Tag: Nomade

‘Nomade’ integrato derubava anziani – VIDEO

http://www.e-tv.it/video/20898/finto-tecnico-del-gas-raggirava-e-derubava-anziani-nomade-sinti-arrestato-dalla-polizia

‘Nomade’ si rifà il guardaroba

Ruba vestiti per centinaia di euro, denunciata una donna

Varese News6 ore fa
La protagonista è una donna di 43 anni, nomade, domiciliata in uncampo rom del Milanese, con numerosi precedenti di polizia: è stata pizzicata dai commessi …

Borseggiatori scatenati su bus e metro: 12 arresti in 48 ore

Roma, 20 mar (Prima Pagina News) Nelle ultime 48 ore, i Carabinieri di Roma, nell’ambito dei quotidiani controlli antiborseggio, a bordo dei mezzi pubblici e nei luoghi maggiormente frequentati dai turisti, in diversi episodi, hanno arrestato 10 borseggiatori, sorpresi a bordo di bus o dei vagoni delle linee metropolitane della Capitale, ad “alleggerire” le loro vittime. I primi a finire in manette sono stati quattro cittadini romeni, rispettivamente di 24, 25, 26 e 35 anni, fermati dai Carabinieri del Comando Piazza Venezia. I quattro, in piazza dell’Ara Coeli hanno alleggerito della borsa una turista giapponese. Nello stesso momento, all’interno della fermata metro ”Vittorio Emanuele”, i Carabinieri della Stazione Roma Vittorio Veneto, hanno arrestato due cittadini romeni di 23 e 24 anni, sorpresi dopo aver asportato il portafogli con 50 euro ad un turista italiano di 18 anni. Gli stessi Carabinieri, poco dopo, hanno arrestato un cittadino italiano di 58 anni ed uno algerino di 48 anni, che a bordo del bus linea 571, all’altezza di corso Vittorio Emanuele II, hanno tentato di sfilare il portafogli ad un turista inglese. Una cittadina francese, nomade, proveniente dal campo di via Pontina, di 28 anni, è stata arrestata invece dai Carabinieri della Stazione Roma San Paolo che l’hanno sorpresa all’interno della fermata metropolitana “Termini”, dopo aver alleggerito una turista straniere della macchina fotografica. I Carabinieri della Stazione Roma San Pietro hanno bloccato due cittadine bosniache, di 29 e 38 anni, con precedenti. Le due manolesta, in via Filippo Turati, hanno sfilato il portafogli contenete 50 auro ad una turista italiana. Infine, un cittadino romeno, di 28 anni, proveniente dal campo di via Candoni, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, all’interno del Tram “5”, all’altezza della fermata “Piazza Vittorio”, dopo aver tentato sfilare il portafogli ad una anziana donna. I 12 borseggiatori finiti in manette sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo. Tutti dovranno rispondere di furto aggravato. La refurtiva invece, interamente recuperata dai Carabinieri, è stata restituita ai legittimi proprietari.

 

Nomade arrestato, era ricercato per una serie di furti – Legnanonews


Legnanonews

Nomade arrestato, era ricercato per una serie di furti
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Da alcuni giorni gli umini del Commissariato di P.S. Rho – Pero erano sulle tracce di J.S. di anni 29 originario di Marsiglia ma nomade di adozione, ritenuto responsabile in concorso con altri nomadi di diversi furti consumati in zona. Nel pomeriggio
Usava i bambiniCorriere della Sera

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Rom traffano disabile mentale: rubati 60mila euro

Vidigulfo, 2 febbraio 2014 – Si sono fatte dare soldi, in contanti e assegni, per 60mila euro. Due donne, residenti in due diversi campi nomadi del Pavese, sono ora accusate di circonvenzione d’incapace. G.A., 50enne già pluripregiudicata, è agli arresti domiciliari; F.L., 29enne incensurata, ha invece il divieto di avvicinarsi a meno di 200 metri dai luoghi frequentati dalla vittima. Le misure cautelari sono state disposte dal Gip su richiesta della Procura, a seguito delle risultanze delle indagini dei carabinieri. La vicenda, delicata perché riguarda un 66enne che vive solo ma con problemi psichici, aveva già portato, nel marzo dello scorso anno, a un arresto per estorsione.

In quell’occasione, una nomade 30enne era stata arrestata perché s’era fatta dare un assegno da 500 euro più 100 euro in contanti, minacciando la vittima: avrebbe raccontato al marito una loro relazione, inesistente, paventandogli come conseguenza reazioni violente. Da quel caso, i militari della Stazione di Landriano hanno voluto vederci chiaro in quelle che sembravano frequentazioni di più donne nomadi nella stessa casa dell’uomo.

Lui non se ne stava rendendo conto ma i suoi parenti avevano segnalato ingenti assegni e prelievi dal conto corrente bancario, apparentemente ingiustificati. I carabinieri della Compagnia di Pavia, comandata dal capitano Gennaro Cassese, hanno così analizzato nel dettaglio la situazione economica della presunta vittima, scoprendo in effetti ammanchi per un totale di 60mila euro, già a partire dal 2008 e fino allo scorso anno. Alla 50enne finita agli arresti domiciliari sarebbero stati dati 40mila euro, con assegni (intestati ad altre persone ma a lei riconducibili) in un caso di 12mila euro, in un altro da 8mila euro. Pare che la donna convincesse la vittima raccontandogli della sua situazione economica difficile, con otto figli da mantenere e il marito in carcere. Con l’aggiunta di qualche effusione, riusciva così a farsi dare i soldi.

