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Allarme rapine a Genova: anziano accerchiato e picchiato da nomadi ospitati dal Comune

Genova. Due rapine violente in poche ore.
La prima in pieno giorno a Caricamento, la seconda a Sampierdarena, di notte. In entrambi i casi le vittime sono state accerchiate e minacciate.

Ieri pomeriggio i Poliziotti di Quartiere sono stati inviati in Piazza Caricamento dove era stata segnalata la presenza di un gruppetto di nomadi che tentavano di borseggiare i passanti.
Sul posto gli agenti sono stati avvicinati da un 80enne italiano che ha riferito di essere stato accerchiato poco prima dal gruppetto di nomadi intenzionate a borseggiarlo. Non riuscendo nell’intento le ragazze gli avevano strappato con violenza la fede nuziale e lo avevano fatto cadere a terra. L’uomo, che ha riportato un’escoriazione sul dorso della mano, ha rifiutato le cure mediche.

Verso l’1 e 30 di notte invece in via della Cella, a Sampierdarena, un 58enne genovese ha chiamato la polizia dopo essere stato rapinato.
L’uomo ha riferito di essere stato avvicinato da quattro ragazzi presumibilmente sudamericani, tutti sui 20 anni, che gli avevano chiesto una sigaretta.
Alla risposta negativa, uno dei quattro aveva estratto un coltello intimandogli di consegnare tutti i soldi. La vittima non aveva potuto far altro che assecondare la “richiesta” del malvivente, consegnando circa 450 euro che custodiva nel portafogli e lo zaino con all’interno il telefono cellulare. I quattro si sono poi allontanati in direzione via Buranello abbandonando nei paraggi lo zaino contenente il telefono cellulare.

Rapina a Jesi: preso anche complice del marocchino, è algerino

JESI – E’ un marocchino di 19 anni residente a Jesi (D.O. le sue iniziali) il giovane arrestato ieri dagli agenti del commissariato cittadino subito dopo una rapina commessa
nel primo pomeriggio nei pressi della stazione ferroviaria. In nottata i poliziotti hanno identificato anche il complice, un giovane algerino, che è stato denunciato a piede libero.

I due sono accusati di rapina aggravata e lesioni per aver aggredito un giovane abruzzese per rapinarlo del portafogli contenente 20 euro. La vittima è stata assalita mentre era nella sua auto. Uno dei rapinatori lo teneva bloccato stringendogli al collo la cintura di sicurezza, mentre l’altro lo colpiva con schiaffi e pugni.

http://www.corriereadriatico.it/ANCONA/aggredisce_giovane_stazione_jesi/notizie/403984.shtml

Due 19enni hanno aggredito un agente di commercio di Milano, I.M.M., 37 anni, in un parcheggio nei pressi della stazione ferroviaria di Jesi, per rapinarlo del portafogli. Uno di essi, D.O, marocchino ma residente a Jesi da molti anni, e’ stato arrestato poco dopo dalla polizia, l’altro, W.M algerino, e’ stato denunciato a piede libero; entrambi incensurati, sono accusati di rapina aggravata e lesioni. Nella notte, i due giovani hanno confessato di aver rapinato l’uomo, conosciuto da uno di essi su Facebook, per poter comperare l’i-Phone con il bottino ricavato, circa 200 euro. L’aggressione è avvenuta intorno alle 14,30 di ieri, nel parcheggio scambiatore dietro la stazione ferroviaria. La vittima, che si trovava a Jesi per lavoro e che conosceva uno dei due aggressori (D.O.), aveva prima incontrato il conoscente e un amico del ragazzo in un bar, poi sarebbe stato convinto ad accompagnare i due in stazione. L’agente di commercio è stato assalito in auto; uno dei rapinatori lo teneva bloccato stringendogli al collo la cintura di sicurezza, mentre l’altro lo colpiva con schiaffi e pugni fino a farlo svenire. Preso il denaro, i ragazzi sono fuggiti a piedi; sono stati individuati dalla Polizia dopo che la vittima, ancora in stato di choc, ha denunciato al 113 l’aggressione.

