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Albanese 65enne aggredisce sessualmente ragazzina, è già libero

Brescia 03 febbraio 2014 – Un uomo di 65 anni di origini albanesi è accusato di aver molestato ripetutamente una ragazzina, a due passi dal centro città, nel tardo pomeriggio di venerdì. Fermato da alcuni passanti, e accompagnato poi in caserma, è stato rilasciato perché incensurato: della vittima, invece, non si hanno avuto più notizie. Un venerdì piovoso, come tanti. E l’uomo che si avvicina alla ragazza, ancora minorenne, si spinge un po’ troppo in là, tanto da attirare l’attenzione dei passanti. Una molestia pesante, con la giovanissima che scoppia in lacrime, e si allontana sul primo autobus in arrivo, alla fermata di Via Ugoni. Fermato da due persone, l’uomo è stato dunque accompagnato in caserma, dove è stato interrogato e denunciato.

http://www.bresciatoday.it/cronaca/brescia-arresto-albanese-molestie-sessuali.html

Zingari ‘reinvestono’ i soldi dei furti in immobili

VICENZA. I nomadi investono nel mattone. Sissignori. È l’accusa della procura: aver comprato un appartamento, oltre che un camper, con i soldi raggranellati in decine di furti.  Sette rom vicentini (nati a Vicenza, o con un domicilio nel Vicentino) sono a processo davanti al tribunale di Bolzano. Pesante l’accusa mossa dalla magistratura altoatesina: associazione a delinquere finalizzata a commettere un numero imprecisato di furti aggravati. Secondo la ricostruzione avrebbero agito sotto il controllo di un’unica organizzazione anche perchè tutti appartenenti ad un unico nucleo famigliare.  Ai vertici, stando al capo di imputazione, Romeo Maier, 45 anni, e Anna Teresa Hudorovic, 42, che avrebbero coordinato l’attività del gruppo, conferendo disposizioni ai complici per la parte logistica, come il pieno di carburante per i veicoli e la gestione dei materiali rubati. Oltre a loro, sono alla sbarra Rian Maier, 22 anni, Loredana Maier, 45, Samanta Levacovich, 34, Paola Held, 20, e Persilla Maier di 34.  Gli episodi contestati sono decine; nel Bolzanino i capi d’imputazione sono 21 fra cui diversi colpi messi a segno in alberghi di località di villeggiatura come Obereggen, Naz Sciaves, Marlengo e Sesto Pusteria oltre che in appartamenti ad Appiano e a Riscone di Brunico. Altri furti sarebbero stati messi a segno in Trentino e nel Vicentino. Secondo l’accusa il gruppo sarebbe riuscito, con il provento dei colpi, ad acquistare un appartamento nei pressi di Castelfranco Veneto pagato 210 mila euro.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/529798_famiglia_nomade_compra_casa_con_i_soldi_raccolti_con_i_furti/

Progettava attentati a Milano: 5 anni al “nuovo italiano”

È stato condannato a 5 anni e quattro mesi di reclusione Mohamed Jarmoune, il ventiduenne di Niardo che progettava un attentato contro la sinagoga di Milano.
Il pm Antonio Chiappani aveva chiesto per lui 4 anni ma il tribunale ha emesso una sentenza più pesante. Il ragazzo, che non frequentava gruppi noti, è stato individuato attraverso una indagine su internet dalla Digos di Brescia: in particolare erano state individuate sul suo computer immagini dell’obiettivo e anche contatti su facebook inneggianti alla jihad e alla lotta agli ebrei.

http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/valcamonica/niardo-5-anni-al-22enne-che-progettava-attentati-1.1667674

Quanto è vergognoso che chi progettava attentati contro degli innocenti, abbia ricevuta la stessa condanna di chi scriveva le proprie idee sul web solo perché, quelle idee, non piacevano a chi comanda?

Alle baby-gang, il Pd vuole svendere la cittadinanza

 Mohamed Jarmoune e altri “nuovi italiani”

Piacenza: marocchini assaltono italiani con la mannaia, ai domiciliari!

