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‘Sono profugo, oltre casa dovete pagarmi bolletta da 800€’: e aggredisce impiegati

RAGUSA.  Per mostrare il suo disappunto per  non poter pagare una bolletta della luce per un importo superiore agli 800 euro, avrebbe impedito l’ingresso e l’uscita ad alcune dipendenti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), dove è ospitato in un appartamento con altri tre connazionali.

Protagonista un ghanese di 36 anni, che è stato denunciato per violenza privata dagli agenti di una Volante.

http://www.gds.it/gds/sezioni/notizie-brevi/dettaglio/articolo/gdsid/319885/

Rimini fuori controllo: nuovi disordini etnici in spiaggia tra senegalesi e bengalesi


Il Resto del Carlino

Rimini, 6 agosto 2013 – LA TREGUA in spiaggia è durata solo cinque giorni. Un’altra maxi rissa tra vu’ cumprà si è consumata ieri pomeriggio al bagno 67, il ‘Tortuga Beach’, dove è andata in onda la stessa terribile scena cosumatasi il 30 luglio, al 137. Anche qui botte da orbi con le mamme terrorizzate che trascinavano i bambini via dalla spiaggia.

ANCHE questa volta la sfida è stata tra bengalesi e senegalesi. Una guerra in atto da settimane per un posto sulla battigia, due etnie, raccontano, che ogni giorno si fronteggiano per occupare il pezzo migliore. Ieri il pandemonio si è scatenato poco prima delle 16,30, prima sono volate le parole, poi hanno cominciato con i cazzotti. In un attimoc’erano 30-40 persone che se le stavano dando di santa ragione, scappando in mezzo agli ombrelloni, sfiorando donne e bambini. I turisti scappavano via spaventati, e soltanto l’intervento di altri extracomunitari che hanno separato i due gruppi, hanno impedito che le cose finissero ancora peggio. Quando sono arrivati i carabinieri, la situazione era ormai sotto controllo.
«SIAMO arrivati al limite — dice sconsolato Roberto Santoniche lavora al 67 — quello che sta succedendo è allucinante e la scena di oggi è stata tremenda. Se andavano avanti, succedeva un macello. Uno aveva già preso un ferro in mano e stava per colpirne un altro, ma sono riuscito a intervenire in tempo sennò gli spacca la testa. Ho visto mamme che trascinavano via i bambini dalla spiaggia, non è un bello spettacolo. Ma qui, noi non possiamo farci più niente. Comandano loro, e ce lo dicono anche in faccia. Qualche giorno fa hanno fatto spostare la brandina di due turiste perchè lì dovevano metterci la merce. Ma ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati? Ogni giorno aumentano, 70-80-100 vu’ cumprà che ogni mattina calano sull’arenile, ormai non basta più nemmeno la spiaggia. Qui la gente viene in vacanza e per rilassarsi, non può assistere a guerriglie del genere. Già siamo ridotti male, se poi facciamo scappare i turisti a causa dei vu’ cumprà, tanto vale che chiudiamo i battenti».

Asti, c.so Alessandria: violenta rissa fra albanesi e romeni per il … – AT news


AT news

Asti, c.so Alessandria: violenta rissa fra albanesi e romeni per il
AT news
Ad Asti, il pronto intervento degli agenti di una volante della polizia ha impedito che una rissa tra una decina di giovani albanesi e rumeni armati di coltelli e mazze di ferro degenerasse con conseguenze più gravi. Nella violenta collutazione un

Lecce, estorsore nigeriano terrorizzava automobiliste al semaforo

LECCE, 09/04/2013 – A qualche centinaio di metri dalla sede della questura di viale Otranto, dove si trova proprio l’ufficio immigrazione, angolo viale Gallipoli, sotto il semaforo in corrispondenza del bar “Euclide”,  tal Moritz Ifeanyi Ehiejilikwe, nigeriano di 25 anni, arrestato ieri sera dagli agenti delle volanti per tentata estorsione e violenza privata, era solito pretendere denaro agli automobilisti che si fermavano in attesa del “verde”.

