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Tunisino esce con la mannaia e tenta di uccidere agenti di polizia

Esce con la mannaia, arrestato per tentato omicidio

Se qualcuno ancora crede che la “ridente” città di Trento sia davvero ai vertici della classifica nazionale per vivibilità e sicurezza deve ricredersi dai continui e falsi sondaggi di sedicenti agenzie. Rapine, spaccio, risse, aggressioni  ne sono divenute la quotidianità. La continua crescita di stranieri nullafacenti sul territorio e in primis il capoluogo ha portato il livello di degrado e di insicurezza molto alto.

Anche a Trento si è sfiorata la tragedia di Milano dove tre persone sono rimaste vittime sotto i colpi di piccone del  Kabobo al quale essendo stata riconosciuta la seminfermità mentale è stato condannato a soli 20 di reclusione. Questa notte, verso le due, in via Muredei (nel quartiere di San Giuseppe) un tunisino è uscito da casa con una mannaia.

Qualcuno, udite le bestiali urla dell’indemoniato soggetto ha allertato le forze dell’ordine subito accorse sul luogo. Nel tentativo di essere bloccato il tunisino ha cercato di colpire più volte con la mannaia i poliziotti che alla fine hanno avuto la meglio e lo hanno arrestato ed ora è accusato di tentato omicidio.

Un’accusa che fa e farà ridere anche i polli! Troppo siamo abituati anche in questa provincia ad assistere a delle sentenze cariche di attenuanti che considerano in crescendo il “disagio” di questi soggetti sofferenti per la lontananza dal loro paese natio, spesso senza lavoro e bersaglio di insulti e azioni razziste .

Anche a Trento quindi tutto è possibile. Anche finire sotto i colpi della mannaia di uno straniero. Che con la sua azione sicuramente smuoverà e impietosirà le centinaia di associazioni pro extra e avrà tutto quello di cui avrà bisogno per condurre una vita dignitosa.

Esce di casa con mannaia, arrestatoANSA.it

Tunisino esce con la mannaia e tenta di colpire due agenti di polizia VoxNews

Un tunisino è stato arrestato in Via Muredei per tentato omicidioladigetto.it

Aggredisce i poliziotti con una mannaia, arrestato tunisinola VOCE del TRENTINO

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Festa della donna: sgozzata senza pietà dal compagno romeno

Perugia 08 marzo 2014 – E’ stata sgozzata. E’ caduta a terra ed è rimasta con lo sguardo fisso verso quell’uomo che amava e che diceva di amarla. Pochi minuti è la vita si è liquefatta in una pozza di sangue in una stanza di un anonimo affittacamere a Gualdo Tadino. Ofelia Bontoiu aveva 28 anni, lavorava come badante in una famiglia del posto ed aveva qui la sua famiglia che aveva lasciato la Romania per stare tutti insieme. E’ morta nel giorno della festa della donna per mano del suo compagno che era tornato a Gualdo, prendendo una camera, dopo aver trovato lavoro all’estero da diversi mesi. Un colpo di coltello alla gola non ha lasciato scampo. Il personale del 118 – partito da Branca – ha potuto solo constatare la morte. Il corpo di una donna è rimasto sul pavimento fino a tardi in questo 8 marzo.  E questa sera migliaia di donne umbre festeggeranno per i loro diritti. A lei è stata imposta una bara. Si era permessa – da quanto sembra – di rifiutarsi di partire così all’avventura verso un’altro paese insieme a lui che parlava di un nuovo inizio, di un futuro migliore.

Ofelia aveva chiesto tempo – come spiegato anche ai famiglia dell’anziana che accudiva – prima di un passo così importante. Ma per troppi una donna non può scegliere deve obbedire: e così stata sgozzata dopo urla e follia. Sgozzata dal compagno di 28 anni – anche lui romeno – che poi ha tentato il suicidio: tagli ai polsi, coltellate al corpo e al collo. E’ stato operato e forse dovrebbe farcela. Ogni altra parola su di lui sarebbe solo inutile e superficiale. L’omicidio è avvenuto intorno alle 16 quando la padrona della struttura ha dato l’allarme ai carabinieri e al 118. C’erano altre ragazze in quelle stanze a pochi metri dalla stazione ferroviaria e dall’Arma che hanno sentito urla e poi il silenzio del sangue che scende dalla gola fino al pavimento.  Le mimose in fiore piangono un’altra donna uccisa da un uomo.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/omicidio-donna-gualdo-tadino-8-marzo.html

Marocchino sfonda porta armato di coltellaccio

Trapassa la porta del vicino a coltellate

Ferrara – La lama che trapassa la porta come burro e il sangue che cola macchiando ogni cosa attorno. Una scena alla ‘Shining’ vissuta in diretta, giovedì sera, in un condominio di via Cattaneo.