Un machete sequestrato dai carabinieri

Un machete sequestrato dai carabinieri

Piacenza – Il 23 dicembre 2012 ci fu un’aggressione di marocchini contro giovani italiani, in tutto una quindicina di persone, in pieno centro a Fiorenzuola. Un italiano fu ferito gravemente ad una mano: i medici riscontrarono serie lesioni ai tendini dovuti ai colpi di una mannaia, una di quelle utilizzate dai macellai per spezzare le ossa degli animali da trattare. Altri due riportarono ferite meno gravi. Da quel fatto i carabinieri avviarono le indagini: i militari scoprirono che non si trattò di una rissa nata per futili motivi come si pensava, bensì di una vera e propria spedizione punitiva messa in atto dai marocchini verso gli italiani.

Queste le premesse. Una sera in un locale del capoluogo valdardese una barista, moglie di uno dei marocchini, raccontò di essere stata importunata da tre italiani, due fratelli e il figlio di uno due. La donna, presunta italiana, chiamò il marito marocchino che a sua volta radunò cinque suoi amici, anche loro marocchini. Questi cercarono e trovarono il gruppo di italiani e regolarono i conti. Il marito della barista sfoggiò anche una mannaia e con essa colpì la mano di uno dei rivali. L’esito delle indagini è stato comunicato oggi dal comandante dei carabinieri di Fiorenzuola Emanuele Leuzzi. Due marocchini sono stati individuati e si trovano ora agli arresti domiciliari. Si tratta di un 27enne e di un 34enne, marito della barista, accusati di concorso in lesioni gravi, porto e detenzione di oggetti atti all’offesa. Gli altri partecipanti sono stati tutti denunciati. I due fratelli italiani hanno invece 47 e 48 anni, il figlio 25 anni. E’ proprio il giovane ad essere rimasto vittima del colpo di mannaia: pur non prendendo parte alla colluttazione ha tentato di difendere il padre e così facendo è rimasto gravemente ferito.

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Ai domiciliari. Per arrestarli o mandarli in Marocco si aspetta il morto?

Nordafricani insultano ragazza italiana: scatta la reazione furiosa

Una decina di persone sono rimaste coinvolte una zuffa in Piazza Malatesta. Il fatto è avvenuto nella tarda serata di venerdì, intorno alle 23. Ad originare il parapiglia un apprezzamento volgare nei confronti di una donna. Nella zuffa, oltre a calci e pugni, è spuntata anche una mazza da baseball, tirata fuori da un 24enne ferrarese. Nel caos sono rimaste danneggiate anche due auto. Sull’episodio sono in corso le indagini delle Volanti della Questura di Rimini.

E’ certo che i coinvolti – da una parte un gruppetto di italiani tra cui il ferrarese, una 20enne forlivese ed un 25enne di Avellino, dall’altra degli stranieri – si trovano sotto l’effetto di alcolici. Mentre i tre si dirigevano verso le auto per tornare a casa, hanno incrociato un gruppo di stranieri, pare nordafricani, che hanno fatto un pesante apprezzamento sulla ragazza. Ne è nata una litigata degenerata in calci e pugni. I due gruppi si sono affrontati sradicando anche un cartello stradale che qualcuno ha poi gettato contro le auto in sosta.

Due le vetture danneggiate. Quando la rissa è diventata ancora più violenta, il ferrarese ha preso dalla sua auto la mazza da baseball e ha tentato di inseguire il gruppo di stranieri, ma al sopraggiungere di due volanti si è fermato. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza per identificare tutti i coinvolti. Nella circostanza è stato già denunciato il ferrarese per il porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

http://www.riminitoday.it/cronaca/complimenti-volgari-si-scatena-il-parapiglia-in-piazza-malatesta.html

 

Sequestrata, violentata e picchiata: solo 5 anni al Marocchino

Adria (Rovigo), 15 marzo 2013 – Cinque anni e sei mesi. Tanto dovrà scontare in carcere Abdellah Faiz, 33 anni, marocchino e clandestino arrestato a ottobre dai carabinieri di Adria dopo settimane di latitanza. Le accuse a suo carico erano molto gravi: violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni personali ai danni della ex fidanzata.
E ieri, il collegio presieduto da Nicoletta Stefanutti non ha avuto dubbi comminando allo straniero la pesante condanna (il pubblico ministero Stefano Longhi aveva chiesto 9 anni). L’arresto era stato eseguito dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Adria dopo circa un mese di ricerche serrate. I militari dell’arma lo avevano individuato a ottobre in un bar del centro di Adria, mentre stava consumando in maniera defilata una bevanda. Manette e via, direzione carcere di Rovigo.

