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Sbarca a Lampedusa e tenta subito stupro bambina italiana

LAMPEDUSA – Un tunisino minorenne, sbarcato recentemente a Lampedusa, avrebbe tentato ieri sera di abusare di una tredicenne di Milano, in vacanza nell’isola. Sull’episodio i parenti della giovane hanno presentato una denuncia ai carabinieri.

La ragazza era in barca, ormeggiata in porto, in compagnia di un amico minorenne, anch’egli di Milano. Mentre i due stavano attendendo l’arrivo di alcuni parenti, l’immigrato è salito a bordo e dopo una colluttazione ha chiuso nel bagno il giovane, tentando di violentare la ragazzina.

Quando l’amico si è liberato, è riuscito a mettere in fuga il tunisino, che oggi sarebbe stato riconosciuto dai due nella caserma dei carabinieri, alla presenza di un magistrato. L’immigrato è stato fermato.

http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/lampedusa_tunisino_stupro_ragazzina/notizie/319174.shtml

Sono i famosi ‘profughi’ bambini che Boldrini vaneggia. Quelli salvati dai nostri marinai della GC.

Strage di Milano: i morti diventano tre, uccisi da picconatore ghanese

MILANO – E’ salito a tre vittime e due feriti (entrambi dimessi) il bilancio della terribile mattina di follia omicida avvenuta sabato scorso in un quartiere periferico di Milano ad opera di Mada ‘Adam’ Kabobo, il ghanese irregolare e con precedenti di 31 anni che, armato di un piccone, ha ferito cinque persone (una sesta Antonio Morisco, un imbianchino campano di 57 anni, era sfuggito al suo attacco). Dopo Alessandro Carolé, disoccupato di 40 anni aggredito davanti a un bar-gelateria, e Daniele Carella, di 21, il giovane al lavoro con il padre a distribuire giornali, colpito mentre cercava di scappare, è morto anche Ermanno Masini, il pensionato di 64 anni che era stato assalito mentre portava a spasso il cane, in un giardinetto. Altri due feriti, invece, si sono salvati: Francesco Niro, l’operaio di 50 anni ferito alla testa, che è stato dimesso dall’ospedale domenica, e Andrea Canfora, di 24 anni, dipendente di un supermercato, che ha riportato una frattura a un braccio.

Mada Kabobo, 31 anni, il ghanese  autore della strage di italiani

Mada Kabobo, 31 anni, il ghanese autore della strage di italiani

Ermanno Masini è deceduto stamani intorno alle 7 all’ospedale Policlinico. Era stato sottoposto anche a un’operazione chirurgica, ma le lesioni riportate erano troppo gravi. Il pensionato era stato aggredito intorno alle 6.20, nei giardinetti in via Adriatico, a poca distanza dai luoghi delle altre aggressioni. L’uomo, di origine modenese, stava portando a spasso il cane e, dalle prime ricostruzioni dei carabinieri, aveva cercato di sfuggire alla furia omicida di Mada Kabobo, che però lo ha raggiunto e colpito ripetutamente,alle spalle.

“Encefalogramma piatto”. Su queste due parole si sono spente le speranze dei genitori di Daniele Carella, il ragazzo di 21 anni colpito alla testa. I medici hanno comunicato la notizia alle 10.50 ma ci sono volute altre sei ore per l’ufficialità. Un tempo tecnico che è servito ai famigliari per prendere una decisione drammatica: l’espianto di cuore, polmone, reni, fegato e pancreas, ma anche tessuti, tratti vascolari e cornee.

Una scelta che, come ha spiegato il direttore sanitario dell’ospedale Niguarda, Giuseppe Genduso, “é stata presa nella convinzione che questa sia l’unica risposta in favore della vita che continua” e che “il bene vince sul male”.

