Tag: naso

Massacra 17enne, mandibola e naso rotto: non lo denuncia


La Stampa
Per gelosia picchia la fidanzata 17enne Lei rifiuta di denunciarlo, lo
La Stampa
Ha “rotto la faccia” alla fidanzata, una 17enne, per gelosia. Un pugno che le ha spaccato il setto nasale. Ma nonostante tutto la ragazza non voleva denunciarlo. L’episodio è accaduto ieri sera a Nettuno, alle porte di Roma. L’uomo, un tunisino di 21
Nettuno (Roma): giovane tunisino spacca naso e mandibola alla YouReporter NEWStutte le notizie (7) »

Reggio Emilia: “Nuovi italiani” escono da scuola e rapinano negozio

Hanno anticipato l’uscita da scuola e hanno pensato bene di fare una sosta all’Oviesse per rifarsi il guardaroba, ma senza passare per la cassa. Una volta scoperti, però, la reazione è stata piuttosto violenta: uno ha mandato in ospedale una commessa colpendola con una gomitata al volto; l’altro ha cercato di fuggire, ma una volta intercettato dai carabinieri ha reagito colpendo i militari.

E’ l’epilogo della vicenda che vede come protagonisti due giovanissimi, ora arrestati dai carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Reggio. Si tratta di Rafael Lima De Sales, 19enne di nazionalità brasiliana residente a Bagnolo: è accusato di rapina impropria. E dell’amico Nana Quainoo Obed, ghanese di 20 anni abitante in città: deve rispondere del reato di tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale.

Tutto è accaduto venerdì, verso le 13.

Nel negozio di abbigliamento in via Emilia San Pietro i due sono alla ricerca di alcuni capi di abbigliamento. Li scelgono, li provano. Poi, però, invece di andarli a pagare li nascondono in uno zaino.

La mossa, però, non sfugge all’occhio del personale preposto alla sicurezza che interviene. Il giovane ghanese riesce a fuggire, mentre il brasiliano viene bloccato: non prima, però, di riuscire a rifilare una violenta gomitata al naso della responsabile dell’esercizio commerciale, causandole un trauma che le richiede di passare al pronto soccorso dell’ospeldae Santa Maria Nuova: ne avrà per un paio di giorni.

Dall’Oviesse, intanto, parte la chiamata al 112. Sul posto interviene una pattuglia del Radiomobile.

Sul posto i militari hanno modo di accertare quello che è accaduto: il tentato furto di abbigliamento sportivo per un valore di quasi 100 euro.

I carabinieri si sono subito messi alla caccia del ragazzo ghanese. Non c’è voluto molto: poco dopo lo hanno rintracciato nei pressi del parco del Popolo. La descrizione corrispondeva esattamente a quella fatta dai gestori dell’Oviesse.

Il giovane, in un ultimo tentativo di scappare dai carabinieri, non ha esitato a ribellarsi alla stretta del militare che lo aveva fermato, causandogli una lesione al braccio – tre i giorni di prognosi – prima di essere comunque bloccato definitivamente dai colleghi. Per lui è scattato l’arresto per furto aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Ieri mattina i due, difesi dall’avvocato Marco Pinotti, sono comparsi davanti al giudice, Cristina Beretti. L’arresto è stato convalidato e, in attesa del processo, sono stati rimessi in libertà.

"I "nuovi italiani" sono una risorsa"

Genova: immigrati rubano taxi, arrestati

Gli rubano taxi sotto il naso, arrestati
E’ finito con l’arresto di tre persone, due ecuadoriani e una lituana di 19, 20 e 29 anni, il tentativo di furto avvenuto ieri pomeriggio a Genova. Nella perquisizione domiciliare dei tre e’ saltata fuori altra refurtiva che veniva venduta on line altro »

