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Legnano: una città in balìa del degrado rom

Il “piano per la sicurezza”.

Come evidenziato da diversi articoli, il piano è stato attuato a un costo non nullo come chiosato.

Con quali risultati??

A fine marzo dopo la demolizione del campo ho preso palesemente le parti dell’amministrazione garante della legalità e della sicurezza dei cittadini. La situazione era sicuramente migliorata.

Come analizzato da molti il piano presentava diverse (molte) lacune, e ora si prospetta il ripristino della situazione precedente. Un nuovo campo sta sorgendo. Nei giorni scorsi ho notato un rendez-vous di rom in prossimità dell’UNES intenti al trasporto di materassi, letti, sedie e quant’altro necessario ad allestire un campo “come Dio comanda”. Nuovi soggetti dediti all’accattonaggio sono comparsi dinanzi al supermercato in aggiunta alle vecchie glorie ormai fisse ai semafori. Ricordo con ribrezzo un ragazzino biondo dentro al supermercato col capo costellato di puntini neri in movimento. Mi spiace ma non posso che ribadire la carenza di questo piano in particolare mancante di fermezza e che quindi non ha impedito il reintegro di nuove disperati. Non si era anche annunciato “mai più campi rom in città?”

Non posso che reiterare la mia insoddisfazione anche su questo fronte.

Alla luce di quanto sottolineato temo di veder levarsi a breve una nuova baraccopoli, sotto gli occhi attoniti dei Legnanesi nuovamente delusi.

Per tornare all’argomento spese, i rom coinvolti nel “piano” non comportano spese?! Gli alloggi di fortuna, luce, acqua ecc su chi gravano?! 

Si parla di contenimento delle spese ma sempre a danno dei Legnanesi, privati in prima istanza del decoro e della fama che la città possedeva.

http://www.legnanonews.com/news/20/30143/

Picchia donna incinta per uccidere bambino

ROMA, 17 GIU – L’hanno aggredita e pestata in un campo, a due passi da un supermercato di via Laurentina. La sua colpa era quella di essere rimasta incinta di un altro uomo. Cosi’ il suo ex fidanzato ed un complice, entrambi bulgari di 26 e 28 anni, volevano fargliela pagare e l’hanno picchiata per farla abortire. La vittima e’ una ragazza di 23 anni, anche lei bulgara, salvata dall’intervento di un maresciallo dei carabinieri libero dal servizio subito intervenuto per aiutare la ragazza.

Le dà un passaggio, pretende soldi per scendere!

Orvieto (Terni) – Due denunce a carico di altrettanti donne nomadi, di origine rumena, che si trovavano ad Orvieto. La prima ha chiesto un passaggio ad un automblista pretendendo poi dei soldi per scendere dalla vettura. La denuncia per tentata estorsione è scattata a seguito dell’intervento della polizia chiamata dall’uomo. La seconda è stata invece scoperta a rubare cosmetici in un supermercato. Entrambe sono state rimandate nei loro comuni di residenza, a Roma e Ladispoli, con foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno nella città umbra per tre anni. Così potranno rubare a Roma e Ladispoli.

http://perugia.ogginotizie.it/249632-soldi-per-scendere-dalla-039-auto-e-furto-al-market-denunciate-due-nomadi/#.UbCaUkDvhiY

Che dire su chi dà un passaggio ad una zingara?

“Nuovi italiani” si divertono a distruggere auto in sosta: oltre 20 quelle danneggiate

Tre giovani stranieri originari di Ecuador e San Salvador sono stati arresti poco prima dalle volanti della polizia nel posteggio interrato dell’Esselunga di Camerlata, tra via Paoli e via Badone.

I tre sono accusati di avere danneggiato e saccheggiato – più danneggiato, in realtà, che saccheggiato – circa una ventina di automobili posteggiate lungo via Rimoldi e all’interno dell’autosilo del supermercato. Li ha sorpresi una guardia giurata di Sicuritalia, che attorno alle 4.30 è riuscita a bloccarne due, prima di richiedere l’intervento delle volanti della polizia, i cui agenti hanno provveduto al resto.

