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Arrestato a piazzale Roma: aveva ingoiato un involucro di eroina – Il Gazzettino


Il Gazzettino
Arrestato a piazzale Roma: aveva ingoiato un involucro di eroina
Il Gazzettino
VENEZIA – Ha rischiato la vita per non farsi trovare in possesso dell’eroina che aveva con sè, ma è stato fermato in tempo dai poliziotti delle Volanti di Venezia. Nasreddhine Nadhi, tunisino di 38 anni, è stato arrestato per detenzione a fini di  

Monza: presa a calci e pugni dall’ex tunisino

Prende a calci e pugni la ex e poi cerca di tagliarsi le vene con un coccio di bottiglia. Sabato sera piazza Cambiaghi, a pochi passi dal centro storico di Monza, è stata teatro di un ennesimo episodio di violenza contro le donne. Un tunisino di 28 anni, residente in Brianza, disoccupato, è stato arrestato dai carabinieri di Monza con l’accusa di stalking. Incapace di accettare la decisione della ex fidanzata di lasciarlo, le ha dato un ultimo appuntamento chiarificatore. Tuttavia, nel giro di pochi istanti, il tunisino è passato dalle parole alle percosse e poi, quando ha visto in terra sanguinante la sua ex ragazza, ha cercato di togliersi la vita con un vetro.

SANGUE A TERRA – L’allarme è stato lanciato da alcuni passanti, allarmati da una scia di sangue per terra. Seguendola, a pochi metri di distanza hanno trovato prima la ragazza, piena di lividi, e poi il ragazzo, con le braccia e i vestiti intrisi di sangue.

PERSECUZIONE – In base alla ricostruzione effettuata dai militari, i due si erano conosciuti più di un anno fa. Dopo un’iniziale frequentazione, avevano deciso di intraprendere una vera e propria relazione sentimentale durata fino a qualche mese fa, quando lei ha interrotto ogni contatto. Il ragazzo, però, non si è rassegnato a perderla e ha iniziato a perseguitarla con telefonate anonime, pedinamenti e minacce. L’ultimo atto è stata l’aggressione che è costata a entrambi il ricovero in ospedale, più l’incarcerazione per lui nella casa circondariale di via Sanquirico a Monza.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_23/monza-stalker-picchia-fidanzat-minaccia-suicidio-2223256584304.shtml

Coppie miste.

Immigrati aizzano cane contro poliziotti: azzannata anziana passante

Roma 09 settembre 2013 – Non rischia la vita, anche se ha una grave ferita a una gamba, la donna di 68 anni che ieri sera è stata aggredita da un cane davanti a una pizzeria in via Selmi, a San Basilio. La donna è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico per la ricostruzione della parte muscolare della gamba, dove è stata azzannata. Il molosso era stato aizzato da due romeni contro gli agenti di polizia sul posto per fermare i due stranieri che stavano spaccando alcune vetrine. È accaduto ieri sera intorno alle 20.

I due romeni, di 40 e 34 anni, dopo aver preso la pizza non volevano pagare il conto, poi per protesta hanno iniziato a danneggiare le vetrate della pizzeria. Qualcuno ha chiamato la polizia, ma quando sul posto sono arrivati gli agenti, i due hanno scatenato contro di loro il molosso. Il cane, però, si è scagliato contro la donna che passava di lì per caso e l’ha azzannata al polpaccio.

Gli agenti hanno legato il cane ad una ringhiera con una corda. Subito dopo hanno avvisato i servizi veterinari, che però sono arrivati quando l’animale era già morto strozzato dalla corda da cui cercava di divincolarsi. I due romeni sono stati arrestati per tentato omicidio, lesioni e rapina. Alcune persone del quartiere hanno cominciato ad insultare gli agenti per la morte del cane. La donna è stata soccorsa dal 118 e trasportata al Pertini, dove si trova ricoverata.

http://www.iltempo.it/roma-capitale/2013/09/09/aizzano-il-cane-contro-la-polizia-azzannata-una-passante-1.1170464

Invece di prendersela con gli immigrati che hanno quasi fatto sbranare un’anziana, se la prendono con i poliziotti che hanno legato il cane per salvare la vita propria e dei passanti. Assurdo.

