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Integrazione a Pordenone: coltellate tra marocchini e giovani radunati su base etnica

Pordenone 31 agosto 2013 – Era deserta, ieri, la scalinata dove giovedì sera, tra piazza XX Settembre e via Bertossi, è avvenuta la lite fra due marocchini degenerata in un accoltellamento. L’anticamera di quello che viene definito “il salotto buono della città”, con i muri pieni di scritte fatte con gli spray, stavolta deve fare i conti con le macchie di sangue sul marciapiede.

Un giovane si avvicina agli scalini e mostra agli amici il punto dove è avvenuto lo scontro. Racconta di vetri spaccati, urla e spintoni, racconta che la situazione «era da paura». Gli esercenti della zona sono rassegnati. Nulla sembra servire in quello che qualcuno chiama «il ghetto». Si montano le telecamere, si chiamano i vigili urbani quando i litigi e gli schiamazzi superano la soglia della tolleranza ma poi tutto torna come prima. «Hanno il radar, questi giovani – raccontano nel salone di parrucchieri “Tagliati X il successo” – e appena si accorgono dell’arrivo delle forze dell’ordine, come d’incanto si disperdono». All’Hotel Minerva, il personale di turno ieri non sembrava sorpreso di quanto accaduto e commentava con rammarico i fatti appena conosciuti dalle pagine del giornale. Rammarico per «una battaglia inutile: la sera la piazzetta si anima e gli schiamazzi a volte, finiscono per disturbare i clienti».

Passa un giovane marocchino in bicicletta e all’improvviso qualcuno gli grida dietro «Siete stati voi!». Risponde il giovane girandosi e pedalando via veloce: «Io non sono così…». Lentamente la piazzetta sopra la scalinata comincia a riempirsi. I primi giovani si muovono guardinghi e transitano come se fossero di passaggio. In realtà, vanno e tornano. Poi scelgono un angolo dove si riuniscono. C’è una logica in questa divisione. Si vede a occhio, è per etnia. Molti di loro sono giovanissimi, come confermano al Queen’s Bar: «Non sono cattivi tutti, ma qualcuno poi si inserisce nel gruppo e magari è più violento. I più cercano solo un posto dove ritrovarsi». Un po’ più lontano, da Musicatelli, la situazione appare diversa. E’vero, ci sono ragazzi e qualche volta fanno rumore, qualche grido, qualche bottiglia in giro ma niente di importante. Non sanno cosa fare e se ne stanno lì. Dalla parte opposta, in via Bertossi, da “Mondolibri” raccontano che ormai i clienti sanno che la scalinata è spesso occupata da giovani che fumano e bevono sui giardini, per questo fanno il giro non passando di lì. Eppure ad aprile, le scale del “salotto buono“ erano state ripulite da alcuni ragazzi mormoni. Sulle loro casacche, una targhetta con scritto “Mormon helping hands”, ovvero “mani che aiutano”.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/08/31/news/liti-e-degrado-piazza-in-balia-delle-gang-1.7662980

‘Integrazione’: due italiane aiutano immigrati a stuprare le donne

Faenza (Ravenna), 26 agosto 2013 – Parleremmo di un modello di integrazione tra nordafricani e italiani (???, ndr).  Se non fosse che il contesto della collaborazione era quello di una brutale aggressione con l’appendice di una violenza sessuale. L’amaro retroscena che filtra dall’indagine della polizia — culminata con l’arresto di quattro tunisini, due ancora ricercati e altre cinque persone indagate a piede libero — è che tra i complici del ‘branco’ che ha malmenato, minacciato e tentato di stuprare una giovane marocchina, prima di essere messo in fuga da un connazionale della vittima, c’erano anche tre ragazze: una moldava 33enne residente a Brisighella e due faentine di 21 e 32 anni.

Le indagini hanno appurato che, all’epoca dei fatti, risalenti al mese di maggio, due di queste erano fidanzate e una amica stretta dei presunti violentatori, tra i quali anche una coppia di fratelli colpiti dall’ordinanza di custodia in carcere del gip Galassi ma ancora ricercati. Donne complici dei carnefici, hanno evidenziato le attività investigative di Squadra Mobile e commissariato di Faenza. Le tre ragazze, infatti, nell’inchiesta compaiono come indagate per favoreggiamento: pur avendo assistito alla violenza in strada, avvenuta nella tarda serata del 6 maggio in via XX Settembre, avrebbero aiutato i tunisini a sottrarsi alle ricerche con dichiarazioni reticenti e contraddittorie, poi smentite da altri testimoni, e rilasciando false informazioni, come quella di non aver assistito ai fatti.

