Tag: compagna

Ecuadoriano pesta a sangue 21enne incinta

Cornigliano: un arresto per maltrattamenti in famiglia

Questa notte intorno all’1.30 le volanti della questura e del commissariato Cornigliano sono intervenute a seguito della segnalazione di un’aggressione ai danni di una donna in stato interessante. Arrivati sotto l’abitazione gli agenti hanno potuto udire già dalla strada le richieste d’aiuto di due voci femminili.

Immediatamente i poliziotti si sono precipitati nell’abitazione, accolti da una 47enne peruviana che ha indicato loro la figlia 21enne, in evidente stato di gravidanza, che si trovava accasciata sul divano visibilmente dolorante.

Accanto a lui un uomo, convivente della madre, ecuadoriano di 39 anni che, nonostante l’arrivo dei poliziotti, continuava a inveire nei confronti della giovane agitando i pugni.

Gli agenti hanno subito bloccato l’uomo, palesemente ubriaco, e lo hanno allontanato dall’abitazione, conducendolo nell’autovettura di servizio. Sono stati prestati i primi soccorsi alla vittima dell’aggressione, la quale ha raccontato che l’uomo quella sera le aveva strappato di mano il computer e lo aveva lanciato fuori dalla finestra, per poi aggredirla e colpirla con alcuni violenti schiaffi al volto e due manate all’addome.

Madre e figlia hanno raccontato agli operatori che la situazione di tensione e le violenze familiari duravano ormai da circa 4 anni, ma che mai avevano sporto denuncia contro l’uomo, che le costringeva a vivere in una condizione di continuo assoggettamento psicologico.

Dalle verifiche effettuate è risultato che l’ecuadoriano ha a suo carico numerosi precedenti di polizia per il reato di lesioni, commesse anche in danno dell’ex convivente. La vittima, accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Martino, è stata medicata per le ferite al volto e a un braccio, con una prognosi di 4 giorni, mentre sarà sottoposta oggi a ulteriori accertamenti medici per verificare le condizioni del nascituro.

Osa redarguire immigrati che pisciano sulle auto: italiano circondato e accoltellato

Bologna 20 gennaio 2014 – Aggredito a colpi di coltello, scagliati dritti in pieno petto e al braccio: così un cittadino bolognese è stato assalito da quattro stranieri dopo aver semplicemente redarguito uno di loro, ‘pizzicato’ nell’atto di urinare su un’auto in sosta.

“L' Italia deve capire l'aspetto culturale dell'immigrazione e l'apporto che da' al Paese”.

“L’ Italia deve capire l’aspetto culturale dell’immigrazione e l’apporto che da’ al Paese”.

E’ accaduto lo scorso sabato sera, poco dopo le 22, in piazza VIII Agosto. In manette un tunisino di 19 anni, con vari precedenti alle spalle, e uno dei suoi complici. Gli altri hanno invece guadagnato la fuga. L’amara vicenda è scaturita inseguito alla segnalazione giunta alla polizia da una 40enne bolognese, compagna dell’uomo assalito, che ha assistito impotente alla scena. I due stavano parcheggiando in piazza, quando si sono trovati difronte l’extracomunitario, intento nella sua incivile impresa. Il senso civico e l’indignazione hanno mosso l’uomo – un 44 enne bolognese residente in zona Montagnola – ad intervenire, ammonendo lo straniero per il gesto in cui si prodigava.

In risposta l’uomo è stato assalito prima a parole, poi con i fatti. “Un fatto di grande violenza e gravità spropositata, indice del fatto che certi soggetti sono pronti a tutti” raccontano i poliziotti intervenuti sul campo. Il malcapitato infatti, dopo essere stato oggetto di minacce e improperi, è stato pure assalito fisicamente. Si è visto puntare addosso un coltello, e fendenti sono stati indirizzati all’altezza del petto, prima, e sull’avambraccio poi. L’assalito ha avuto la prontezza di schivare i colpi, restando indenne. Avrebbe riportato solo alcune lacerazioni sul pesante giubbotto, che fortunatamente indossava, e che ha funzionato da protezione, provvidenziale. Nel giro di pochi secondi l’uomo è stato accerchiato da altri tre soggetti, amici e connazionali dell’aggressore, intervenuti a dar man forte. Solo l’allerta lanciata dalla donna, che assisteva ai fatti, e il tempestivo arrivo delle forze dell’ordine hanno fatto desistere il gruppetto dal continuare l’azione violenta.