Medesima «tecnica» utilizzata anche dalla 29enne, che, in meno tempo, ha ottenuto 20mila euro. Ma non in concorso con l’altra donna: si tratta di due contestazioni diverse e distinte. Il sospetto degli investigatori dell’Arma, però, è che nelle diverse comunità nomadi del Pavese le donne si fossero «passate» le informazioni sulla facile vittima. Individuato l’uomo «debole», ma con disponibilità economiche, una alla volta, separatamente, si facevano avanti con le stesse tecniche. Il dubbio, adesso, è che le medesime modalità di raggiro possano essere state utilizzate anche nei confronti di altri uomini, che non hanno denunciato l’accaduto o per vergogna o perché non se ne sono ancora neppure resi conto.

http://www.ilgiorno.it/pavia/sport/calcio/2014/02/02/1019435-rom-disabile-vidigulfo.shtml

Rom ipnotizza prete e ruba offerte di Natale

PADOVA – Ipnotizza un sacerdote e riesce non solo a entrare nella clausura dove l’ingresso delle donne è rigorosamente vietato, ma anche a prendere circa 1.800 euro in contanti, le offerte delle messe di Natale. E’ accaduto ieri nell’abbazia di Santa Giustina, a Padova. A subire il furto dopo essere stato ipnotizzato da una donna (probabilmente una nomade) è stato un sacerdote 71enne che nella tarda serata di ieri si è confidato col parroco. Da qui l’intervento della polizia e la denuncia del fatto.

https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/12/27/Ipnotizza-prete-ruba-offerte-Natale_9828831.html

E cosa è, se non una ‘ipnosi collettiva’ quella di cui siamo vittime davanti al disastro immigrazione?

Metro Milano: sventa borseggio, Rom le sputano in faccia

ALLA FERMATA DELLA METRO SANT’AMBROGIO – “Sabato pomeriggio (sabato 7 dicembre 2013), ho assistito ad una scena molto triste – scrive il nostro lettore, I.P. “Linea metropolitana gialla – aggiunge, – carrozze piene di gente che si sta recando in centro, per le feste di Sant’ Ambrogio.

SULLA BANCHINA CI SONO ANCHE 3-4 ROM – “Confuse tra loro – prosegue I.P., – ci sono alcune rom (3 o 4). Alla fermata ‘Repubblica’ molta gente scende ed altrettanta sale .

I BORSEGGI E L’INTERVENTO DI UNA CITTADINA – “Quello il momento propizio per infilare le mani nelle borse delle signore distratte – sottolinea il lettore.  “Una signora che sta salendo in carrozza si accorge che una malcapitata sta per essere rapinata e con coraggio interviene – aggiunge – sventando il furto. “La rom rimane sulla banchina a fissare la coraggiosa signora – prosegue ancora I.P., – che nel frattempo è salita sulla carrozza ed è in piedi nei pressi della porta aperta.

LO SPUTO IN FACCIA – “A quel punto, mentre la porta si sta chiudendo, la rom si avvicina alla signora e le  sputa in faccia – racconta I.P. – A porte chiuse, la rom, con disprezzo, comincia a ridere di gusto.

SCRIVETECI I VOSTRI COMMENTI E CONSIDERAZIONI – “Lascio ad ognuno di Voi commenti e considerazioni – conclude il nostro lettore. Cordiali saluti, IP”.

E’ di circa 10 giorni fa la triste polemica nata dalla tragica morte dell’uomo di 65anni accasciatosi alla metropolitana De Angeli per motivi ancora da chiarire. In prima battuta, sembrava che l’uomo fosse stato rapinato e poi avesse avuto un infarto. Successivamente, invece, si è ipotizzato che avesse notato 4 romeni pronti a borseggiare qualcuno, e fosse intervenuto. Lasciando le indagini alle Autorità specifiche, la questione si pone però come ottimo spunto per una nuova segnalazione ricevuta alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it) circa quanto successo sabato della scorsa settimana, sempre in metropolitana, sempre perché un cittadino (in questo caso una cittadina), è intervenuta per evitare che una rom borseggiasse una passeggera. L’epilogo? “Lascio ad ognuno di Voi commenti e considerazioni”, conclude il nostro lettore. Nel dettaglio:

 

Zingari: ancora caccia al rapitore delle gemelline Schepp

Alessia e Livia Schepp, le due gemelline italo svizzere rapite dal padre, poi morto suicida nel Foggiano, potrebbero trovarsi in Sardegna. La Dda ha aperto un’inchiesta. Le bambine erano scomparse nel gennaio del 2011. Si era da subito temuto che il padre le avesse uccise per vendicare così la separazione dalla moglie: “Non vedrai più le nostre figlie”, le aveva scritto nella lettera in cui annunciava il suicidio.

