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Zingari alle Cinque Terre: in trasferta per rubare

Cinque Terre – Riviera di Levante – La tecnica è la solita: sfruttano la ressa che si crea nel momento di scendere dagli affolatissimi treni per le Cinque Terre e, simulando uno scontro, sfilano il portafolgio del malcapitato senza che questi se ne accorga. Nel caso se ne accorga, la fretta di abbandonare il treno e la calca non permette di solito di reagire. Ma questa volta è andata male ad un gruppo di nomadi, acciuffati dai Carabinieri ai Deiva Marina dopo aver ricevuto la segnalazione da un turista appena derubato.

E’ stato un fine settimana di controlli sui treni per gli uomini di Monterosso, Riomaggiore, Levanto e Deiva Marina, in particolare sulla tratta dalla Spezia e Deiva. Un’operazione che ha fruttato la denuncia di sei donne rom, di cui due maggiorenni (entrambe incinte) e quattro minorenni per furto aggravato.
La vittima è un 45enne sudafricano, che ha avuto prelevato il portafoglio con soldi e documenti. Sceso dal treno che dalla Spezia lo aveva condotto a Riomaggiore, si è accorto del furto, e ha quindi denunciato l’accaduto ai Carabinieri che hanno subito allertato le pattuglie presenti negli scali ferroviari e sui convogli in direzione Genova.
A Deiva il fermo delle sospette, poi riconosciute dal turista sudafricano come le autrici del furto. La refurtiva non è stata ritrovata, segno – secondo i carabinieri – della presenza di un complice, generalmente maschio, al quale hanno probabilmente dato il portafoglio.

L’operazione ha visto impegnate, in tre giorni, una decina di pattuglie a piedi della compagnia carabinieri del capoluogo con personale in abiti civili ed in uniforme che hanno vigilato sulla sicurezza di pendolari e turisti viaggiando con loro sui treni regionali.
Nel corso dell’Operazione sono stati identificati soggetti con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, che saranno destinatari di richiesta di foglio di “via obbligatorio” per impedire loro di tornare nei Comuni della riviera e che le stazioni dell’Arma chiederanno alla questura di emanare.

http://www.cittadellaspezia.com/Cinque-Terre-Riviera-di-Levante/Cronaca/Furti-sui-treni-dei-turisti-denunciate-136843.aspx

Montesilvano: ‘Sei razzista, non paghiamo’. Ristoratore malmenato … – CityRumors.it


PrimaDaNoi.it

Montesilvano: 'Sei razzista, non paghiamo'. Ristoratore malmenato
CityRumors.it
Ancora una volta protagonisti della cronaca più violenta è quella parte della comunità rom stanziale, non tutta, che prova a spadroneggiare sul prossimo appellandosi a leggi e codici tutt'altro che civili. Famiglia Spinelli, noto cognome legato al
Estorsione e lesioni a ristoratore di Montesilvano, arrestati tre romPrimaDaNoi.it
Montesilvano: arrestati tre Rom, accusati di estorsioneabruzzo24ore.tv
Estorsione, in manette 3 romabruzzo independent

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Furti in villa e taccheggi nei supermercati tra Labico e Artena


Cinque Giorni
Furti in villa e taccheggi nei supermercati tra Labico e Artena: cinque
Cinque Giorni
In quest’ottica, i militari hanno da tempo intensificato i servizi esterni, anche con l’impiego di uomini in abiti civili, indirizzandoli, nelle località e nelle fasce orarie maggiormente a rischio. I risultati sono arrivati, infatti negli ultimi  

Dopo 15 anni lo condannano a soli 16 per omicidio

Dopo 15 anni arriva la condanna per l’omicidio di Max Iorio

Arriva la condanna a 15 anni dall’omicidio. Il caso si era riaperto solo di recente, grazie ad un approfondimento col Dna. E venerdì il giudice ha condannato a 16 anni Zoran Ahmetovic, 37enne nomade bosniaco, reo confesso dell’ omicidio del dipendente comunale Max Iorio, 38 anni, commesso il 19 marzo 1997 a Rimini.
Ahmetovic è stato inoltre condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, al pagamento delle spese legali e di 10.000 euro per ciascuna delle due parti civili. Ad incastrare Ahmetovic, a distanza di 15 anni dal delitto, era stata una traccia di Dna, lasciata sulla vittima. Il bosniaco ha poi ammesso la propria responsabilità. Con questa importante svolta, quindi, si è riusciti ad imbastire il processo per quello che sembrava dover finire come un “delitto irrisolto”. Il processo si è aperto un anno fa. Ahmetovic si trovava già in carcere per altri reati. La notizia viene riportata dall’Ansa.

http://www.riminitoday.it/cronaca/omicidio-max-iorio-condannato-16-anni-rom.html