In cella di sicurezza sono finiti due giovanissimi padri di famiglia, entrambi ecuadoregni, e un 24enne, originario di San Salvador, quest’ultimo pescato dai poliziotti mentre tentava di nascondersi sotto un’auto. In mattinata, assistiti dagli avvocati Davide Pozzoli e Christian Mazzeo, sono comparsi davanti al giudice Walter Lietti, che ha convalidato gli arresti e ha rinviato il processo, rimettendo tutti in libertà.

http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/martellate-alle-auto-camerlata-tre-arresti_1007875_11/

Il problema è che si riproducono. E con lo Ius Soli, i loro figli sarebbero italiani. E potrebbero fare come i loro “amici” di Stoccolma.

Strage di Milano: i morti diventano tre, uccisi da picconatore ghanese

MILANO – E’ salito a tre vittime e due feriti (entrambi dimessi) il bilancio della terribile mattina di follia omicida avvenuta sabato scorso in un quartiere periferico di Milano ad opera di Mada ‘Adam’ Kabobo, il ghanese irregolare e con precedenti di 31 anni che, armato di un piccone, ha ferito cinque persone (una sesta Antonio Morisco, un imbianchino campano di 57 anni, era sfuggito al suo attacco). Dopo Alessandro Carolé, disoccupato di 40 anni aggredito davanti a un bar-gelateria, e Daniele Carella, di 21, il giovane al lavoro con il padre a distribuire giornali, colpito mentre cercava di scappare, è morto anche Ermanno Masini, il pensionato di 64 anni che era stato assalito mentre portava a spasso il cane, in un giardinetto. Altri due feriti, invece, si sono salvati: Francesco Niro, l’operaio di 50 anni ferito alla testa, che è stato dimesso dall’ospedale domenica, e Andrea Canfora, di 24 anni, dipendente di un supermercato, che ha riportato una frattura a un braccio.

Mada Kabobo, 31 anni, il ghanese  autore della strage di italiani

Mada Kabobo, 31 anni, il ghanese autore della strage di italiani

Ermanno Masini è deceduto stamani intorno alle 7 all’ospedale Policlinico. Era stato sottoposto anche a un’operazione chirurgica, ma le lesioni riportate erano troppo gravi. Il pensionato era stato aggredito intorno alle 6.20, nei giardinetti in via Adriatico, a poca distanza dai luoghi delle altre aggressioni. L’uomo, di origine modenese, stava portando a spasso il cane e, dalle prime ricostruzioni dei carabinieri, aveva cercato di sfuggire alla furia omicida di Mada Kabobo, che però lo ha raggiunto e colpito ripetutamente,alle spalle.

“Encefalogramma piatto”. Su queste due parole si sono spente le speranze dei genitori di Daniele Carella, il ragazzo di 21 anni colpito alla testa. I medici hanno comunicato la notizia alle 10.50 ma ci sono volute altre sei ore per l’ufficialità. Un tempo tecnico che è servito ai famigliari per prendere una decisione drammatica: l’espianto di cuore, polmone, reni, fegato e pancreas, ma anche tessuti, tratti vascolari e cornee.

Una scelta che, come ha spiegato il direttore sanitario dell’ospedale Niguarda, Giuseppe Genduso, “é stata presa nella convinzione che questa sia l’unica risposta in favore della vita che continua” e che “il bene vince sul male”.

Quel male che all’alba di lunedì si è impossessato dell’extracomunitario, scorrendo nelle sue mani attraverso una spranga e poi un piccone trovato in un cantiere, con il quale ha ammazzato Alessandro Carolé, disoccupato di 40 anni, e aggredito altre quattro persone, compreso il 21enne. Daniele Carella era in via Monte Rotondo per consegnare i giornali assieme al padre, con il quale tutti i giorni era in giro prima dell’alba. Il genitore, sotto choc, ha raccontato di essersi distratto un momento e di aver visto subito dopo il ghanese accanirsi sul corpo ormai esanime del figlio con una violenza tale da spaccare il piccone.

