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San Paolo, chiedono l’elemosina e derubano anziana. Arrestate due … – BariLive.it

San Paolo, chiedono l'elemosina e derubano anziana. Arrestate due
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Arresto in flagranza di reato due cittadine straniere di etnia rom, una 27enne ed una 16enne, ritenute responsabili di furto con destrezza ai danni di una 81enne. Tecnica ben consolidata quelle due donne, che hanno avvicinato in strada la pensionata 

Terrore: auto donna incinta circondata e sballottata da ‘profughi’ appena sbarcati

“Non scorderò facilmente quelle risate e gli schiamazzi di quegli uomini – dice la malcapitata -, i calci verso la mia macchina che ha subìto evidenti danni alla carrozzeria. Ma tantissima è stata la paura … non so ancora come sono riuscita a far ripartire il veicolo e scappare. Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere se avessero aperto la portiera. Io e miei familiari siamo ancora sotto shock!”.

Paura ieri pomeriggio, venerdì 7 marzo, per una giovane donna di Scicli, mentre percorreva la Pozzallo-Marina di Modica, nei pressi dello svincolo per Maganuco è stata accerchiata da un gruppo di immigrati ospiti del CPA di Pozzallo.

La donna che viaggiava con la propria autovettura e con a bordo i suoi genitori, in direzione Scicli, è stata costretta a rallentare la marcia sino ad arrestarsi trovando la corsia occupata da circa 20 persone, tutti immigrati, che hanno accerchiato il veicolo e hanno iniziato a dare calci e pugni, nella carrozzeria, nei vetri, a ridere e urlare …

Sono stati attimi di grande paura per la giovane donna, N.F. (le iniziali) e per i suoi parenti; dopo qualche attimo di smarrimento è riuscita a ripartire e mettersi in salvo.

“Non scorderò facilmente quelle risate e gli schiamazzi di quegli uomini – dice la malcapitata -, i calci verso la mia macchina che ha subìto evidenti danni alla carrozzeria. Ma tantissima è stata la paura … non so ancora come sono riuscita a far ripartire il veicolo e scappare. Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere se avessero aperto la portiera. Io e miei familiari siamo ancora sotto shock!”.

http://www.novetv.com/?p=49390&fb_source=message

Intanto protesta la sezione provinciale di Forza Nuova che prepara una manifestazione di protesta.

Padova, controlli a tappeto: 22 arresti, 20 immigrati e 2 italiani!

PADOVA. Ventiquattrore di controllo, pattugliamento del territorio e blitz anti-droga. I carabinieri di Padova hanno messo in campo tutte le loro forze per una vasta operazione contro il degrado in tutta la provincia: sono stati utilizzati 106 mezzi e 247 militari, aiutati da un’unità del nucleo Cinofili, un elicottero del reparto Volo, e alcuni dipendenti dell’Ispettorato del lavoro.«Scopo primario del servizio era quello di andare a colpire e controllare tutte quelle aree in cui di solito si nascondono persone che vivono nell’illegalità e per cui sia a Padova che in provincia sono stati passati al setaccio ritrovi di fortuna, locali pubblici e sale giochi, nonchè zone rurali, in cui molti disperati trovano ricovero», dicono i carabinieri in una nota. E fanno così la sintesi dei risultati: 21 le persone arrestate; 27 quelle segnalate all’autorità giudiziaria per reati vari; 653 individui e 429 veicoli controllati; 94 esercizi pubblici ispezionati; 8 patenti ritirate. In più sono stati sequestrati complessivamente 286 grammi di sostanze stupefacenti e 11 persone sono state segnalate al Prefetto quali assuntori di sostanze stupefacenti.

L’operazione in città. A Padova i controlli hanno consentito di arrestare spacciatori e persone con precedenti per reati contro il patrimonio. Sono stati eseguiti 5 arresti in flagranza di reato e 5 in esecuzione di ordinanze emesse dall’autorità giudiziaria, 3 persone sono state denunciate in stato di libertà.

