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Verona, immigrati dell’est assaltano villa

VERONA 04 mag 2013 – Paura nella notte in una zona residenziale di Verona: una banda composta da tre malviventi ha dato l’assalto ad una villa in una via del quartiere San Massimo. I malviventi, che secondo gli investigatori della polizia sarebbero dell’Est europeo, erano travisati con passamontagna e armati con una pistola, coltelli e mazze da baseball. Sono penetrati nella casa da una porta finestra. Il rumore provocato dallo scasso ha svegliato uno dei due figli, entrambi maggiorenni, della coppia padrona di casa.

Il giovane è stato immobilizzato prima dell’arrivo del fratello che picchiato e ferito ha trovato la forza di reagire ai criminali e spaventarli. Il terzetto, infatti, che forse non si attendeva la reazione, è fuggito a bordo di un’auto abbandonando un coltello nel giardino della villa che si trova in via Lugugnana. Sul posto sono intervenute due squadre delle Volanti della questura di Verona e la polizia scientifica che avrebbe rilevato impronte utili alle indagini.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/verona/assalto_in_villa_nella_notte_legano_uno_dei_figli_picchiano_il_fratello_poi_fuggono/notizie/276288.shtml

Abissi morali: Marocchino stupra la figlia della convivente e la costringe a tenere il bambino

TERAMO – Violentata e picchiata dal compagno di sua madre, un marocchino 40enne senza scrupoli che l’ha costretta a tenere un figlio nato dalla primo stupro.

Quell’uomo adesso è stato rinchiuso all’interno del carcere di Castrogno, in attesa della convalida del fermo di polizia giudiziaria eseguito venerdì. Nei suoi confronti le accuse sono pesantissime: violenza sessuale aggravata dal rapporto di convivenza, maltrattamenti e violenza privata. Gli agenti della Squadra mobile della Questura hanno agito sulla base di una segnalazione arrivata dai servizi sociali, perché il bimbo di nove anni, fratello della vittima, non veniva mandato a scuola.

Ma in questa vicenda una parte importante per aiutare le due donne, entrambe sopraffatte dal marocchino, l’ha avuta anche un’avvocatessa di Pescara che ha collaborato con gli investigatori perché era venuta a conoscenza di alcuni aspetti di questa storia. Quella che sarebbe dovuta essere una famiglia viveva all’interno di una roulotte lungo la costa, dov’è stato rintracciato l’uomo. Madre e figlia, ucraine, con i rispettivi bambini di 9 e 2 anni, entrambi nati dallo stesso padre, venivano picchiate, minacciate di morte da quell’uomo e ricattate. Per la più giovane delle due donne, oggi 21enne, l’inferno è iniziato appena arrivata in Italia per ricongiungersi a sua madre e trovare qui un lavoro. La speranza per un futuro migliore per lei presto è svanito.

Il primo stupro è avvenuto dopo pochi mesi, a marzo del 2010. Quando si è accorta del ritardo del ciclo lei avrebbe voluto abortire, ma lui non glielo ha permesso, dicendole che sua madre era pronta a perdonarla. E invece quando la mamma ha scoperto tutto se l’è presa con la figlia e così la giovane ucraina ha tentato il suicidio. Ma fortunatamente non c’è riuscita. Ed è nato il figlio al quale ha dato il proprio cognome. Poi, a febbraio del 2011, il secondo stupro ed una seconda gravidanza. Stavolta interrotta all’insaputa di tutti. E poi una terza gravidanza, sempre frutto di una violenza sessuale. Pure questa interrotta nel silenzio. Ma nel frattempo il marocchino ha continuato anche a picchiare sia la convivente, sia la ragazza e, in un’occasione, anche il bambino di 9 anni.

