Razzismo: legata e picchiata da genitori e fratello perché frequenta Italiani

14-04-2013

PADOVA – Legata al letto dai genitori e minacciata di morte dal fratello ventenne. “Se frequenti ancora quelle persone di ammazzo” le ha scritto una volta con un messaggio al cellulare. Vittima dei suoi familiari è una ragazzina siriana di 17 anni residente in un comune della cintura urbana di Padova.

Lei musulmana, come le sue amiche italiane, vuole essere libera. Vuole frequentare soprattutto il suo ragazzo. Uno scontro in famiglia continuo, fatto di litigate e minacce, dove papà e mamma non vogliono una figlia occidentalizzata. E venerdì la situazione è precipitata. La diciassettenne, stanca di subire i rimproveri dei genitori, insieme a un’amica si è presentata nella stazione dei carabinieri di Stra, in provincia di Venezia. Ai militari voleva raccontare tutto, ma gli uomini dell’Arma l’hanno accompagnata con la coetanea nella stazione dei carabinieri del comune di residenza. Nella caserma è rimasta per quasi tre ore, fino all’ora di cena, e ha denunciato i suoi genitori.

Ai militari ha detto che spesso mamma e papà la legano al letto per impedirle di frequentare italiani e soprattutto il suo ragazzo. «E poi continuano a chiamarmi al cellulare ogni ora. Mi controllano costantemente. Se a volte mi concedono di andare in discoteca, devo stare sempre insieme a mia sorella più grande. Anche mio fratello mi controlla» ha raccontato al maresciallo della stazione. La giovane siriana è sembrata ai carabinieri molto sconvolta per la situazione familiare.

In caserma si sono presentati anche i suoi genitori, ma i militari non hanno consentito loro di vedere la figlia. Gli uomini dell’Arma hanno ascoltato anche le confessioni dell’amica. La giovane ha dichiarato che la minorenne siriana in più occasioni le ha raccontato di essere stata legata al letto dai genitori e di essere sempre controllata dai fratelli. La diciassettenne musulmana è stata sottoposta, sempre nella serata di venerdì, alla visita di uno psicologo. Sempre gli uomini dell’Arma hanno avvisato il Tribunale dei minori a Venezia ed è stato attivato anche il numero 114 per l’emergenza infanzia. La ragazzina è stata poi affidata a una comunità protetta dove ha trascorso la notte.

A Padova, negli anni, si sono registrate più episodi con donne musulmane vittime dei loro familiari. La sera 26 giugno del 2011, in una casa al pianterreno di via Maroncelli 7, il marocchino Zhaida Ammadi ha ucciso a coltellate, davanti alla figlioletta di 6 anni, la moglie Fatima. Una donna di 33 anni la cui unica colpa era il sogno di truccarsi, vestirsi alla moda e avere la sua libertà. La sua vita è finita sul pavimento di una cucina economica con la gola squarciata e il petto lacerato dalle coltellate di un compagno geloso e integralista.

Mentre il 27 febbraio scorso una ragazzina marocchina di 14 anni, in pieno centro è stata picchiata e umiliata dal padre davanti ai compagni di scuola per aver acquisito modi e abbigliamento troppo occidentali. Il genitore è stato denunciato dai carabinieri per lesioni volontarie aggravate, mentre la figlia è stata curata dai sanitari per trauma cranico e contusioni giudicate guaribili in tre giorni.

http://www.gazzettino.it/province/nordest/legata_al_letto_e_minacciata_di_morte_dal_fratello_voleva_vivere_aloccidentale/notizie/265265.shtml

Ci sarebbe un modo molto semplice per far in modo che i vostri figli non frequentino Italiani: tornatevene a casa.

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