Per spaccio di stupefacenti sono state arrestate 5 persone: Mansour Fakhri Gharbi, tunisino, classe 1968, in Italia senza fissa dimora, sorpreso, in via Tommaseo, nell’atto di cedere un grammo di eroina ad un cittadino italiano che è stato a sua volta denunciato in stato di libertà per il medesimo reato (spaccio di stupefacenti) avendola a sua volta ceduta ad un suo amico, quest’ultimo segnalato alla Prefettura; Achref Bousselmi, tunisino, classe 1994, in Italia senza fissa dimora, sorpreso in Prato della Valle mentre era intento a cedere ad un gruppo di giovanissimi alcune barrette di hashish per un peso di 10grammi, e trovato in possesso della somma in denaro contante di 50 euro, provente dell’attività di spaccio. All’atto dell’arresto opponeva resistenza aggravando così la sua posizione; Patrick Abraham, nigeriano, classe 1989, in Italia senza fissa dimora, sorpreso in via Tiziano Aspetti dopo aver ceduto un involucro in cellophane contenente 2 grammi di cocaina a un cittadino italiano, che è stato segnalato alla prefettura come assuntore. La perquisizione personale ha consentito di trovare anche 6 grammi di marijuana, 2 grammi di cocaina e 30 euro in contanti proventi dello spaccio; Marculey Akhigbe, nigeriano, classe 1990, in Italia senza fissa dimora, veniva sorpreso in piazza De Gasperi, dopo aver venduto 5 grammi di marijuana a due trevigiani che sono stati segnalati alla prefettura come assuntori.

Per altri reati è stato arrestato in flagranza Lazira El Fatihi, marocchina, classe 1970, in Italia domiciliata a Cividale del Friuli, per furto aggravato: nel negozio Ovs di via San Fermo, è stata sorpresa dopo aver oltrepassato le barriere della cassa con in borsa capi di abbigliamento e cosmetici per un valore di 60euro.

In esecuzione di ordinanze di carcerazione sono state arrestate due persone: Fitim Dardha, albanese, classe 1984, residente a Vigonovo (Venezia) di fatto senza fissa dimora, rintracciato in via Jacopo d’Avanzo, colpito da un provvedimento del Tribunale di Padova, dovendo scontare la pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione per il reato di porto abusivo di arma da sparo; Ciprian Nastase, romeno, classe 1987, residente a Pontelongo, rintracciato in via Buonarroti, colpito da un provvedimento del Tribunale di Padova, dovendo scontare la pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione per reati contro il patrimonio.

È stata deferita in stato di libertà B.N., cittadina romena, classe 1972, domiciliata a Vigodarzere, sorpresa all’interno del Supermercato Alì di piazza Unità d’Italia, mentre cercava di oltrepassare le casse senza pagare cosmetici per un valore di 34 euro, occultati all’interno della borsa.

L’operazione a Selvazzano. I carabinieri di Selvazzano Dentro hanno arrestato Ramzi El Mejiri, tunisino classe 1979, in Italia senza fissa dimora, che fermato ad un posto di controllo della circolazione stradale, a seguito di perquisizione è stato trovato in possesso di 8 grammi di eroina e di un grammo di hashish. Nel medesimo contesto, successiva perquisizione personale effettuata nei confronti dei passeggeri R.S., tunisino, classe 1989, in Italia senza fissa dimora, veniva trovato in possesso di un grammo di marijuana e un grammo di hashish. N.M., classe 1982, tunisino e B.F.R., cl.1975, di Selvazzano sono stati contestualmente deferiti in stato di libertà per medesimo reato e segnalati alla prefettura come assuntoridi droga.

L’operazione a nell’Alta. I carabinieri di Cittadella hanno arrestato Daniel Masgras, rumeno, classe 1987, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità tedesche dovendo scontare la pena di 8 mesi per furto aggravato. I carabinieri di Piazzola sul Brenta hanno arrestato Mauro Ceccato, di Curtarolo, classe 1954, in ottemperanza di un ordine di esecuzione pena emesso dal Tribunale di Padova, dovendo scontare 4 mesi e 7 giorni di reclusione per simulazione di reato. Inoltre sono state deferite in stato di libertà 5 persone: A.Y.R., marocchino, classe 1985, di Piazzola sul Brenta; C.G.M.A., messicano, classe 1975, residente in Francia; L.I., cittadino tedesco, classe 1992, tutti responsabili di guida senza patente perché mai conseguita; e ancora A.D., di San Giorgio in Bosco, classe 1984 e R.B., classe 1976, italiano residente in Cina, entrambi per guida in stato di ebbrezza.

