato i fiori lo avrebbe malmenato. Ne e’ nata cosi’ una discussione poi trasformatasi in una lite violenta, che si e’ trascinata fino fuori dal negozio arrivando sul marciapiede di fronte ai passanti. Nel momento in cui l’aggressore stava aper avere la meglio sul negoziante sono pero’ intervenuti due agenti del Commissariato Monteverde.

Gli agenti, in servizio come poliziotti di quartiere, hanno bloccato, con non poca difficolta’, il romeno che in evidente stato di ebrezza alcolica, ha posto forte resistenza, inveendo e colpendo i due agenti. Identificato per V.C., con a suo carico numerosi precedenti penali, l’uomo e’ stato accompagnato negli uffici del Commissariato Monteverde, diretto da Mario Viola, ed arrestato per tentata rapina e denunciato per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.

http://www.liberoquotidiano.it/news/1200023/Roma-vuole-fiori-per-festa-donna-senza-pagare-e-aggredisce-negoziante-arrestato.html

Genova: 26enne bloccata, picchiata e palpeggiata da Nordafricani

Genova – Ieri sera, giovedì 7 marzo 2013, una volante del commissariato Cornigliano è intervenuta in via Di Francia a Sampierdarena, all’altezza di un noto concessionario d’auto, per la segnalazione di un’aggressione. Sul posto gli agenti hanno identificato la richiedente, una ragazza di 27 anni, residente a Ovada, che ha riferito di essere stata aggredita pochi attimi prima da due nordafricani. La donna ha spiegato agli agenti che, mentre uno dei due stranieri si teneva a breve distanza, l’altro, dopo averla afferrata per la gola, le ha fatto sbattere la testa contro un veicolo in sosta e l’ha palpeggiata nelle parti intime. La malcapitata, dopo essere riuscita a divincolarsi, ha notato che i due uomini si allontanavano a piedi in direzione ponente e ha chiamato il 113. Sentita la descrizione del presunto aggressore, il personale in divisa si è immediatamente messo alla ricerca del segnalato, individuandolo e fermandolo all’altezza di via Fiamme Gialle. Il fermato, un pluri-pregiudicato marocchino di 29 anni, è stato riconosciuto dalla vittima. Portato dai poliziotti presso gli uffici della questura, il 29enne è stato denunciato per i reati di lesioni, violenza sessuale e inosservanza della normativa sull’immigrazione. La giovane donna, dopo essere stata refertata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera per ‘trauma cranico lieve e riferita aggressione’, è stata accompagnata in questura dove ha sporto relativa denuncia.

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Macedone uccide la compagna a bastonate

RIETI – Un 42enne cittadino macedone ha ucciso oggi a Rieti, colpendola più volte con un mattarello, la compagna di 38 anni, sua connazionale. Il delitto è avvenuto intorno alle ore 15.30 in una abitazione in via Di Mezzo, nel centro della città. Ad avvertire la polizia è stato lui stesso, subito dopo è giunto nell’appartamento un medico del 118 che non ha potuto far altro che constatare il decesso della 38enne. Secondo una prima ricostruzione, fornita dalla questura di Rieti, il 42enne, reo confesso, avrebbe ucciso la sua compagna dopo una lite, colpendola violentemente con il mattarello alla testa e all’addome. L’uomo è ora in stato di arresto negli uffici della squadra mobile.

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/02/27/news/rieti_uccide_a_bastonate_la_sua_compagna-53552719/

Dopo 15 anni lo condannano a soli 16 per omicidio

Dopo 15 anni arriva la condanna per l’omicidio di Max Iorio

Arriva la condanna a 15 anni dall’omicidio. Il caso si era riaperto solo di recente, grazie ad un approfondimento col Dna. E venerdì il giudice ha condannato a 16 anni Zoran Ahmetovic, 37enne nomade bosniaco, reo confesso dell’ omicidio del dipendente comunale Max Iorio, 38 anni, commesso il 19 marzo 1997 a Rimini.
Ahmetovic è stato inoltre condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, al pagamento delle spese legali e di 10.000 euro per ciascuna delle due parti civili. Ad incastrare Ahmetovic, a distanza di 15 anni dal delitto, era stata una traccia di Dna, lasciata sulla vittima. Il bosniaco ha poi ammesso la propria responsabilità. Con questa importante svolta, quindi, si è riusciti ad imbastire il processo per quello che sembrava dover finire come un “delitto irrisolto”. Il processo si è aperto un anno fa. Ahmetovic si trovava già in carcere per altri reati. La notizia viene riportata dall’Ansa.

