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Sposa egiziano e inizia incubo: segregata, pestata e costretta al velo

Firenze 03 settembre 2013 – Nel 2010, dopo aver abbracciato la fede islamica, è volata in Egitto dove ha sposato un uomo conosciuto solo qualche mese prima. Un marito, 33enne egiziano, che sin dal subito ha dimostrato di tenere a lei ma di aver anche un lato manesco. Versante che si è pian piano spalancato fino a diventare un fiume di aggressività. Fino alla scorsa domenica 25 agosto quando la donna, 30enne fiorentina, stremata e intimorita, ha denunciato il marito per maltrattamenti in famiglia.

Perché alle percosse, quando è arrivata all’ospedale di Ponte a Niccheri presentava lividi ed ecchimosi sul volto e a una gamba, si erano aggiunte forzature e imposizioni di regole che l’avevano sfibrato anche nella psiche. Obbligata a indossare il velo e abiti coprenti di colore scuro. Vivere chiusa in casa con le finestre sigillate per non farsi vedere e dar confidenza al vicinato. Non poter disporre di alcun spazio o autonomia. Il 33enne, negli ultimi tempi, si stava spostando su posizioni di fede ben più estreme. Tanto che le aveva sottratto oltre al cellulare, unico contatto con il mondo esterno, visto che la donna non poteva neanche ricevere amici in casa, anche i documenti. Ad aggravare la situazione di oppressione il fatto che la picchiasse procurandole lesioni anche davanti ai loro stessi figli. Questi di 6 mesi e due anni.

Prigionia psicologica in cui non sono mancate frasi crude del tipo “Ti ammazzo, ti ammazzo”. Ingiurie e minacce che non lasciavano fuori neanche la famiglia della donna. La cui madre è stata a sua volta picchiata e minacciata di morte dal nordafricano. Questo, sebbene i suoceri per dare un aiuto gli avessero acquistato una casa nella periferia sud della città, dove i giovane sposi vivevano assieme ai bambini. Avvertimenti e paure rafforzati in un paio di occasioni dalla presenza di un coltello. Nere avvisaglie che dieci giorni fa hanno portato la donna a fingere di accusare un malore per poter fuggire da un incubo.

La trentenne si è fatta accompagnare al nosocomio fiorentino dicendo di accusare un dolore alla schiena ma, una volta sola, è scoppiata in lacrime davanti ai medici. Poi la famiglia, da cui era stata costretta ad allontanarsi, è andata a chiedere l’intervento degli uomini di via Zara. Gli agenti della terza sezione reati contro la persona, diretta dal Dr. Alessandro Ausenda, hanno avvicinato la vittima dentro l’ospedale mentre il marito attendeva in sala d’aspetto. Poi hanno accompagnato lui in Questura. Qui un’agente, donna, l’ha ammanettato e portato nel carcere di Sollicciano. Il 33enne si è chiuso in un silenzio tombale, moglie e figli sono stati condotti in una casa protetta.  Nell’abitazione della coppia, come detto comprata dai suoceri, in quanto l’uomo non aveva un lavoro stabile ma saltuariamente faceva il muratore, è stata anche trovata una pistola scacciacani senza bollino rosso.

http://www.firenzetoday.it/cronaca/fiorentina-velo-segregata-picchiata-casa.html

Coppie miste e violenza, un classico.

 

Migliaia ai funerali del re dei rom – TGCOM

Migliaia ai funerali del re dei rom
TGCOM
Cioaba, 58 anni, figlio del leader riconosciuto dei rom in romania, si era sposato a 14 anni e si era autoproclamato "re dei rom del mondo intero" nel 1997, anche se non tutti gli appartenenti a questa etnia l'hanno riconosciuto. La sua famiglia ha

Droga, immigrato tunisino muore durante l’arresto – Primocanale

Droga, immigrato tunisino muore durante l'arresto
Primocanale
Il decesso dovuto ad un malore. L'episodio ieri sera. Il nordafricano era stato fermato, vicino a un supermercato a Riva Ligure con 100 grammi di cocaina. L'immigrato, sposato con un' italiana, si è sentito male durante il trasporto in caserma: i

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Algerino viene arrestato per la Legge Bossi-Fini: questa mattina … – Sanremonews


Sanremonews

Algerino viene arrestato per la Legge Bossi-Fini: questa mattina
Sanremonews
Decidono quindi di tornare a vivere a Montalto ma, appena arrivato nel paesino della Valle Argentina, l'algerino viene nuovamente arrestato. Dopo varie udienze si arriva a questa mattina e l'uomo, difeso dall'avvocato Alessandro Gallese, viene assolto
E' sposato con una francese: algerino assolto a Sanremo dalla Riviera24.it

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Integrazione: pestata e umiliata per 4 anni dal marito immigrato, non era abbastanza islamica

REGGIO EMILIA 08 mag 2013 – Quattro anni di violenze, di percosse, di offese. Quattro anni in cui una ragazza reggiana ha subito ogni genere di umiliazione, prima di trovare il coraggio di fuggire dalla casa che divideva con l’uomo che aveva sposato e rifugiarsi dai genitori, per poi raccontare ai carabinieri di San Polo l’inferno che aveva vissuto.

