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Allarme rapine a Genova: anziano accerchiato e picchiato da nomadi ospitati dal Comune

Genova. Due rapine violente in poche ore.
La prima in pieno giorno a Caricamento, la seconda a Sampierdarena, di notte. In entrambi i casi le vittime sono state accerchiate e minacciate.

Ieri pomeriggio i Poliziotti di Quartiere sono stati inviati in Piazza Caricamento dove era stata segnalata la presenza di un gruppetto di nomadi che tentavano di borseggiare i passanti.
Sul posto gli agenti sono stati avvicinati da un 80enne italiano che ha riferito di essere stato accerchiato poco prima dal gruppetto di nomadi intenzionate a borseggiarlo. Non riuscendo nell’intento le ragazze gli avevano strappato con violenza la fede nuziale e lo avevano fatto cadere a terra. L’uomo, che ha riportato un’escoriazione sul dorso della mano, ha rifiutato le cure mediche.

Verso l’1 e 30 di notte invece in via della Cella, a Sampierdarena, un 58enne genovese ha chiamato la polizia dopo essere stato rapinato.
L’uomo ha riferito di essere stato avvicinato da quattro ragazzi presumibilmente sudamericani, tutti sui 20 anni, che gli avevano chiesto una sigaretta.
Alla risposta negativa, uno dei quattro aveva estratto un coltello intimandogli di consegnare tutti i soldi. La vittima non aveva potuto far altro che assecondare la “richiesta” del malvivente, consegnando circa 450 euro che custodiva nel portafogli e lo zaino con all’interno il telefono cellulare. I quattro si sono poi allontanati in direzione via Buranello abbandonando nei paraggi lo zaino contenente il telefono cellulare.

Sfigurata con l’acido: caccia a tre Albanesi

L’indagine sull’aggressione a Lucia Annibali, trentacinquenne avvocato pesarese, alla quale uno sconosciuto le ha deturpato il volto, gettandole addosso acido solforico, va avanti senza sosta. La procura è convinta delle proprie ragioni: Luca Varani, collega e coetaneo della vittima, sarebbe il mandante. Oggi, intanto, il gip ha stabilito che l’indagato resterà in carcere. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti sono a caccia dell’autore materiale dell’aggressione e dei suoi eventuali complici. Si continua a passare al setaccio ogni ipotesi, ma sembra sempre più prendere corpo la pista di tre albanesi.

LE MOTIVAZIONI DEL FERMO
Sostanzialmente tre le motivazioni alla base della decisione del gip, che ha convalidato il fermo per lesioni volontarie gravissime ai danni di Lucia Annibali e firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo quanto si apprende, sarebbero: le testimonianze dei vicini di casa della vittima, il pericolo di inquinamento delle prove e la possibilità che l’avvocato pesarese possa fuggire all’estero. Nelle circa venti pagine dell’ordinanza, il gip Lorena Mussoni ripercorre le risultanze dell’istruttoria e, a sostegno della negazione della libertà, fa anche un riferimento diretto alla ferita sul dorso della mano destra di Varani, oggetto ieri di incidente probatorio. Tutti «elementi di prova convergenti», come l’informativa del marzo scorso, raccolta dalla polizia, che riferiva di un professionista in procinto di preparare un agguato a una donna.

LA PISTA DEGLI INQUIRENTI
La pista al momento più accreditata parte da un cittadino albanese che, nelle scorse settimane, ad un controllo di polizia, ferì involontariamente un agente con dell’acido. Da qualche giorno, le condizioni del poliziotto sono peggiorate, tanto che l’albanese è stato inserito in una lista di ricercati. Al momento è irreperibile, così come altri due suoi connazionali, anche loro con ogni probabilità clandestini che, secondo gli investigatori, potrebbero avere un ruolo più diretto nell’aggressione della donna. Una terza persona, che al momento avrebbe invece solo un ruolo marginale nella vicenda è stata intanto ascoltata. Sarebbe un pescatore che però, all’ora dell’aggressione, avrebbe riferito di essere in mare aperto.

LA FERITA SULLA MANO
La prossima settimana, gli inquirenti avranno qualche informazione “tecnica” in più. I periti del pubblico ministero, che ieri hanno lavorato sulla ferita presente sul dorso della mano destra di Varani, potrebbero fornire le prime indicazioni per capire se si tratta di una ferita conseguente alla corrosione da acido o, come sostiene Varani, di una semplice scottatura dovuta a una caffettiera bollente. I carabinieri attendono poi dai medici del centro grandi ustionati dell’ospedale di Parma il permesso per poter parlare con Lucia Annibali.

http://www.lastampa.it/2013/04/20/italia/cronache/avvocatessa-aggredita-con-l-acido-tre-albanesi-nel-mirino-degli-inquirenti-KBg5jjUGBf4uxbcQ2Q6KeM/pagina.html

Sono risorse gli immigrati. Risorse per la delinquenza, manodopera low-cost per lavori sporchi.