E’ stato l’ultimo a vedere Kabobo prima dell’arresto dei carabinieri. Stamattina il gip del Tribunale di Milano, Andrea Ghinetti, ha convalidato l’arresto dopo aver ascoltato il 31enne nel carcere di San Vittore per circa un’ora e mezza alla presenza del suo legale d’ufficio, Matteo Parravicini. Sebbene sia apparso lucido e calmo, Kabobo ha fatto intendere di “sentire delle voci” nella sua testa, un dettaglio che dovrà essere verificato da successivi test specifici. La comunicazione con l’arrestato, comunque, è stata molto difficoltosa poiché parla un dialetto del Ghana e un inglese stentato. Pare abbia trascorso la notte prima del raptus nei ruderi di Villa Trotti, un edificio abbandonato, a poca distanza dall’area dove ha colpito. Intanto, la scorsa notte sono state trovate 4 molotov in via Antonio Fortunato Stella 5, davanti a una sede della Fondazione Progetto Arca Onlus, che si occupa di persone senza fissa dimora, anziani, famiglie in difficoltà, persone con problematiche di dipendenza, rifugiati e richiedenti asilo politico.

Quattro bottiglie contenenti benzina accanto ad altrettanti stracci che sarebbero serviti come miccia, abbandonati all’ingresso della cucina della onlus, dove ogni giorno vengono preparati i pasti per diversi centri d’accoglienza milanesi. Il presidente della Fondazione, Alberto Sinigallia, ha chiarito che “in nessun centro gestito da Progetto Arca a Milano abbiamo mai avuto minacce di questo genere” e che non ci sono elementi che lasciano ipotizzare un legame tra quanto accaduto attorno a piazza Belloveso (distante dalla cucina tre chilometri) e il ritrovamento delle molotov.

I carabinieri hanno fatto sapere che il gesto non è stato rivendicato, ma hanno anche parlato di un tentativo di intrusione nel corso della notte. In tal proposito l’Arca ha spiegato che i vicini hanno sentito dei rumori e quando si sono affacciati per vedere, hanno notato persone scappare in tutta fretta. E’ dunque possibile che siano le stesse persone che, per motivi ancora sconosciuti, hanno lasciato al civico 5 le bottiglie incendiarie.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/05/11/colpi-piccone-ferisce-3-uomini-milano-preso_8687808.html

Furto al supermercato, fermate due nomadi – Parmaonline


Parmaonline

Furto al supermercato, fermate due nomadi
Parmaonline
PARMA – Due donne residenti nel campo nomadi di Reggio Emilia sono state arrestate dalla Polizia per il tentato furto di un portafogli al centro commerciale Ipercoop del Centro Torri di Parma. Il fatto è avvenuto il 2 maggio, verso le 18.30, proprio

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Milano: Rom schiavizzano bimbi in centro comunale gestito da xenofili

Elemosina ai Bambini: arrestati Genitori

Due genitori rom di 33 e 35 anni, Marin e Florica C.,l’altro giorno sono stati arrestati per maltrattamenti in famiglia dalla polizia locale dopo che era stato dimostrato il loro continuo uso dei figli piccoli per chiedere l’elemosina. La coppia ha sette figli, da 2 ai 12 anni. Ogni mattina sceglieva una delle gemelle di 10 anni e un altro tra gli altri 5 da mandare a fare la carità. Poi, in serata, coi pochi soldi racimolati, il padre si comprava alcol o usava il denaro per bere. Un piccolo era stato visto in un supermercato raccogliere circa 17 euro: tutti presi dal genitore.Grazie a un pool dedicato in procura – che ha seguito il caso e ha messo in atto l’arresto, più incisivo della denuncia che, solitamente, viene applicata in questi casi – i piccoli saranno affidati a una casa famiglia. 