http://www.smtvsanmarino.sm/cronaca/2013/12/12/ragazzi-aggrediscono-uomo-comprare-phone

Marocchino pesta e rapina ex suocera

I carabinieri di Capannori sono alla ricerca di un marocchino di 26 anni, accusato dall’ex moglie e dalla di lei madre di averle aggredite la scorsa notte. A testimoniare le contusioni riportare, una prognosi di tre giorni per entrambe le donne, recatesi per le cure al pronto soccorso di Campo di Marte. L’uomo è però indagato a piede libero per rapina impropria.

Stando al resoconto fornito dalle due ai militari dell’Arma, non era la prima volta che il 26enne dava in escandescenza: litigi, clima arroventato e pesante per pensar di poter passare una vita insieme all’uomo. Così l’altrettanto giovane moglie, una 24enne lucchese, ha deciso di separarvisi.

Il marocchino non ha però mai accettato la fine del matrimonio, quindi, ritrovandosi solo, senza fissa dimora e oltretutto disoccupato, l’altra sera ha così perso definitivamente il lume della ragione e ha aggredito verbalmente ex e madre all’uscita della loro casa di Santa Margherita, nel Capannorese.

Dalle parole, però, le donne hanno denunciato il passaggio ai fatti da parte del 26enne: non si è trattato soltanto di escoriazioni piuttosto lievi vista la prognosi, ma appunto di rapina. L’uomo, infatti, ha preteso di avere dei soldi dalle due, e al loro rifiuto ha strappato di mano all’ex moglie la borsetta, contenente soldi e cellulari, prima di darsi alla fuga.

http://www.lagazzettadilucca.it/piana/2013/09/picchia-e-rapina-la-ex-moglie-e-la-suocera-nei-guai-un-marocchino/

Fa l’elemosina a immigrato: aggredito, pestato e derubato

TREVISO – La sua generosità gli è costata cara. Pasquale Bianco, 86 anni, ha fatto l’elemosina ad un mendicante e questo, anziché ringraziarlo per il gesto altruista, gli ha sferrato un pugno in faccia e l’ha fatto cadere a terra.
Si è preso il portafogli ed è scappato via, lasciandolo a terra dolorante, con contusioni in varie parti del corpo ed un femore rotto, che si sa, a quell’età, può portare a conseguenze gravissime. I fatti si sono verificati ieri, verso le 18,30, in via Castelmenardo, in centro storico a Treviso.

Consigliere giunta Manildo

Consigliere giunta Manildo

Bianco, ex agente del Fisco in pensione residente in via Dell’Oro, era uscito da poco di casa a piedi quando è stato avvicinato dallo sconosciuto, un uomo che stando ai primi riscontri dei carabinieri sembrerebbe essere uno straniero sulla cinquantina.
«Dammi qualcosa…», gli ha detto. A quel punto Bianco ha estratto il portafogli ed ha fatto il gesto di dare qualcosa al mendicante.
Quest’ultimo ha reagito prendendolo a botte, l’ha fatto cadere a terra e poi gli ha sottratto il portafogli, contenente all’incirca cento euro. Un’azione violenta durata pochi istanti. L’anziano è rimasto a terra dolorante e sotto choc.

La prima persona a prestargli soccorso è stata una donna straniera, che ha chiamato il 118. Pasquale Bianco è stato quindi trasportato in pronto soccorso al Ca’ Foncello di Treviso, dove tuttora si trova ricoverato. A preoccupare in modo particolare i famigliari è la frattura al femore.
Ora è caccia al rapinatore, che è riuscito a volatilizzarsi in pochi istanti facendo perdere le proprie tracce.
Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri.

http://www.oggitreviso.it/fa-l%E2%80%99elemosina-anziano-pestato-dal-medicante-70515