Verbania, osa rifiutare sigaretta: immigrati lo sfigurano

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

VERBANIA – «Mi hanno chiesto una sigaretta, ma non ho fatto in tempo a rispondere. Mi è arrivata una testata sul naso che mi ha tramortito». Luca Moriggia, 17 anni di Arizzano, è stato sfigurato a pugni e calci mentre si apprestava a trascorrere il sabato sera con gli amici in uno dei tanti pub del centro storico di Intra. A picchiarlo un gruppo di cinque stranieri, due bulgari e tre marocchini, tutti ragazzi che non hanno ancora la maggiore età. La loro ultima bravata risale a due sabati fa in via San Vittore dove i giovani dopo le 22 si concentrano in attesa di entrare nei pub. Luca camminava con alcuni amici e all’improvviso sono volati pugni, calci, testate. Risultato: due denti rotti e altri danneggiati, una ferita sulla fronte, un volto gonfio impressionante. Prognosi: 15 giorni, ma forse non basteranno. Racconta il ragazzo: «Quando siamo arrivati nei pressi della profumeria Spanò, ho visto che cinque ragazzi venivano verso di noi. Uno mi ha chiesto una sigaretta e ho risposto che non l’avevo. Lui, però, ha insistito. Stavo tentando di ribadire che non fumo quando mi è arrivata una testata sul naso. Ho cercato di reagire con due pugni, ma lui mi ha colpito due volte e sono finito a terra. Pensavo che tutto fosse finito e invece mentre stavo rialzandomi ho sentito una forte ginocchiata in bocca. In quel momento mi sembrava avesse spaccato tutti i denti». Aggiunge: «Ha picchiato soltanto uno, ma gli altri lo spalleggiavano. Anche se non hanno mosso un dito sono ugualmente responsabili. Io non avrei mai permesso a un mio amico di comportarsi in quel modo, lo avrei fermato subito. La sigaretta è stata un pretesto per picchiare, altrimenti avrebbero potuta chiederla ai miei amici». Luca è stato portato al pronto soccorso dal padre che ha pure denunciato i cinque ai carabinieri. In queste ore sono in corso le procedure per identificarli. Potrebbero essere gli stessi che hanno picchiato altri due ragazzi: un sedicenne è stato gonfiato di botte alla fermata degli autobus davanti al vecchio imbarcadero di Intra. Anche in quel caso avevano chiesto una sigaretta e al diniego erano volati pugni.

http://edizioni.lastampa.it/vco/articolo/lstp/36671/

Firenze: immigrati si prendono a sprangate vicino sede Regione

ORMAI LE NOSTRE CITTA’ SONO UN FAR WEST

Un trentunenne romeno è stato circondato e picchiato da cinque uomini, questa mattina intorno alle 4,40 in via di Novoli a Firenze: la vittima è stato gettata a terra e poi colpita ripetutamente con uno sgabello in legno e con un tubo metallico. Il romeno ha riportato varie ferite alla testa, tra cui fratture al naso e all’orbita sinistra, giudicate guaribili in 20 giorni. Tre dei suoi aggressori, due albanesi di 29 e 30 anni e un romeno di 27, sono stati arrestati dalla polizia con l’accusa di lesioni aggravate. Secondo quanto emerso, il trentunenne ha detto di non conoscere i malviventi e di non ha saputo spiegare il motivo dell’aggressione. Si stava recando a casa dopo aver consumato un panino in un chiosco della zona, quando è stato circondato da cinque uomini, nei pressi degli uffici della Regione Toscana. La polizia, arrivata sul posto su segnalazione di alcuni residenti svegliati dalle grida che provenivano dalla strada, è riuscita a bloccare tre aggressori, mentre altri due sono riusciti a fuggire a piedi. Sequestrati lo sgabello in legno e il tubo metallico usati per il pestaggio.
http://www.gonews.it/articolo_178177_Pestaggio-cinque-contro-uno-un-31enne-in-ospedale-dopo-colpi-alla-testa-con-un-tubo-uno-sgabello.html

Marocchino massacra la compagna e aggredisce agente

Picchia la compagna e un agente, arrestato

 

REGGIO EMILIA – La scena che si sono trovati davanti carabinieri e polizia era drammatica: una giovane donna riversa a terra, sul marciapiede, in un lago di sangue, perso da bocca e naso.

A pestarla, secondo quanto è stato ricostruito dalle forze dell’ordine, sarebbe stato il compagno, un marocchino già noto alle forze dell’ordine e clandestino.

 

E’ successo lunedì verso le 14.25 in via Emilia San Pietro, pieno centro storico.

 

Il primo a prestare soccorso alla donna, è stato un medico di passaggio.

 

Gli uomini delle Volanti hanno subito trovato il patner, Tarik Hadounfane 26 anni. Che di fronte alle divise, non è diventato più concigliante, anzi: anche a causa del pesante stato alcolico in cui si trovava, ha iniziato a inveire contro gli agenti. E a spintonarli con l’obiettivo di riavvicinarsi alla donna.

