Tag: 14 anni

Palpeggiava tutte le mattine ragazzina sul bus, catturato albanese

Genova 20 gennaio 2014  – La squadra investigativa del commissariato Centro ha arrestato un albanese di 41 anni, responsabile del reato di violenza sessuale reiterata su minore. L’uomo palpeggiava tutte le mattine sul bus una studentessa di 14 anni che andava scuola. A dare il via alle indagini la denuncia della ragazzina. I poliziotti si sono appostati sul mezzo pubblico ed hanno aspettato che l’uomo entrasse in azione e lo hanno bloccato.

http://www.genovatoday.it/cronaca/violenza-minore-autobus-arrestato.html

Roma: giovane ghanese palpeggia ragazza di 14 anni. Arrestato – Fanpage


Fanpage

Roma: giovane ghanese palpeggia ragazza di 14 anni. Arrestato
Fanpage
Un ragazzo di 29 anni cittadino del Ghana è stato arrestato dai carabinieri della Stazione Roma Celio per aver avvicinato e palpeggiato nelle parti intime una ragazza di 14 anni: il fatto si è verificato ieri in via Vittorino da Feltre, nei pressi di
Roma: palpeggia minorenne, arrestato ghaneseRSnews
VIA CAVOUR, PALPEGGIA 14ENNE: ARRESTATO 29ENNE La Repubblica
Palpeggia 14enne via Cavour: arrestatoCinque Quotidiano
RomaH24
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Roma – “Sono immigrato, ti devi fare toccare”: ragazzina palpeggiata da africano al Colosseo

Via Cavour, quattordicenne palpeggiata a due passi dal Colosseo
RomaToday
Le urla della minorenne hanno subito attirato l’attenzione di una pattuglia di militari dell’Arma, in servizio di stazione Mobile al Colosseo. Il 29enne ghanese immediatamente bloccato è stato arrestato dai carabinieri della stazione Celio
Roma: giovane ghanese palpeggia ragazza di 14 anni. ArrestatoFanpage
VIA CAVOUR, PALPEGGIA 14ENNE: ARRESTATO 29ENNE La Repubblica
Palpeggia 14enne via Cavour: arrestatoCinque Quotidiano
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Migliaia ai funerali del re dei rom – TGCOM

Migliaia ai funerali del re dei rom
TGCOM
Cioaba, 58 anni, figlio del leader riconosciuto dei rom in romania, si era sposato a 14 anni e si era autoproclamato "re dei rom del mondo intero" nel 1997, anche se non tutti gli appartenenti a questa etnia l'hanno riconosciuto. La sua famiglia ha

Svuotacarceri: stupratore evade dai domiciliari

SPINEA. Dieci giorni fa è stato arrestato, perché ha afferrato per un braccio una ragazzina di 14 anni, con l’obiettivo di trascinarla verso la propria abitazione e stuprarla: tentato sequestro di persona e stalking, le pesanti accuse scattate nei suoi confronti, dal momento che l’episodio era stato preceduto da telefonate, approcci, pedinamenti. Un’attenzione morbosa verso la giovane, della quale si era invaghito.

La giudice per le indagini preliminari Barbara Lanceri – in sede di interrogatorio di garanzia e d’intesa con la pubblico ministero Angela Masiello – ne aveva disposto gli arresti domiciliari, giudicandoli sufficienti come misura cautelare per tenere l’uomo lontano dalla ragazza (in questa fase di indagini). Ma M.B., 22 anni, albanese con casa a Spinea dal fratello, ha resistito una decina di giorni tra le mura domestiche, poi ha preso la porta ed è uscito a farsi un giro: quando venerdì sera i carabinieri sono passati per la sua abitazione per controllarne la permanenza in casa, non lo hanno trovato. E l’hanno aspettato. Per arrestarlo nuovamente al suo rientro dopo la “boccata d’aria”, questa volta portandolo in carcere con l’accusa di evasione: ieri, il processo per direttissima, disposto dalla pubblico ministero Alessia Tavarnesi. Il giudiceha convalidato l’arresto, ha revocato a M.B. gli arresti domiciliari, mandandolo a Santa Maria Maggiore e per la sentenza ha rinviato il processo a mercoledì.

Tutto è precipitato martedì 11 giugno: la 14enne moldava sta camminando con un’amica albanese in centro a Spinea, quando si accorge che l’uomo le sta seguendo. Da qualche giorno lui le telefona, le lascia messaggi, la cerca.

Le due amiche accelerano il passo, poi si mettono a correre, lui le insegue e afferra la giovane moldava per un braccio. «Tu ora vieni con me», le dice, come ha testimoniato l’amica della giovane, che ha capito la frase detta in albanese. La giovane si divincola, interviene un automobilista in soccorso, lui scappa e viene arrestato poco dopo dai carabinieri su un autobus diretto a Venezia. «È un equivoco», si è difeso davanti al giudice, «lei mi guardava, mi sorrideva, pensavo di piacergli, non volevo farle del male». Si è giustificato, sostenendo di averla presa per un braccio perché non si allontanasse, non per trascinarla verso la casa del fratello, dove lui abita. La gip Lancieri ne aveva disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari, per tenerlo comunque lontano dalla giovane. Ma non era bastato: dopo qualche giorno il ragazzo è uscito di casa, per fare un giro. Dal punto di vista del codice penale: un’evasione, come fosse scappato dal carcere. Dove è stato prontamente portato dai carabinieri.