http://www.riminitoday.it/cronaca/omicidio-max-iorio-condannato-16-anni-rom.html

Ivoriano si dà fuoco in aereoporto e ferisce agente

ROMA – Paura e allarme all’aeroporto «Leonardo da Vinci» per un principio d’incendio. Il Terminal 3 è stato parzialmente danneggiato dalle fiamme quando, negli uffici dell’Agenzia delle dogane un extracomunitario – fermato per controlli – si è improvvisamente dato fuoco. L’uomo ha riportato gravi ustioni anche se è stato subito soccorso da un agente della Polaria che ha spento le fiamme e nell’intervento è rimasto a sua volta ferito a un braccio.

FUMO E PAURA – L’episodio, avvenuto intorno alle 10.20, ha provocato momenti di panico nello scalo tra addetti e passeggeri in transito. L’uomo avrebbe premeditato il demenziale gesto: il giovane della Costa d’Avorio, con in tasca un decreto d’esplusione, aveva infatti in borsa un cartoccio con una piccola tanica di benzina; uscito dalla porta dell’Agenzia delle Dogane si è versato addosso il liquido infiammabile e si è dato fuoco.

L’arrivo dell’ambulanza è stato ritardato dalla presenza di un’auto a noleggio – di un Ncc – che stava scaricando i bagagli di un viaggiatore. Pochi secondi, poi i barellieri sono giunti alla Dogana ed hanno prelevato il giovane africano che è stato subito trasferito nel centro grandi ustionati del Sant’Eugenio. Le fiamme sono state subito spente. Transennata e chiusa inizialmente parte dei check in agli Internazionali – dal banco 313 in poi – ritardate le operazioni di imbarco per alcuni voli. Poi, intorno alle 11.15, l’area imbarchi è stata interamente riaperta ai passeggeri ed è rimasta interdetta soltanto la zona del rogo vicino alle Dogane.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_febbraio_14/immigrato-si-da-fuoco-fiumicino-2113997376305.shtml

Ora dovremo anche mantenerlo.

Firenze: immigrati si prendono a sprangate vicino sede Regione

ORMAI LE NOSTRE CITTA’ SONO UN FAR WEST

Un trentunenne romeno è stato circondato e picchiato da cinque uomini, questa mattina intorno alle 4,40 in via di Novoli a Firenze: la vittima è stato gettata a terra e poi colpita ripetutamente con uno sgabello in legno e con un tubo metallico. Il romeno ha riportato varie ferite alla testa, tra cui fratture al naso e all’orbita sinistra, giudicate guaribili in 20 giorni. Tre dei suoi aggressori, due albanesi di 29 e 30 anni e un romeno di 27, sono stati arrestati dalla polizia con l’accusa di lesioni aggravate. Secondo quanto emerso, il trentunenne ha detto di non conoscere i malviventi e di non ha saputo spiegare il motivo dell’aggressione. Si stava recando a casa dopo aver consumato un panino in un chiosco della zona, quando è stato circondato da cinque uomini, nei pressi degli uffici della Regione Toscana. La polizia, arrivata sul posto su segnalazione di alcuni residenti svegliati dalle grida che provenivano dalla strada, è riuscita a bloccare tre aggressori, mentre altri due sono riusciti a fuggire a piedi. Sequestrati lo sgabello in legno e il tubo metallico usati per il pestaggio.
http://www.gonews.it/articolo_178177_Pestaggio-cinque-contro-uno-un-31enne-in-ospedale-dopo-colpi-alla-testa-con-un-tubo-uno-sgabello.html