L’operazione nell’area delle Terme. I carabinieri di Battaglia Terme hanno arrestato Idris Yahyaoui, tunisino, classe 1988,residente a Due Carrare, colpito da un ordine di carcerazione in regime di arresti domiciliari emesso dal Tribunale di Padova, dovendo scontare la pena di 3 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione per reati in materia di sostanze stupefacenti e resistenza. I carabinieri di Abano Terme hanno arrestato Marian Rosu, rumeno, classe 1984,residente ad Abano colpito da un ripristino della custodia cautelare in carcere in quanto evaso dagli arresti domiciliari. I carabinieri di Albignasego hanno arrestato Altin Ustameta, romeno, classe 1979,residente ad Albignasego, colpito da un ordine di custodia cautelare emesso dalla Procura del Tribunale di Padova per reati in materia di sostanze stupefacenti: è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Inoltre sono state deferite in stato di libertà 8 persone: A.P., moldavo, classe 1981, residente a Bovolenta e B.P., di Battaglia Terme, classe 1956, per guida in stato di ebbrezza alcoolica; D.M., di Vigonza, classe 1990, per guida in stato di ebbrezza alcoolica; N.D., serbo, classe 1988, residente a Padova, per guida in stato di ebbrezza alcoolica; P.M., di Arquà Petrarca, classe 1983, per guida in stato di ebbrezza alcoolica F.M. cl. 1984, G.N. classe 1992 e G.I. classe 1987, tutti residenti ad Albignasego, per porto abusivo di armi (2 coltelli a serramanico) e detenzione di sostanza stupefacente 14,15 grammi di marijuana.

L’operazione nell’area Estense. I carabinieri di Sant’Urbano hanno arrestato Saadia Mqaissat, marocchina, classe 1967, residente a Sant’Urbano, per furto di corrente elettrica ai danni dell’Enel, essendosi allacciata abusivamente alla rete elettrica rubando elettricità per circa 5 mila euro. I carabinieri di Piacenza d’Adige hanno arrestato Haddadi Kalthoum, marocchina, classe 1979, irregolare, di fatto domiciliata a Piacenza d’Adige, per furto di corrente elettrica ai danni dell’Enel, con un danno di 2.500 euro. I carabinieri di Montagnana hanno arrestato Angelo Isoli, classe 1946, residente a Megliadino San Fidenzio, colpito da un ordine di espiazione pena emesso dal Tribunale di Mantova dovendo scontare 3 mesi e 5 giorni di reclusione per reati fallimentari: è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Inoltre sono state deferite in stato di libertà 10 persone: G.M., nomade donna di origine croata, classe 1993, per guida senza patente perché mai conseguita e per essere sprovvista di assicurazione; B.S., classe 1961, residente a Stanghella, per guida in stato di ebbrezza e con patente scaduta; B.G., di Legnaro, classe 1965, S.M. di Rubano, classe 1969 e L.D.D., rumeno, classe 1966 di Vigonovo, tutti operanti a vario titolo nel campo dell’edilizia, dopo un controllo in un cantiere edile a Este, per violazioni alle norme in materia di tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro; E.K.B., marocchino, classe 1981, E.M.E.R., marocchino, classe 1968, B.Y., marocchino, classe 1982 e E.O.N., marocchino, classe 1984, tutti irregolari, denunciati per il reato di ricettazione (sorpresi all’interno di un casolare abbandonato in Santa Margherita d’Adige dove era nascosto un ciclomotore rubato nei giorni precedenti in Este); P.N., rumeno, classe 1981, residente Legnago (VR), per danneggiamento aggravato e ubriachezza per aver infranto sotto i fumi dell’alcool la vetrata della porta della stazione di Saletto.

L’operazione nel Piovese. I carabinieri di Ponte San Nicolò hanno arrestato D.R., di Piove di Sacco, classe 1973, colpito da ordinanza che dispone gli arresti domiciliari emesso dal Tribunale di Padova, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I carabinieri di Bovolenta, hanno arrestato Cristian Borella, di Candiana, classe 1987, trovato con una serra predisposta per la coltivazione di piante di marijuana, con 6 piante interrate e 70 grammi di marijuana pronta per l’uso.

Inoltre sono stati deferiti in stato di libertà persone: C.G., di Correzzola, classe 1993, per furto aggravato all’interno di esercizio commerciale in cui lavorava, sottraendo dal portafoglio della propria titolare la somma di 15euro e dalla borsa di una cliente un paio di orecchini; D.C.P., nomade, classe 1983, di Ponte San Nicolò, per truffa continuata, a danno di tre anziani di Ponte San Nicolò, perché pacciandosi per un tecnico dell’acqua, entrava nelle loro case e rubava monili in oro.

Rom traffano disabile mentale: rubati 60mila euro

Vidigulfo, 2 febbraio 2014 – Si sono fatte dare soldi, in contanti e assegni, per 60mila euro. Due donne, residenti in due diversi campi nomadi del Pavese, sono ora accusate di circonvenzione d’incapace. G.A., 50enne già pluripregiudicata, è agli arresti domiciliari; F.L., 29enne incensurata, ha invece il divieto di avvicinarsi a meno di 200 metri dai luoghi frequentati dalla vittima. Le misure cautelari sono state disposte dal Gip su richiesta della Procura, a seguito delle risultanze delle indagini dei carabinieri. La vicenda, delicata perché riguarda un 66enne che vive solo ma con problemi psichici, aveva già portato, nel marzo dello scorso anno, a un arresto per estorsione.

