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Genova: africani tentano di stuprare quindicenne

Genova – Notte da incubo per una quindicenne nel pieno centro di Genova. La ragazza, residente a Genova nel quartiere di Sampierdarena, è stata vittima di un tentativo di stupro da parte di due ragazzi nordafricani, nei giardini antistanti la stazione di Brignole, in viale Thaon di Revel alle 2 di venerdì 31 maggio.

La ragazza, stando al suo racconto, dopo essere stata aggredita e trascinata in un’aiuola, è riuscita a sfuggire alla violenza sessuale colpendo i malintenzionati con una pietra. Poi è scappata e una volta a casa ha raccontato tutto alla madre, che visibilmente preoccupata, ha accompagnato la figlia al Pronto Soccorso del Galliera per sottoporla a diversi esami.

Gli esami, in ogni caso, non confermano alcun tentativo di stupro, nè lesioni riconducibili a una violenza, per questo i carabinieri hanno acquisito le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza presenti in piazza Verdi. Immagini fondamentali anche per risalire all’identità dei due aggressori, descritti dalla quindicenne come due giovani nordafricani ubriachi. I militari li cercano negli ospedali, visto che stando ai racconti della ragazzina la “pietrata” dovrebbe aver procurato notevoli ferite sul volto dei due malintenzionati.

Un episodio che evidenzia ancora una volta il problema sicurezza a Genova, soprattutto in una parte della città, che nonostante sia in pieno centro, è sempre scenario di violenze e aggressioni. Una zona di passaggio, per chi parcheggia in piazza della Vittoria o per chi è solito viaggiare in autobus. E stava andando a prendere proprio un autobus la quindicenne sudamericana prima di essere aggredita. La ragazza stava rientrando da una serata in Valbisagno con gli amici, che aveva salutato prima di dirigersi, da sola, nei giardini di Brignole.

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Picchia e rapina una donna: arrestato – La Nuova Ferrara

Picchia e rapina una donna: arrestato
La Nuova Ferrara
Picchia e rapina una donna: arrestato. La ragazza aggredita sabato in via Mazzini ha riportato un trauma facciale. Poche ore dopo la polizia ha fermato l'uomo. Aggredita alle spalle, presa per i capelli, sbattuta contro il vetro del distributore di

Roma: ragazza italiana drogata e stuprata da immigrato

Roma 26 magg 2013 – Una ragazza italiana di 21 anni è stata stuprata a Roma all’interno dei bagni di un locale nel quartiere Testaccio. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 maggio. L’aggressore, un romeno di 24 anni, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Gli abusi sarebbero avvenuti dopo che l’uomo, conosciuto dalla vittima quella stessa sera, aveva fatto ubriacare la ragazza.

La vittima, originaria di centro della provincia, dopo essere stata abusata è andata alla stazione Termini, dove è salita su un autobus. Qui l’autista si è accorto che la ragazza piangeva ed era in stato confusionale. La donna gli ha riferito di essere stata stuprata e l’autista ha chiamato il 113, mentre la vittima è stata trasportata al policlinico Umberto I dove è stata accertato un abuso sessuale. La 21/enne era sotto effetto dell’alcool e della cannabis.

Durante le indagini alcuni testimoni hanno riferito che la ragazza era stata portata nel bagno del locale ‘Lucy’ dall’aggressore, dopo averla fatta bere. A incastrare il romeno sono state le immagini delle telecamere nella stazione Termini, che hanno permesso agli agenti del commissariato Viminale di rintracciare gli aggressori.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/05/26/news/stupro_all_alba_a_testaccio_violentata_una_ventunenne-59708118/

Società multietnica: puttana nigeriana pesta commessa cinese

CATANZARO, 25 MAGGIO 2013 –  Commessa cinese pestata da  una prostituta nigeriana. Vergognoso è il fatto che la ragazza, chiamando le forze dell’ ordine, si sia sentita rispondere che “se non ci scappa il morto non veniamo”. Ci si chiede allora dove siano le istiituzioni. Chi ci protegge da queste scalmanate peccatrici che stanno alla stazione di Catanzaro lido per prostituirsi a scopo libero, non possiamo noi cittadini stare in queste condizioni d’anarchia più totale ed è vergognosa questa situazione che si verifica nella nostra cara cittadina che fin poco tempo fa era tranquilla e pacifica. Chiediamo alle istituzione qualche provvedimento in merito a questo sconcio inguardabile!

