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Sciacallaggio “migrante”: ruba borsa a donna coinvolta in incidente

Bergamo 24 magg 2013 – Aveva rubato la borsa dall’auto di una signora approfittando del fatto che la donna fosse impegnata a fornire le proprie generalità perché rimasta coinvolta in un incidente. Ma quell’uomo con borsetta non è passato inosservato a una pattuglia di vigili. Gli agenti della polizia locale, durante i servizi di presidio del territorio nei pressi della stazione Autolinee, hanno fermato in via Bono l’immigrato che, con fare agitato e sospetto, girava con una borsa da donna griffata. Alla vista degli agenti ha tentato di darsi alla fuga, ma è stato acciuffato. Trent’anni, libico e senza fissa dimora, aveva visto il veicolo coinvolto in un incidente e lasciato aperto dalla conducente.

La vittima del furto stava fornendo i suoi dati per i rilievi all’unità incidenti della polizia locale. Il libico, approfittando dello stato confusionale della donna e della sua momentanea assenza, si era impossessato di un ingente bottino, consistente in tre portafogli di marca, occhiali griffati, libretti d’assegni, passaporti e carte di identità, carte di credito e bracciali in oro. Fermato dagli agenti, l’immigrato, privo di documenti, è stato accompagnato in Questura per le pratiche di identificazione e fotosegnalamento. Alla fine, sentita la Procura della Repubblica, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà per il reato di furto aggravato: la refurtiva è immediatamente riconsegnata alla proprietaria.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/378120_donna_coinvolta_in_un_incidente_libico_ne_approfitta_via_la_borsa/

Zingari: nel camper rolex, collane, gioielli e abbigliamento

 

Modena  –  Squadra mobile e volante avevano circondato il campeggio a nord della città da alcuni minuti. Quando la banda si è riunita, intorno alle 19 e 30 di mercoledì, il blitz ha preso il via. Subito identificati in quattro. Altri due uomini sono riusciti a fuggire a piedi, poi acciuffati dagli agenti poche ore dopo. Nomadi provenienti da Liguria e Piemonte, italiani da diverse generazioni. A loro disposizione tre camper, una Subaru Impreza e una Volvo. Le due auto erano munite di un sofisticato sistema che sovrapponeva targhe clonate da altre vetture dello stesso modello a quelle originali. Gli agenti hanno subito controllato i camper, uno di questi era completamente ‘saturo’ di refurtiva. Dentro c’era davvero di tutto. Orologi Rolex da migliaia e migliaia di euro, collane e bracciali in oro, 800 capi d’abbigliamento e addirittura una piccola botte per l’aceto. In poche parole il riassunto più efficace di furti in appartamenti e negozi. Poco dopo la polizia ha trovato tutto l’armamentario necessario. Anche in questo caso, in grande abbondanza: piede di porco, accette, falso tesserino delle Poste Italiane, flessibile e un particolare arnese in acciaio ‘brevettato’ dal gruppo per spaccare in un attimo i grossi lucchetti che si trovano nelle serrande dei negozi (foto a destra).

 

SEI (due donne), età comprese tra i 20 e i 40 anni, sono stati tutti denunciati a piede libero, ma è presumibile che presto possano scattare delle misure cautelari nei loro confronti, appena si riuscirà a collegare la refurtiva ai colpi. Nella memoria dei loro navigatori ci sono varie tappe: a Modena, Ferrara e Bologna. Insieme alle denunce è stato anche firmato un foglio di via obbligatorio dal questore: non potranno più tornare per un bel po’ di tempo nella nostra provincia, mentre le loro identità sono state diramate a tutte le questure. Le indagini che hanno portato alla scoperta della banda, condotte dalla squadra mobile di Amedeo Pazzanese, rientrano nel capitolo del contrasto ai reati predatori che con la crisi sono diventati una delle principali piaghe. Si è arrivati a loro proprio dall’anomalo meccanismo che permetteva di sovrapporre le targhe nella Volvo, scoperta fatta dagli agenti in una carrozzeria in città (completamente estranea ai fatti). La polizia ha così cominciato a indagare. «Ora — spiega Pazzanese — dobbiamo capire da dove provenga la refurtiva, se era la prima volta che transitavano per Modena o meno». A una prima analisi si tratta di pendolari del furto. Soste a breve termine in città diverse da quelle di provenienza, mai in albergo o dove si possono lasciare troppe tracce.