Le tre vengono peraltro riprese, nei minuti immediatamente successivi alla violenza sessuale, dalla telecamera Duomo, puntata sulle vie XX Settembre e limitrofe. Non solo. Il 7 maggio, la sera seguente, la vittima marocchina, in compagnia di un’amica, era stata oggetto di una seconda spedizione punitiva per il fatto che in mattinata aveva sporto denuncia. E in quel contesto aveva riconosciuto la 32enne faentina che in loro presenza effettuava una telefonata. Non è finita. Perché il 21 maggio — dopo che il giorno prima la marocchina aveva ricevuto ulteriori minacce e pressioni perché ritirasse le denunce — sempre la 32enne faentina al telefono con un’amica dice queste parole choc: «Lei tanto pensa che nessuno gli fa niente. Quando la sciolgono con l’acido, dopo la bocca da parlare non ce l’ha più, te lo dico io».

L’inchiesta, all’apice di una serie di tensioni tra marocchini e tunisini nella città, ha poi messo in evidenza altri fattori. Uno positivo: l’importanza, appunto, delle telecamere Duomo, Saffi e Fontana, che hanno offerto un prezioso contributo alla ricostruzione degli avvenimenti. L’altro da brividi: il frasario inquietante usato nello scontro tra le due bande nordafricane. “Chiama pure la polizia che quando ti prendo ti faccio un taglio sulla faccia così allo specchio ti ricordi” o “i marocchini non sono educati, dunque ci penso io ad educarli…”. Solo alcuni esempi. Immigrati sì, ma particolarmente attenti alle tensioni e reazioni del tessuto sociale in cui alcuni di loro sono inseriti stabilmente (che vuol dire?ndr). Prova ne è l’insistenza con cui uno degli indagati, all’indomani della violenza sessuale, chiede a un connazionale di leggere per lui “tutti i giornali di Faenza, non solo uno”, per vedere se per caso venisse fatto il suo nome.

http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/provincia/2013/08/26/940072-fidanzate-coprono-violenza-sessuale-faenza.shtml

Ecco un tipico esempio di ragazze italiane antirazziste. Adorano gli immigrati, li frequentano perchè sono degradate come loro, ci vanno a letto e diventano complici delle loro attività illecite e degli stupri che commettono. Loro sono “avanti”, il nuovo modello di donna. Un modello sicuramente amato dal duo Boldrini-Kyenge. Piccola annotazione: il “giornalista” che ha scritto l’articolo sembra quasi dispiaciuto per il fatto di non poter parlare di integrazione in termini positivi. Rischiano il licenziamento se osano parlar male dei “migranti” e degli psicolabili che li frequentano.

Livorno sotto assedio: immigrati incendiano moto e scooter

Residenti del quartiere infuriati. Questa notte, riportano i quotidiani locali , decine di scooter incendiati e per miracolo non sono esplose anche le auto vicine. Poteva essere una strage, se si pensa che molte auto hanno serbatoi GPL….Ma la protesta dei residenti e’ anche centrata sulla presenza di locali che attirano personaggi poco raccomandabili, frequenti risse, ubriachi a giro per la piazza e ovviamente furti, vandalismi e soprattutto spaccio. Il centro storico di Livorno, vedi Piazza della Repubblica, tutto il quartiere San Gaetano, piazza XX Settembre, viale Avvalorati, via dei Terrazzini e Piazza dei Mille, e’ allo sbando, una situazione fuori controllo che in altre citta’ e paesi ” normali ” avrebbe meritato ben altre ” attenzioni ” da parte delle amministrazioni comunali competenti e degli organi dello Stato, in primis questura e Prefettura. Alcune domande che cosa aspetta l ‘ amministrazione comunale con apposite ordinanze a far chiudere locali che arrecano palesi perturbative all’ ordine pubblico ed alla sicurezza? Cosa aspetta l’ amministrazione comunale, con polizia municipale a ispezionare gli appartamenti delle zone suddette per verificare la presenza di affitti al nero ad extracomunitari e confiscare le case ai proprietari come impongono le vigenti leggi antievasione con l’aggravante di favoreggiamento all’ immigrazione clandestina? E Prefettura e Questura perché non decidono un piano d’ installazione di telecamere nei punti caldi del centro storico livornese, sull’ esempio del prefetto di Pisa, che ha varato un piano di videosorveglianza in tutta Pisa? Perché continuare a ignorare il dato di fatto che il centro storico di Livorno sta divenendo un luogo dove la sicurezza e la pacifica convivenza sociale sono sempre piu’ minacciate? I residenti sono esasperati e basta un niente, perché possano accadere risse tra residenti ed extracomunitari, peraltro gia’ accadute nel recente passato e dove per un inezia si sono sfiorate situazioni davvero drammatiche.
OSSERVATORE LABRONICO

