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Progettava attentati a Milano: 5 anni al “nuovo italiano”

È stato condannato a 5 anni e quattro mesi di reclusione Mohamed Jarmoune, il ventiduenne di Niardo che progettava un attentato contro la sinagoga di Milano.
Il pm Antonio Chiappani aveva chiesto per lui 4 anni ma il tribunale ha emesso una sentenza più pesante. Il ragazzo, che non frequentava gruppi noti, è stato individuato attraverso una indagine su internet dalla Digos di Brescia: in particolare erano state individuate sul suo computer immagini dell’obiettivo e anche contatti su facebook inneggianti alla jihad e alla lotta agli ebrei.

http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/valcamonica/niardo-5-anni-al-22enne-che-progettava-attentati-1.1667674

Quanto è vergognoso che chi progettava attentati contro degli innocenti, abbia ricevuta la stessa condanna di chi scriveva le proprie idee sul web solo perché, quelle idee, non piacevano a chi comanda?

Alle baby-gang, il Pd vuole svendere la cittadinanza

 Mohamed Jarmoune e altri “nuovi italiani”

E Milano «perdona» chi picchia le donne – il Giornale


il Giornale

E Milano «perdona» chi picchia le donne
il Giornale
Milano – Le donne, quelle picchiate, violentate, perseguitate, sono da tempo sulla bocca di tutti. Bene, si dirà. Quando però chiedono giustizia, i conti non tornano. A Milano meno che altrove. Qui più della metà delle denunce che arrivano sul tavolo

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Colpisce 5 persone a picconate: un … – La Repubblica


La Stampa

Colpisce 5 persone a picconate: un …
La Repubblica
Un uomo che non doveva essere lì, ma a casa sua, a dormire, e un altro che non doveva essere in Italia, ma nel suo Paese, il Ghana, ma che qui era rimasto per quelle contraddizioni legislative che regolano la vita dei migranti. E' tra le righe di una
Raid a picconate, morto anche il 21enneLa Stampa
Kabobo sta cominciando a parlareCorriere della Sera
uccide un uomo e ferisce 4 personeIl Messaggero
Cinque Quotidiano –swissinfo.ch
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Perugia: scontri tra bande di “nuovi italiani”, anziani terrorizzati

Inserisci Titolo: Perugia, trenta ragazzini si sfidano Inserisci Link e Articolo: Perugia, trenta ragazzini si sfidano con le spranghe per gelosia

PERUGIA – «Correte, si stanno affrontando una trentina di ragazzi. Sta scoppiando una rissa». L’allarme è arrivato a polizia e carabinieri ieri sera qualche minuto prima delle sette. La gente ha chiamato, allarmata, da Castel del Piano. E tra quelle chiamate c’era anche quella del titolare di un bar che si è visto la scena da dietro al bancone. Poche minuti di tensione, ma che sono bastati per disegnare la scena della paura. Le forze dell’ordine sono arrivate utilizzando lampeggianti e sirene. C’è chi è fuggito, chi ha fatto finta di nulla. E chi è rimasto a presidiare il territorio come un vero boss. I controlli di squadra volante e reparto prevenzione crimine della polizia hanno permesso di individuare tre ragazzi di origine albanese. Sono tutti minorenni, stavano su una panchina e avevano addosso le armi per la battaglia: coltelli, tirapugni e una spranga di ferro. Quando la polizia li ha controllati non hanno fatto una piega. I poliziotti li hanno messi in auto, li hanno portati in questura e li hanno denunciati per il possesso di oggetti atti a offendere. A fine serata li hanno riconsegnati alle famiglie. Hanno tra i 16 e i 17 anni e da tempo, ormai vivono in Italia. Praticamente ci sono nati, ma questo non li rende Italiani. La polizia andrà oltre alla denuncia. Gli agenti, infatti, stanno indagando per capire i motivi che hanno portato trenta minorenni sul filo della resa dei conti in un parcheggio di periferia. Al fondo potrebbe esserci una storia di gelosia, per una ragazza contesa tra uno dei tre albanesi e lo spasimante che si è portato dietro un gruppo di amici.

