Tag: Colpo

Società multietnica: scontri a sciabolate tra zingari e bengalesi

Cittadinanza ai figli degli immigrati

Cittadinanza ai figli degli immigrati

MARGHERA. Rissa in strada tra venti persone ieri sera a Marghera: bastoni, spranghe e persino una sciabola. Una donna è rimasta ferita alle gambe, proprio per un colpo di arma da taglio. È accaduto attorno alle 22, quando molte persone erano appena uscite dalla proiezione del cinema all’aperto in piazza Mercato. Sono intervenute diverse pattuglie di polizia e carabinieri che sono riusciti a sedare la rissa. Alla fine sono stati arrestati quattro sinti appartenenti alla famiglia Hudorovic, mentre quattro stranieri sono stati denunciati.

Secondo una prima ricostruzione all’origine della rissa ci sarebbe un «regolamento di conti». Una settimana fa infatti i Sinti si sono presentati nella pasticceria gestita da un bengalese in via Stefani chiedendo una birra. Ma qualcosa è andato storto. Forse un’occhiata o una parola «sbagliata». Il titolare della pasticceria ha cacciato i clienti, che sono tornati dopo poche ore devastando una parte del locale. E minacciando il proprietari: «Se ci denunci sarà peggio per te».

Il bengalese non si è fatto intimidire ed è andato a denunciare l’accaduto. Gli Hudorovic sono tornati ieri sera con la volontà di «regolare i conti». Ma hanno dovuto vedersela con gli «amici» del titolare della pasticceria che non si sono fatti trovare impreparati. Ne è scaturita una rissa tra una ventina di persone in cui ad avere la peggio è stata una donna della famiglia di Sinti, ferita alle gambe.

 

Rissa con coltelli e sciabole a MargheraCorriere della Sera

Regolamento di conti in strada, maxi-rissa tra 20 persone in via Stefani

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Disordini al villaggio extralusso per sedicenti profughi: nuovi Kabobo


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Sono saliti a due gli indiziati per il tentato omicidio nel Cara di Mineo avvenuto al culmine di una lite fra extracomunitari del Ghana e della Nigeria, ospiti della struttura riservata agli immigrati che hanno richiesto lo status di rifugiati politici.

La squadra mobile della questura di Catania ha infatti arrestato  un ghanese di 27 anni, Richard Bruce con l’accusa di  tentato omicidio aggravato in concorso.

Secondo gli inquirenti le tensioni al Cara sarebbero scaturite martedì scorso da un “diverbio” fra le due fazioni, ma dalle parole si è poi passati ai fatti così uno schiaffo ad un ghanese da parte di una nigeriana ha innescato la rissa.

Il giorno dopo è partita la spedizione punitiva: un gruppo di ghanesi armati di bastoni ha infatti aggredito un nigeriano, colpendolo alla testa. Ieri i poliziotti avevano arrestato Muhammed Seeba, un diciottenne, che con il connazionale Richard Bruce avrebbe sferrato il colpo in testa al giovane nigeriano, finito all’ospedale Cannizzaro in prognosi riservata per un grave trauma cranico con emorragia cerebrale.

Bruce si trova agli arresti domiciliari presso l’Ospedale di Caltagirone dove è ricoverato. A spese nostre.

Ghanese finisce in manette per il tentato omicidio al CaraLive Sicilia

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Sono i novelli ‘kabobo’. E’ incomprensibile come queste richieste possano anche solo essere presentate. Il ministero degli Interni dovrebbe stilare ogni anno una lista di ‘paesi sensibili’ – dove ci sono guerre o dittature sanguinarie – e limitare solo a chi da quei paesi proviene la possibilità di chiedere lo status di ‘rifugiato’. Nigeria e Ghana sono normali paesi africani, nessuno che provenga da lì è, seriamente, un ‘rifugiato’: non lo era Kabobo, non lo sono le migliaia di clandestini che manteniamo a 45€ al giorno nel villaggio extra-lusso di Mineo e in altri centri. Sono semmai delinquenti, visto cosa combinano.