Evangelici ospitano zingari: quartiere sotto assedio, non si vive più

Da marzo il centro di accoglienza della Chiesa evangelica è diventato fonte di gravi disagi per residenti e negozianti. “Qui non si vive più”

Residenti e commercianti accompagnati dal leghista Manes Bernardini e dal pdl Alberto Vecchi (Schicchi)

Residenti e commercianti

Bologna, 7 settembre 2013 – È UNA STRUTTURA che accoglie famiglie con minori in difficoltà, ragazze madri e chiunque viva in condizione di disagio, ma da qualche mese si è trasformata, malgrado i nobili principi per cui è nata 12 anni fa, in un epicentro di degrado e criminalità che scuotono tutto il quartiere. Così descrivono il centro dell’associazione Matteo XXV, collegata all’adiacente chiesa evangelica Eben Ezer, i residenti e i commercianti che vivono e lavorano in via di Corticella e nelle limitrofe vie delle Fonti, Sant’Anna e San Savino. «Da marzo sono arrivati dei gruppi di rom che ci rendono la vita impossibile», parla Roberta Zanarini, parrucchiera. «Siamo vittime ogni giorno di furti, violenze e atti vandalici», continua.
MORENA Gargagnani vive in zona ed è la titolare di un negozio di alimentari preso di mira da bande di grandi e piccoli che entrano in massa per arraffare quello che possono. «Non ci sentiamo più tranquilli, soprattutto la sera, quando in gruppo girano per le strade ubriachi alla ricerca di qualcosa da prendere nelle auto. Una volta ho visto persino dei bambini di 4 anni rubare il casco in un motorino», racconta. È scoppiata in un pianto Giovanna Bernea, lavoratrice rumena di un bar in via delle Fonti, dopo un episodio di qualche sabato fa: «Una donna è entrata nel locale ubriaca fradicia. Mi ha chiesto da bere e all’inizio le ho detto di no, poi sono stata costretta a darle una birra che non ha pagato. Quando è uscita, indispettita, si è scatenata: ha vomitato davanti al negozio, fatto i suoi bisogni e ha lanciato le scarpe in strada».
SONO SEGNI «di disprezzo nei confronti della comunità in cui vivono», commenta Perla Rebecchi, che abita in un appartamento che si affaccia su un ponte «da cui buttano qualsiasi cosa. La notte non si dorme dal caos». Tra i commercianti che hanno subito furti c’è Giorgio Siciliano, fiorista. «Mi hanno rubato dei vasi, ma li ho rincorsi e me li sono ripresi — spiega —. Ma la porta del negozio è piena di segni di tentati scassi». Qualcuno è riuscito invece a entrare nello studio del veterinario Raffaele Riviello. Anche se, ammette, «non posso dire con certezza che siano stati loro».
RASSICURA i cittadini il responsabile del Centro, padre Francesco Anselmo: «I comportamenti scorretti dipendono da due nuclei familiari che abbiamo già segnalato, e che presto verrano allontanati». Il centro, che collabora con i servizi sociali del Comune, al momento accoglie 30 persone, «e proprio ieri il Quartiere e i vigili urbani si sono riuniti in seguito alla nostra segnalazone». Dopo anni di impegno nel sociale, «non ci stiamo a farci una brutta fama, ospitiamo tante altre persone che si comportano bene».