Le bande di immigrati si sfidano. Gli anziani finiscono nel mirino. L’ultima storia la racconta Francesco S. In una lettera (inviata anche al sindaco Boccali e alla procura della Repubblica) arrivata in redazione che dà il polso della tensione che si vive in città. L’interlocutore del cittadino preoccupato è il sindaco: «Seguo con apprensione gli accadimenti della nostra sempre più abbandonata città che non riesce a trovare le misure per contenere la delinquenza. Torno nuovamente sull’argomento per sottolineare che bisogna mettere fine a questa insicurezza che i cittadini vivono quotidianamente e lo dico perché proprio questa mattina ho vissuto due momenti che confermano lo stato di pericolo che i perugini più indifesi subiscono costantemente. Il primo riguarda la mia persona (70 anni) che è stata minacciata con il segno del taglio della gola per ben due volte da un venditore di colore al quale avevo rifiutato l’acquisto della merce che mi proponeva o in alternativa un’offerta in denaro. Il secondo riguarda la forzatura della porta dell’abitazione di mia figlia, posto sullo stesso pianerottolo dove ho il mio appartamento, da dove sono stati asportati soldi e oggetti in oro e argento…». La lettera chiude chiedendo più controlli e meno parole. Intanto, l’altra notte, due persone sono finite in ospedale dopo due distinti lite in pieno centro. Una ragazza si è ritrovata con un braccio rotto.

http://www.ilmessaggero.it/umbria/perugia_bande_rissa/notizie/272532.shtml

Lecce, estorsore nigeriano terrorizzava automobiliste al semaforo

LECCE, 09/04/2013 – A qualche centinaio di metri dalla sede della questura di viale Otranto, dove si trova proprio l’ufficio immigrazione, angolo viale Gallipoli, sotto il semaforo in corrispondenza del bar “Euclide”,  tal Moritz Ifeanyi Ehiejilikwe, nigeriano di 25 anni, arrestato ieri sera dagli agenti delle volanti per tentata estorsione e violenza privata, era solito pretendere denaro agli automobilisti che si fermavano in attesa del “verde”.

Richieste seguite con tanto di minacce se chi si fosse trovato al volante avrebbe rifiutato di aprire il finestrino dell’auto per porgergli monete. Atteggiamento che il nigeriano avrebbe avuto, intorno alle 19, nei confronti di una donna, la quale ha poi telefonato al 113 sostenendo di essere stata minacciata da un cittadino di colore che pretendeva del denaro. Sul posto è giunta una pattuglia della polizia e lì la vittima ha riferito agli agenti che il 25enne nel frattempo si era allontanato per dirigersi nei vicoli del centro storico e, più precisamente, per via Carlo Russi. Rintracciato, è stato bloccato dopo un breve inseguimento.

La vittima ha denunciato più nel dettaglio alla polizia che il nigeriano le avrebbe chiesto insistentemente denaro, bussando  al finestrino, e dopo aver avvicinato il viso la minacciava dicendole di non passare più da quelle parti, altrimenti sapeva lui cosa le avrebbe fatto. Il ragazzo avrebbe poi continuando a pronunciare frasi offensive e minacciose nei confronti della donna, ponendosi davanti all’auto e, nonostante il semaforo ormai era passato a verde, avrebbe impedito alla malcapitata di proseguire la marcia. E così la donna ha pensato bene di comporre sulla tastiera del suo telefonino il 113. Il nigeriano avrebbe continuato perfino a colpire l’auto con calci e pugni. Ma vi sarebbe stato un altro procedente.

La donna, già durante la mattina di ieri, mentre era ferma allo stesso sarebbe stata  aggredita verbalmente dal 25enne per aver suonato il clacson, affinché l’auto che la precedeva riprendesse la marcia proprio mentre lui era in attesa di ricevere del denaro. A seguito di perquisizione personale, gli agenti hanno trovato in tasca dell’arrestato 57 euro, denaro che con tutta probabilità era riuscito a racimolare sotto il semaforo agli automobilisti.

http://www.lecceprima.it/cronaca/lecce-arresto-tentata-estorsione.html

 

 

Zingari: nel camper rolex, collane, gioielli e abbigliamento

 

Modena  –  Squadra mobile e volante avevano circondato il campeggio a nord della città da alcuni minuti. Quando la banda si è riunita, intorno alle 19 e 30 di mercoledì, il blitz ha preso il via. Subito identificati in quattro. Altri due uomini sono riusciti a fuggire a piedi, poi acciuffati dagli agenti poche ore dopo. Nomadi provenienti da Liguria e Piemonte, italiani da diverse generazioni. A loro disposizione tre camper, una Subaru Impreza e una Volvo. Le due auto erano munite di un sofisticato sistema che sovrapponeva targhe clonate da altre vetture dello stesso modello a quelle originali. Gli agenti hanno subito controllato i camper, uno di questi era completamente ‘saturo’ di refurtiva. Dentro c’era davvero di tutto. Orologi Rolex da migliaia e migliaia di euro, collane e bracciali in oro, 800 capi d’abbigliamento e addirittura una piccola botte per l’aceto. In poche parole il riassunto più efficace di furti in appartamenti e negozi. Poco dopo la polizia ha trovato tutto l’armamentario necessario. Anche in questo caso, in grande abbondanza: piede di porco, accette, falso tesserino delle Poste Italiane, flessibile e un particolare arnese in acciaio ‘brevettato’ dal gruppo per spaccare in un attimo i grossi lucchetti che si trovano nelle serrande dei negozi (foto a destra).