http://voxnews.info/2013/08/13/livorno-piazza-xx-settembre-in-mano-a-vandali-e-pusher/


In collaborazione con: Il Monitore Toscano

Truffa del finto corriere, nuovo episodio in via XX Settembre – GenovaToday


GenovaToday

Truffa del finto corriere, nuovo episodio in via XX Settembre
GenovaToday
I tre uomini hanno atteso per circa una mezz'ora, venendo poi avvicinati da un cittadino ecuadoriano di 23 anni che, dopo aver scambiato poche frasi con l'autista e indicandogli l'esercizio commerciale, si è diretto verso la valigeria presentandosi

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PALPEGGIA DUE PASSANTI, IMMIGRATO IN MANETTE A GENOVA – AGI – Agenzia Giornalistica Italia

PALPEGGIA DUE PASSANTI, IMMIGRATO IN MANETTE A GENOVA
AGI – Agenzia Giornalistica Italia
XX Settembre, piazza De Ferrari e vico Casana, in centro citta'. Entrambe le donne hanno identificato l'immigrato quale loro aggressore. L'arresto e' stato effettuato in via Roma, poco distante dal luogo della seconda aggressione sessuale. (AGI

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Incredibile a Trani: gruppo di Zingari accerchia bus turisti e li aggredisce

Un nuovo episodio di cronaca ieri ha coinvolto un gruppo di rom da un lato ed un gruppo di turisti dall’altro. Un bus di turisti stranieri provenienti dalla Germania, da Amburgo, ha fatto sosta in piazza XX Settembre. Una volta giù dal pullman, i turisti sono stati accerchiati da un gruppo di trenta rom circa, che prima hanno chiesto l’elemosina, poi hanno cominciato ad aggredire i turisti per farsi consegnare i soldi con la forza.

Pare che questo gruppetto di persone di “origine rom” accanito giunga a Trani ogni mattina con il treno diretto a Foggia, salvo poi andar via dalla città entro la prima serata. Avrebbero messo in difficoltà lo stesso gruppo di rom presente a Trani da tempo, soppiantando alcuni di loro ai semafori o all’esterno dei supermercati per l’elemosina.

Per i turisti la situazione è ritornata sotto controllo una volta intervenuti i vigili allertati da un cittadino tranese. I turisti tedeschi sono stati scortati sino a piazzale Chiarelli.

http://www.radiobombo.com/news/55322/trani/trani-nuovo-episodio-di-cronaca-a-danno-di-un-gruppo-di-turisti-assaliti-in-piazza-xx-settembre-poi-scortati-sino-a-piazzale-chi

Terni: inchiodato lo stupratore dominicano, era libero non ostante reato simile

La violenza c’è stata. Questo è quanto è stato accertato dagli agenti della squadra mobile che in pochi giorni, raccogliendo testimonianze, basandosi sui rilievi della scientifica, tenendo in considerazione i precedenti comportamenti del presunto aggressore, hanno delineato il quadro di quanto accaduto quella mattina del 23 gennaio scorso in un garage di via XX Settembre. Il giudice, sulla base degli elementi raccolti, ha emesso nei confronti di un uomo di origini dominicane di 27 anni, regolarmente residente a Terni, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita questa mattina.

I fatti La mattina del 23 gennaio, dopo una nottata passata in discoteca, il sudamericano e due ragazze ternane di 24 e 29 anni, si fermano a fare colazione in un bar. La 29enne poco dopo dice di voler andare a casa e il sudamericano si offre di accompagnare l’altra, dicendo di avere l’auto parcheggiata nel suo garage in via XX Settembre. La 29enne li accompagna e se ne va, dopo che il ragazzo le indica la sua autovettura parcheggiata in un posto auto nel grande parcheggio coperto. A quel punto, però, il ragazzo dice di non avere le chiavi con sé, ma di averle lasciate nel suo garage ed invita la ragazza rimasta con lui a seguirlo. Appena entrati nel garage, il ragazzo chiude la porta, inizia a spogliarsi e sbatte violentemente la testa della ragazza, che avendo capito le sue intenzioni aveva cercato di scappare, contro il muro e dopo averla scaraventava su dei materassi gettati a terra, la costringe ad un rapporto sessuale.

