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Genova: africani tentano di stuprare quindicenne

Genova – Notte da incubo per una quindicenne nel pieno centro di Genova. La ragazza, residente a Genova nel quartiere di Sampierdarena, è stata vittima di un tentativo di stupro da parte di due ragazzi nordafricani, nei giardini antistanti la stazione di Brignole, in viale Thaon di Revel alle 2 di venerdì 31 maggio.

La ragazza, stando al suo racconto, dopo essere stata aggredita e trascinata in un’aiuola, è riuscita a sfuggire alla violenza sessuale colpendo i malintenzionati con una pietra. Poi è scappata e una volta a casa ha raccontato tutto alla madre, che visibilmente preoccupata, ha accompagnato la figlia al Pronto Soccorso del Galliera per sottoporla a diversi esami.

Gli esami, in ogni caso, non confermano alcun tentativo di stupro, nè lesioni riconducibili a una violenza, per questo i carabinieri hanno acquisito le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza presenti in piazza Verdi. Immagini fondamentali anche per risalire all’identità dei due aggressori, descritti dalla quindicenne come due giovani nordafricani ubriachi. I militari li cercano negli ospedali, visto che stando ai racconti della ragazzina la “pietrata” dovrebbe aver procurato notevoli ferite sul volto dei due malintenzionati.

Un episodio che evidenzia ancora una volta il problema sicurezza a Genova, soprattutto in una parte della città, che nonostante sia in pieno centro, è sempre scenario di violenze e aggressioni. Una zona di passaggio, per chi parcheggia in piazza della Vittoria o per chi è solito viaggiare in autobus. E stava andando a prendere proprio un autobus la quindicenne sudamericana prima di essere aggredita. La ragazza stava rientrando da una serata in Valbisagno con gli amici, che aveva salutato prima di dirigersi, da sola, nei giardini di Brignole.

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Tunisino violenta una 16enne, la fa drogare e la costringe a spacciare

Perugia, 10 mar. – L’ha avviata al consumo di cocaina e crack e poi ha iniziato a farle fare solo quello che voleva lui. Lui le diceva come vestire. Lui le diceva con chi parlare, pena punizioni fisiche che non sono tardate ad arrivare. La feriva con un coltello o le spegneva le sigarette sulle braccia, la costringeva a trasportare dosi di droga per la vendita al minuto, gliele faceva trasportare in bocca e la costringeva a subire violenze sessuali.

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

Un autentico inferno a cui una minorenne perugina di 16 anni è stata costretta per mesi da un giovane tunisino che finalmente, venerdì scorso, è stato arrestato dagli uomini della Sezione criminalità diffusa della squadra mobile di Perugia. Si tratta di K. W. del ’92, senza fissa dimora, clandestino, privo di reddito e stabilmente inserito nell’ambiente dello spaccio cittadino. A lui, abituale frequentatore della zona della stazione, sono contestati sei gravissimi reati per avere ripetutamente e senza alcuno scrupolo indotto alla tossicodipendenza, violentato, minacciato e picchiato una minorenne perugina.
I fatti risalgono agli ultimi mesi dello scorso anno e sono stati denunciati quando i genitori della ragazza, raccogliendo le sue confidenze, hanno convinto la minore, dopo alcuni tentativi infruttuosi, ad essere assistita dai servizi sociali, a denunciare alla Questura quello che le era accaduto e ad essere trasferita in una struttura protetta per curarsi.
E’ dai suoi terribili racconti che è emerso come il giovane tunisino, con cui la ragazza aveva iniziato una relazione sentimentale, dopo averla avviata alla tossicodipendenza fino a condurla al consumo abituale di cocaina e crack, l’aveva indotta a un rapporto di sottomissione, arrivando a proibirle di vestirsi secondo i suoi gradimenti e di parlare in pubblico se non autorizzata, sotto pena di minacce di morte.
Le denunce presentate e la collaborazione della minore nel riconoscere l’indagato, avvenuta solo dopo alcuni mesi, proprio per lo stato di paura provato dalla minorenne, sono state scrupolosamente riscontrate dagli accertamenti compiuti dagli investigatori della squadra mobile che hanno consentito al pubblico ministero di richiedere e ottenere dal gip un’ordinanza di custodia in carcere nei confronti dello straniero.
Le ricerche del giovane, infruttuose per qualche giorno, si sono concluse venerdì pomeriggio, quando è stato notato dagli agenti della sezione Criminalità Diffusa in via Martiri dei Lager; ai suoi polsi sono quindi scattate le manette per il suo arresto, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere e il suo trasferimento a Capanne.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Sedicenne-picchiata-violentata-e-costretta-a-vendere-droga-arrestato-laguzzino_314265778737.html

Sono i “profughi” delle “primavere arabe”, quelli che paghiamo per stuprare e spacciare a casa nostra. Ovviamente chiunque avesse avvisato la ragazzina sarebbe stato tacciato di razzismo. Se i genitori le avessero – come avrebbero dovuto fare – impedito di frequentare il Tunisino, alte grida di discriminazione si sarebbero levate dai sacerdoti della società multietnica.