Chieti, tre bambini stuprati da immigrato romeno

ORTONA, 17/04/2013 –  Un romeno residente a Ortona è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale sui tre figli minorenni di 4,6, e 14 anni. Le indagini condotte dagli uomini dell’Arma hanno permesso di accertare che l’uomo, da tempo, abusava sessualmente di loro . Le indagini dei Carabinieri di Ortona coordinati dal capitano Gianfilippo Manconi, sono scaturite dalla denuncia della madre dei minori che si è rivolta ai militari per sporgere denuncia. Ieri, su disposizione del gip del Tribunale di Chieti che ha condiviso pienamente i risultati investigativi prodotti dai militari, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Il rumeno, rintracciato nella sua abitazione, è stato quindi trasferito in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2013/04/17/news/abusava-dei-figli-minori-arrestato-romeno-1.6900092

Napoli, anziani e bambini picchiati e umiliati da una gang di “nuovi italiani”

CATTIVI MAESTRI

NAPOLI  – Una baby gang di “nuovi italiani” aveva come passatempo quello di molestare e picchiare gli anziani nella Villa Comunale di Napoli e di riprendere le violenze con il telefonino. Nei video vengono immortalati mentre sputano in faccia ad un anziano e rubano il cappello a un vecchietto. Poi, ma questa volta non hanno ripreso la loro aggressione, hanno anche picchiato un anziano di 80 anni. Dei tre protagonisti di queste gesta, due sono stati identificati e denunciati per l’aggressione ai carabinieri intervenuti per bloccarli in Galleria Umberto. Quando i militari si sono presentati hanno sfoderato uno storditore elettrico ed un coltello con una lama di 15 centimetri con il quale hanno ferito lievemente due carabinieri prima di essere bloccati.  Si tratta di due ragazzi italiani ma di origine ucraina e cinese, di 16 e 14 anni.  Nel loro mirino era finito un gruppo di sei bambini che stava giocando con una macchinetta elettrica e che i tre componenti della banda hanno addirittura minacciato di incendiare prima che i ragazzini scappassero. Le vittime delle loro aggressioni e i genitori dei bambini, però, non hanno presentato alcuna denuncia e per questo non si potrà procedere contro i giovanissimi teppisti che quindi potranno continuare a picchiare i vecchietti. Gira voce che il futuro dell’Italia siano loro.

http://www.leggo.it/news/cronaca/filmano_sputi_e_umiliazioni_ad_anziani_poi_aggrediscono_carabinieri_col_taser/notizie/219512.shtml

“Nuovi italiani”: il pregiudicato, il ladro, lo spacciatore e lo Zingaro

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

La presenza dei sei giovanissimi, in preda all’alcol e dediti a imbrattare nel modo più vario muretti e sede stradale non è passata inosservata e, intorno alle 10,30, qualcuno ha deciso di intervenire chiamando il 113. La mattina di sballo è finita lì e per i giovani, in particolare per le due studentesse, sono iniziati i guai. Seri. È accaduto l’altra mattina nei pressi del centro commerciale Il Grifone in via Capitelvecchio. Una segnalazione al Commissariato parlava di sei ragazzi impegnati a trascorrere il loro tempo libero sottratto allo studio schiamazzando, urinando, bevendo e spaccando bottiglie di vetro nelle immediate vicinanze del centro commerciale. In via Capitelvecchio sono giunte due volanti del Commissariato e gli agenti si sono trovati davanti a due ragazzine di 14 e 16 anni e quattro ragazzi, tutti fra i 16 i 17 anni, piuttosto alterati, bottiglia di vodka alla mano, che avevano sparso i cocci di vetro di una bottiglia di rum sulla strada e sporcato di urina il muretto che delimita le pertinenze del centro commerciale. Le due ragazze, studentesse di Asolo, erano in evidente stato di ebbrezza. È risultato che il più grande, 17enne, marocchino residente in città, era un pregiudicato noto per furti, rapina e ricettazione; un 16enne, italiano di origini marocchine, pure residente in città, era già noto per furto; un tunisino di 16 anni, di San Nazario, è stato recentemente trovato in stazione in possesso di cellulari rubati; l’unico incensurato era un nomade di 17 anni, residente in città. Tutti più o meno frequentanti con zoppicante costanza la scuola, uno pure sospeso dal proprio istituto. I giovani sono stati subito accompagnati in Commissariato, identificati e segnalati alla Procura dei minori che ne ha convalidato l’accompagnamento in viale Pecori Giraldi e il successivo affidamento alle famiglie. Gli agenti si sono subito preoccupati di accertarsi dello stato di salute della quattordicenne, stordita dall’alcol. La ragazza è stata trasportata al San Bassiano. Aveva un tasso alcolemico pari a 184 mg/dl, quasi 4 volte il limite di legge per gli adulti. Per la sua incolumità è stata trattenuta in ospedale. La sedicenne aveva 112 mg/dl di alcol nel sangue. Facile immaginare lo stupore e l’ira dei genitori, in particolare delle due ragazze, ignari del fatto che le figlie, anziché essere a scuola, fossero a gironzolare e a ubriacarsi con alcuni pregiudicati. Gli agenti del Commissariato hanno pure dovuto pulire la strada dai vetri. Per gli imbrattamenti i ragazzi rischiano la querela da parte della proprietà del muretto su cui hanno tranquillamente urinato.

