Tag: storia

Picchia selvaggiamente la moglie e il figlio: arrestato marocchino

Picchia selvaggiamente la moglie e il figlio: arrestato
MilanoToday
Fa arrestare il padre che stava picchiando la madre: è successo sabato in Barona, in via don Primo Mazzolari, intorno all’una e venti del pomeriggio. Una storia di violenza domestica continua. “Artefice” B.H., marocchino di 43 anni con vari precedenti,  

Pesta moglie e terrorizza il suocero: è un 27enne albanese

 


 

Maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona a scopo di rapina ed estorsione: con queste accuse i carabinieri hanno arrestato un albanese di 27 anni a Viareggio per una vicenda di cui l’Arma è venuta a conoscenza, quando circa un mese fa una giovane donna si è presentata in caserma disperandosi e cercando aiuto. La donna ha raccontato una storia di violenze fisiche e psicologiche che dura dal 2011 quando, con l’albanese arrestato, è iniziato un rapporto di convivenza culminato in un matrimonio e nella nascita di un bambino.

Un periodo in cui sono proseguite angherie, vessazioni e aggressioni fisiche che la donna taceva anche al pronto soccorso, dove si recava a curarsi le ferite inferte dal marito, temendo che l’uomo attuasse le minacce di fare del male ai suoi genitori. Anche l’imposizione di un regime di vita rigido nei comportamenti e nell’abbigliamento fa parte delle vessazioni imposte alla donna dall’arrestato.

Dopo la denuncia alla stazione di Viareggio, i carabinieri hanno messo sotto protezione la donna raccogliendo riscontri al suo racconto. In questo periodo l’albanese ha compiuto un altro reato: è andato ad aspettare il suocero dove lavora, lo ha costretto a salire in auto e lo ha portato sul Monte Pitoro, presso Massarosa (Lucca), dove lo avrebbe minacciato di morte, dicendogli che se la figlia non avesse ritirato la denuncia e non gli fossero stati dati dei soldi, avrebbe ammazzato tutti i suoi familiari. Il suocero è rimasto lì, terrorizzato, e il giorno dopo è andato dai carabinieri a denunciare questo fatto. I carabinieri hanno rintracciato l’albanese e fatto scattare un fermo di polizia per interrompere violenze e minacce. Ora l’albanese è nel carcere di Lucca.

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Immigrato picchia la moglie e lei fugge con le due figlie


Modenaonline

MIRANDOLA (Modena) – Violenze insostenibili, tanto da essere costretta alla fuga. Una donna di origine marocchina è fuggita dal marito portando con sé le due figlie di 3 anni e 9 mesi. Un gesto di disperazione dopo le continue violenze psico-fisiche. La straniera, B. N., si è messa alla guida dell’auto di famiglia facendo perdere le sue tracce. Martedì il marito, H. M., ha contattato la polizia denunciando la moglie per aver sottratto le figlie. Sono bastati alcuni accertamenti degli agenti per capire che lo scenario era molto diverso e ancor più preoccupante. La polizia ha scoperto che la donna era fuggita dopo una violenta lite famigliare sfociata in un’aggressione fisica. La violenza del marito avrebbe infatti sconvolto a tal punto la donna da fuggire, cercando di proteggere anche le due figlie

Dopo le ricerche attivate dalla polizia la donna e le due bambine sono state trovate a Ravenna in buono stato di salute. La vittima ha confermato agli agenti le violenze subite. Madre e figlie sono state indirizzate, per l’assistenza, ai settori specializzati della rete provinciale di contrasto alla violenza sulle donne e famigliare. A spese nostre.
Il marito non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità, ritirando la denuncia nei confronti della moglie. Per evitare nuove violenze l’uomo è stato diffidato per evitare nuove aggressioni.

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Un baule di droga in macchina: arrestato immigrato 25enne – BresciaToday

Un baule di droga in macchina: arrestato immigrato 25enne
BresciaToday
Una macchina di buon livello, lasciata parcheggiata sempre nello stesso posto, a San Polo in Via Raffaello, e che più che come automezzo fungeva da deposito. Arrestato ieri un marocchino di soli 25 anni, protagonista dell'ennesima storia di droga della 

Roma: stuprata da tre immigrati

Roma 16/07/2013 – Ha fermato una volante e ha raccontato di essere stata violentata da tre immigrati. Questi i dettagli della storia fornita ai poliziotti del commissariato di Spinaceto trovati in via degli Eroi di Cefalonia. Lei, prostituta 21enne romena, si trovava in strada intorno alle 3 di questa notte quando un giovane russo si è fermato con l’auto per contrattare una prestazione.