Una storia di estremo degrado familiare, interrotta grazie all’intervento, stavolta, dei servizi sociali. In due occasioni madre e figlia si sono recate in ospedale, a Giulianova e a Sant’Omero, per farsi refertare dopo le botte prese dal marocchino. Calci e pugni dopo i suoi abusi con alcool e droghe. Lui, stando alla denuncia presentata dalla giovane donna, non si sarebbe fatto mai alcuno scrupolo. Quando rimaneva solo nella roulotte con la figlia della sua convivente non esitava a farsi toccare anche se davanti a loro c’era il bambino. Il ricatto negli anni è stata un’arma che ha saputo utilizzare benissimo. Adesso le due donne con i rispettivi bambini sono stati affidati ad una casa famiglia nel teramano.

http://www.ilmessaggero.it/ABRUZZO/teramo_stupro_convivente_violenza/notizie/265327.shtml

Ci sono limiti a quello che può accadere al tempo dell’immigrazione?

Razzismo: legata e picchiata da genitori e fratello perché frequenta Italiani

PADOVA – Legata al letto dai genitori e minacciata di morte dal fratello ventenne. “Se frequenti ancora quelle persone di ammazzo” le ha scritto una volta con un messaggio al cellulare. Vittima dei suoi familiari è una ragazzina siriana di 17 anni residente in un comune della cintura urbana di Padova.

Lei musulmana, come le sue amiche italiane, vuole essere libera. Vuole frequentare soprattutto il suo ragazzo. Uno scontro in famiglia continuo, fatto di litigate e minacce, dove papà e mamma non vogliono una figlia occidentalizzata. E venerdì la situazione è precipitata. La diciassettenne, stanca di subire i rimproveri dei genitori, insieme a un’amica si è presentata nella stazione dei carabinieri di Stra, in provincia di Venezia. Ai militari voleva raccontare tutto, ma gli uomini dell’Arma l’hanno accompagnata con la coetanea nella stazione dei carabinieri del comune di residenza. Nella caserma è rimasta per quasi tre ore, fino all’ora di cena, e ha denunciato i suoi genitori.

Ai militari ha detto che spesso mamma e papà la legano al letto per impedirle di frequentare italiani e soprattutto il suo ragazzo. «E poi continuano a chiamarmi al cellulare ogni ora. Mi controllano costantemente. Se a volte mi concedono di andare in discoteca, devo stare sempre insieme a mia sorella più grande. Anche mio fratello mi controlla» ha raccontato al maresciallo della stazione. La giovane siriana è sembrata ai carabinieri molto sconvolta per la situazione familiare.

In caserma si sono presentati anche i suoi genitori, ma i militari non hanno consentito loro di vedere la figlia. Gli uomini dell’Arma hanno ascoltato anche le confessioni dell’amica. La giovane ha dichiarato che la minorenne siriana in più occasioni le ha raccontato di essere stata legata al letto dai genitori e di essere sempre controllata dai fratelli. La diciassettenne musulmana è stata sottoposta, sempre nella serata di venerdì, alla visita di uno psicologo. Sempre gli uomini dell’Arma hanno avvisato il Tribunale dei minori a Venezia ed è stato attivato anche il numero 114 per l’emergenza infanzia. La ragazzina è stata poi affidata a una comunità protetta dove ha trascorso la notte.

A Padova, negli anni, si sono registrate più episodi con donne musulmane vittime dei loro familiari. La sera 26 giugno del 2011, in una casa al pianterreno di via Maroncelli 7, il marocchino Zhaida Ammadi ha ucciso a coltellate, davanti alla figlioletta di 6 anni, la moglie Fatima. Una donna di 33 anni la cui unica colpa era il sogno di truccarsi, vestirsi alla moda e avere la sua libertà. La sua vita è finita sul pavimento di una cucina economica con la gola squarciata e il petto lacerato dalle coltellate di un compagno geloso e integralista.

Mentre il 27 febbraio scorso una ragazzina marocchina di 14 anni, in pieno centro è stata picchiata e umiliata dal padre davanti ai compagni di scuola per aver acquisito modi e abbigliamento troppo occidentali. Il genitore è stato denunciato dai carabinieri per lesioni volontarie aggravate, mentre la figlia è stata curata dai sanitari per trauma cranico e contusioni giudicate guaribili in tre giorni.

http://www.gazzettino.it/province/nordest/legata_al_letto_e_minacciata_di_morte_dal_fratello_voleva_vivere_aloccidentale/notizie/265265.shtml

Ci sarebbe un modo molto semplice per far in modo che i vostri figli non frequentino Italiani: tornatevene a casa.