Nuove culture: immigrati si affrontano con spade, coltelli, fionde e fucili

Bergamo 01 agosto 2013 – Coltelli, una spada, una fionda e persino un fucile da caccia. Sono queste le armi bianche e da fuoco spunate mercoledì  a Zingonia, durante una rissa fra nordafricani scoppiata al secondo piano del condominio Athena 3, in via Monaco. Solo un uomo è rimasto ferito in modo non grave da una coltellata: trasportato al policlinico San Marco di Zingonia è stato giudicato guaribile in sette giorni. La rissa si è conclusa quando chi impugnava il fucile ha esploso un colpo che si è sentito in tutto il circondario senza fortunatamente colpire nessuno.

Ieri sera i carabinieri della stazione di Zingonia, erano ancora alla ricerca del nordafricano che ha sparato e anche del fucile da caccia: è stato comunque già identificato e denunciato. Tutti gli altri partecipanti alla rissa, scoppiata intorno alle 15, sono stati rintracciati nel condominio dai militari che, appena giunti sul posto, hanno dato il via a una perquisizione in tutti gli appartamenti. Secondo quanto hanno poi riferito ai carabinieri le persone coinvolte, la rissa sarebbe scoppiata per un telefono cellulare rubato qualche giorno fa. Versione a cui i militari non credono, convinti invece che il motivo sia legato allo spaccio di stupefacenti. 

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/388459_accoltellamento/

Donna presa a pugni e sputi da immigrato che frequenta mensa Caritas davanti casa sua

Ancona, 26 luglio 2013 – AGGREDITA sul portone di casa sua in corso Mazzini, in pieno giorno. E’ accaduto mercoledì mattina a Fabiola Zolotti, impiegata, mentre stava rientrando nella sua abitazione dopo aver parcheggiato la sua Toyota Yaris in via Padre Guido, a due passi dalla mensa dei poveri. Un colpo alla testa, uno sputo in faccia. Il tutto davanti ad Antonella Bartozzi, titolare del negozio sull’altro lato della strada.
E’ solo l’ennesimo episodio di cui si rendono protagonisti alcuni frequentatori della mensa.
«Erano circa le 11,30 e stavo rientrando a casa in auto — racconta Fabiola Zolotti —. Purtroppo non trovando posto a volte sono costretta a parcheggiare l’auto vicino a casa, ma ho il permesso di transito in corso Mazzini. Dunque ho cercato e trovato posto in via Padre Guido, che percorro sempre a passo d’uomo. Non ero ancora scesa dall’auto che quest’uomo dall’accento dell’est si è avvicinato al finestrino e mi ha detto: ‘Hai visto cosa mi hai fatto? Mi hai colpito al braccio’. Sono espedienti, episodi che si verificano spesso in quella zona. Io ho cercato di sminuire la cosa, gli ho risposto: Sta tranquillo, non è successo niente, vai a pranzo. Quindi mi sono avviata verso casa pensando di aver risolto la cosa, ma lui dopo pochi secondi mi ha seguito, e quando sono entrata nel portone lui lo ha trattenuto e mi ha detto: ‘Ehi tu, non mi hai sentito?’ e ha ricominciato con quella storia. Gli ho detto che se ne doveva andare e che avrei chiamato la polizia. A quel punto mi ha detto: ‘No chiamo io la polizia’, invece mi ha colpito alla testa e mentre cercavo di spingerlo all’esterno del portone mi ha sputato in faccia».