L’extracomunitario era infatti destinatario, da alcune settimane, di un provvedimento di cattura emesso dal tribunale di Rovigo ( gip Alessandra Testoni) per sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate. I fatti che lo hanno portato a processo risalivano ai primi di settembre dell’anno scorso. Faiz Abdellah, da circa 10 mesi, conviveva ad Adria con una donna dell’est Europa, una sua coetanea. Durante l’estate però la convivenza tra i due è diventata gradualmente sempre più critica e difficile.

Piccoli litigi per questioni futili che degeneravano in veri e propri atti di violenza e sopraffazione ai danni della donna. Stando al racconto della vittima, l’uomo l’aveva aggredita fisicamente e verbalmente più volte, procurandole contusioni ed escoriazioni multiple. La donna aveva sporto querela negli uffici della caserma dei carabinieri di Adria, ma poi aveva deciso di ritirarla sperando probabilmente in una ‘redenzione’ da parte del proprio compagno. Redenzione, però, che evidentemente non c’è mai stata.

A settembre infatti il marocchino l’aveva aggredita nuovamente e pesantemente, picchiandola e insultandola ripetutamente. Addirittura era arrivato a tentare di tagliarle i capelli quale gesto di vessazione e umiliazione nei suoi confronti. A tutto questo, poi, si era aggiunta la violenza sessuale sulla donna. L’uomo l’aveva anche chiusa con la forza in camera da letto, tenendo con sè le chiavi. Dopo l’arresto l’uomo era stato trasferito in carcere a Verona in attesa di giudizio e là ha fatto ritorno ieri da condannato in primo grado. Il suo legale, l’avvocato Paola Gnotti, ha già fatto sapere che ricorrerà in appello.

http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/provincia/2013/03/15/859280-violentata-segregata-mesi.shtml

Calci, pugni e il braciere ardente: trattamento marocchino per le donn

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

LUCCA – Una sofferenza lunga tredici lunghi anni, pieni di soprusi e vessazioni finiti grazie ad una denuncia. E’ la triste storia di una donna di mezza età che, all’inizio di marzo, non ce l’ha fatta più a subire quella situazione così pesante che, insieme a lei, subivano anche i figli della coppia. Alla fine ha trovato il coraggio e ha chiesto aiuto ai carabinieri. Gli investigatori hanno dapprima ascoltato la donna e i suoi lunghi racconti, poi l’hanno poi accompagnata al pronto soccorso dove sono state immediatamente attivate le procedure del protocollo previste dal «codice rosa»
Ma non è l’unico caso: a seguito della attivazione del “codice rosa”, il protocollo operativo che prevede una corsia preferenziale per i reati in danno di persone di minorata difesa come le donne vittime di violenza, soprattutto intramuraria, e la informazione tempestiva alleforze dell’ ordine, da parte dei medici del pronto soccorso, la sezione reati contro la persona della squadra mobile, di cui fa parte personale femminile specializzato in tali tipi di reati, ha denunciato in stato di libertà per il reato di lesioni aggravate un operaio 32enne marocchino, residente a S. Concordio. L’ uomo è sposato con una cittadina marocchina residente da tempo a Lucca, di professione colf; i due si sono sposati lo scorso anno in nordafrica e, dopo le pratiche per il ricongiungimento familiare, l’ uomo ha raggiunto qui a Lucca la moglie. Da subito al convivenza si è dimostrata problematica, soprattutto perché i due non avevano mai convissuto prima ed anche perché l’ uomo non accettava i costumi occidentali della moglie e la sua autonomia.
Dopo alcune liti addirittura l’ uomo aveva messo un braciere con dei carboni accesi davanti alla camera dove riposava la moglie, nel maldestro tentativo di intossicarla. La donna per quest’ episodio aveva sporto querela in Questura per le lesioni rimediate, ma poi l’ aveva rimessa per il quieto vivere e perché comunque aveva definito il gesto come poco più che dimostrativo. Invece l’ uomo, che evidentemente mal sopporta l’idea cha la donna gli aveva manifestato di separarsi da lui, l’ ha aggredita a calci e pugni, seppure sapesse già che lei è incinta. La donna è stata ricoverata in osservazione e per fortuna, seppure ha ottenuto un referto medico con una decina di giorni di prognosi, non c’ è stato alcun pericolo per il bambino. Stavolta la donna ha sporto querela e, al termine delle indagini, l’ uomo è stato denunciato per lesioni aggravate.