http://www.infooggi.it/articolo/commessa-picchiata-in-un-negozio-cinese-in-rione-fortuna-da-una-prostituta-nigeriana/43061/

Livorno, orrore inaudito: 19enne italiana strangolata e forse stuprata da immigrati senegalesi

Livorno 03 mag 2013 – Sembra vicino a una svolta l’omicidio di Ilaria Leone, la ragazza di 19 anni stragolata a Castagneto Carducci.  Uno dei due senegalesi fermati è stato arrestato e portato in carcere a Livorno.

Ilaria Leone, 19enne uccisa da senegalesi

L’altro è ancora a disposizione dei carabinieri nella caserma di Donoratico. L’arrestato sarebbe stato rintracciato tra Piombino e Castagneto. A lui i carabinieri sarebbero arrivati grazie al cellulare rintracciato dopo che gli amici di Ilaria lo avrebbero segnalato come uno dei possibili sospetti. Poco fa nella caserma di Donoratico i carabinieri hanno portato il suo zaino e una bicicletta con la quale il giovane si muoveva nella zona. La ragazza è stata trovata seminuda, con i pantaloni abbassati e da un primo esame sul corpo sarebbe stata strangolata a mani nude. Tracce biologiche sono state repertate dagli investigatori che indagano sull’omicidio di Ilaria. Lo ha riferito il procuratore di Livorno Francesco De Leo. Il magistrato non ha escluso l’ipotesi che la giovane possa essere stata violentata o che abbia subito un tentativo di violenza.Emerso anche che sarebbe stata uccisa altrove, non lontano, e poi trascinata nell’uliveto. Proseguono anche gli interrogatori di parenti e conoscenti. La giovane lavorava al ristorante “La Gramola” poco distante dal luogo del ritrovamento del corpo e di lei non si avevano notizie dalle 22 del primo maggio. Ad accorgersi del cadavere, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata una persona che ha avvisato i carabinieri.

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2013/05/03/news/castagneto-strangolata-a-19-anni-c-e-un-fermato-1.6990724

Castagneto Carducci (Livorno), 3 maggio 2013 – Sarebbero due i giovani fermati dai carabinieri perche’ coinvolti nell’omicidio di Ilaria Leone, la ragazza di diciannove anni trovata morta in un uliveto nei pressi di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno. Nelle ultime ore, infatti, gli inquirenti avrebbero fermato anche una seconda persona. Si tratterebbe di un senegalese coetaneo della ragazza uccisa che, secondo alcune testimonianze raccolte dagli investigatori, conosceva la giovane strangolata.  Il giovane senegalese fermato e sospettato di avere un ruolo nell’omicidio di Ilaria sarebbe stato rintracciato grazie al telefonino. Il ventenne e’ stato bloccato non molto distante da dove si e’ consumato l’omicidio: i carabinieri gli hanno sequestrato anche una bicicletta e uno zaino. Mentre usciva dalla caserma dei carabinieri di Donoratico dove e’ stato a lungo interrogato dagli inquirenti per essere accompagnato a Livorno a disposizione dell’autorita’ giudiziaria, la piccola folla di amici e conoscenti di Ilaria Leone che si trovava sul posto lo ha ripetutamente offeso.

A quanto si apprende, l’autore del delitto avrebbe cercato, anche maldestramente, di occultare il cadavere. Sempre secondo gli inquirenti la giovane non sarebbe stata uccisa nell’uliveto, ma qui sarebbe stata trascinata in seguito dal suo assassino. Gli  investigatori in queste ore avevano ascoltato parenti, amici e colleghi della ragazza nell’intento. Nella notte i carabinieri avevano sentito anche l’ex della giovane, un ragazzo di Piombino, come persona informata sui fatti, ma il giovane è stato rilasciato senza alcuna accusa a suo carico.

Senegalese fermato per l'omicidio

LA RABBIA DEGLI AMICI – ‘Assassino, assassino”. Cosi’ si sono rivolti alcuni amici di Ilaria Leone al giovane senegalese che stava uscendo dalla caserma insieme ai carabinieri. ”Lo sapevo che era lui”, ha urlato una giovane amica della ragazza assassinata. Secondo quanto si apprende, il giovane senegalese sarebbe stato conosciuto dai ragazzi della zona e anche da Ilaria.