È l’esito sconcertante di una lite fra immigrati, violentissima e truculenta, che ha messo in allarme un intero quartiere dove sono in tanti oggi a dire: «A vivere qui c’è da aver paura, chi può se ne va via». Ancora ieri mattina, prima dell’intervento di una coppia di addetti alle pulizie, c’era il sangue che che si era seccato sulla strada, sul marciapiede, sulle scale, sui pianerottoli, sulle porte e sulla ringhiera della palazzina di via Cattaneo n. 54, a ricordare che poche ore prima una furia accecata dall’alcol avrebbe potuto provocare una tragedia.

«Se non ci fosse stato il mio fidanzato – racconta la 31enne ucraina che abita nell’appartamento assalito dal vicino, un cittadino marocchino di 38 anni, S.M. – forse ora non sarei qui a raccontare cosa è successo». È lei a spiegare che tutto è iniziato dopo le 20, «perchè sentivamo delle urla provenire dall’appartamento accanto al nostro. Pensavamo che S. stesse picchiando la moglie e il mio fidanzato (un cittadino di origine moldava, ndr) ha deciso di andare a vedere cosa stava succedendo». Dichiarazioni che trovano conferma nella ricostruzione fatta dalla polizia. Il fidanzato della trentunenne abita nell’appartamento confinante con quello in cui è domiciliato S.M.. L’altra sera quest’ultimo – in evidente stato di ebbrezza, come viene descritto dalla polizia e dalla vicina di casa – ha impugnato un coltello di grosse dimensioni costringendo il condomino che l’aveva ‘disturbato’ a barricarsi nel suo appartamento. S. M. non si è fatto scoraggiare e ha scatenato tutta la rabbia accumulata contro la porta del vicino bucandola da parte a parte numerose volte. La porta però è rimasta chiusa. Così S.M. ha pensato di aggirare l’ostacolo.

È tornato nel suo appartamento e si è diretto verso il balcone, separato da una vetrata dalla porzione del vicino. Ma mentre cercava di entrare nell’abitazione confinante dalla portafinestra, il cittadino di origine moldava gli ha assestato un colpo in testa usando il manico in metallo di una scopa. S.M. ha iniziato a perdere sangue copiosamente ed ha disceso le scale dal terzo piano lasciando dietro di sè una scia raccapricciante. Quando è giunto in strada erano già partite le telefonate di soccorso. Sul posto è arrivata una volante. «Quell’uomo era tutto insanguinato – racconta una donna che abita nelle vicinanze – si è diretto verso la vetrina di un negozio e quando gli agenti gli hanno intimato di gettare il coltello, lui l’ha lasciato, si è inginocchiato, ha piegato le braccia sulla sua testa e si è consegnato». S.M. è stato trasportato all’ospedale in stato d’arresto: deve rispondere di porto d’arma abusivo, tentata violazione di domicilio e tentate lesioni. È stato denunciato per minacce e danneggiamento aggravato. La notizia ha fatto subito il giro del quartiere, dove ieri la lite era l’argomento del giorno. Musi lunghi e facce preoccupate tra i residenti che descrivono una «situazione che peggiora ogni giorno di più». La forte presenza di cittadini stranieri suscita preoccupazione e diffidenza. «Spesso fanno rumore e baldoria fino a notte – lamentano alcune famiglie residenti nella stessa strada – litigano e se gli dici qualcosa ti minacciano». Poi c’è chi ricorda «i continui furti di biciclette» ma poi aggiunge: «No, non lo so chi ha rubato la mia».

Tenta di stuprare la figlia della compagna: scoperto, picchia entrambe

Tenta di abusare della figlia della compagna: scoperto, picchia la donna
Maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale. Queste le accuse di cui dovrà rispondere un cittadino brasiliano di 35 anni residentea Poli. L’uomo rientrato a casa ubriaco, è entrato nella cameretta della figlia minorenne della sua compagna, avuta da una precedente relazione, ed ha tentato di violentarla.

La donna, connazionale di 38 anni, separata, con cui convive da alcuni anni, attirata dalle urla della figlia, si è precipitata nella stanza e ha tentato con tutte le forze di bloccare l’uomo che, ancora in preda ai fumi dell’alcol, ha reagito con violenza picchiandola. La vittima ha riportato diverse contusioni al volto e la rottura di un dente.

I militari, intervenuti a seguito della segnalazione fatta dalla vittima al “112”, hanno arrestato il 35enne e soccorso la donna che, trasportata al locale pronto soccorso, è stata medicata e dimessa con 15 giorni di prognosi. Per la bimba, oltre al grande spavento, nessuna lesione. L’uomo è stato portato in caserma e successivamente, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, condotto nel carcere di Rebibbia.