Salita in macchina l’uomo l’avrebbe portata in un luogo appartato e l’avrebbe bendata con la scusa di un gioco erotico. Subito dopo, con la ragazza bendata e in macchina, gli altri due russi sarebbero usciti dal bagagliaio e tutti e tre avrebbero abusato sessualmente della 21enne. A quanto si apprende la ragazza non avrebbe subito lesioni fisiche ma per precauzione è stata portata al Sant’Eugenio dove è stata sottoposta ad ulteriori accertamenti per verificare la violenza.

http://www.romatoday.it/cronaca/stupro-spinaceto-16-luglio-2013.html

 

 

 

Roma: zingare predano turisti ai Fori Imperiali

Ecco il momento in cui la zingara rovista nel borsello del turista mentre quest'ultimo è distratto a far foto con un tablet...

Ecco il momento in cui la zingara rovista nel borsello del turista mentre quest’ultimo è distratto a far foto con un tablet...

PINOscippoforiA2Il Colosseo e i Fori Imperiali sono un patrimonio archeologico che – fuor di retorica – nessun’altra città sulla faccia del pianeta può vantare e appunto da tutto il mondo ogni anno milioni di turisti arrivano a Roma per visitarli immergendosi in una storia lunga oltre venti secoli. Troppo spesso però la loro esperienza è rovinata dai borseggiatori che infestano la zona.Specialmente per chi arriva dall’estero, subire il furto dei documenti, del denaro o delle carte di credito, equivale automaticamente a compromettere la vacanza irrimediabilmente. Una vera piaga che andrebbe sanata, rappresentando per la città un danno di immagine (e quindi economico) esorbitante: coloro che serbano ricordi del genere difficilmente sono propensi a tornare e probabilmente sconsiglieranno un soggiorno nella Città Eterna ai propri conoscenti o sui siti specializzati in resoconti di viaggio.

Un esempio di quanto accade quotidianamente è la sequenza fotografica scattata nei giorni scorsi da uno dei tanti visitatori dell’area e che ritrae due borseggiatrici intente a derubare un turista tutto preso dal proprio tablet: indossando abiti casual per non dare nell’occhio, una gli svuota il borsello mentre l’altra tiene d’occhio la situazione.

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L’autore degli scatti aveva però nel frattempo avvisato i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, ai quali ha mostrato le immagini (i vantaggi della fotografia digitale!). I militari hanno immediatamente fermato le due delinquenti – risultate due zingare minorenni provenienti dal campo di Tor San Lorenzo – trovandole in possesso di qualcosa come 2.400 euro e 1.400 dollari americani (oltre ad altra valuta estera).

C’è poco da stare allegri, però: la più grande, diciassettenne in stato di gravidanza, è stata solo denunciata a piede libero. Per l’altra addirittura nemmeno si è potuto procedere penalmente perché troppo giovane per essere imputabile ed è quindi stata portata dai genitori (ossia da chi si presume la manda in giro a delinquere). Chiedendosi dove siano nel frattempo quei servizi sociali così solerti in altri casi a togliere l’affido di minori, non resta che continuare a tenere gli occhi aperti e le mani ben ferme sul portafogli.

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Idraulico albanese arrestato a Melzo Violentava la figlia di 17 anni – Mediterranews


Mediterranews

Idraulico albanese arrestato a Melzo Violentava la figlia di 17 anni
Mediterranews
Un idraulico albanese di 41 anni e' stato arrestato dai carabinieri a Melzo (Milano) per aver abusato in piu' occasioni della figlia di 17 anni. La ragazza ha raccontato la sua storia ai militari grazie all'intervento dello zio materno con cui e
Abusava della figlia 17enne, arrestato operaioRaiNews24
Minorenne violentata dal padre, salva grazie a FacebookInformazione libera net1news
Violentata dal padre Salva grazie all'Sos lanciato su Facebookil Giornale
ANSA.it
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Coppie miste: cubano aggredisce la ex e suo padre

Non accetta la fine della storia d’amore con una 38enne di Magliano di Tenna, si presenta nell’abitazione del padre della donna e aggredisce entrambi.
Con l’accusa di lesioni lievi e atti persecutori ai danni dell’ex fidanzata i carabinieri arrestano un 47enne cubano residente a Pollenza.
L’uomo, secondo quanto ricostruito dai militari, non accettando la decisione della donna di porre fine alla loro relazione, si sarebbe presentato a casa del padre di lei ed avrebbe aggredito prima verbalmente e poi fisicamente sia la 38enne che il padre. Per questo il cubano dovrà ora rispondere anche del reato di violazione di domicilio.

http://www.viverefermo.it/index.php?page=articolo&articolo_id=407391

Condannata gang di nigeriani: costringevano malata di cancro a prostituirsi, è morta