Quel male che all’alba di lunedì si è impossessato dell’extracomunitario, scorrendo nelle sue mani attraverso una spranga e poi un piccone trovato in un cantiere, con il quale ha ammazzato Alessandro Carolé, disoccupato di 40 anni, e aggredito altre quattro persone, compreso il 21enne. Daniele Carella era in via Monte Rotondo per consegnare i giornali assieme al padre, con il quale tutti i giorni era in giro prima dell’alba. Il genitore, sotto choc, ha raccontato di essersi distratto un momento e di aver visto subito dopo il ghanese accanirsi sul corpo ormai esanime del figlio con una violenza tale da spaccare il piccone.

E’ stato l’ultimo a vedere Kabobo prima dell’arresto dei carabinieri. Stamattina il gip del Tribunale di Milano, Andrea Ghinetti, ha convalidato l’arresto dopo aver ascoltato il 31enne nel carcere di San Vittore per circa un’ora e mezza alla presenza del suo legale d’ufficio, Matteo Parravicini. Sebbene sia apparso lucido e calmo, Kabobo ha fatto intendere di “sentire delle voci” nella sua testa, un dettaglio che dovrà essere verificato da successivi test specifici. La comunicazione con l’arrestato, comunque, è stata molto difficoltosa poiché parla un dialetto del Ghana e un inglese stentato. Pare abbia trascorso la notte prima del raptus nei ruderi di Villa Trotti, un edificio abbandonato, a poca distanza dall’area dove ha colpito. Intanto, la scorsa notte sono state trovate 4 molotov in via Antonio Fortunato Stella 5, davanti a una sede della Fondazione Progetto Arca Onlus, che si occupa di persone senza fissa dimora, anziani, famiglie in difficoltà, persone con problematiche di dipendenza, rifugiati e richiedenti asilo politico.

Quattro bottiglie contenenti benzina accanto ad altrettanti stracci che sarebbero serviti come miccia, abbandonati all’ingresso della cucina della onlus, dove ogni giorno vengono preparati i pasti per diversi centri d’accoglienza milanesi. Il presidente della Fondazione, Alberto Sinigallia, ha chiarito che “in nessun centro gestito da Progetto Arca a Milano abbiamo mai avuto minacce di questo genere” e che non ci sono elementi che lasciano ipotizzare un legame tra quanto accaduto attorno a piazza Belloveso (distante dalla cucina tre chilometri) e il ritrovamento delle molotov.

I carabinieri hanno fatto sapere che il gesto non è stato rivendicato, ma hanno anche parlato di un tentativo di intrusione nel corso della notte. In tal proposito l’Arca ha spiegato che i vicini hanno sentito dei rumori e quando si sono affacciati per vedere, hanno notato persone scappare in tutta fretta. E’ dunque possibile che siano le stesse persone che, per motivi ancora sconosciuti, hanno lasciato al civico 5 le bottiglie incendiarie.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/05/11/colpi-piccone-ferisce-3-uomini-milano-preso_8687808.html

Calabria: sbarcati altri 100 immigrati da mantenere

ROCCELLA JONICA (REGGIO CALABRIA), 1 MAG 2013 – Una sessantina di immigrati di nazionalita’ siriana ed eritrea, tra i quali anche donne e bambini, a bordo di un barcone, sono stati soccorsi al largo dello Jonio tra le province di Catanzaro e Reggio Calabria. Sul posto operano mezzi navali della Capitaneria di Porto di Roccella Jonica e della Guardia di finanza per consentire il trasbordo dei migranti e l’ accompagnamento in porto del natante, un motopeschereccio. I migranti sarebbero in buona salute.

REGGIO CALABRIA, 2 MAG 2013 – Nella notte 43 migranti afghani a bordo di una barca a vela in difficolta’ sono stati salvati da una motovedetta della Guardia costiera nelle acque antistanti Capo Dell’Armi, in Calabria. A bordo dell’imbarcazione, di bandiera olandese, c’erano 17 bambini, tra cui un neonato, 11 donne (una incinta) e 15 uomini. La barca e’ stata raggiunta e i passeggeri portati a bordo e trasferiti a Reggio Calabria all’arrivo da personale sanitario e dalla locale Capitaneria.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2013/05/01/60-barcone-soccorsi-Jonio_8638429.html

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2013/05/02/Sbarco-immigrati-Calabria-sono-43_8641598.html

