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Disordini al villaggio extralusso per sedicenti profughi: nuovi Kabobo


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Sono saliti a due gli indiziati per il tentato omicidio nel Cara di Mineo avvenuto al culmine di una lite fra extracomunitari del Ghana e della Nigeria, ospiti della struttura riservata agli immigrati che hanno richiesto lo status di rifugiati politici.

La squadra mobile della questura di Catania ha infatti arrestato  un ghanese di 27 anni, Richard Bruce con l’accusa di  tentato omicidio aggravato in concorso.

Secondo gli inquirenti le tensioni al Cara sarebbero scaturite martedì scorso da un “diverbio” fra le due fazioni, ma dalle parole si è poi passati ai fatti così uno schiaffo ad un ghanese da parte di una nigeriana ha innescato la rissa.

Il giorno dopo è partita la spedizione punitiva: un gruppo di ghanesi armati di bastoni ha infatti aggredito un nigeriano, colpendolo alla testa. Ieri i poliziotti avevano arrestato Muhammed Seeba, un diciottenne, che con il connazionale Richard Bruce avrebbe sferrato il colpo in testa al giovane nigeriano, finito all’ospedale Cannizzaro in prognosi riservata per un grave trauma cranico con emorragia cerebrale.

Bruce si trova agli arresti domiciliari presso l’Ospedale di Caltagirone dove è ricoverato. A spese nostre.

Ghanese finisce in manette per il tentato omicidio al CaraLive Sicilia

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Sono i novelli ‘kabobo’. E’ incomprensibile come queste richieste possano anche solo essere presentate. Il ministero degli Interni dovrebbe stilare ogni anno una lista di ‘paesi sensibili’ – dove ci sono guerre o dittature sanguinarie – e limitare solo a chi da quei paesi proviene la possibilità di chiedere lo status di ‘rifugiato’. Nigeria e Ghana sono normali paesi africani, nessuno che provenga da lì è, seriamente, un ‘rifugiato’: non lo era Kabobo, non lo sono le migliaia di clandestini che manteniamo a 45€ al giorno nel villaggio extra-lusso di Mineo e in altri centri. Sono semmai delinquenti, visto cosa combinano.