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19enne albanese beccato con 17 chili di marijuana: arrestato – Italia chiama Italia

19enne albanese beccato con 17 chili di marijuana: arrestato
Italia chiama Italia
Predisposti dalla serata di ieri e per tutta la notte, servizi straordinari ad 'alto impatto' in alcune zone di Roma. Impiegati dalla Questura numerosi agenti dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, del reparto Volanti e dei

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Roma: branco di prostitute aggredisce ragazza a fermata bus

Strattonata, tirata per i capelli e schiaffeggiata in mezzo alla strada da un gruppo di prostitute in attesa di clienti alla fermata del bus, senza che nessuno si fermasse a soccorrerla e senza riuscire a ottenere l’intervento delle forze dell’ordine. Vittima dell’aggressione, sabato mattina alle 11, in pieno giorno, alla fermata Cotral sulla Salaria davanti all’hotel Giocca, un’operaia che lavora per una ditta di pulizie.

La donna, dopo aver terminato il turno notturno di lavoro, stava aspettando l’autobus per tornare a Monterotondo, dove vive. “Alla fermata – racconta in lacrime – c’erano anche una decina di giovani prostitute, alcune rumene come me, poco più che adolescenti e praticamente nude. Il problema è che gli autobus, quando vedono queste ragazze alla fermata, raramente si fermano, e io sono costretta spesso ad aspettare per ore. Così, visto che avevo lavorato tutta la notte ed ero molto stanca, in maniera gentile ho chiesto alle ragazze se potevano allontanarsi per farmi prendere l’autobus.

Per tutta risposta sono stata aggredita: una ragazza mi ha preso per i capelli, mentre un’altra mi ha strattonata e mi ha preso a schiaffi. Poi hanno gettato la mia borsetta in mezzo alla strada sparpagliando sulla carreggiata tutto quello che c’era dentro. Infine mi hanno minacciata di morte, di gettarmi sui binari della ferrovia, con un’arroganza incredibile come se loro fossero le padrone della strada, sicure di godere di una completa impunità. Era giorno, quasi le 11, e nessuna automobile si è fermata ad aiutarmi”.

Oltre all’aggressione, la donna lamenta anche il mancato intervento delle forze dell’ordine. “Ho chiamato più volte il 112 – prosegue – ma non è arrivata nessuna macchina”. Interpellati, i carabinieri confermano la sua chiamata, ma riferiscono che, a causa delle difficoltà dovute alla lingua e al fatto che fosse molto agitata, la donna non sia riuscita a far capire bene dove si trovasse e che quindi l’auto inviata non sarebbe riuscita a individuarla. Ma al di là sul possibile equivoco con i militari, la situazione della prostituzione a Roma sta ritornando ad assumere contorni preoccupanti.

Come confermano anche i carabinieri, lucciole e transessuali sono tornati in massa sulle strade della prostituzione come Salaria, Togliatti, Casilina, Tiberina. Ragazze seminude, molte poco più che adolescenti, alcune anche incinta, dopo la stretta degli ultimi anni hanno ricominciato a invadere le strade in cerca di clienti. E lo scorso mese di giugno è scaduta anche l’ordinanza emessa dall’ex sindaco Gianni Alemanno, che consentiva di multare le prostitute e i clienti che si fermavano in auto per contrattare una prestazione. Un provvedimento che il Campidoglio non ha rinnovato.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/08/12/news/salaria_donna_aggredita_in_strada_da_un_gruppo_di_prostitute-64677883/

Il racket zingaro della prostituzione minorile

NAPOLI – Hanno dai 13 ai 15 anni. In alcuni casi anche di meno. Sono i nuovi schiavi del sesso a pagamento a Napoli. Li mostra, in una video inchiesta esclusiva, il Corriere della Sera. Amalia de Simone si muove in macchina per Napoli, passando dalla zona della stazione ferroviaria e da quella del Centro direzionale. Ragazzini e ragazzine si prostituiscono già dal mattino, nell’indifferenza generale. “Sono quasi sempre ragazze dell’est o nigeriane, quasi sempre vittima di tratta, entrate in Italia con dei sogni e buttate per strada con violenze e ricatti – spiega intervistata sul Corriere Deborah Divertito, operatrice sociale -. I ragazzi sono per lo più rom o bulgari e partono dai 13 anni. Molto spesso si prostituiscono nei cinema a luci rosse dove per entrare esibiscono documenti falsi”.
 
Amalia de Simone chiede a degli uomini che sono sulla strada a prostituirsi il perché della presenza, notata la sera prima, di un bambino di 6 anni, che è rimasto in strada tutta la notte. “Minorenni? Si, ce ne sono. Non sempre però. Dipende dalle famiglie, sono loro che li mettono sulla strada. Io ne conosco qualcuno, sono rom. Ci sarà anche qualcuno che lo fa di nascosto ma in generale sono le famiglie a mandarli”. A quanto pare Napoli sembra essere una piazza particolarmente “facile” per questo tipo di commerci. “Napoli è diventata una meta allettante per questi traffici – dice ancora Deborah Divertito – perché è facile ottenere documenti falsi tramite le organizzazioni criminali o anche attraverso laboratori clandestini del centro città o della zona flegrea. Inoltre i controlli sono pochissimi e c’è molta tolleranza”. Una di quelle storie che, veramente, si vorrebbe non dover raccontare.

http://www.net1news.org/cronaca/bambini/napoli-bambini-di-13-anni-si-prostituiscono-in-strada-video-inchiesta.html

Drogata e stuprata tutta la notte da marocchino

Prima drogata e poi stuprata ripetutamente tutta la notte da quello che riteneva essere un amico, che invece l’avrebbe tenuta in ostaggio fino alla mattina. 