Sette cuccioli “clandestini” salvati al campo rom – Il Secolo XIX


Il Secolo XIX

Sette cuccioli “clandestini” salvati al campo rom
Il Secolo XIX
Genova – Si chiameranno Pisolo, Cucciolo, Brontolo, proprio come i sette nani perché questo è il numero di cuccioli sequestrati l'altro ieri dalla polizia al campo rom di via Bruzzo a Bolzaneto. Anche se tra di loro, tutti cani dai tre quattro mesi di

Vergogna: sbarcati altri 500 coloni da mantenere

Sbarcati in poche ore altri 500 immigrati clandestini che gli italiani, milioni di disoccupati, dovranno mantenere con le poche risorse rimaste. Le operazioni di colonizzazione hanno potuto contare sulla collaborazione delle forze armate italiane, pagate evidentemente per sostituire gli italiani con altre popolazioni. A proposito, ma il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è un reato oppure no? Se lo è, perchè le forze armate lo commettono impunemente?

Lampedusa – In totale sono 469 i clandestini da mantenere salvati nelle ultime ore nel canale di Sicilia, nel corso di 5 operazioni coordinate dalla Guardia Costiera di Palermo, 4 delle quali si sono concluse nell’isola di Lampedusa. L’ultimo intervento a Capo Passero, dove all’alba una motovedetta della Guardia Costiera di Pozzallo ha soccorso 84 invasori di origini somale, tra di loro 16 donne di cui 4 in stato di gravidanza. Per due degli invasori, un uomo e una donna, sono state necessarie le cure ospedaliere a spese degli italiani. Alle attività hanno preso parte 5 motovedette e un aereo della Guardia Costiera, la nave Cassiopea e un elicottero della Marina Militare, un mezzo navale della Guardia di Finanza e mercantili in navigazione nelle vicinanze. Come dire, tutte le forze armate italiane sono impegnate nell’opera di distruzione definitiva dell’Italia e del popolo italiano. Smantellarle. La Guardia Costiera spiega in una nota di continuare a mantenere alto il livello di attenzione sul canale di Sicilia, anche in considerazione delle attuali condizioni meteo marine che potrebbero favorire i viaggi di migranti extracomunitari verso le coste italiane. La Guardia Costiera andrebbe smantellata, è un ente inutile, un danno per i cittadini.

SANTA MARIA DI LEUCA – È bastato che il mare si presentasse in condizioni favorevoli, per far ripartire il fenomeno degli sbarchi, dopo la tregua di qualche settimana. L’ennesimo sbarco nel Salento si è compiuto alle prime luci del giorno in prossimità della località Ciolo, in prossimità di Santa Maria di Leuca. Protagonisti 36 clandestini, probabilmente di origine pakistana partiti dalle coste greche o turche a bordo di un’imbarcazione di fortuna. Non si tratta tecnicamente di uno sbarco, ma di un rintraccio, visto che gli immigrati sono stati recuperati a terra dai carabinieri dipendenti della Compagnia di Tricase (non si tratta neanche di “rintraccio” ma di invasori che occupano il nostro territorio con la forza trovando collaborazione nelle istituzioni che ci dovrebbero tutelare e difendere, ndr).I trentasei, tutti uomini e adulti, non hanno avuto bisogno di particolari cure e del ricovero presso qualche struttura ospedaliera. Al momento, non ci sono informazioni sul mezzo che li ha condotti nel Salento né sugli scafisti. Dopo i primi soccorsi sanitari, i clandestini sono stati trasferiti al centro Don Tonino Bello di Otranto, dove partiranno le procedure di identificazione. Sul posto anche i volontari della Misericordia locale, che garantiscono loro l’assistenza. Si potrebbe avere un pò di “Misericordia” anche per gli italiani costretti a subire questa colonizzazione e la conseguente sostituzione etnica?

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/121_ultima_ora/495754_immigrati_soccorse_in_24_ore_469_persone_in_canale_sicilia/

http://leuca.lecceprima.it/ennesimo-sbarco-nel-capo-di-leuca-rintracciati-trentasei-immigrati-pakistani.html