 

LA POLIZIA ha rinvenuto un computer griffato Ferrari il cui furto è stato denunciato proprio ieri mattina da un cittadino residente a Ferrara, questo avvalla l’ipotesi che si fossero stanziati a Modena ma che poi colpissero anche in altre province. Inoltre si dovrà stabilire se possano essere ritenuti responsabili di truffe ai danni di anziani (vista la presenza del finto tesserino). Erano anche muniti di radio scanner per intercettare le comunicazioni sulle frequenze di polizia e di un particolare reagente che serve per riconoscere gli oggetti in oro.

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2013/04/06/869515-denunciata-banda-furti.shtml

Ragazzini italiani schiavizzati da “nuovi italiani”

ROMA – I Carabinieri di Roma hanno notificato 6 provvedimenti cautelari a una banda di giovani criminali spietati, tra cui un maggiorenne e 5 minorenni figli di stranieri, che hanno terrorizzato per anni dei loro coetanei. I sei minacciavano e picchiavano chi non dava loro i soldi, 100-300 euro alla volta, telefonini, profumi, bracciali in oro, scarpe, giubbini, cinture e altri oggetti di valore. Un ragazzino venne addirittura costretto a rubare due braccialetti dalla cassaforte che i genitori tenevano in casa.

Alle baby-gang, il Pd vuole svendere la cittadinanza


Con la violenza veicolata anche attraverso i social network, i sei immigrati di seconda generazione avevano ridotto le loro vittime in una condizione di completa sudditanza. Le vittime si comportavano quindi come loro servi, eseguivano i loro ordini più disparati come accompagnarli dove e quando volevano loro, recarsi negli esercizi commerciali a comprare da bere e da mangiare per loro.
I bulli umiliavano le loro vittime assoggettandole a subire altre violenze fisiche e psicologiche, ingiurie, soprusi e vessazioni di ogni tipo nel timore di poter subire ancora più gravi conseguenze. In più occasioni sono stati realizzati i video dei pestaggi e le vittime costrette ad affermare in video che non valevano nulla. Questi comportamenti hanno prodotto una condizione di soggezione talmente profonda da protrarsi per anni, interrotta, solo dalla decisione di presentare denuncia ai Carabinieri.

http://voxnews.info/2013/04/04/immigrati-di-seconda-generazione-riducevano-ragazzini-italiani-in-schiavitu/

Fermati dalla polizia: avevano il furgone pieno di merci rubate

A bordo del suo furgone aveva un vero e proprio campionario di merce irregolare o rubata. E così, quando si è trovato davanti agli agenti che volevano effettuare un controllo, T.A.M., rumeno di 25 anni, non ha trovato di meglio da fare che offrire 20 euro ai poliziotti per finirla lì. Per lui è scattata quindi anche una denuncia per tentata corruzione oltre a quelle per ricettazione, possesso di oggetti atti ad offendere e omesso pagamento delle accise sui carburanti. L’uomo, alla guida di un furgone Volkswagen, con otto connazionali a bordo, era stato fermato al confine sloveno. Il mezzo ha richiamato l’attenzione degli agenti che l’hanno fermato. A ragione, visto che abordo c’era in gran quantità materiale di provenienza furtiva: più di cento flaconi di farmaci a uso veterinario, rame, gasolio, collane e bracciali in oro e perle, anelli e orecchini in oro, tre anelli d’argento, spille d’oro con pietre preziose, orologi, monete e medaglie antiche. E poi cellulari, macchine fotografiche, computer e pc portatili, ipod, imac, oltre a 18 coltelli di varie lunghezze e un notevole numero di elettroutensili da cantiere. Tutta la merce è stata posta sotto sequestro.

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/01/23/news/fermato-dagli-agenti-tenta-di-corromperli-con-20-euro-1.6402469