 

I poliziotti hanno cercato ripetutamente di calmarlo e di fargli moderare toni e aggressività. Tutto inutile.

 

Quando è stato invitato a salire a bordo della pattuglia per essere accompagnato in Questura, dato che gli accertamenti avevano permesso di scoprire il suo stato di clandestinità, lui si è rifiutato. E per tutta risposta, ha dato vita a una violenta colluttazione con gli agenti, fatta di calci e pugni. Aiutato in questo anche dalla sua notevole stazza fisica.

 

Tutta quella furia si è scaricata su di un agente, che ha rimediato un violento calcio a un ginocchio. E che ha costretto il poliziotto a ricorrere alle cure del pronto soccorso: i medici lo hanno giudicato guaribile in dieci giorni.

 

Per Tarik Hadounfane, marocchino 26enne che sostiene di essere domiciliato nelle Marche, sono scattate le manette. Deve rispondere dei reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

 

La donna, accompagnata al pronto soccorso, è stata medicata e poi dimessa.

altro »

Società multietnica: poliziotto massacrato da Zingari, poi l’ambulanza assalita da Marocchini


VIAGGIO ALLUCINANTE NELL’ITALIA MULTIETNICA: POLIZIOTTO MASSACRATO DAL CLAN DEGLI ZINGARI, L’AMBULANZA POI  VIENE ASSALITA DA BANDA DI IMMIGRATI

ROMA – Gli zigomi rotti, la mascella fratturata in più punti, il naso irriconoscibile, un’orbita oculare sfondata. Un ispettore di polizia che si era fermato per strada per sedare una rissa non scorderà mai il Capodanno del 2013. È accaduto verso le due del mattino di ieri a Marino, quando Antonio De Vincentis, rientrando a casa con la moglie dopo il cenone, ha visto quattro scalmanati che si menavano furiosamente davanti a un ristorante vicino alla «Fontana dei Quattro Mori», uno dei simboli della località dei Castelli. È sceso dalla macchina. Ha detto chi era. Ha cercato di fermarli. Ma è stato investito da una scarica di pugni che lo hanno fatto finire in coma in ospedale.

Tre uomini sono stati portati ieri sera negli uffici della Squadra Mobile, nella sede della Questura a Roma, e sono stati sentiti a lungo sull’aggressione. Sono memmbri del clan zingaro dei Casamonica. Le indagini, iniziate dal commissariato di Marino, diretto da Walter Di Forti, sono andate avanti per tutta la giornata con l’intervento della Polizia Scientifica. I quattro, stando ai testimoni (ce ne sono altri due oltre alla moglie del poliziotto) hanno picchiato a mani nude. Quindi è presumibile che qualcuno porti i segni del pestaggio sulle nocche delle dita. È stato fatto anche un prelievo di Dna.

CIRCONDATI

Stanno creando una società caotica

De Vincentis, 51 anni, di Marino, in servizio al commissariato Viminale, è stato prima soccorso all’ospedale ad Albano e poi trasferito d’urgenza al San Camillo dopo essere stato intubato. I medici lo hanno messo in coma farmacologico in attesa di operarlo. L’ambulanza che lo portava a Roma – coincidenza che dice molto sul clima di certe notti – è stata assalita lungo il percorso da un gruppo di marocchini a loro volta ubriachi. L’automezzo era vicino a viale Trastevere. Uno degli immigrati si sentiva male. «Gli amici ci hanno circondato – ha raccontato il conducente del veicolo – Volevano a tutti i costi che prendessimo a bordo un secondo paziente. Gli abbiamo detto che avremmo chiamato il 118. Niente da fare: quelli hanno sfondato un vetro e il ferito si è pure beccato le schegge addosso. Per fortuna siamo riusciti a ripartire».

L’aggressione al poliziotto è avvenuta all’esterno del ristorante «Il Cappellone». All’interno del locale il cenone stava finendo. Fuori gli scalmanati se le davano come belve. Non è escluso, secondo gli investigatori, che oltre all’alcol ci fosse di mezzo la cocaina. De Vincentis, per anni in servizio a Marino, il paese dove tutt’ora vive, rientrava a casa in macchina dopo aver salutato l’anno nuovo a casa di amici. Ha fatto vedere il distintivo e non è difficile immaginare cosa abbia detto. «Sono un poliziotto: fatela finita». Parole che potevano costargli la vita.

Poliziotto massacrato per sventare una rissaInfoOggitutte le notizie (4) »