Pisa in mano agli zingari: in 4 circondano e rapinano turisti

Piazza dei Miracoli, scippano coppia di turisti: arrestate tre ladre, la quarta scappa
Una coppia di cittadini francesi è stata circondata da quattro giovani zingare che, con la scusa di chiedere indicazioni stradali, con tanto di cartina alla mano, hanno rubato il portafoglio contenente documenti e mille euro in contanti

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“Sono immigrato, dammi l’elemosina”: al rifiuto la massacra di botte

Stava camminando da sola lungo il rione Pertini quando è stata avvicinata da immigrato – nordafricano dalla descrizione – che le chiedeva soldi, lei ha rifiutato e lui l’ha aggredita: in modo brutale. L’episodio è capitato domenica sera attorno alle ore 20 a Mestre: la vittima, come riportano i quotidiani locali, è una 53enne lasciata poi a terra mezza tramortita. Il malvivente l’ha presa a pugni pure sul volto, scaraventandola sull’asfalto e colpendola nuovamente dopo che lei ha battuto la testa sul marciapiede.

Dopo il pestaggio, l’uomo le ha strappato una collana d’oro e la borsetta contenente effetti personali, documenti e 300 euro in contanti.

La donna è stata portata all’ospedale all’Angelo, dove le sono stati riscontrati traumi molto seri.

Pisa: rapinata e ferita alla testa da immigrato armato di punteruolo

Pisa 24 luglio 2013 – Aggredita con un punteruolo nei pressi della Scuola Superiore Sant’Anna, in Piazza Santa Caterina, una donna di 46 anni, inserviente della cooperativa che esegue le pulizie all’interno della stessa scuola. Il fatto è avvenuto ieri mattina intorno alle 5. Secondo quanto riferito dalla vittima, uno straniero, un orientale, le si sarebbe improvvisamente parato davanti uscendo da un cespuglio e l’avrebbe aggredita, colpendola ripetutamente, strappandole una borsa contenente gli accessori per il lavoro quotidiano.

La donna si è messa a gridare e l’aggressore si è dato alla fuga. Sul posto sono intervenute le Volanti della Polizia e il personale del 118. Medicata in ospedale, la vittima ha riportato un’estesa ferita alla testa, che ha richiesto diversi punti di sutura, e una ferita alla caviglia. Il rapinatore avrebbe però sbagliato borsa, lasciando sul posto quella della donna contenente il suo portafoglio.

http://www.pisatoday.it/cronaca/aggressione-punteruolo-pisa-23-luglio-2013.html

 

Il medico ‘migrante’ che sfruttava i malati terminali

Sciroppo miracoloso,truffa a terminali Uno “sciroppo miracoloso” venduto tra i 5 e i 15 mila euro, contenente vitamina A e olio di oliva. La Procura di Iser- nia ha aperto un’indagine su una truffa a danno di malati terminali. Due gli indagati. I reati ipotizzati: truffa aggravata,illecita commercializ- zazione di farmaci e esercizio abusivo di attività medico-farmaceutica in con- corso con un medico siriano residente a Bologna. Il farmaco era commercializza- to su Internet.Una decina le famiglie truffate. L’inchiesta è partita dalla denuncia del fratello di una ‘vittima’.

 

 http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=917956&pagina=801&sottopagina=01

Buonismo patologico: senegalese inventa storie per avere soldi, preti ci cascano

Bergamo 12 giugno 2013 – La storiella, falsa, era sempre la stessa: «È morto mio fratello all’ospedale Niguarda di Milano e devo fare rimpatriare la sua salma, ma non ho i soldi necessari. Mi potete aiutare?». Così un senegalese ha ingannato diversi parroci della provincia: denunciato. Si tratta di un 32enne residente a Pradalunga ma domiciliato a Bergamo con precedenti. I carabinieri di Martinengo l’hanno denunciato a piede libero per furto, truffa e tentata truffa. Tutto è iniziato l’8 giugno quando il senegalese si è presentato al parroco di Zanica raccontando la storiella strappalacrime. Il parroco aveva creduto alla buona fede dell’extracomunitario e aveva raccolto circa 250 euro consegnandoglieli, ma dopo si era informato con i suoi referenti in Curia scoprendo che la storia era falsa e che il senegalese aveva tentato d’ingannare già diversi sindaci. Ecco perché la Curia ha inviato a tutti i parroci della provincia un’email di avvertimento.