IL RITROVAMENTO DEL CORPO – Sono passate da poco le 11 quando in località Piantoni intervengono carabinieri del comando provinciale di Livorno. La ragazza è in mezzo agli ulivi, indossa gli indumenti intimi, un paio di pantaloni (si scoprirà successivamente che sono quelli con cui lavora in un ristorante) e una maglietta. I pantaloni, però, sono abbassati. Non ha documenti: la borsa, il suo cellulare e altri effetti personali sono spariti. E’ stesa sul selciato: la gamba destra leggermente sollevata, quasi a voler allontanare qualcuno. come se avesse lottato con il suo assassino. Ci sarebbero anche ecchimosi nella zona vaginale.

Ilaria la conoscevano molti da queste parti. Lavorava da una ventina di giorni in una delle pizzerie più conosciute del paese, «La Gramola». Una famiglia di gente semplice, la sua. Genitori separati, il padre Leonardo vive a Donoratico, lungo la vecchia Aurelia, dove fa l’autista. La madre, Rosaria Cariano, da una ventina di giorni abita invece a Castagneto dove le è stata assegnata una casa popolare. Quando ieri è stata chiamata dai carabinieri era ancora a casa, inconsapevole che la sua vita da lì a pochi minuti sarebbe stata stravolta per sempre. Lei ed il fratello di Ilaria, Mattia, di 25 anni, arrivano in via Garibaldi nella caserma dei carabinieri. L’urlo del ragazzo è agghiacciante quando afferra il cellulare e dice: «Hanno ammazzato Ilaria, zio vieni subito». La madre Rosaria è sconvolta, le urla di disperazione si sentono fin dalla strada. E’ necessario sedarla e per questo arriva un’ambulanza. Intanto il cadavere della figlia viene portato all’obitorio di Cecina a disposizione del medico legale. Oggi sarà effettuata l’autopsia e sarà così possibile stabilire con esattezza come Ilaria è stata uccisa.

LE COSE CERTE: Ilaria mercoledì sera è uscita dal ristorante intorno alle 21.45, ha salutato gioviale come sempre: «Ci vediamo domani…». Poi è stata vista in paese con una collega tra le 22 e le 23. Avrebbe chiesto a un ragazzo di farle accendere una sigaretta, ma questo le avrebbe risposto che non fumava, così lei si sarebbe rivolta a un altro giovane. Niente di strano. Qualcuno, però, l’avrebbe poi vista parlare al telefono in maniera concitata. Stava parlando con la persona che l’ha uccisa? Fatto sta che la sua morte risale alla notte: probabilmente intorno alle 23.30. A quell’ora i cani di un’abitazione poco distante hanno iniziato ad abbaiare in maniera furiosa, come ha spiegato la padrona: hanno visto o sentito l’omicidio? I carabinieri per adesso non escludono nessuna ipotesi. Quella della violenza sessuale ma anche quella di un omicidio di impeto: l’assassino prima di fuggire si è infatti premurato di portare via i documenti e il telefono di cellulare della ragazza, forse perché la sua identità fosse scoperta con il maggiore ritardo possibile. Nella vita di Ilaria non sembrano comunque esserci lati oscuri, anche se la madre ad un certo punto davanti alla caserma dei carabinieri sarebbe stata sentita urlare: «Lo sapevo che non doveva frequentare quel tipo» riferendosi a un ragazzo del luogo. Un indizio o solo le parole di cieca disperazione di una madre che ha perso per sempre la figlia? Gli inquirenti per adesso non commentano: «Speriamo solo di poter fare presto chiarezza su tutto».

http://www.lanazione.it/cronaca/2013/05/03/882607-livorno-ragazza-strangolata-ilaria-leone-sentito-interrogato-fidanzato.shtml

Roma: palpeggiata e molestata da Romeno sulla giostra

Stupro su giostra Tagadà a Ponte Milvio: ragazza di 18 anni denuncia tutto alla Polizia, arrestato 40enne

Il divertimento sta nel tentare di resistere ai sobbalzi restando attaccati alle apposite maniglie. E’ una giostra, spesso presente al luna park o in semplici parchi cittadini, si chiama Tagadà. Tutt’altro che divertente per la giovane vittima che ha denunciato alla polizia una violenza sessuale avvenuta proprio durante un giro sulla pazza giostra.