Violenza intrafamiliare tra tunisini, un arresto – La Gazzetta Iblea


La Gazzetta Iblea

Violenza intrafamiliare tra tunisini, un arresto
La Gazzetta Iblea
Una vita familiare trasformata in incubo da un tunisino prepotente, violento che in danno del fratello, più grande, usa violenza. L'ultimo episodio si è verificato quando il 29enne Khemiri Nejm Eddine Ben Laroussi, ha minacciato con un coltello il
Home > Notizie > Cronaca > Scoglitti, tunisino rapina e aggredisce il Il Giornale di Ragusa
Picchia e rapina il fratello a Scoglitti(Vittoria). Arrestato tunisinoradiortm.it
A Scoglitti un tunisino querela il fratello, e lui gli rompe la facciaOndaiblea (Blog)

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Terni, arrestato spacciatore di cocaina albanese. Il fratello è in fuga … – Umbria 24 News


Umbria 24 News

Terni, arrestato spacciatore di cocaina albanese. Il fratello è in fuga
Umbria 24 News
Gli agenti della squadra antidroga li 'marcavano', da gennaio e venerdì scorso hanno fatto irruzione nella casa in cui vivono due fratelli albanesi, di 23 e 21 anni, regolarmente residenti a Terni con un permesso di soggiorno per lavoro. All'apparenza
TERNI: MOBILE ARRESTA SPACCIATORE ALBANESE SU Terni in rete

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Furti d’identità, fermati 4 nigeriani – La Stampa


La Stampa

Furti d'identità, fermati 4 nigeriani
La Stampa
A dicembre era stato arrestato per ricettazione un nigeriano di 47 anni, lo scorso gennaio invece era stata denunciata una coppia di nigeriani, infine ieri è stato arrestato il fratello di uno delle persone denunciate. L'uomo ha ricevuto mediante una

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Altri due tibetani si auto-immolano contro l’immigrazione cinese – AsiaNews


AsiaNews

Altri due tibetani si auto-immolano contro l'oppressione cinese
AsiaNews
Fonti locali affermano che i tibetani nascondono i casi di auto-immolazioni per timore delle autorità cinesi, che controllano tutte le comunicazioni per evitare la fuga di notizie. Dopo la morte di Lobsang Namgyal, la polizia ha arrestato il fratello
Tibet: ancora due auto-immolazioni, morto il monaco che si è dato Radio Vaticana

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Immigrati al volante, pericolo costante: Zingaro in mercedes fa una strage

Due persone sono morte sul colpo quando la macchina, che era guidata da uno straniero, è finita fuori strada sfondando un guardrail con il conducente ancora all’interno. Tre i feriti in gravi condizioni. L’incidente è avvenuto intorno alle 22.30 di giovedì, forse a causa dell’alta velocità.

Almeno quattro delle persone a bordo erano di nazionalità rumena. Tra i tre feriti, due dei quali gravissimi, un ragazzo di 15 anni. Le vittime sono due Zingari di 22 e 26 anni: un cittadino “italiano” e un cittadino romeno, il proprietario della Mercedes, Majkon Nikolic, e Antonio Leonetti. Gli agenti stanno tentando di capire se Leonetti era a bordo dell’auto oppure era a piedi in strada ed è stato investito.

L'auto finita fuori strada

Prima di salire a bordo della Mercedes e dello schianto, in serata il gruppo di amici romeni aveva cenato in una pizzeria non lontana dal luogo del drammatico incidente. Dopo pochi minuti l’auto, che viaggiava ad alta velocità, ha sbattuto contro il guardrail ed è finita in un fossato. Marius Ovidiu Andriescu e Marius Avra, di 24 e 27 anni, sono stati trasportati in gravissime condizioni agli ospedali di Tor Vergata e Villa Irma. Il più piccolo, il quindicenne Stevan Nikolic, fratello di Majkon, è in condizioni meno gravi ed è ricoverato nell’ospedale di Palestrina.