Sposi un immigrato? E' la fine che farai

L’uomo, un cittadino marocchino di 35 anni residente nel reggiano, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia: per lui il gip del tribunale di Reggio Emilia ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie.  Il racconto della donna, che ora ha 23 anni, è fatta di episodi agghiaccianti, che si sarebbero ripetuti con impressionante regolarità: ogni tre giorni, per circa quattro anni, la donna veniva vessata dal marito, che voleva costringerla “con le cattive” ad abbandonare gli usi occidentali. Lei lavorava come estetista, ma lui l’avrebbe costretta a cambiare lavoro poiché lo considerava non consono alla moglie di un musulmano. Inoltre, l’avrebbe picchiata più volte usando cinghie e pentole bollenti, e avrebbe limitato la sua possibilità di telefonare alla famiglia (una sola volta alla settimana e per non più di cinque minuti). E ancora: l’avrebbe minacciata di morte, obbligata a vestire abiti più castigati, bersagliata di insulti e sputi. Tutte violenze che non sarebbero terminate nemmeno quando la donna era rimasta incinta. Dopo quattro anni di inferno, la 23enne ha trovato il coraggio di andarsene, rifugiandosi dai genitori. Ma lo choc e la paura non si sono placati nemmeno allora: dalla fuga alla formalizzazione della denuncia ai carabinieri è passato più di un mese.

http://www.reggionline.com/notizie/2013/05/08/moglie-troppo-occidentale-il-marito-la-maltratta-per-4-anni_33419#.UYpOKLXwmek

Ennesima vittima sacrificata sull’altare della “integrazione”, ideologia professata e propagandata da folli senza cervello che odiano gli italiani e in particolare le donne. No ai matrimoni misti, portatori di orrore, violenza e di quel famoso meticciato di cui parla il ministro del ministero più inutile del mondo. Si alla tutela dell’identità etnica, culturale e spirituale del popolo italiano. Che questa storia sia d’esempio per le italiane “moderne”, quelle che fanno dell’apertura al “diverso” la ragion d’essere della loro squallida ed inutile vita.

Cameriere marocchino arrestato per tentata estorsione – Roma Daily News


Roma Daily News

Cameriere marocchino arrestato per tentata estorsione
Roma Daily News
Un cameriere marocchino di 20 anni e' stato arrestato dai carabinieri della Stazione Roma Porta Portese per tentata estorsione: non si era rassegnato alla fine di una relazione sentimentale allacciata con un 49enne romano, sposato, e lo aveva

Calci, pugni e il braciere ardente: trattamento marocchino per le donn

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

LUCCA – Una sofferenza lunga tredici lunghi anni, pieni di soprusi e vessazioni finiti grazie ad una denuncia. E’ la triste storia di una donna di mezza età che, all’inizio di marzo, non ce l’ha fatta più a subire quella situazione così pesante che, insieme a lei, subivano anche i figli della coppia. Alla fine ha trovato il coraggio e ha chiesto aiuto ai carabinieri. Gli investigatori hanno dapprima ascoltato la donna e i suoi lunghi racconti, poi l’hanno poi accompagnata al pronto soccorso dove sono state immediatamente attivate le procedure del protocollo previste dal «codice rosa»
Ma non è l’unico caso: a seguito della attivazione del “codice rosa”, il protocollo operativo che prevede una corsia preferenziale per i reati in danno di persone di minorata difesa come le donne vittime di violenza, soprattutto intramuraria, e la informazione tempestiva alleforze dell’ ordine, da parte dei medici del pronto soccorso, la sezione reati contro la persona della squadra mobile, di cui fa parte personale femminile specializzato in tali tipi di reati, ha denunciato in stato di libertà per il reato di lesioni aggravate un operaio 32enne marocchino, residente a S. Concordio. L’ uomo è sposato con una cittadina marocchina residente da tempo a Lucca, di professione colf; i due si sono sposati lo scorso anno in nordafrica e, dopo le pratiche per il ricongiungimento familiare, l’ uomo ha raggiunto qui a Lucca la moglie. Da subito al convivenza si è dimostrata problematica, soprattutto perché i due non avevano mai convissuto prima ed anche perché l’ uomo non accettava i costumi occidentali della moglie e la sua autonomia.
Dopo alcune liti addirittura l’ uomo aveva messo un braciere con dei carboni accesi davanti alla camera dove riposava la moglie, nel maldestro tentativo di intossicarla. La donna per quest’ episodio aveva sporto querela in Questura per le lesioni rimediate, ma poi l’ aveva rimessa per il quieto vivere e perché comunque aveva definito il gesto come poco più che dimostrativo. Invece l’ uomo, che evidentemente mal sopporta l’idea cha la donna gli aveva manifestato di separarsi da lui, l’ ha aggredita a calci e pugni, seppure sapesse già che lei è incinta. La donna è stata ricoverata in osservazione e per fortuna, seppure ha ottenuto un referto medico con una decina di giorni di prognosi, non c’ è stato alcun pericolo per il bambino. Stavolta la donna ha sporto querela e, al termine delle indagini, l’ uomo è stato denunciato per lesioni aggravate.