CONFERMA tutto Antonella Bartozzi, testimone dell’episodio di violenza: «Mi trovavo fuori dal negozio e stavo parlando con un’amica. Quel tizio lo conosco di vista perché lo vedo passare tutti i giorni e guardavo verso Fabiola perché mi chiedevo cosa stesse facendo. Poi ho visto che l’ha seguita, e stavo andando anch’io verso di lei per capire meglio cosa stava accadendo, quando ho visto che l’ha colpita e le ha sputato. Già in passato abbiamo raccolto delle firme per fare spostare la mensa da qui, c’è già una struttura preposta e pronta. Sono episodi inqualificabili, che penalizzano il centro storico, i suoi abitanti, i suoi frequentatori».
Così conclude Fabiola Zolotti: «Se la struttura della mensa fosse adeguata magari questi episodi non si verificherebbero. Il problema si crea perché queste persone stazionano lì davanti sin dalle 11, finché non mangiano, perché dentro non c’è lo spazio per accoglierle».

http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2013/07/26/925344-donna-aggredita-vicino-mensa-padre-guido.shtml

Firenze: la banda di immigrati che rapina donne e bambini

Sgominata banda che rapinava giovani per strada: vittima anche un bambino di 11 anni

I malviventi immobilizzavano le vittime e le minacciavano con un coltello

Firenze, 12 luglio 2013- Avrebbero messo a segno almeno dieci rapine in strada a Firenze nei mesi di gennaio e febbraio, minacciando le vittime con un coltello e derubandole di portafogli e cellulari.

Questa è l’accusa che ha portato all’arresto da parte degli agenti della squadra mobile di tre uomini, di nazionalità marocchina, di età compresa tra i 19 e i 22 anni che adesso si trovano in custodia cautelare.

Gli episodi contestati ai tre, sono avvenuti nel centro storico e nella zona di Novoli. Secondo quanto emerso, la banda metteva a segno i colpi in orario serale, scegliendo come vittime giovani fiorentini.

Sorprese alle spalle, le vittime venivano circondate, o addirittura immobilizzate, e minacciate con il coltello, quindi rapinate degli oggetti di valore che avevano addosso.

I tre erano già stati arrestati in flagranza per aver rapinato un bimbo cinese di 11 anni, lo scorso 6 febbraio in via Pistoiese a Firenze. Dopo averlo circondato e immobilizzato, uno dei tre aveva puntato un coltello alla gamba del bimbo, minacciando di ucciderlo se non gli avesse consegnato quanto aveva con sé.

Facilmente riconoscibili per il taglio di capelli a cresta, furono bloccati poco dopo il colpo dalla polizia grazie alla descrizione fornita dal bambino. A seguito dell’arresto in flagranza, i tre erano stati sottoposti ad obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza, Pisa, Lucca e Pordenone. Gli inquirenti, poiché a Firenze nel periodo compreso tra dicembre 2012 e febbraio 2013 si erano verificate numerose rapine in strada ai danni di ragazzi minorenni o appena maggiorenni, hanno approfondito le indagini partendo dai quattro cellulari trovati in possesso dei tre al momento dell’arresto, tutti risultati rubati. Tutte le vittime dei colpi, sentite dagli investigatori della sezione antirapina della questura, hanno riconosciuto i tre come i loro aggressori. In alcuni casi la banda si è resa protagonista di episodi particolarmente violenti.

Il 22 gennaio scorso, in via Baracca, un giovane fu avvicinato da due dei malviventi, che si impossessarono del suo portafoglio, del telefono e di una fedina d’oro. Prima di allontanarsi, gli conficcarono un coltello nel polpaccio sinistro intimandogli di non farsi più vedere in quella zona perché era la loro. Una settimana prima, la sera del 15 gennaio, in viale Redi, i tre, armati di coltelli, rapinarono e sequestrarono un giovane, costringendolo a seguirli fino a un bancomat di via Baracca dove lo obbligarono a ritirare del denaro, 230 euro, che si fecero consegnare in cambio della restituzione del suo cellulare.