 

SEI (due donne), età comprese tra i 20 e i 40 anni, sono stati tutti denunciati a piede libero, ma è presumibile che presto possano scattare delle misure cautelari nei loro confronti, appena si riuscirà a collegare la refurtiva ai colpi. Nella memoria dei loro navigatori ci sono varie tappe: a Modena, Ferrara e Bologna. Insieme alle denunce è stato anche firmato un foglio di via obbligatorio dal questore: non potranno più tornare per un bel po’ di tempo nella nostra provincia, mentre le loro identità sono state diramate a tutte le questure. Le indagini che hanno portato alla scoperta della banda, condotte dalla squadra mobile di Amedeo Pazzanese, rientrano nel capitolo del contrasto ai reati predatori che con la crisi sono diventati una delle principali piaghe. Si è arrivati a loro proprio dall’anomalo meccanismo che permetteva di sovrapporre le targhe nella Volvo, scoperta fatta dagli agenti in una carrozzeria in città (completamente estranea ai fatti). La polizia ha così cominciato a indagare. «Ora — spiega Pazzanese — dobbiamo capire da dove provenga la refurtiva, se era la prima volta che transitavano per Modena o meno». A una prima analisi si tratta di pendolari del furto. Soste a breve termine in città diverse da quelle di provenienza, mai in albergo o dove si possono lasciare troppe tracce.

 

LA POLIZIA ha rinvenuto un computer griffato Ferrari il cui furto è stato denunciato proprio ieri mattina da un cittadino residente a Ferrara, questo avvalla l’ipotesi che si fossero stanziati a Modena ma che poi colpissero anche in altre province. Inoltre si dovrà stabilire se possano essere ritenuti responsabili di truffe ai danni di anziani (vista la presenza del finto tesserino). Erano anche muniti di radio scanner per intercettare le comunicazioni sulle frequenze di polizia e di un particolare reagente che serve per riconoscere gli oggetti in oro.

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2013/04/06/869515-denunciata-banda-furti.shtml

Milano: scontri tra immigrati ubriachi in via Padova, si affrontano armati di bottiglie rotte

Armati di cocci di bottiglie, coltelli, cinte e mazze, 8 immigrati tra i 20 e i 40 anni – secondo il racconto di un testimone – hanno cominciato ad aggredirsi in mezzo alla strada, non lontano dall’angolo con via Angelo Mosso.

Il testimone, un italiano di 45 anni, prima di chiamare i carabinieri e il 118, ha cercato di sedare la rissa senza successo. Molti dei protagonisti fanno in tempo a dileguarsi prima dell’arrivo delle gazzelle.

Boldrini: "gli immigrati sono risorse"


Gli uomini dell’arma trovano ancora tre litiganti intenti a malmenare un quarto individuo. Bloccati, i quattro, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati per rissa. Quello che ha avuto la peggio è un marocchino di 32 anni, per lui ferite da taglio e contusioni diffuse. E’ stato trasportato al San Raffale. Gli altri tre, sono un connazionale dell’aggredito e due egiziani. Anche per due di loro è stato necessario il trasferimento in ospedale per diversi tagli alle mani.

Mega-rissa in via Padova, si affrontano armati di bottiglie rotte

Fanno rapina e lasciano scritta: “Italiani di merda”

 

Montecosaro (Macerata) – Un furto con spaccata nella zona commerciale di Montecosaro scalo è stato sventato questa notte dai carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, che hanno arrestato in flagranza di reato quattro giovani romeni.

 

Avevano appena derubato un circolo dedicato ai cinofili, sempre a Montecosaro scalo, dove si erano impossessati di diversi capi di abbigliamento. Hanno imbrattato il tendone con spray indelebile lasciando scritte e disegni volgari e razzisti (“Italiani di m…”). Con quei maglioni, quelle felpe e giubbetti rubati si stavano vestendo per non farsi riconoscere dalle riprese delle telecamere di sicurezza del centro commerciale.