In quell’occasione, una nomade 30enne era stata arrestata perché s’era fatta dare un assegno da 500 euro più 100 euro in contanti, minacciando la vittima: avrebbe raccontato al marito una loro relazione, inesistente, paventandogli come conseguenza reazioni violente. Da quel caso, i militari della Stazione di Landriano hanno voluto vederci chiaro in quelle che sembravano frequentazioni di più donne nomadi nella stessa casa dell’uomo.

Lui non se ne stava rendendo conto ma i suoi parenti avevano segnalato ingenti assegni e prelievi dal conto corrente bancario, apparentemente ingiustificati. I carabinieri della Compagnia di Pavia, comandata dal capitano Gennaro Cassese, hanno così analizzato nel dettaglio la situazione economica della presunta vittima, scoprendo in effetti ammanchi per un totale di 60mila euro, già a partire dal 2008 e fino allo scorso anno. Alla 50enne finita agli arresti domiciliari sarebbero stati dati 40mila euro, con assegni (intestati ad altre persone ma a lei riconducibili) in un caso di 12mila euro, in un altro da 8mila euro. Pare che la donna convincesse la vittima raccontandogli della sua situazione economica difficile, con otto figli da mantenere e il marito in carcere. Con l’aggiunta di qualche effusione, riusciva così a farsi dare i soldi.

Medesima «tecnica» utilizzata anche dalla 29enne, che, in meno tempo, ha ottenuto 20mila euro. Ma non in concorso con l’altra donna: si tratta di due contestazioni diverse e distinte. Il sospetto degli investigatori dell’Arma, però, è che nelle diverse comunità nomadi del Pavese le donne si fossero «passate» le informazioni sulla facile vittima. Individuato l’uomo «debole», ma con disponibilità economiche, una alla volta, separatamente, si facevano avanti con le stesse tecniche. Il dubbio, adesso, è che le medesime modalità di raggiro possano essere state utilizzate anche nei confronti di altri uomini, che non hanno denunciato l’accaduto o per vergogna o perché non se ne sono ancora neppure resi conto.

http://www.ilgiorno.it/pavia/sport/calcio/2014/02/02/1019435-rom-disabile-vidigulfo.shtml

Perugia: anziani pedinati e insultati da ambulante marocchino

Perugia 09 gennaio 2014 – I militari della Stazione Carabinieri di Nocera Umbra hanno denunciato per “molestie o disturbo alle persone” un trentenne marocchino di Costacciaro che stava provando a vendere i propri prodotti (calze – intimo e poco altro abbigliamento) a Vila Postignano nei pressi dello scalo ferroviario. L’ambulante, munito di licenza per vendita ambulante, ha per ore importunato in maniera insistente i passanti che hanno chiamato i Carabinieri per mettere fine a quelle molestie. In particolare alcuni anziani hanno ribadito di essere stati seguiti fino alla porta di casa con tanto di parolacce e qualche imprecazione. L’uomo non accettava nessun tipo di rifiuti, anche se garbato, continuando nel suo tentativo “quasi fisico” nel piazzare la merce.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/nocera-molestie-ambulante-anziani-denuncia.html

 

Siena non è una città per donne: è allarme stupri

Qualche giorno fa ho raccolto la drammatica testimonianza di una giovare ragazza senese che, intorno alle 3 di notte di un tranquillo giovedì settembrino, è stata aggredita da due balordi che le hanno tentato violenza dopo averla immobilizzata. Fortunatamente la ragazza è riuscita a fuggire ma oltre alle escoriazioni provocate dalla colluttazione, nei suoi occhi si leggeva una grande rabbia per una città, Siena, che stenta a riconoscere.

Purtroppo Siena non è nuova a questi tristi eventi: ricordiamo tutti il tragico episodio di circa due anni fa, fuori Porta Pispini, quando una giovane ragazza senese viene brutalmente violentata per oltre due ore. Il colpevole venne arrestato dagli agenti dopo poche ore ma le ferite psicologiche che si aprono in queste sventurate non hanno una così rapida guarigione.

“Dove è finita la Siena che credevo di conoscere ?” mi ha chiesto sarcasticamente la ragazza, quando mi raccontava di aver urlato, inutilmente, senza che nessuno da quelle finestre anche solo si affacciasse a vedere cosa succedeva. Ed a fronte di queste tragiche notizie, come possono i genitori senesi stare tranquilli davanti ad una amministrazione praticamente immobile sul tema della sicurezza, troppo distratta tra “nomine e bilancio” ?