I genitori, invece, erano ospiti del centro accoglienza di via Barzaghi, gestito dalla Fondazione progetto Arca. Dove tenevano “nascosti” i bambini, non mandandoli a scuola.

Costringono i figli a mendicare: arrestati genitori MilanoToday

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Quanto ci costano gli Zingari? Loro e i loro figli, che poi divengono a loro volta gli aguzzini di altri figli e così via in un circolo infinito. Domanda: perché la Fondazione Arca non viene indagata per favoreggiamento? E il Comune che finanzia il centro non vogliamo indagarlo?

Detto per inciso: i loro figli ora, li manterrete voi. E non servirà a nulla.

 

 

Zingare sfasciano supermercato e auto

UDINE – Fra west al supermercato: scoperte mentre stavano rubando due giovani hanno minacciato il personale e creato grande scompiglio gettando per terra scaffali, prodotti e banchetti di esposizione per coprirsi la fuga, infine, una volta all’esterno, hanno danneggiato con un punteruolo l’auto della direttrice del negozio. Protagoniste della vicenda, avvenuta nei giorni scorsi a Udine, sono due donne nomadi, una delle quali – la più giovane – è stata individuata e fermata dai carabinieri che hanno effettuato le indagini insieme con i colleghi della stazione di Udine.

Si tratta di una Zingara di 28 anni, di Udine, nubile e disoccupata, accusata di rapina impropria, responsabile anche del danneggiamento dell’auto. Un elemento questo che, secondo i carabinieri, non è casuale, ma intendeva far comprendere alla direttrice di essere sotto osservazione, tanto da conoscere l’auto di sua proprietà. La direttrice aveva presentato denuncia il giorno successivo. L’arrestata è stata rinchiusa nel carcere di Trieste; il procedimento giudiziario è stato assegnato alla pm Claudia Danelon. Le due donne fanno parte di un gruppo di nomadi accampato in via Villacaccia a Udine.

 

http://www.gazzettino.it/nordest/udine/furti_e_far_west_al_supermercato_poi_danneggiano_le_auto_nel_parcheggio/notizie/263376.shtml

Droga: arrestato dai carabinieri di Chieti pericoloso latitante albanese – abruzzo24ore.tv


abruzzo24ore.tv

Droga: arrestato dai carabinieri di Chieti pericoloso latitante albanese
abruzzo24ore.tv
Un pericoloso latitante albanese di 36 anni e' stato arrestato, la notte di Pasqua, dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Chieti. L'uomo, ricercato da oltre quattro anni, circolava con un regolare passaporto, rilasciato
Rapinò un supermercato a Perugia, latitante albanese arrestato a Chietitoday
Arrestato a Chieti latitante albanese: nel 2007 rapinò titolare di un La Goccia (Comunicati Stampa) (Blog)

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Racket del “carrello” a Lucca

LUCCA, 30 marzo –  Ben sapendo che la giornata avrebbe portato numerose persone al supermercato, hanno deciso di approfittare per raggranellare qualche euro. 
Con insistenza, si presentavano ai clienti che uscivano dal supermercato e, anche se i clienti cercavano di allontanarli, li accompagnavano all’auto.
Nel momento che chi aveva fatto la spesa doveva lasciare il carrello, loro si facevano dare come ‘offerta’ ben poco spontanea, l’euro della cauzione.
Un ‘giochino’ che, però, non è durato a lungo: alcuni clienti del supermercato hanno chiamato il 113 e la centrale operativa della questura di Lucca ha inviato una volante sul posto. Gli agenti non c’hanno messo molto ad avvicinare, identificare e farli allontanare dal piazzale del supermercato.

http://www.loschermo.it/articoli/view/51655