Richieste seguite con tanto di minacce se chi si fosse trovato al volante avrebbe rifiutato di aprire il finestrino dell’auto per porgergli monete. Atteggiamento che il nigeriano avrebbe avuto, intorno alle 19, nei confronti di una donna, la quale ha poi telefonato al 113 sostenendo di essere stata minacciata da un cittadino di colore che pretendeva del denaro. Sul posto è giunta una pattuglia della polizia e lì la vittima ha riferito agli agenti che il 25enne nel frattempo si era allontanato per dirigersi nei vicoli del centro storico e, più precisamente, per via Carlo Russi. Rintracciato, è stato bloccato dopo un breve inseguimento.

La vittima ha denunciato più nel dettaglio alla polizia che il nigeriano le avrebbe chiesto insistentemente denaro, bussando  al finestrino, e dopo aver avvicinato il viso la minacciava dicendole di non passare più da quelle parti, altrimenti sapeva lui cosa le avrebbe fatto. Il ragazzo avrebbe poi continuando a pronunciare frasi offensive e minacciose nei confronti della donna, ponendosi davanti all’auto e, nonostante il semaforo ormai era passato a verde, avrebbe impedito alla malcapitata di proseguire la marcia. E così la donna ha pensato bene di comporre sulla tastiera del suo telefonino il 113. Il nigeriano avrebbe continuato perfino a colpire l’auto con calci e pugni. Ma vi sarebbe stato un altro procedente.

La donna, già durante la mattina di ieri, mentre era ferma allo stesso sarebbe stata  aggredita verbalmente dal 25enne per aver suonato il clacson, affinché l’auto che la precedeva riprendesse la marcia proprio mentre lui era in attesa di ricevere del denaro. A seguito di perquisizione personale, gli agenti hanno trovato in tasca dell’arrestato 57 euro, denaro che con tutta probabilità era riuscito a racimolare sotto il semaforo agli automobilisti.

http://www.lecceprima.it/cronaca/lecce-arresto-tentata-estorsione.html

 

 

Torino: donna aggredita da banda di Romeni

Aggredita donna delle pulizie in corso Giulio Cesare

Un’altra storia di ordinaria follia arriva dal quartiere borgo Dora. Una donna, sorprendendo per puro caso i ladri durante un tentativo di irruzione in una casa, ha sì impedito il furto ma ha finito la sua giornata all’ospedale San Giovanni Bosco. Una mattinata di follia per una operatrice di un’impresa di pulizie che è stata aggredita da una banda di malviventi dall’accento straniero, forse un gruppo di rumeni secondo la ricostruzione fornita da alcuni testimoni di passaggio. L’episodio ha avuto luogo al quinto piano di un edificio presente al civico 14 di corso Giulio Cesare.

La donna, intenta a pulire le scale del palazzo, ha notato per caso due uomini intenti ad aprire con alcuni attrezzi la porta di un appartamento. Ed è bastato uno sguardo di troppo a scatenare le ire dei furfanti che si sono subito avventati contro la donna nel tentativo di spaventarla e di non farla scappare. Ma le cose sono andate diversamente. Le grida della vittima, infatti, hanno irritato i componenti della banda che hanno deciso di malmenare a calci e pugni l’operatrice prima di scappare in fretta e furia lungo le vie di Porta Palazzo.

Un residente giunto sul posto ha poi soccorso la donna che si è vista costretta alle cure dei sanitari a causa di alcuni colpi riportati sul viso. Sul luogo dell’incidente sono giunti anche i carabinieri che hanno interrogato la povera vittima nel tentativo di dare un nome ed un cognome ai delinquenti.
Panico tra i negozianti del corso e tra i residenti del palazzo. “Abbiamo visto due uomini e una ragazza scappare via – racconta un esercente -. Ma non potevamo certo pensare che fossero dei malviventi”. Increduli i residenti. “Sono arrivato davanti al portone due minuti dopo il fattaccio – esclama Francesco, un passante. -. Ho visto quella povera donna, spaventata e in lacrime. In volto portava chiaramente i segni delle botte subite. Per fortuna le sue urla hanno spaventato anche quei balordi che se la sono data a gambe levate senza riuscire a rubare nemmeno un euro da quell’appartamento”.

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