 

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/472696_a_14_anni_si_ubriaca_di_vodka/

Integrazione: immigrato indiano violenta le figlie per anni

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Ha inghiottito la vergogna. Ha vinto la paura delle botte e delle vendette della comunità indiana. Ha stretto i denti, cacciato via le lacrime e lo schifo ed è andata dai carabinieri a raccontare tutto prima che fosse troppo tardi. L’incubo che la perseguitava da due anni dentro le mura di casa: il padre orco che usava violenza.

Credeva di essere lei l’unica vittima, per questo, con la forza dei suoi 14 anni, aveva sopportato quel peso in silenzio. Non immaginava che anche la sorellina piccola, che ha 12 anni, avesse avuto addosso le mani del padre. Le due ragazzine ora sono in un luogo segreto, in una struttura protetta, in attesa che il tribunale dei minori predisponga una soluzione perché possano riprendere la loro vita e, soprattutto, tornare a scuola. Non sa dove si trovano nemmeno la madre, che giura di non essersi mai accorta di nulla, forse anche lei succube dei soprusi del marito e padre padrone.

Lui, l’orco, che ha 50 anni, è stato colpito da una misura alternativa al carcere: il divieto di avvicinarsi a casa e si è trasferito in un paese vicino, da dove può raggiungere il posto di lavoro.

«Martedì 5 ti tocca. Tua madre non c’è, nessuno ci vedrà». È stata questa la minaccia che ha fatto traboccare il dolore della ragazzina: la promessa che dalle mani ovunque, dai baci impudici, dagli sguardi assatanati il padre sarebbe passato ad altro.

Per due anni era rimasta in silenzio, proteggendo da sola la sua paura. Aveva quasi imparato a conviverci. Ma a quel punto, due settimane fa, non ce l’ha fatta più e ha cominciato a confidarsi con una compagna di classe. Prima solo con qualche accenno timido, schermato dalla vergogna e dal terrore che il padre potesse scoprirla. Poi, grazie alle insistenze dell’amica, ha vuotato il sacco.

Lo scambio degli sms diventa fittissimo con l’avvicinarsi del giorno fissato dall’orco per divorare la ragazzina. L’amica, con un’opera certosina di pazienza e testardaggine, la spinge a mettere da parte tutta la reticenza, la paura delle ritorsioni della comunità di connazionali in cui l’omertà è il valore supremo, le spiega che i carabinieri non sono quelli che le hanno insegnato ad evitare fin da piccola e alla fine la convince. Uscita da scuola, con lo zaino in spalla, va alla stazione del paese più vicino e racconta tutto. I carabinieri capiscono immediatamente che non sono fantasie macabre di una ragazzina. Il quadro è preciso, tutti i fatti sono reali. E il racconto è confermato passo per passo dagli sms con l’amica. Uno, in particolare, dà la misura della paura della ragazzina, che chiede all’amica di cancellare il messaggio che contiene la promessa del 5 febbraio.

Parte subito la comunicazione al magistrato, che la fa portare di corsa in una struttura protetta. Il giudice per le indagini preliminari interroga l’uomo, che nega tutto ma non è convicente. Per sicurezza, allora, viene allontanata da casa anche la figlia minore. Una volta al sicuro, lontano dall’orco, anche lei si fa coraggio e rivela di essere stata vittima delle stesse violenze durante l’ultimo anno. La madre rabbrividisce. Davanti ai carabinieri giura di non voler più vedere quell’uomo che le hanno fatto sposare i parenti in India.

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/02/12/news/violenta-le-figlie-in-casa-per-due-anni-1.6525936

La “multiculturalità” è questo: significa importare usanze dei paesi di provenienza. E in India, stuprare non è – per usare un eufemismo – una rarità.

Savona, spacciava hashish a minorenni: arrestato tunisino – Il Vostro Giornale


Il Vostro Giornale

Savona, spacciava hashish a minorenni: arrestato tunisino
Il Vostro Giornale
Savona. Aveva clienti giovani, anzi giovanissimi, il tunisino “pizzicato” ieri pomeriggio dai carabinieri di Savona mentre spacciava una dose di hashish ad una ragazzina di 14 anni in via Delle Trincee. Una cessione che gli sarebbe dovuta fruttare