 

Sudamericano terrorizza famiglia: sarà espulso a spese nostre

Perugia 26 agosto 2013 – E’ stato espulso un ecuadoregno di 34 anni che accecato dalla gelosia ha reso impossibile la vita della sua famiglia e anche di un amante immaginario della moglie. L’uomo era stato arrestato due volte per maltrattamenti (nel 2011) e poi nel 2012 in via Settevalli dove ha cercato di accoltellare un presunto rivale dopo essere evaso dagli arresti domiciliari.  Da allora ha scontato in carcere la condanna per quei fatti e la pena residua inflittagli per i reati commessi. Uscito dal carcere è stato quindi accompagnato dagli Agenti in Questura dove gli è stato notificato un provvedimento di Espulsione dal Territorio Nazionale; non essendo possibile procedere al suo immediato accompagnamento alla Frontiera perché non è in possesso di un passaporto valido, è stato dell’Ufficio Immigrazione ad un C.I.E. del Sud Italia da dove , dopo il rilascio del passaporto delle Autorità Consolari dell’Ecuador, sarà  rimpatriato.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/perugia-espulso-straniero-maltrattamento-moglie.html

 

Dalla parte dei criminali, Sel vuole arrestare i carabinieri: “Torturatori”

“Appoggiamo pienamente le parole del Procuratore, che ha sottolineato come l’integrità di ogni essere umano, chiunque esso sia, vada tutelata, e intendiamo ancora una volta affermare che la vita di ognuno è sacra, italiano o straniero”

Gli esiti dell’autopsia di Bohli Kayes, lo spacciatore arrestato a Riva Ligure il 5 giugno, dicono che non si è trattato di un malore, come ipotizzato, ma di un soffocamento. I tre carabinieri che l’hanno arrestato sono imputati di omicidio colposo e quando interrogati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Noi appoggiamo pienamente le parole del Procuratore, che ha sottolineato come l’integrità di ogni essere umano, chiunque esso sia, vada tutelata, e intendiamo ancora una volta affermare che la vita di ognuno è sacra, italiano o straniero, innocente o colpevole.

Nella provincia di Imperia ci sono già stati piccoli o gravi episodi che hanno evidenziato come spesso gli stranieri, regolari e no, siano trattati senza il rispetto dei più elementari diritti umani.

È ancora all’obitorio di Sanremo la salma del giovane senegalese che vendeva la propria merce alcune settimane fa al mercato di Ventimiglia ed è annegato alle foce del Roja per sfuggire all’inseguimento delle forze dell’ordine.

Stefano Quaranta, parlamentare ligure di SEL, ha presentato questa mattina una interrogazione alla Camera in cui esorta i vertici delle istituzioni a spiegare precisamente la dinamica dei fatti e a individuare le responsabilità.

Riteniamo pertanto che sulle cause della morte di Bohli vada fatta chiarezza nel modo più rigoroso possibile, evitando ogni omertà e ogni tentativo di minimizzazione dell’accaduto.

http://www.riviera24.it/articoli/2013/08/07/160353/sel-liguria-venga-fatta-subito-chiarezza-sulla-morte-di-kayes

Nessuno tocchi i potenziali elettori di Sel. La vita di uno spacciatore non è ‘sacra’, vadano a dirlo a chi ha figli morti di overdose.