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“Sono ghanese, posso rubare”: prende a morsi cassiera

È successo a Conegliano, dove un 23 enne Ghanese, ha cercato di oltrepassare la cassa senza pagare la merce. Un parapiglia generale, durato parecchi minuti tra urla e grida degli stessi avventori del negozio che hanno chiamato i carabinieri. I

 

Bologna: prova di ‘banlieus”, bande di ‘nuovi italiani’ mettono a ferro e fuoco quartiere

Bologna – ARMATI di catene e bastoni hanno danneggiato tre auto, un cassonetto della spazzatura e lanciato in aria alcune sedie di plastica fuori da un bar. Poi hanno pestato due cittadini intervenuti per fermarli. La violenza torna a manifestarsi fra i giovani immigrati: questa volta il teatro non sono i Giardini Margherita, ma la zona attorno alla Lunetta Gamberini. Protagonista una decina di ragazzini tra i 14 e i 17 anni, ecuadoriani, che ha messo a ferro e fuoco il quartiere.

TUTTO inizia intorno alle 21 di ieri sera. Il gruppo di giovani, tutti a volto scoperto, in maglietta bianca e pantaloncini, in preda ai fumi dell’alcol, in largo Lercaro si avvicina a un’auto e infrange i fari anteriori. Poi si sposta in via Cavazza, vicino al civico 2, dove prende di mira un’altra vettura. A questo punto i giovanissimi si dirigono verso un bar in via Romagnoli, il ‘Qui ci torno’: il pubblico esercizio stava chiudendo proprio in quegli istanti e i ragazzini ben pensano di lanciare le sedie esterne. Poi, una volta all’interno del bar, cercano di tirare una sedia alla madre del titolare, che si trova dietro al bancone.

La donna fortunatamente non viene colpita: «E’ successo tutto in pochissimi attimi, sentivamo le urla avvicinarsi sempre più forti, poi quei ragazzi sono entrati ed è stato il caos — dice il barista —. Non li avevo mai visti, un fatto del genere non era mai accaduto. Forse sono ragazzi che frequentano la Lunetta Gamberini».

NON PAGHI, i componenti del gruppo si dirigono in via dei Lamponi dove si accaniscono su una Smart bianca. I bastoni e le catene vengono usati per infrangere i vetri e l’auto è quasi distrutta. E’ in questo momento che un gruppo di cittadini, esasperati dalla scorribanda notturna, esce da un condominio e cerca di fermare gli ecuadoriani scatenati. Residenti e vandali si affrontano e sono i secondi ad avere la meglio: due dei tre cittadini intervenuti con maggiore veemenza vengono soccorsi dal 118 e portati al policlinico Sant’Orsola-Malpighi in osservazioni. Uno dei due ha riportato una ferita lacero-contusa al capo. Non sono però in condizioni gravi. Sul posto intervengono le volanti, che hanno ricevuto svariate chiamate dai residenti della zona, impauriti dalle violente e insensate azioni del gruppetto di ragazzini terribili. I giovani, però, si sono già dati alla fuga.

Roma – “Sono immigrato, ti devi fare toccare”: ragazzina palpeggiata da africano al Colosseo

Via Cavour, quattordicenne palpeggiata a due passi dal Colosseo
RomaToday
Le urla della minorenne hanno subito attirato l’attenzione di una pattuglia di militari dell’Arma, in servizio di stazione Mobile al Colosseo. Il 29enne ghanese immediatamente bloccato è stato arrestato dai carabinieri della stazione Celio
Roma: giovane ghanese palpeggia ragazza di 14 anni. ArrestatoFanpage
VIA CAVOUR, PALPEGGIA 14ENNE: ARRESTATO 29ENNE La Repubblica
Palpeggia 14enne via Cavour: arrestatoCinque Quotidiano
RomaH24
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Arezzo: ragazzo aggredito, pestato e rapinato da gang di 5 romeni

Arezzo, 3 settembre 2013 – Gli agenti della squadra mobile lo hanno tovato contuso e in lacrime.

Aggredito da una banda di romeni era stato rapinato di una borsa contenente denaro e documenti. L’uomo è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dove è stato giudicato guaribile in sette giorni di prongosi.

A margine dell’episodio, e per a reazione del rapinato, si è scatenata anche una rissa, ennesimo episodio che accade in questa area degradata che di notte diventa terra di nessuno. Sul posto la volante della polizia, la squdra mobile e i carabinieri, al loro arrivo i romeni, sembra 5, erano già scappati e adesso si indaga per identificarli.

Erano circa le 21.30, quando sarebbe iniziata la rissa, sembra dall’angolo dietro l’edicola. Testimoni parlano di urla e poi spari, presumibilmente di una scacciacani. Poi sono volate bottiglie di vetro, fino all’arrivo di un’auto dalla quale sarebbero scesi due uomini con una mazza.