http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2013/03/12/85055-violenza_choc_sulle_donne.shtml

Ecco perché i delinquenti romeni vengono in Italia

In Romania, se rifiuti di fare l’alcol test alla guida, ti prendi 3 anni e mezzo di carcere, e le autorità locali ti cercano in tutta Europa! Da noi, ammazzi gli italiani e il giorno dopo sei fuori. Al Don Bosco di Pisa sono stati accompagnati, come hanno spiegato i carabinieri, un romeno di 39 anni e un polacco. Quest’ultimo era ricercato a livello internazionale per una truffa compiuta nel suo paese d’origine. Il romeno invece è finito nei guai – deve scontare addirittura una condanna a tre anni e sei mesi di carcere – per essersi rifiutato, durante un controllo nel suo Paese d’origine, di sottoporsi a un controllo con l’alcoltest. Atteggiamento questo punito, evidentemente, in maniera pesante, a giudicare dalla sentenza passata in giudicato.

http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2013/02/07/news/non-fece-il-test-per-l-alcol-arrestato-1.6491049

Qualche anno di carcere allo stupratore di Parma

"Loro" sono contro la violenza

Una pesante condanna è stata inflitta a un giovane uomo che la scorsa estate tentò di violentare una ragazza parmigiana di vent’anni aggredendola in piazzale della Pace e trascinandola sul greto del torrente Parma. Fu un caso che fece molto scalpore: in piena notte un gruppo di extracomunitari, armati di bottiglie rotte, minacciò i tre amici della giovane per permettere al 25enne di portarla via. Lo stupro non avvenne solo perché la vittima riuscì a sfuggire all’aggressore, completamente ubriaco, e venne soccorsa da una guardia giurata.
Il 25enne E. O., nigeriano, venne rintracciato dopo pochi minuti dall’accaduto da una pattuglia dei carabinieri. Dalla fine dello scorso luglio si trova in carcere con le pesanti accuse di tentata violenza sessuale e lesioni. Oggi il processo si è concluso con la sentenza pronunciata dal collegio di giudici presieduto da Pasquale Pantalone: cinque anni e otto mesi di carcere la condanna, più 10mila euro di provvisionale di risarcimento danni per la vittima, che si è costituita parte civile. Il pubblico ministero Fabrizio Pensa aveva chiesto una pena di cinque anni e due mesi di reclusione. Purtroppo non sono stati individuati i connazionali dell’aggressore che hanno cercato di aiutarlo a commettere l’odiosa violenza.

http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/02/05/news/tent_stupro_sul_greto_della_parma_25enne_sconter_5_anni_e_8_mesi-52008981/

Lucca: nuova rissa tra sedicenti profughi

 

Giovane accoltellato durante una rissa a Lunata
Lucca in Diretta

La rissa è scoppiata all’interno della casa di accoglienza di via Antonio Rossi di Lunata. Sono circa le 19 di ieri sera (16 gennaio) quando scatta l’allarme. Il persone chiama il 112: all’interno del centro volano parole pesanti, tre ospiti si prendono a botte. Uno di loro estrae un coltello. I carabinieri arrivano con due pattuglie: riescono a separare i tre, uno di loro però è rimasto ferito. Accoltellato dal rivale, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Campo di Marte di Lucca. Le sue condizioni non sarebbero gravi.

La rissa è stata scatenata per motivi di ostilità tra i tre contendenti. Secondo quanto è stato raccontato ai carabinieri, all’improvviso la discussione ha cambiato tono ed è diventata pesante. Sono volate offese e insulti, poi si è passati alle mani. Qualcuno ha estratto un coltello. E’ scattata la rissa, uno è rimasto accoltellato