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2013/07/12/918559-marocchini-banda-novoli-arrestati.shtml

Immigrati ubriachi contromano: in due giorni ammazzati due italiani

Il 33enne Alessandro Mari ha perso la vita questa mattina, intorno alle 5, in un incidente in tangenziale sud, vicino allo svincolo di via Spezia. L’Audi A2 guidata dal 33enne si è scontrata frontalmente con una Renault Laguna che viaggiava contromano. Il giovane, dopo avere imboccato una semicurva, si è trovato di fronte l’altra vettura e non ha potuto evitare l’impatto: è morto sul colpo.
Alla guida del mezzo che viaggiava contromano c’era un uomo di nazionalità romena rimasto leggermente ferito.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i mezzi del 118, i vigili del fuoco e la polizia stradale.

Alessandro Mari abitava a Parma. A bordo della sua auto era da solo quando si è scontrato con la Renault Laguna dove viaggiavano due cittadini rumeni residenti in provincia. I due, secondo quanto rilevato dalla Stradale, avrebbe percorso diversi chilometri contromano lungo la tangenziale prima del tragico schianto.
I due giovani rumeni, leggermente feriti, sono ora in stato di fermo al pronto soccorso del Maggiore. Chi era alla guida del veicolo è risultato infatti con un tasso alcolemico nel sangue superiore ai limiti consentiti dalla legge.

Ieri pomeriggio, sulla Superstrada per San Marino, nel Riminese, un motociclista 55enne ha perso la vita nello scontro con un auto finita, anche in quel caso, a viaggiare contromano. Alla guida dell’auto c’era un peruviano residente a Parma.

http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/1/193944/Auto_contromano_in_tangenziale_sud%3A_muore_un_33enne_parmigiano_Due_rumeni_in_stato_di_fermo.html

Marocchino da record: cinque scippi in pochi giorni

ALBENGA, 19 GIU 2013 – Arrestato lo scippatore che ha compiuto 5 colpi in 20 giorni, prendendo di mira anziani. I carabinieri, la scorsa notte, a Borghetto Santo Spirito, hanno arrestato un marocchino, 26 anni, clandestino, ritenuto l’autore delle azioni. E’ stato rintracciato grazie alla descrizione fatta dagli scippati: immigrato di corporatura robusta. I colpi ad Albenga, Ceriale, Loano e Borghetto Santo Spirito dove nell’ultimo colpo, lunedi’ scorso, per fuggire l’uomo attraverso’ il torrente Varatella.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/liguria/2013/06/19/Cinque-scippi-20-giorni-preso_8893798.html

Donna accoltellata da straniero

SAN BENEDETTO DEL TRONTO giugno 2013 – Attimi di terrore per una donna di Alba Adriatica, aggredita nel parcheggio di Mar del Plata da un uomo incappucciato.

La signora, assistente sociale in servizio al reparto Psichiatria dell’Ospedale di San Benedetto, era in procinto di riprendere l’auto, quando è stata avvicinata da un giovane straniero,  così risulta dalle prime ricostruzioni, che  ha cercato di derubarla. La donna era solamente in possesso di 50 euro e a quel punto l’uomo, forse deluso, ha cominciato ad accoltellarla in prossimità dei seni, fortunatamente in maniera superficiale, senza affondare il colpo, ma causandole dei tagli.

La vittima, lo ribadiamo, non è riuscita a vedere in faccia il malvivente perché era a volto coperto, in più per lo spavento, unito con tutta probabilità al dolore, è svenuta. Una volta sveglia ha chiamato il 113. La volante giunta subito sul posto, ha contattato il 118 per condurre la vittima in ospedale dove l’hanno giudicata guaribile in sette giorni.