Forse qualcuno ancora vive nella illusoria percezione che “a Siena si sta bene” e che certi episodi, sporadici, non debbano comunque stravolgere le sonnacchiose consuetudini cittadine: io credo che non possiamo più permettercelo e che dobbiamo, per quanto doloroso sia, prendere atto che la città è cambiata e sta ancora cambiando, certo non in meglio. E dobbiamo anche reagire, perché questi tristi episodi sono dolorose ferite per la nostra bella città.

Per questo ho deciso di chiedere al Sindaco, ed alla Giunta, cosa intendono fare perché simili fatti non accadano più: vi è una evidente lassità nel presidio della città che potrebbe essere risolto, a breve termine, anche con l’uso di telecamere di videosorveglianza in alcune delle zone “cardine”. Sarebbe anche opportuna una visione di lungo periodo, con una serie di strategie atte a riavvicinare il più possibile i senesi al centro della città, ripopolandola, restituendo il territorio ai suoi cittadini.

Michele Pinassi, Consigliere capogruppo MoVimento Siena 5 Stelle

http://www.oksiena.it/pinassi-ragazza-aggredita-siena-non-%C3%88-pi%C3%99-sicura-come-una-volta-31485.html

Roma: zingari ri-occupano zona ‘liberata’

Ex Osteria Casilino 900 2

 

Casilino 900: degrado e accampamenti abusivi nell’area dell’Ex Osteria


Bonificata dopo la chiusura del Casilino 900, l’area dell’Ex Osteria, nei pressi di via delle Mimose, sembra tutt’altro che restituita al decoro. A raccontarlo in un reportage fotografico è l’ex Assessore all’Ambiente Alessandro Moriconi. Il sopralluogo di Moriconi parte da via delle Mimose dove, come è evidente dalle foto, il marciapiede è sommerso da erbe infestanti mentre accanto al cassonetto campeggia un materasso a due piazze. Ma è più avanti che l’illegalità dilaga.

“Lo sfasciacarroze che si trova proprio all’angolo tra la Togliatti e la Casilina – scrive l’ex Assessore – ha costruito un cordolo di cemento in terra e sopra una bella recinzione, occupando l’intera area utilizzata come accesso al campo Rom di Casilino 900. In sostanza anzichè chiuderli gli sfasciacarrozze trasferendoli in aree idonee nel Municipio Roma V si estendono e non è dato sapere a che titolo e se in maniera abusiva, senza che nessuno segnalasse alcunchè”.

Non finisce qui perché da una piccola entrata ricavata nella recinzione, “si scorgono i tetti di tende e baracche, segno evidente che Casino 900 sta risorgendo dalle sue ceneri con il consenso ovvio delle istituzioni che non controllano il territorio e neppure quelle aree a rischio occupazioni abusive con diseredati e senza fissa dimora provenienti da ogni parte del mondo”.

http://centocelle.romatoday.it/centocelle/degrado-ex-osteria-casilino-900.html

 

Ex Osteria Casilino 900 6

La famiglia degli zingari stupratori: i fratelli ‘Bevilacqua’

Il fratello dello zingaro stupratore che ha bruciato il cadavere della badante ucraina, Leonardo Bevilacqua, è anche lui detenuto presso il carcere di Vibo per stupro, compiuto quando era ancora minorenne ai danni di una donna di 54 anni.
Questo dimostra che gli zingari non hanno la delinquenza nel sangue e che, ovviamente, sono vittime di razzismo che li obbliga a certi comportamenti. E soprattutto che, una volta ‘integrati’ e assunti nomi italiani, si conformano alle regole della nostra società.

http://www.mnews.it/2013/09/brancaleone-quelle-fiaccolate-per.html

Rom sempre più arroganti: vogliono commissione inchiesta su sgomberi campi abusivi!

Rom: Associazione, commissione inchiesta su sgombri in Toscana e
Agenzia di Stampa Asca
(ASCA) – Roma, 19 set – L'associazione 'Nazione Rom' ''chiede all' Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) l'istituzione di una commissione di inchiesta'' in merito a quelle che definisce ''politiche di deportazione e di pulizia etnica

Strozzini romeni distruggono tutto: minacce per il ‘prestito’

Reclamano indietro soldi di un prestito: minacce e mobili distrutti
PadovaOggi
Maniere decisamente forti, quelle usate da due romeni, Nicosur G., 33 anni, e Angelo Stefan V., 28 anni, arrestati dai carabinieri di Gazzo in collaborazione con il Norm di Padova con l’accusa di estorsione.