http://www.lanazione.it/lucca/cronaca/2013/03/12/85055-violenza_choc_sulle_donne.shtml

Ruba i vestiti nella lavanderia, scoperto dalle videocamere: denunciato marocchino

Un’incredibile vicenda quella avventa la sera del 22 febbraio in una lavanderia a gettoni a Camiglano. Un marorcchino, regolamente residente a Segromigno in Piano, sposato e con sei figli, si è reso protagonista di un furto quantomeno anomalo.

Intorno alle 20,30, infatti, ha varcato la soglia della lavanderia a gettoni “Un mare di bolle” di Camigliano dove una cliente aveva lasciato, per poi passare a riprenderli, numerosi abiti, alcuni dei quali griffati, per un valore di oltre 1500 euro. Trattandosi di una lavanderia a gettone, il locale è aperto e incostudito, ma sotto la sorveglianza delle videocamere.

L’immigrato, guardotosi intorno, e accortosi di essere solo, ha pensato bene di afferrare le borse e portarsele via. Quando la proprietaria è tornata a riprendersele, ha avuto la spiacevole sorpresa. A quel punto non le è rimasto altro da fare che avvisare i carabinieri della stazione di Lammari del maresciallo Maccarone che hanno visionato i video e, quindi, identificato il ladro.

Una pattuglia si è recata presso l’abitazione dell’uomo dove, effettivamente, si trovavano tutti i vestiti che sono stati riconsegnati alla legittima proprietaria. L’uomo, incensurato, dipendente di una cooperativa, è stato denunciato a piede libero per il reato d furto aggravato.

http://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2013/02/ruba-i-vestiti-nella-lavanderia-ma-viene-scoperto-dalle-videocamere-denunciato-marocchino-2/

Albanese arrestato per stalking – Corriere Alpi

Albanese arrestato per stalking
Corriere Alpi
I Carabinieri di Sedico hanno arrestato un albanese 47enne residente a Sedico, sposato, disoccupato: è accusato di atti persecutori (stalking) nei confronti di una donna anch'essa di Sedico. L'uomo, già arrestato dai militari dell'Arma nel febbraio

Terni, minaccia un uomo con un coltello: “Non potete farmi niente, ho sposato un’italiana”

CATTIVI MAESTRI

Terni – Un’operazione di ieri della Squadra Volante ha visto coinvolto un cittadino marocchino di 40 anni, già noto alla Polizia per numerose denunce, tra le altre, furto e lesioni, anche recenti. Ieri pomeriggio, l’intervento della polizia è stato richiesto dal gestore di un supermercato che si trova nei pressi dell’ospedale perché esasperato dal comportamento minaccioso ed oltraggioso del marocchino che dopo essere uscito dal negozio senza pagare la merce (due bottiglie di rhum), lo ha anche minacciato con un coltello. L’uomo, non nuovo a simili comportamenti, stando a quanto dichiarato anche dal gestore del bar del piazzale dell’ospedale, si fa forte del fatto di essere sposato con una cittadina italiana e per questo, secondo lui, nessuno può fargli niente. Il suo atteggiamento strafottente è rivolto anche alle persone che tentano di parcheggiare nella zona dell’ospedale, alle quali chiede insistentemente dei soldi. Ieri, dopo l’ennesimo episodio, probabilmente dovuto anche alla quantità di alcol ingerita, l’uomo è stato arrestato; c’è voluto l’intervento di due pattuglie per calmarlo, è stato accompagnato nelle camere di sicurezza della questura in attesa della direttissima. L’Ufficio Immigrazione ha iniziato la procedura per la revoca del permesso di soggiorno per famiglia.

Fonte:   http://www.ternimagazine.it/98456/il-fatto/terni-quattro-arresti-per-rissa-espulso-un-nigeriano-clandestino-arrestato-marocchino-per-minacce.html