Continuano le indagini da parte della Questura, nonostante gli elementi per individuare l’uomo siano davvero pochi.

http://www.rivieraoggi.it/2013/06/07/166954/san-benedetto-donna-accoltellata-da-un-uomo-incappucciato/

 

Ancora terrore: donna aggredita in casa da banda di immigrati

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Lerici (La Spezia), 7 giugno 2013 – TERRORE ieri pomeriggio in una palazzina al Guercio di Lerici. Erano le diciassette quando una donna di 46 anni, Corinna Monica M., casalinga, è stata affrontata da due malviventi che hanno usato uno spray urticante, la donna è caduta sul pavimento semisvenuta. Quindi l’hanno derubata. Tutto è successo in pochi minuti. Erano le 17 circa quando la donna si trovava sul divano di casa davanti al televisore, al primo piano di una palazzina, quando s’è vista sbucare due individui dalla porta d’ingresso. Sono stati momenti concitati e di grande paura. La donna è stata immobilizzata e successivamente uno dei banditi è andato a colpo sicuro nella camera da letto dove si è impossessato di denaro e di numerosi oggetti d’oro. Quindi la fuga a piedi.

E’ stata la stessa vittima, ancora in preda a un forte choc, a telefonare al 112. Sul posto sono intervenuti, a sirene spiegate, i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Sarzana che hanno compiuto un primo sopralluogo nell’appartamento e ascoltato la vittima. Lei ricorda poco. Ha detto solo che erano stranieri, forse dell’est europeo. I banditi, per entrare, hanno forzato la serratura della porta d’ingresso. Ma una volta dentro, hanno trovato la proprietaria seduta sul divano. La donna, che in quel momento si trovava sola, credeva si trattasse del figlio.

Invece si è trovata di fronte i malviventi a volto scoperto che hanno usato lo spray urticante. A Corinna Monica sono venute meno le forze. Mentre un bandito la immobilizzava, il complice si recava nella camera da letto e qui arraffava dai cassetti del comò tutti gli oggetti d’oro e una busta contenente la pensione della mamma che al momento dell’incursione non era in casa. Ai militari dell’Arma, la donna ha detto che i suoi aggressori avevano un accento dell’est europeo. Non è escluso si tratti di una banda che ha compiuto altri furti a Lerici e in Val di Magra. I carabinieri hanno istituito posti di blocco ma dei malviventi non è stata trovata traccia. Non ci sono testimoni. La donna, dolorante a un braccio, si è fatta accompagnare al pronto soccorso e medicata per una probabile lussazione ad una spalla.

http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2013/06/07/900679-terrore_casa_lerici.shtml

L’altro Ghanese a Milano – Balotelli aggredisce tifoso: “Vattene via o ti spacco la faccia”

Nota a margine per nulla edificante al termine dell’allenamento del Milan di giovedì scorso. Mario Balotelli aggredisce verbalmente un tifoso reo di avergli chiesto una foto: “Vattene via o ti spacco la faccia“. E’ stata questa la risposta del bomber al cortese fan che è rimasto basito di fronte a tale reazione da parte del ghanese.

SCORTESIA A riportare la notizia è il quotidiano Il Golfo, che descrive con dovizia di particolari l’accaduto. Il tifoso si chiama Andrea Russo ed era in trasferta a Milanello in compagnia del campione paralampico Gianni Sasso che collabora con MilanLab. Russo si trovava in una zona dedicata agli addetti ai lavori ed è forse ciò che ha indispettito Balotelli che ha anche chiesto il pronto intervento degli inservienti per allontanare il tifoso.

Ius Soli

Testimonial dello Ius Soli

SCUSE Un brutto colpo per il tifoso che già nel soprannome porta tutto l’affetto per i colori rossoneri. Il suo nomignolo è infatti Kakà. Per sua fortuna e’ stato rincuorato da Robinho che si e’ poi intrattenuto con il ragazzo: “Voi siete la nostra forza, un nostro patrimonio, la reazione di Mario non ha giustificazioni“, si e’ quasi scusato il brasiliano.

Read more: http://it.ibtimes.com/articles/48360/20130511/balotelli-lite-aggressione-tifoso.htm#ixzz2T0APLuZ1

Ringrazi il cielo che non aveva un piccone.