SBALZATI DALL’AUTO – Inizialmente si era diffusa la notizia che l’auto aveva investito quattro pedoni, ma i vigili del fuoco – che hanno ricostruito la dinamica dell’incidente – l’hanno smentita. Sia le tre vittime, sia i feriti sarebbero passeggeri, quasi tutti sbalzati all’esterno dell’auto finita fuori strada. Ad allertare la polizia sono stati alcuni passanti, che hanno fermato una volante in strada. Sul posto, oltre agli agenti della Polizia stradale, sono giunti anche il 118 e i Vigili del fuoco.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_febbraio_7/roma-pedoni-investiti-2113901978231.shtml

Accoltellato in casa da immigrati: resterà paralizzato

Straziante il racconto della sorella della vittima: “Per me volevano ucciderlo, quelle bestie me l’hanno rovinato a vita.”

CATTIVI MAESTRI

QUARRATA. «Per me lo volevano ammazzare. Volevano ucciderlo. Uno come lui, così mingherlino, che deve reagire? Stava anche parecchio male. Aveva avuto vomito e diarrea per tutta la notte. Me l’hanno rovinato a vita. Perché non hanno legato anche lui, invece di massacrarlo?». Sconvolta, rassegnata, incapace persino di arrabbiarsi, Cristina Gangale, la sorella di Gianmichele, l’elettricista di 35 anni di Quarrata, in provincia di Pistoia, accoltellato da una banda di 3 criminali stranieri durante la rapina di giovedì mattina nel cascinale di Buriano. Non ha nessuno contro cui urlare, lei, che quando ha saputo della lesione al midollo del fratello, causata da uno dei due colpi di coltello affondati sul corpo di Gianmichele dagli aggressori, si è coperta gli occhi con una mano. «Se riuscirà a vivere, rimarrà comunque paralizzato a vita. Dal collo in giù. Lo ha detto il primario di Careggi al mio babbo stanotte (venerdì notte, ndr). Ha il polmone perforato. Non si sa nemmeno se e quando riuscirà a respirare da solo. Quel figliolo me l’hanno rovinato. Dalla terza vertebra in giù non c’è più nulla da fare. E questa gente che l’ha ridotto così, dov’è? Io un affare in questo modo… Non ci posso credere. Non ci posso pensare». Cristina, che abita a Quarrata con il marito, con i bambini e con la madre malata da tempo, non è voluta nemmeno rientrare nella casa di via Tacinaia, dove è cresciuta. «Il mio babbo l’hanno fatto rientrare ieri sera (giovedì, ndr), alle nove e mezza, dieci. C’è stato mio marito a vedere e a pulire quel sangue. Io non ce l’ho fatta. Lo volevano uccidere – ripete la sorella di Gianmichele Gangale – Quell’altra (Maria, la compagna del padre, Francesco Gangale, la seconda vittima della rapina sfociata in aggressione, ndr) l’hanno legata, potevano fare altrettanto con lui».

Fonti:

http://iltirreno.gelocal.it/regione/2013/01/26/news/ferito-dai-banditi-restera-paralizzato-1.6417129

Secondo la versione ufficiale fornita dai Carabinieri i responsabili di questo orrore sono tre immigrati: http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2013/01/24/news/rapina-in-villa-a-buriano-legati-e-malmenati-il-figlio-del-proprietario-e-la-badante-1.6406545

http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/rapina-in-villa-a-quarrata-grave-il-figlio-del-proprietario/

http://www.lanazione.it/montecatini/cronaca/2013/01/24/835498-rapina-in-villa-a-Quaranta.shtml

 

Avezzano, arrestato ancora una volta il marocchino ‘eroe’ – PrimaDaNoi.it


Avezzano24

Avezzano, arrestato ancora una volta il marocchino 'eroe'
PrimaDaNoi.it
Ora, Abderrahin Adoiou, di 48 anni, è nuovamente balzato all'attenzione della cronaca perché, sottoposto al regime di detenzione domiciliare, è stato tratto in arresto ieri, insieme al fratello, Rachid Adoiou, di 35 anni, (anch'esso agli arresti
Avezzano, arrestato di nuovo il marocchino eroeIl Messaggero
Arrestato Marocchino che salvo' famigliaeuronews

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