Marocchino condannato a sette anni per stupro e maltrattamenti in famiglia

NOVARA, 29 GEN – Condanna a sette anni e mezzo di reclusione, questa mattina, martedì 29 gennaio, al Tribunale Collegiale di Novara, per un marocchino di 56 anni, accusato di una serie di reati, tra cui maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.La condanna ha previsto anche la sospensione della capacità genitoriale per un periodo doppio rispetto alla pena inflitta e l’interdizione dai pubblici uffici.L’uomo era accusato di ripetuti maltrattamenti fra le mura domestiche, episodi che, stando all’accusa (pm Marco Grandolfo), si ripetevano con una periodicità quasi quotidiana.Una situazione di cui erano vittima non solo la moglie, ma anche i tre figli della coppia. In taluni casi la donna, 46 anni, ora divorziata dall’uomo, sembra avesse dovuto ricorrere alle cure dei medici. Stando alle accuse il 56enne, ora irreperibile così come la vittima, sarebbe giunto a costringere la donna a subire rapporti sessuali con la violenza. Avrebbe, inoltre, impedito alla donna di raggiungere la madre, ormai morente. Tra le altre accuse, emerse anche in precedenti udienze, quella per cui avrebbe manomesso la caldaia per impedire alla moglie di lavarsi con l’acqua calda. Situazione che costringeva la donna a scaldare l’acqua con un pentolino o a recarsi da qualche parente o amico per offrire un bagno caldo ai figli. Spesso non avrebbe pagato le bollette, non comunicando quanto concretamente guadagnava. In aula, nelle udienze passate, come testi, i carabinieri di Trecate, che spesso erano intervenuti in quella casa a seguito di alcune liti e di denunce da ambo le parti, ma anche un’assistente sociale e il medico di famiglia. Lo stesso pm Grandolfo aveva chiesto 7 anni e 6 mesi di reclusione. Il difensore, invece, l’assoluzione o il minimo della pena.

Link Articolo: http://www.oknovara.it/news/?p=71014

SICUREZZA, CONTROLLI PS: 7 ARRESTI ED UNA DENUNCIA … – La Repubblica

SICUREZZA, CONTROLLI PS: 7 ARRESTI ED UNA DENUNCIA
La Repubblica
Accompagnato negli uffici di Polizia, l'uomo è stato arrestato per il reato di tentata rapina; dagli accertamenti effettuati dai poliziotti è poi emerso che il nomade stava già scontando – agli arresti domiciliari – un condanna per furto. Sono invece

Zingaro ai “domiciliari” irrompe in una casa per rubare

Applausi al magistrato che l'ha "messo" ai domiciliari

Ha provato a scappare in pieno giorno con il televisore appena rubato in un appartamento al primo piano di uno stabile di Finocchio. L’episodio è accaduto intorno all’ora di pranzo di ieri in via Campo Bruno dove un nomade di 24 anni, ha prelevato dall’interno dell’abitazione un televisore, e ,uscito sul balcone, ha tentato di scendere fino in strada.

‘PIZZICATO’ DAI PROPRIETARI – I proprietari dell’abitazione però stavano rientrando, e notando quell’uomo che teneva tra le mani il loro televisore hanno iniziato a gridare. Il malvivente intimorito ha immediatamente abbandonato il televisore e con un agile balzo è saltato sulla ringhiera del balcone e poi in strada iniziando a correre.

RINCORSO DALLA FIGLIA – La figlia della proprietaria non si è persa d’animo e si è lanciata all’inseguimento del ladro tentando di avvisare il fidanzato che era ancora nelle vicinanze. Qualche minuto infatti ed il giovane l’ha raggiunta e si è messo all’inseguimento del ladro riuscendo a bloccarlo. E’ stato poi l’intervento degli agenti del Commissariato Casilino a porre fine ad una breve colluttazione tra il lado ed il suo inseguitore. Accompagnato negli uffici di Polizia, l’uomo è stato arrestato per il reato di tentata rapina; dagli accertamenti effettuati dai poliziotti è poi emerso che il nomade stava già scontando – agli arresti domiciliari – un’altra condanna per furto.

http://torri.romatoday.it/borghesiana/furto-appartamento-via-campo-bruno.html