TERAMO. Lilian, 23 anni, costretta alla strada con un linfoma all’ultimo stadio e catapultata sul palcoscenico della cronaca. Un momento prima nome anonimo e silenzioso, un momento dopo vittima di una storia che incrocia l’abisso dei marciapiedi e, in tempi di escort ed olgettine, obbliga a vedere l’inferno della tratta delle nigeriane. Nel giorno in cui una Corte d’assise condanna a 45 anni di carcere cinque nigeriani per tratta e morte come conseguenza di altro reato perchè, sostiene l’accusa, le avrebbero impedito di curarsi, in aula per Lilian non c’è nessuno. La madre avrebbe voluto, ma la Nigeria non è dietro l’angolo e i soldi non sono per tutti. Parte civile per questa ragazza di 23 anni è l’associazione On The Road. I volontari l’hanno raccolta per strada, l’hanno vista morire. «Non ha avuto giustizia da vita, l’ha avuta da morta» dice il pm David Mancini, magistrato della procura distrettuale antimafia dell’Aquila. Ha firmato decine di inchieste sulla riduzione in stato di schiavitù, conosce bene il fenomeno della tratta e sa quanto alimenti un mercato illegale che nel volume d’affari è dietro solo al traffico di stupefacenti e di armi. Un mercato in continua evoluzione. Un business ignobile quanto diffuso favorito dalla miseria, dalla fame, dalla povertà e dall’ignoranza di chi non sa neanche di essere una vittima, di chi è sicura che si può far male con i riti woodoo . Un business che non conosce crisi e che, giorno dopo giorno, incrementa il suo fatturatoperchè i clienti ci sono sempre. Uno scenario su cui si staglia la storia di Lilian, raccolta sulla Bonifica dagli operatori dell’associazione On The Road con un linfoma all’ultimo stadio, morta nel 2011 all’ospedale di Pescara. Il suo testamento, quello di una ragazza che era stata una miss, è un’intervista, agli atti del processo, fatta tre mesi prima di morire in un documentario girato dal regista Giuseppe Laganà. Lilian, come molte altre ragazze sue connazionali, era stata comprata dai suoi aguzzini che l’avevano fatta arrivare in Italia dalla Nigeria. Era stata a Milano, a Crema e poi, dopo un aborto illegale che le aveva provocato emorragie continue, era arrivata in Val Vibrata, chiusa, dice l’accusa, in casa di quelli che sono finiti a processo. Di quelli che, ripete Mancini, non l’hanno aiutata. Sono stati condannati per morte come conseguenza di altro reato, oltre che di riduzione in schiavitù e favoreggiamento della prostituzione. Per Victoria Ofiebe la sentenza più pesante: 15 anni e 6 mesi. Per l’accusa è lei che l’avrebbe ospitata. Evans Aimerohe è stato condannato a 12 anni, mentre Rose Mary Damisah a 9 anni. Per tutti la sospensione della potestà genitoriale. Quattro anni ciascuno a Edith Aiyuduebie e Evans Aiwekhoe. Assolto il tassista Gino Schiavoni, unico teramano del gruppo, accusato di favoreggiamento per aver portato alcune ragazze sulla Bonifica. Il collegio difensivo (composto dagli avvocatiFelice Franchi, Maria Chiaria Bianchi, Francesco Silvestri, Odette Frattarelli e Umberto Gramenzi),in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza annuncia ricorso in appello.

I giudici della Corte d’Assise (presidente Roberto Veneziano, a latere Carlo Saverio Ferraro) hanno riconosciuto una provvisionale di 15mila mira all’associazione On The Road.

«La scienza ci dice che se fosse stata curata», ha detto in aula il consulente medico del pm, «avrebbe avuto una buona probabilità di sopravvivenza». Ma la vita, anche e soprattutto quei pezzi di vita che finiscono nei processi, è molto più complicata della scienza. La vita non è ordinata e non risponde alla nostre regole. Nella vita ci sono i colpi di fortuna e le disgrazie: si vince al Superenalotto e si muore a 23 anni perchè sei nigeriana, fai la prostituta e se sei malata non ti fanno curare perchè devi lavorare sulla strada per guadagnare i soldi da dare a chi ti tiene in ostaggio. Tutto il resto sono solo vuote parole.

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2013/04/16/news/fatta-prostituire-col-cancro-cinque-condanne-a-teramo-per-la-vicenda-del-film-schiavi-1.6894290

Indiano assale agenti con siringa usata

Cison di Valmarino, drogato suona ai carabinieri e li aggredisce
Imbottito di droga ha dato all’assalto alla caserma dei carabinieri armato di una siringa usata. Un indiano di 22 anni, residente a Revine Lago, è il protagonista di questa incredibile storia.
E’ accaduto giovedì a Cison di Valmarino. I militari hanno visto suonare alla loro porta il giovane, cheha subito tentato di colpire il carabiniere di guardia.
Per disarmarlo è stato necessario l’intervento dei colleghi. L’indiano è stato arrestato e denunciato per resistenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale. Secondo gli esami dei medici il giovane aveva appena assunto droga e con la siringa ancora sporca di sangue aveva tentato l’aggressione

http://www.trevisotoday.it/cronaca/drogato-aggredisce-carabinieri-cison-di-valmarino.html