La violenza La ragazza cerca di opporsi, ma poi temendo il peggio, dato che l’uomo le tiene tappati il naso e la bocca impedendole di respirare, cessa ogni resistenza, riuscendo in questo modo però a chiamare un suo amico al telefono. Accortosi della telefonata, il ragazzo le strappa il telefono di mano e lo getta via, ma è proprio in questo frangente che la ragazza riesce a divincolarsi e a scappare. Fuori dal parcheggio, viene soccorsa dal suo amico, arrivato nel frattempo, che l’accompagna subito al pronto soccorso, dove le viene diagnosticato un trauma cranico. Ai medici, la ragazza non racconta della violenza, ma poi, la mattina dopo, si convince a rivolgersi alla polizia e a sottoporsi a una visita ginecologica, in cui le vengono riscontrate delle escoriazioni all’inguine oltre a delle ecchimosi alle ginocchia.

La caccia L’uomo viene rintracciato in fretta, ma nega le accuse, dicendo che la ragazza era consenziente, ma nel garage gli agenti trovano i materassi, una confezione di profilattici aperti e nella lavatrice dell’uomo gli slip strappati della ragazza. Dagli accertamenti in banca dati, emerge un altro avvenimento, risalente al 2 luglio 2011, quando i vigili urbani erano stato chiamati da un condomino del palazzo di via XX Settembre per dei lamenti simili al pianto di un bambino che provenivano da un garage sottostante. Il proprietario del garage era sempre il domenicano e a fatica i vigili erano riusciti a farsi aprire la porta. All’interno, dei materassi a terra e una ragazza, che su suggerimento del domenicano, aveva tentato di scappare, mentre lui ingaggiava una lotta con gli agenti. La ragazza veniva identificata per una sedicenne ternana, che nonostante in forte stato di agitazione, non aveva voluto sporgere alcuna denuncia. L’uomo, che aveva già dei precedenti per rissa e lesioni, nella colluttazione feriva e minacciava i vigili e per questo veniva denunciato; mentre veniva accompagnato negli uffici per ulteriori accertamenti, aggrediva di nuovi gli agenti, minacciandoli. Condannato ad un anno di carcere, aveva visto la sua pena sospesa. Stavolta, però, il dominicano, assiduo frequentatore di discoteche e disoccupato, è stato portato in carcere con l’accusa di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona.

http://www.umbria24.it/terni-violentato-una-ragazza-sui-materassi-in-garage-la-squadra-mobile-inchioda-un-dominicano/149692.html

Via Roma, rissa tra stranieri finisce a bottigliate. Botte anche in via … – Libertà (Abbonamento)


Libertà (Abbonamento)

Via Roma, rissa tra stranieri finisce a bottigliate. Botte anche in via
Libertà (Abbonamento)
Ennesima rissa notturna in via Roma, dove a mezzanotte alcuni stranieri si sono affrontati a colpi di bottiglia. Sul posto sono giunte le forze dell'ordine, che stanno cercando di capire i contorni dell'episodio. Botte anche in via XX Settembre, dove

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Notte di San Silvestro: reati, arresti e denunce del Capodanno … – BolognaToday


BolognaToday

Notte di San Silvestro: reati, arresti e denunce del Capodanno
BolognaToday
Poco più tardi, alle 23,15 circa, in piazza XX Settembre, gli stessi militari hanno arrestato anche due tunisini nullafacenti, senza fissa dimora e con precedenti di polizia (B.K. 22enne e M.W 18enne), colti sul fatto mentre cedevano 0,43 grammi di

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Bologna: 2 arresti nel bilancio dell’attività dei carabinieri nella notte … – Bologna 2000

Bologna: 2 arresti nel bilancio dell'attività dei carabinieri nella notte
Bologna 2000
Poco più tardi, alle 23,15 circa, in piazza XX Settembre, gli stessi militari hanno arrestato anche due tunisini nullafacenti, senza fissa dimora e con precedenti di polizia (B.K. 22enne e M.W 18enne), colti sul fatto mentre cedevano 0,43 grammi di

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