La rissa sarebbe proseguita al parcheggio dell’Eden, dove l’uomo sarebbe stato picchiato e abbandonato lì. Intanto nel quartiere si stava tenendo una riunione, da lì è partita la chiamata al 118 e alle forze dell’ordine.  Il ragazzo picchiato è stato così soccorso da un’ambulanza di Castiglion Fiorentino.

Polizia e carabinieri sono sulle tracce di 5 romeni.

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Da quando un’aggressione di una banda di 5 persone contro una è una ‘rissa’? Sono i misteri del politicamente corretto.

Integrazione a Pordenone: coltellate tra marocchini e giovani radunati su base etnica

Pordenone 31 agosto 2013 – Era deserta, ieri, la scalinata dove giovedì sera, tra piazza XX Settembre e via Bertossi, è avvenuta la lite fra due marocchini degenerata in un accoltellamento. L’anticamera di quello che viene definito “il salotto buono della città”, con i muri pieni di scritte fatte con gli spray, stavolta deve fare i conti con le macchie di sangue sul marciapiede.

Un giovane si avvicina agli scalini e mostra agli amici il punto dove è avvenuto lo scontro. Racconta di vetri spaccati, urla e spintoni, racconta che la situazione «era da paura». Gli esercenti della zona sono rassegnati. Nulla sembra servire in quello che qualcuno chiama «il ghetto». Si montano le telecamere, si chiamano i vigili urbani quando i litigi e gli schiamazzi superano la soglia della tolleranza ma poi tutto torna come prima. «Hanno il radar, questi giovani – raccontano nel salone di parrucchieri “Tagliati X il successo” – e appena si accorgono dell’arrivo delle forze dell’ordine, come d’incanto si disperdono». All’Hotel Minerva, il personale di turno ieri non sembrava sorpreso di quanto accaduto e commentava con rammarico i fatti appena conosciuti dalle pagine del giornale. Rammarico per «una battaglia inutile: la sera la piazzetta si anima e gli schiamazzi a volte, finiscono per disturbare i clienti».

Passa un giovane marocchino in bicicletta e all’improvviso qualcuno gli grida dietro «Siete stati voi!». Risponde il giovane girandosi e pedalando via veloce: «Io non sono così…». Lentamente la piazzetta sopra la scalinata comincia a riempirsi. I primi giovani si muovono guardinghi e transitano come se fossero di passaggio. In realtà, vanno e tornano. Poi scelgono un angolo dove si riuniscono. C’è una logica in questa divisione. Si vede a occhio, è per etnia. Molti di loro sono giovanissimi, come confermano al Queen’s Bar: «Non sono cattivi tutti, ma qualcuno poi si inserisce nel gruppo e magari è più violento. I più cercano solo un posto dove ritrovarsi». Un po’ più lontano, da Musicatelli, la situazione appare diversa. E’vero, ci sono ragazzi e qualche volta fanno rumore, qualche grido, qualche bottiglia in giro ma niente di importante. Non sanno cosa fare e se ne stanno lì. Dalla parte opposta, in via Bertossi, da “Mondolibri” raccontano che ormai i clienti sanno che la scalinata è spesso occupata da giovani che fumano e bevono sui giardini, per questo fanno il giro non passando di lì. Eppure ad aprile, le scale del “salotto buono“ erano state ripulite da alcuni ragazzi mormoni. Sulle loro casacche, una targhetta con scritto “Mormon helping hands”, ovvero “mani che aiutano”.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/08/31/news/liti-e-degrado-piazza-in-balia-delle-gang-1.7662980

Bambini osano giocare in cortile, marocchino gli tira bottiglia di vetro

Bologna 28 agosto 2013 – Un gesto incosciente ai danni di un gruppetto di bambini: infastidito dalle loro voci mentre giocano nel cortile, un uomo si è affacciato alla finestra e ha lanciato contro i piccoli una bottiglia di vetro. L’uomo, marocchino 45enne residente a Bologna, è stato poi denunciato dai Carabinieri, per getto pericoloso di cose. E’ accaduto intorno alle ore 15:30 di ieri, quando la centrale operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di una lite tra condomini in via Roncaglio. Giunti sul luogo, i militari venivano a conoscenza che un uomo, poi identificato nel marocchino, infastidito dalle urla di alcuni bambini che stavano giocando nel cortile condominiale, si era affacciato alla finestra del suo appartamento e gli aveva lanciato contro una bottiglia di vetro, senza attingere nessuno. Lo scorso aprile, il 45enne era stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Bentivoglio per minaccia e appropriazione indebita.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/condomini-bambini-cortile-lancio-bottiglia.html