Una segnalazione dettagliata accompagnata da un nome, quello del nomade di un campo rom in Sardegna cui sarebbero state consegnate da Matthias Schepp le due figlie, Alessia e Livia, prima di raggiungere Cerignola in Puglia e togliersi la vita: una rivelazione fatta da un detenuto al suo legale e poi da quest’ultimo ai magistrati della Dda di Cagliari ha riacceso la speranza di ritrovare vive le due gemelline di sei anni scomparse dal 2011.

Una fiammella subito soffocata dopo il blitz effettuato dai corpi speciali dei carabinieri all’interno di un campo nomadi tra le province di Oristano e Nuoro. I militari hanno passato al setaccio il campo alla ricerca delle due gemelle e di indizi che possano in qualche modo confermare almeno il loro passaggio in Sardegna, ma non sarebbe stato trovato nulla.

L’inchiesta della Dda di Cagliari, coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Pili, è stata aperta alcune settimane fa quando il legale ha raccontato agli inquirenti quanto gli era stato rivelato dal suo assistito: mentre si trovava in carcere avrebbe sentito parlare dei nomadi della consegna delle bambine. A giugno Alessia e Livia, secondo quanto sentito dal detenuto, sarebbero finite in mano a una famiglia rom che le avrebbe accudite in un campo nomadi tra Oristano e Nuoro. Gli accertamenti e le perquisizioni, purtroppo, non hanno dato gli esisti sperati.

Non è la prima volta che le due gemelle vengono “avvistate” in Sardegna. Adesso è arrivata questa segnalazione dettagliata e ritenuta attendibile dagli inquirenti. La notizia della nuova pista ha colto di sorpresa la famiglia di Irina Lucidi, madre delle gemelline che ancora ieri nel primo pomeriggio non era stata informata. “Attendiamo di avere informazioni ufficiali da parte della Polizia svizzera – ha detto all’ANSA lo zio delle bambine Valerio Lucidi – Vogliamo affrontare questa storia lunga e difficile lontano dai media”.

Ma nemmeno gli inquirenti svizzeri sapevano nulla del blitz: “E’ rassicurante vedere come tutte le piste, anche poco credibili, siano verificate – ha detto Jean-Christophe Sauterel, portavoce della polizia di Vaud -. Ad oggi, non disponiamo di alcuna prova tangibile che ci consenta di sapere se le due piccole sono in vita”, ha aggiunto. Nessuna pista sarda anche per la squadra mobile di Foggia: “Non abbiamo nessun indizio in questo senso nell’ambito dell’attività investigativa esplicata a suo tempo”, ha sottolineato il dirigente Alfredo Fabbrocini. L’inchiesta cagliaritana però è stata appena stata aperta e le indagini, assicurano gli inquirenti, non si fermeranno.

Zingaro rapina e getta uomo da furgone in corsa

La vittima, un uomo italiano di 60 anni, ha riportato numerosi traumi a testa, braccia e schiena, ma le sue condizioni non sarebbero gravi. Il soggetto che voleva derubarlo è spuntato all’improvviso dal sedile del passeggero, ha messo in moto il mezzo e, percorsi pochi metri, “si è liberato” dell’operaio

Milano, 25 settembre 2013 – Aggredito da un rapinatore dall’interno del suo furgone e gettato giù dal mezzo in corsa. E’ successo alle 16 in via Giuditta Pasta: il conducente ha riportato numerosi traumi a testa, braccia e schiena, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

La vittima è un uomo italiano di 60 anni che aveva appena caricato sul furgone della ditta per cui lavora da anni 5 decespugliatori per poi rientrare. Una volta a bordo, però, ha subito un agguato da un uomo rimasto ignoto, un nomade.

Il soggetto, spuntato all’improvviso dal sedile del passeggero, ha messo in moto il mezzo e, percorsi pochi metri, “si è liberato” dell’operaio aprendo la portiera e spingendolo a terra.

L’uomo è stato portato da alcuni colleghi all’ospedale Galeazzi per ricevere le cure necessarie.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/09/26/955899-rapina-furgone-via-pasta.shtml

Padova: zingaro fermato 4 volte senza patente, sequestrate auto di lusso in campo nomadi comunale

Senza patente fermato quattro volte nomade via Longhin
E’ stato fermato tre volte (il 21 gennaio, il 12 aprile, il 21 aprile) nel solo 2013 per guida senza patente.

Noncurante delle leggi Jonny S. nomade di via Longhin a Padova continuava a girare con le sue numerose automobili in giro per l’Italia fino a venerdì quando è stato fermato per l’ennesima volta sprovvisto anche di assicurazione a bordo della sua Peugeot 307.

Questa volta, però, gli agenti della polizia hanno deciso di prendere misure più drastiche e con un blitz nel campo nomadi hanno sequestrato ben cinque vetture risultati non in regola, tra cui anche alcune di grossa cilindrata.

Jonny S. è conosciuto dagli agenti anche per diversi precedenti penali, tra cui furti e possesso di materiale per scasso.

http://www.padovaoggi.it/cronaca/senza-patente-fermato-quattro-volte-nomade-via-longhin.html