Siamo in zona Ponte Milvio, la ragazza di 18 anni appena compiuti era in compagnia di una sua amica quando si è avvicinata a un equipaggio del Reparto Volanti, che stava effettuando dei controlli in viale Antonio di San Giuliano. Con poche parole e in stato di choc è è riuscita a raccontare ai poliziotti degli abusi subiti sulla giostra.

Gli agenti, subito dopo il racconto della giovane, sono entrati nel parco in questione, hanno individuato il sospetto, un cittadino romeno di 40 anni, e lo hanno bloccato. Poi, con l’aiuto di un’altra volante, lo straniero è stato accompagnato in Commissariato mentre la ragazza, ancora sconvolta e dolorante in varie parti del corpo, è state accompagnata in ospedale da un’ambulanza. Solo dopo le cure dei sanitari, la giovane è riuscita a tranquillizzarsi e a spiegare agli investigatori i particolari dell’accaduto. Ecco i dettagli.

IL RACCONTO DELLA VITTIMA – Dopo aver fatto il biglietto era entrata nella giostra e si era seduta vicino alla sua amica. Il Tagadà, lo abbiamo detto, è una pedana circolare con posti a sedere tutti intorno dove le persone prendono posto e si tengono forte a delle maniglie di sostegno. Il gioco infatti, una volta partito, consiste in movimenti ondulatori e sussultori molto veloci che fanno sbalzare i partecipanti da una parte all’altra.

Partita la giostra, l’uomo alla sua destra, consapevole della situazione cui sono costrette le persone, ne ha approfittato per palpeggiarla insistentemente nelle parti intime. La giovane, a un certo punto, pur di allontanarsi dall’individuo, ha lasciato le maniglie e ha preferito cadere sulla pedana ancora in movimento. Ma lo straniero, per niente rassegnato, si è lasciato andare anche lui, l’ha raggiunta e ha continuato a palpeggiarla.

Solo quando la giostra ha terminato di funzionare, la vittima è riuscita a liberarsi dalla presa dell’uomo che poi si è allontanato. Molto scossa, una volta uscita dal piazzale ove era situata la giostra, ha notato la macchina della Polizia, si è avvicinata e ha chiesto aiuto.

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Barista presa per il collo, trascinata sul retro e stuprata brutalmente: preso immigrato

Bologna, 19/04/2013 – E’ successo domenica mattina. Era entrato nel bar per bere qualcosa, aveva iniziato a molestare e importunare la barista, 24enne romena, scacciando altri clienti. I due non si conoscevano. Per non farlo innervosire, lei ha acconsentito alla richiesta di abbassare la tenda all’ingresso, ma l’uomo ha preso le chiavi della porta e l’ha chiusa dall’interno.

Dopo aver minacciato la ragazza l’ha presa per il collo, l’ha trascinata in un corridoio sul retro e l’ha violentata. Poco dopo è arrivato il padre della giovane, che gestisce il locale e ha iniziato a bussare. L’uomo ha aperto e dopo una colluttazione è fuggito portandosi via il telefono della vittima, che le aveva strappato per evitare che desse l’allarme.

Il padre ha chiamato il 113 e sono intervenuti gli agenti delle Volanti che, dopo aver raccolto la segnalazione di una persona, hanno rintracciato e fermato  l’uomo, un romeno di 29 anni, nei dintorni. La ragazza é stata portata all’ospedale Maggiore dove le è stato riscontrato il rapporto sessuale, ed è stata medicata per lievi escoriazioni. Nell’udienza di convalida lo straniero avrebbe ammesso di essere ubriaco, ma ha detto che la ragazza lo aveva baciato e che era consenziente.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/violenza-sessuale-arresto-barista-aggressione.html

 

 

Marsala: tunisino tenta di stuprarla nei bagni della stazione

Marsala, 16/04/2013 – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marsala, dopo un’incessante ed ininterrotta attività investigativa, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di HAJ Hassine Assine, 30enne tunisino senza fissa dimora, accusato di aver provato ad abusare di una ragazza palermitana poco più che maggiorenne, che si trovava per un breve soggiorno nel centro lilybetano.