Il senegalese martedì 11 giugno si è presentato nella parrocchia di Cividate, ma il parroco non c’era, così è stato ricevuto dalla perpetua. Quando quest’ultima si è assentata per un momento, l’extracomunitario si è impossessato di una busta con le offerte contenente 90 euro. Del furto la perpetua se n’è accorta dopo aver congedato il senegalese e avergli detto di ripassare alle 12,30, quando avrebbe potuto vedere il parroco. La perpetua ha raccontato quanto era successo al viceparroco che era al corrente dell’email di avvertimento della Curia, così, quando l’extracomunitatrio si è ripresentato, ad attenderlo c’erano i carabinieri di Martinengo che l’hanno denunciato sequestrandogli anche 225 euro. Da un primo controllo anche i parroci di Azzano, Strezzano e Grassobbio hanno dato soldi al senegalese.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/381840_devo_rimpatriare_fratello_morto_cos_truffata_parroci_della_provincia/

Africani spacciano al capolinea dei bus

Venezia 21 magg 2013 – Sfruttavano il capolinea degli autobus di San Donà per spacciare droga ai giovani del paese, con questa accusa è stato arrestato un 29enne nigeriano e fermato un suo connazionale. La coppia era tenuta d’occhio da tempo dai carabinieri del nucleo radiomobile e venerdì scorso i militari hanno finalmente avuto l’occasione di far scattare le manette.

NEL SELLINO DELLA BICI – Gli uomini dell’Arma da circa un mese tenevano sotto controllo piazza IV Novembre, dove si trova la stazione dei mezzi pubblici. Proprio a due passi dal capolinea, infatti, “clienti” e spacciatori erano soliti darsi appuntamento per gli scambi. La sorveglianza dei carabinieri si è concentrata su un giovane straniero, soprannominato “Markus”, sospettato di essere uno dei principali pusher del luogo. I militari l’hanno seguito mentre, in bicicletta, raggiungeva un altro straniero. Gli uomini dell’Arma hanno quindi fermato i due e li hanno perquisiti, scoprendo sotto la sella della bici di “Markus” un calzino contenente 18 dosi di marijuana, confezionate in involucri di cellophane e pronte per essere vendute. Inoltre, all’interno dell’ombrello del nigeriano, è stato trovato un ulteriore involucro di cellophane contenente una quantità più elevata della stessa sostanza. A quel punto i carabinieri hanno deciso di controllare anche l’appartamento dello spacciatore.

IN FUGA – In casa del nordafricano gli uomini della radiomobile hanno infatti trovato quattro grossi involucri di marijuana nascosti sotto al materasso. I militari hanno deciso di passare al setaccio anche la stanza del coinquilino, anche lui visto spesso in piazza IV Novembre e in quel momento non presente in casa. Sono stati quindi trovati, all’interno di una busta per la spesa, due grossi involucri contenenti un chilogrammo e mezzo di marijuana compressa, pronta per essere suddivisa in dosi minori. Il coinquilino, connazionale e coetaneo del pusher fermato in piazza, era però sparito, forse proprio vedendo che in casa stavano arrivando i carabinieri. I militari, sospettando che avesse cercato di fuggire in treno, hanno quindi allertato i colleghi di Venezia, che sono infatti riusciti a fermarlo alla stazione di Mestre. Entrambi gli stranieri sono ora nella casa circondariale di Venezia, come disposto dal pm di turno che ha richiesto e ottenuto la convalida dei provvedimenti restrittivi durante l’udienza che ha avuto luogo lunedì nelle aule del Tribunale di Mestre.

http://www.veneziatoday.it/cronaca/spaccio-droga-capolinea-autobus-san-dona-piave-piazza-iv-novembre.html