 

Disponevano di un furgone Fiat, rubato due giorni prima nel Teramano, che avevano piazzato proprio davanti al negozio outlet di un’importante griffe di calzature da donna, oltre a diverse attività commerciali di ristorazione e bar. I militari del Nucleo Operativo, intervenuti sul territorio appena dopo il furto con danneggiamento del circolo, hanno subito individuato il furgone rubato.

 

Una task force di carabinieri è accorsa immediatamente da Civitanova Marche e dalle dipendenti stazioni carabinieri di Civitanova Alta, Montecosaro e Porto Recanati, coordinata dalla centrale operativa della Compagnia di via Carnia. Li hanno bloccati mentre stavano per effettuare la spaccata. Erano camuffati da cappucci e sciarpe al volto, guanti alle mani, mentre ai piedi avevano tolto le calzature posizionandosi calzettoni spessi rivestiti da sacchetti di cellophane e stoffa. Tutto per non lasciare tracce.

 

L’intervento dei carabinieri civitanovesi li ha bloccati sul furgone. Non si sono arresi subito; hanno spintonato un paio di carabinieri a cui hanno procurato ferite guaribili per una decina di giorni. Uno dei ladri ha fatto un balzo felino, buttandosi e gattonando sotto i mezzi in sosta nell’estremo tentativo di sgusciare all’arresto. Ma le tre pattuglie hanno evitato che qualcuno di loro riuscisse a scappare, chiudendo il cerchio e traendo i quattro in arresto per concorso nella continuazione del furto aggravato, ma anche nel possesso di armi improprie ed arnesi da scasso, oltre alla ricettazione del veicolo rubato.

 

Un furto a quel negozio di calzature avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro di bottino.
Per uno di loro, giovanissimo romeno di 19 anni, il sistema Afis di esame delle impronte digitali ha permesso di identificarlo quale ricercato perché raggiunto da provvedimenti cautelari spiccati dalla magistratura di Asti e da quella dei minori di Torino, sempre per delitti contro il patrimonio, ma anche in materia di stupefacenti.

 

I 4 romeni sono stati tutti associati alla casa circondariale di Ancona a disposizione della Procura di Macerata, per la convalida. L’offensiva dei carabinieri del Comando Provinciale di Macerata allo sciame di furti che ha colpito il territorio sta consentendo di arrestare, in questi ultimi mesi, numerosi autori in flagranza.

 

A Capodanno era stato arrestato, sempre dai carabinieri di Civitanova, un albanese per furto in flagranza alla bocciofila di Porto Potenza, mentre un mese fa, con la collaborazione del Reparto Operativo di Macerata, erano stati fermati, a Civitanova, 4 pericolosi albanesi dediti a furti e rapine in villa. Anche in quella circostanza uno dei quattro fermati aveva tentato una rocambolesca fuga e si era, analogamente, buttato sotto le auto in sosta nell’estremo tentativo di sfuggire alla cattura.

Essenziale, anche in questa circostanza, l’attenzione del cittadino che chiama al 112 e segnala rumori, anomalie, mezzi sospetti. La centrale operativa della Caserma Piermanni di Civitanova, proprio grazie alle chiamate giunte sul 112, può far scattare importanti operazioni di servizio, come l’odierna, aiutando concretamente i cittadini a difendersi dagli autori dei furti.

http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/provincia/2013/01/25/835825-sventato-furto-outlet-montecosaro.shtml

SICUREZZA, SANTORI: “PIU’ CONTROLLI IN AREE A RISCHIO … – informazione.it (Comunicati Stampa)

SICUREZZA, SANTORI: “PIU' CONTROLLI IN AREE A RISCHIO
informazione.it (Comunicati Stampa)
E' necessario però aumentare i controlli nelle aree a rischio, in quelle zone, cioè, dove la presenza di depositi di rottami e di insediamenti di nomadi, attraggono il commercio illegale, e in special quello del rame”. Lo dichiara in una nota il

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Sanremo: arrestato dalla Polizia lo scippatore seriale ricercato da … – Sanremonews


Sanremonews

Sanremo: arrestato dalla Polizia lo scippatore seriale ricercato da
Sanremonews
Già arrestato dalla Polizia quattro anni fa quando era minorenne, aveva dato agli agenti come proprie generalità quelle del noto cantante algerino Jamel Debouz e, con questo nome, aveva subito una condanna dalla corte di appello di Genova nel febbraio