HAJ Hassine Assine, immigrato a caccia di donne bianche

Nella prima mattinata di ieri stava, infatti, aspettando alla Stazione FS di Marsala il pullman che l’avrebbe riportata a casa quando, mentre era seduta su una panchina, il malintenzionato l’ha avvicinata ed ha cercato un primo approccio, provando ad intavolare una discussione ed offrendole un caffè; la ragazza, però, sin dal primo momento rifiutava ogni tipo di contatto, non prestando attenzione a quanto le veniva detto ed anzi allontanandosi per recarsi presso i vicini servizi igienici. Una volta arrivata lì, si chiudeva nella toilette, quando all’improvviso sentiva qualcuno aprire la porta d’ingresso del locale dei bagni e successivamente bussare a quella all’interno del quale si trovava; a questo punto, pensando che fosse qualcuno che aveva bisogno di una mano, con circospezione apriva la porta ma si trovava di fronte il soggetto nordafricano che poco prima aveva tentato di avvicinarla. Quest’ultimo, dunque, sbarrandole con il proprio corpo l’unica eventuale via di fuga, la aggrediva spingendola contro il muro e cercando di violentarla. Il sangue freddo della ragazza, però, le permetteva di reagire a tale atteggiamento violento, riuscendo a divincolarsi ed a far desistere dal proprio intento libidinoso il soggetto, che si dava ad una precipitosa fuga. In lacrime, allora, chiedeva aiuto e subito dopo giungeva sul posto una gazzella dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Marsala e l’ambulanza del 118, allertata dai militari della Centrale Operativa.

Immediatamente, quindi, grazie ai particolari circa la fisionomia e gli abiti indossati dall’aggressore, forniti dalla vittima e da alcuni testimoni oculari, iniziavano le ricerche del soggetto che veniva fermato poco distante da militari in borghese del Nucleo Operativo, che dopo averlo individuato ed essersi qualificati, lo bloccavano interrompendo sul nascere un ulteriore tentativo di fuga e portandolo in caserma per gli accertamenti del caso. Dopo aver, allora, ascoltato la dettagliata ricostruzione dei fatti raccontata dalla vittima, sentita in ospedale anche con l’ausilio di personale femminile, rilevati a carico di HAJ Hassine Assine gravi indizi di colpevolezza circa l’evento delittuoso e costatando altresì un reale pericolo di fuga, poichè non risultava avere fissa dimora, i Carabinieri lo hanno dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto. Per il tunisino si sono, di conseguenza, aperte le porte del carcere di S. Giuliano in attesa della convalida del fermo prevista nei prossimi giorni. 

http://www.marsala.it/cronaca/item/67843-marsala-tentata-violenza-sessuale-alla-stazione-ferroviaria-arrestato-laggressore.html

 

Bologna: 16enne presa a pugni da Marocchino

Il Sindaco di Bologna

Una sedicenne bolognese è stata colpita con un pugno in faccia e con una bottigliata in testa questa mattina intorno alle 5 in Piazza della Resistenza, nella zona del palazzetto dello sport di Bologna. La ragazza era in auto con alcuni amici due ragazze di 21 e 17 anni e un ragazzo di 17. Insieme a loro un ventiseienne del Marocco che, secondo i ragazzi, conoscevano appena. A un certo punto – secondo il racconto della sedicenne – l’immigrato per futili motivi l’avrebbe colpita con un pugno al volto e con una bottiglia di birra alla testa prima di allontanarsi. Il gruppo ha allora chiamato la polizia, indicando il nome dell’aggressore. Gli agenti l’hanno individuato poco lontano e portato in questura. La ragazza è stata soccorsa e accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola con ferite lievi.

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2013/22-marzo-2013/sedicenne-aggredita-alba-colpita-pugno-bottigliata-212299900290.shtml

 

Liberata lucciola romena Arrestati i suoi aguzzini – Il Giorno


Il Giorno

Liberata lucciola romena Arrestati i suoi aguzzini
Il Giorno
Per fortuna la vicenda di Marika, 21 anni, originaria della Romania, ha avuto un lieto fine: la ragazza è stata liberata dai carabinieri di Grumello del Monte, che hanno arrestato i suoi tre sfruttatori: tre romeni, una giovane di 21 anni e due uomini