Al sopraggiungere delle volanti, gli stranieri si sono dileguati per le vie limitrofe. E’ stato attivato un immediato servizio di perlustrazione. Poco tempo dopo, il tunisino che aveva agito con il coltello è stato sorpreso in compagnia di uno dei sodali, su via delle Moline. ‘Non è stato facile fermarli – hanno raccontato gli agenti – perchè i due soggetti hanno cercato di confondersi tra la folla che il sabato sera popola la zona. Hanno tentato di opporsi al fermo, ma alla fine sono stati  ammanettati’. Per i due fermati è scattato l’arresto. Uno, autore dell’aggressione a mano armata, risponderà dell’accusa di omicidio, nonchè di lesioni  aggravate, resistenza a Pubblico Ufficiale  e lesioni finalizzate alla resistenza. Il complice – sempre di origini tunisine, classe 1987 – risponderà invece resistenza a Pubblico Ufficiale  e lesioni finalizzate alla resistenza. La Polizia è al lavoro nel tentativo di risalire anche agli altri sodali. ‘Siamo difronte all’ennesimo caso di forte senso civico mostrato dai cittadini – ha commentato così il fatto il vicequestore Stanislao Caruso – Coconrdo con quanto dice il Questore, ovvero, i cittadini sono l’undicesimo uomo in campo nella partita contro la criminalità”.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/aggressione-bologna-centro-coltello.html

Tenta di stuprare la figlia della compagna: scoperto, picchia entrambe

Tenta di abusare della figlia della compagna: scoperto, picchia la donna
Maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale. Queste le accuse di cui dovrà rispondere un cittadino brasiliano di 35 anni residentea Poli. L’uomo rientrato a casa ubriaco, è entrato nella cameretta della figlia minorenne della sua compagna, avuta da una precedente relazione, ed ha tentato di violentarla.

La donna, connazionale di 38 anni, separata, con cui convive da alcuni anni, attirata dalle urla della figlia, si è precipitata nella stanza e ha tentato con tutte le forze di bloccare l’uomo che, ancora in preda ai fumi dell’alcol, ha reagito con violenza picchiandola. La vittima ha riportato diverse contusioni al volto e la rottura di un dente.

I militari, intervenuti a seguito della segnalazione fatta dalla vittima al “112”, hanno arrestato il 35enne e soccorso la donna che, trasportata al locale pronto soccorso, è stata medicata e dimessa con 15 giorni di prognosi. Per la bimba, oltre al grande spavento, nessuna lesione. L’uomo è stato portato in caserma e successivamente, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, condotto nel carcere di Rebibbia.

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Violentava la figlia della convivente: condannato a 3 anni!


Il Secolo XIX


Genova – Un uomo di origine ecuadoriana  ecuadoriano di 45 anni è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per molestie sessuali nei confronti della figlia minorenne della sua compagna, una connazionale. All’epoca dei fatti, nel 2008, la bambina

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Pisa, picchia la compagna incinta davanti alla figlia di 18 mesi … – Fanpage

Pisa, picchia la compagna incinta davanti alla figlia di 18 mesi
Fanpage
L'uomo, un senegalese di 58 anni, era già conosciuto alle forze dell'ordine. Ora la donna è in una struttura protetta con la sua bambina. Pisa, picchia la compagna incinta davanti alla figlia di 18 mesi: arrestato. Ha picchiato la compagna incinta

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Immigrato infierisce sull’ex moglie: pestata a sangue, pugni e spray negli occhi

Infierisce sull'ex moglie, pugni e spray negli occhi
Nuova Venezia
Gli agenti lo hanno arrestato. In manette è finito un moldavo di 43 anni. L'ex compagna, pure lei moldava, ha finalmente trovato il coraggio di raccontare i quattro anni di violenze subite, denunciandolo. È quasi l'una di notte quando alla centrale

Gualdo Tadino, in coppia nella vita e insieme anche nello spaccio

Gualdo Tadino, arrestati due fidanzati romeni per spaccio

Una coppia di spacciatori: 27 anni lui, 46 lei, entrambi rumeni residenti a Gualdo Tadino sono stati arrestati dai carabinieri poichè trovati in possesso di 70 grammi di hashish. I militari cercavano da tempo di incastrare l’uomo, che sapevano rifornire i giovani gualdesi. Fino al blitz in casa della coppia attuato dai militari, coadiuvati dall’aliquota di polizia giudiziaria della penitenziaria di Perugia e da un’unità cinofila della guardia di finanza di Perugia.“

 

 

Gualdo Tadino, in coppia nella vita e insieme anche nello spaccio ai

 
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Rapine in villa: terrorizzano famiglia e pubblicano foto del colpo su Facebook

Latina 15 agosto 2013 – È stato arrestato a Bologna uno dei responsabili della cruenta rapina avvenuta lo scorso 16 settembre nella villa dei coniugi Rosato a Borgo Bainsizza.