(ASCA) – Roma, 7 ago – I deputati di Sel chiedono al ministro della Giustizia, Anna Maria cancellieri, di valutare l’opportunita’ di introdurre il reato di tortura dopo la morte del detenuto tunisino nel carcere di Sanremo. ”Il governo chiarisca la dinamica e faccia chiarezza sulla morte di Bohli Kayes, deceduto dopo essere stato arrestato da tre carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga a Riva Ligure e che, secondo la perizia autoptica, avrebbe perso la vita per asfissia violenta dovuta a una pressione sulla cassa toracica”, dicono i deputati di Sel Stefano Quaranta e Daniele Farina nell’interrogazione al ministro della Giustizia sulle cause della morte di Bohli Kayes. ”La vicenda richiama alla mente recenti e drammatici episodi – continuano i due parlamentari di Sel – Abbiamo chiesto al Ministro Cancellieri se non ritenga di assumere iniziative ispettive al riguardo e se non pensa sia arrivato il momento di introdurre nel nostro ordinamento il reato di tortura, per impedire che fatti come questo accadano di nuovo”. ”In Senato – aggiungono – e’ in corso l’esame di proposte di legge sul tema e vorremmo sapere quale e’ l’orientamento del Ministro Cancellieri, e del governo, e quali iniziative intende intraprendere per agevolarne la definitiva approvazione da parte dei due rami del Parlamento. Il caso di Sanremo, ultimo di una lunga serie, concludono Farina e Quaranta, e’ la conferma di come sia insostenibile una disciplina giudiziaria che non contempli il reato di tortura. Sinistra Ecologia Liberta’ impegnera’ la politica e le istituzioni perche’ al piu’ presto l’Italia inserisca il reato di tortura nel suo ordinamento. Ce lo chiedono in molti”.

http://www.asca.it/news-Morte_pusher__Sel_a_Cancellieri__introdurre_reato_di_tortura-1304193-POL.html

In sostanza, per i parlamentari di Sel, i Carabinieri sono dei ‘torturatori’. Questo sito è orgoglioso di essere entrato nelle ‘grazie’ di un partito come Sel, e di essere oggetto delle loro attenzioni parlamentari insieme ai Carabinieri.

Marocchino massacra moglie incinta: ai domiciliari!

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(ANSA) – MACERATA, 22 LUG – E’ ricoverata in gravi condizioni nell’ospedale di Jesi, dove i sanitari cercano disperatamente di salvare la vita della creatura che porta in grembo, una marocchina di 22 anni, abitante a Cingoli (Macerata), che nel corso di un litigio è stata selvaggiamente picchiata dal marito, anche lui marocchino, di 25 anni. La lite sarebbe scaturita da difficoltà finanziarie alle quali l’uomo non riesce a far fronte con il modesto lavoro di operaio. Il giovane è ora agli arresti domiciliari.

Ostia, aborti clandestini a 50 euro. Arrestati due romeni – L’Occidentale


Il Messaggero

Ostia, aborti clandestini a 50 euro. Arrestati due romeni
L’Occidentale
Il "dottor morte" di Ostia era conosciuto per tecniche scaltre e farmaci utili ad abortire nel silenzio. Farmaci usati per curare l'ulcera, buoni a togliere la vita clandestinamente. In cambio di denaro, ovvio. Così la polizia ha arresta un uomo e una
Aborti clandestini a pagamento arrestati "dottor morte" e compagna:Il Messaggero
Roma: vendono farmaci per abortire a minorenne, due arrestiLiberoQuotidiano.it
Vendono farmaco per abortire a 17enne. Ha un malore ed espelle Dazebao

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Colpisce 5 persone a picconate: un … – La Repubblica


La Stampa

Colpisce 5 persone a picconate: un …
La Repubblica
Un uomo che non doveva essere lì, ma a casa sua, a dormire, e un altro che non doveva essere in Italia, ma nel suo Paese, il Ghana, ma che qui era rimasto per quelle contraddizioni legislative che regolano la vita dei migranti. E' tra le righe di una
Raid a picconate, morto anche il 21enneLa Stampa
Kabobo sta cominciando a parlareCorriere della Sera
uccide un uomo e ferisce 4 personeIl Messaggero
Cinque Quotidiano –swissinfo.ch
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Ucciso a colpi di machete in spedizione punitiva: ergastolano cinese … – ForlìToday


ForlìToday

Ucciso a colpi di machete in spedizione punitiva: ergastolano cinese
ForlìToday
Aveva preso parte ad una spedizione punitiva stile Chicago anni '30 a colpi di coltello, spranghe di ferro e machete in una nota discoteca nella periferia sud di Milano, nella quale perse la vita Hu Libin, un cinese di 22 anni. Un connazionale di 24

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