Tag: preti

Scandalo Guardia Costiera: ne prendono 300 in acque libiche, ancora

Continua l’emergenza sbarchi nel canale di Sicilia: tre imbarcazioni in difficoltà sono state segnalate alla guardia costiera in acque libiche. Il primo barcone, con 102 immigrati, è stato soccorso da un mercantile che sta ora facendo rotta su Malta. Un altro barcone che imbarcava acqua, con 205 clandestini, è stato soccorso da un pattugliatore della guardia costiera, mentre una motovedetta sta raggiungendo una terza imbarcazione in difficoltà.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/articoli/1110077/immigrati-300-soccorsi-in-alto-mare.shtml

Ormai siamo alla farsa, abbiamo dei militari da operetta comandati da politici criminali al servizio di preti trafficanti residenti in Vaticano.

Buonismo patologico: senegalese inventa storie per avere soldi, preti ci cascano

Bergamo 12 giugno 2013 – La storiella, falsa, era sempre la stessa: «È morto mio fratello all’ospedale Niguarda di Milano e devo fare rimpatriare la sua salma, ma non ho i soldi necessari. Mi potete aiutare?». Così un senegalese ha ingannato diversi parroci della provincia: denunciato. Si tratta di un 32enne residente a Pradalunga ma domiciliato a Bergamo con precedenti. I carabinieri di Martinengo l’hanno denunciato a piede libero per furto, truffa e tentata truffa. Tutto è iniziato l’8 giugno quando il senegalese si è presentato al parroco di Zanica raccontando la storiella strappalacrime. Il parroco aveva creduto alla buona fede dell’extracomunitario e aveva raccolto circa 250 euro consegnandoglieli, ma dopo si era informato con i suoi referenti in Curia scoprendo che la storia era falsa e che il senegalese aveva tentato d’ingannare già diversi sindaci. Ecco perché la Curia ha inviato a tutti i parroci della provincia un’email di avvertimento.

Il senegalese martedì 11 giugno si è presentato nella parrocchia di Cividate, ma il parroco non c’era, così è stato ricevuto dalla perpetua. Quando quest’ultima si è assentata per un momento, l’extracomunitario si è impossessato di una busta con le offerte contenente 90 euro. Del furto la perpetua se n’è accorta dopo aver congedato il senegalese e avergli detto di ripassare alle 12,30, quando avrebbe potuto vedere il parroco. La perpetua ha raccontato quanto era successo al viceparroco che era al corrente dell’email di avvertimento della Curia, così, quando l’extracomunitatrio si è ripresentato, ad attenderlo c’erano i carabinieri di Martinengo che l’hanno denunciato sequestrandogli anche 225 euro. Da un primo controllo anche i parroci di Azzano, Strezzano e Grassobbio hanno dato soldi al senegalese.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/381840_devo_rimpatriare_fratello_morto_cos_truffata_parroci_della_provincia/

Ecco perché alcuni preti vogliono gli immigrati

Pistoia, 3 maggio 2013 – «MIO FIGLIO lo faceva per soldi. Non è un finocchio». Era almeno la seconda volta che Sergio Hening, padre di Lover Hening, il nomade sinti di Prato accusato di tentata estorsione nei confronti di don Mario, il parroco massacrato a Tizzana la sera del 28 dicembre scorso, pronunciava quel termine, e il giudice Luca Gaspari lo ha esortato a non usare più quella parola, ormai desueta per definire l’orientamento sessuale di una persona.

Sergio Hening, 51 anni, senza fissa dimora, era il principale teste a difesa dell’imputato, chiamato a deporre dall’avvocato di Lover, Francesco Mandarano del foro di Prato, la cui tesi difensiva inquadra il rapporto tra il ventiquattrenne e il parroco in un contesto sentimentale, dove non ci sarebbe quindi spazio, per la difesa, per le richieste estorsive, ma solo per litigi amorosi.

MA di sentimenti Sergio Hening ha parlato poco. Ecco alcuni brani della sua testimonianza.

«Mio figlio ha abitato nella canonica con il prete. Me lo diceva lui, a casa. Mi ha detto che il prete lo aiutava e che poi si era innamorato di lui, affezionato. Vivevano insieme. Gli haregalato un’auto da 5-6mila euro e una roulotte da 5-6mila euro. Tramite mio figlio ha aiutato anche me. Mi ha pagato l’assicurazione, mille euro, con un assegno. Io sono povero, faccio il ferro». Alla domanda del pm se avesse mai visto insieme suo figlio e il parroco, l’uomo ha risposto di no. Gli ha chiesto se il giovane era in difficoltà.

«Lavorava con il ferro con me. Il prete ci dava tutto quello che volevamoMio figlio si drogava. Andava con il prete per soldi, per gli spinelli. Tirava su di brutto. Il prete era affezionato a mio figlio, andava con lui a cena e al night». Il pm gli ha chiesto se li aveva visti andare insieme a cena. Ha risposto di no.

«Mi venivano a trovare ogni tanto. Il prete rimaneva in macchina e mio figlio mi chiedeva se avevo bisogno di soldi e lui me li dava. Un giorno si è rotto il motore di avviamento e mi ha dato i soldi ».

E ancora il pm: «Che si volevano bene, chi glielo ha detto?». «Mangiava e domiva dal prete… stava con lui, dormivano insieme». E’ stata la risposta.

IL PM ha chiesto a Sergio Hening se il giovane gli avesse parlato di problemi tra lui e il prete. La risposta è stata «no».

Quindi l’uomo ha parlato, nel dettaglio, dei soldi che il prete (Hening padre non ha mai chiamato don Mario per nome), aveva dato loro.

«Trecento, quattrocento, cinquecento euro ogni tre-quattro giorni. Io gli ho chiesto se mi poteva pagare l’assicurazione e siamo andati tutti e tre all’assicurazione, in agenzia. E quando avevo bisogno dicevo a mio figlio: senti il prete».

POI è stata chiamata a testimoniare la ex moglie di Sergio Hening, Isabella Innocenti, 50 anni, di San Giusto. L’avvocato le ha chiesto se era a conoscenza dei rapporti tra Lover e il parroco. Lei ha detto che aveva saputo la notizia dai giornali, dopo l’arresto del giovane.

Per ultimo, in aula, il fratello minorenne di Lover, Leon, anche lui residente a Prato. Ha detto in aula che, per quello che ne sapeva, Lover viveva con la zia.

Si riprende a metà giugno con le richieste del pubblico ministero Giuseppe Grieco.

http://www.lanazione.it/pistoia/cronaca/2013/05/03/882596-omicidio-don-mario-tizzana-Hening-nomade-ricatta.shtml