Si tratta di un cittadino romeno di 48 anni  – per il quale nel marzo scorso era stata chiesta la custodia cautelare il carcere – fermato due giorni fa dai carabinieri durante un normale controllo in via Boldrini, zona stazione. L’uomo stava bivaccando sotto un albero con due connazionali quando i militari hanno controllato i loro documenti e l’hanno portato alla Dozza; “non ha fatto resistenza, quasi come non sapesse – ha spiegato Roberto Domini, il brigadiere che l’ha arrestato – che le polizie europee (gli inquirenti ipotizzavano che l’uomo fosse fuggito in Spagna) erano sulle sue tracce”.

Nella rapina di Borgo Bainsizza ai danni dei coniugi Rosato erano stati sottratti oltre 30mila euro in contanti, oltre ai gioielli e all’auto dell’imprenditore; durante il colpo marito e moglie erano stati legati e malmenati per ottenere informazioni su dove trovare denaro e preziosi. Ad agire una banda di 5 persone: due erano stati arrestati a marzo mentre degli altri tre si erano perse le tracce. Una rapina meticolosa nella realizzazione, ma con alcune “pecche”: proprio il 48enne romeno, nei giorni successivi al colpo, aveva postato sul suo profilo Facebook (e su quello della compagna) immagini che ritraevano pistole, coltelli e parte della refurtiva.

http://www.latinatoday.it/cronaca/rapina-villa-rosato-borgo-bainsizza-arresto-bologna.html

 

Firenze: picchiata e segregata da romeno

A Firenze un romeno di 26 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. L’uomo picchiava e teneva segregata in casa la compagna. La donna è riuscita a fuggire, col figlio di pochi anni, e a rifugiarsi in un ristorante per chiamare i carabinieri: medicata al pronto soccorso è stata dimessa con dieci giorni di prognosi per lesioni multiple.

‘Figlio di badante’ stupra figlia della sua convivente


FoggiaToday
Foggia, abusa della figlia della compagna: arrestato romeno

Violenza sessuale, sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, sfruttamento della prostituzione e lesioni aggravate. E’ questo il ricco ‘ventaglio’ di reati di cui dovrà rispondere B.A., cittadino rumeno di 35 anni, arrestato questa mattina dagli agenti della Terza Sezione della Squadra Mobile di Foggia, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Foggia, Michela Valente.

Una vicenda tanto drammatica quanto torbida, quella ricostruita dagli inquirenti della mobile foggiana, consumata tutta all’interno di una famiglia “allargata” della comunità rumena presente nel capoluogo dauno. Tutto è iniziato a dicembre dello scorso anno, quando la vittima di questa storia è giunta in Italia dalla Romania, stanziandosi nella stessa abitazione della madre (che lavora come badante) e del suo nuovo compagno.

Sin da subito le attenzioni dell’uomo si sono riversate sulla nuova arrivata: prima avances più o meno esplicite, poi vere e proprie attenzioni sessuali sfociate in episodi di violenza. Così fino al 7 marzo scorso, quando la vittima ha trovato finalmente il coraggio di denunciare, con l’aiuto di un interprete, quanto costretta a subire tra quelle mura.

Inutili i tentativi di fuga della ragazza, che non poteva godere né della protezione della madre (atterrita dalle ritorsioni minacciate dall’uomo), né di quella del suo fidanzato che, giunto in Italia per “salvarla”, è stato letteralmente ‘pestato’ dall’uomo che gli ha provocato numerosi traumi facciali, per i quali il ragazzo è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale “Casa Sollievo” di San Giovanni Rotondo. Poi, spaventato, è rientrato in Romania.

Prima della denuncia, la ragazza aveva tentato un’ultima volta di fuggire, a piedi, da quell’abitazione ma, nel tentativo di attraversare una strada statale, era stata investita da una vettura che sopraggiungeva. L’autista, benché sotto shock, accompagnò la ragazza in ospedale dove le furono riscontrate varie fratture al bacino e ad una gamba. All’atto del ricovero in ospedale, però, si presentò anche il 35enne che, spacciandosi per il padre della ragazza, le evitò ogni possibilità di sporgere denuncia.

Ritornata a casa per la convalescenza, la ragazza è stata costretta ad assecondare ancora le pretese sessuali dell’uomo, nonostante le sue precarie condizioni di salute (le erano state impiantate protesi metalliche al bacino) e le conseguenti limitazioni nel movimento. Esasperata e determinata a porre fine a questo calvario, la ragazza è riuscita a denunciare il suo aguzzino mentre era – momentaneamente sola, ma sempre controllata a vista – all’interno di un ufficio postale. Qui ha chiesto ad un impiegato l’immediato intervento della polizia che, dopo aver avviato le indagini, ha collocato la malcapitata in una struttura protetta per donne vittima di violenza. Questa mattina, a conclusione di una complessa attività di indagine, l’uomo è stato tratto in arresto.

 

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