Questa la vicenda che sarebbe capitata a Pistoia ad una ragazza di 19 anni, nella notte tra sabato e domenica mentre le vie del centro erano affollate dallo scatenato “popolo del blues”. La ragazza ha raccontato di aver seguito l’amico, 30 anni, marocchino, nella sua casa a Sant’Agostino, alla periferia di Pistoia, dove lui avrebbe abusato di lei tutta la notte.

Lui invece sostiene che lei fosse consenziente. L’allarme è scattato ieri mattina alle ore 9,40. Ad avvisare i soccorritori sembra sia stato lo stesso marocchino, probabilmente impietositosi, dopo che la ragazza aveva più volte richiesto di poter andare via e chiamare la madre. Sul posto sono arrivati i volontari della Croce Verde, il personale dell’automedica del 118 e una volante della polizia.

La ragazza è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Pistoia, dove è stata medicata. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, sembra che la ragazza conoscesse il marocchino con il quale avrebbe passato la prima parte della serata in piazza della Sala, insieme alla fiumana di gente che affollava le vie del centro tra il mercatino e piazza del Duomo per la grande festa del Blues.

Insieme i due avrebbero mangiato e bevuto, poi lui le avrebbe proposto di andare a casa sua, appunto nella zona di Sant’Agostino. La ragazza ha accettato e lo ha seguito. Il 30enne africano è indagato per violenza sessuale.

http://bladibella.com/modules/news/article.php?storyid=7928&fb_source=message

Adozioni internazionali: “italiano” pesta e massacra una donna, poi la chiude in una busta

NAPOLI – Picchiata, massacrata di botte, a mani nude, davanti alla figlia di quattro anni e lasciata in fin di vita in un sacco dell’immondizia. Lei non voleva che l’amica, con cui divideva la casa, lasciasse il giro della prostituzione del quale anche lei faceva parte. E non voleva che l’amica si rifacesse una vita con l’uomo che amava.

Per questo Xhuli Toska, albanese di 28 anni, è stata selvaggiamente picchiata giovedì pomeriggio in un piccolo appartamento di via Tribunali, nel centro storico di Napoli. A colpirla è stato proprio il giovane che avrebbe voluto fuggire con la donna amata, Emerson D’Esposito, 28 anni, un ragazzone grande e grosso nato in Brasile e poi adottato da una coppia di San Giorgio a Cremano (Napoli).

D’Esposito è stato rintracciato questa mattina a San Salvatore Telesino (Benevento), dove alcuni suoi familiari hanno una villetta; assieme a lui c’erano la fidanzata, il figlioletto di lei e la figlia di Xhuli, che la coppia aveva portato con sè per non lasciarla da sola nell’appartamento dell’aggressione. Per tutta la notte gli investigatori erano stati in apprensione, temendo per la sorte dei due bambini: nessun testimone era stato infatti in grado di fornire loro notizie.

La svolta, come ha spiegato il questore di Napoli, Luigi Merolla in una conferenza stampa, in serata, a Napoli, è arrivata quando un appuntato dei carabinieri di San Giorgio a Cremano si è ricordato che la famiglia D’Esposito possiede una villetta nel Sannio: era la pista giusta. Emerson D’Esposito fa parte dei Niss (Niente incontri solo scontri), un gruppo di tifosi estremisti del Napoli, conosciuti per la loro violenza, e negli anni scorsi era stato destinatario di un Daspo, cioè un divieto di assistere a manifestazioni sportive. Al dirigente della squadra mobile, Eugenio Rossi, e al pm Giusi Loreto, nel corso di un interrogatorio durato molte ore, D’Esposito ha fornito ampie ammissioni, ricostruendo l’accaduto.

Il giovane, in particolare, ha spiegato di aver pensato che Xhuli fosse morta per le botte: per questo l’ha infilata in un grosso sacco per i rifiuti e l’ha abbandonata sul pianerottolo. Se ne sarebbe disfatto di lì a un po’, se un vicino non avesse sentito dei lamenti provenire dal sacco e non avesse chiamato il 118. I sanitari hanno trovato la ragazza con il viso tumefatto, l’addome spappolato, agli ultimi rantoli, ma ancora viva. L’hanno portata all’ospedale Loreto Mare dove è stata operata e dove è tuttora ricoverata in condizioni disperate. Le indagini proseguono per chiarire come mai la donna picchiata non voleva che la connazionale cambiasse vita; non è escluso che facesse parte di una banda dedita allo sfruttamento di giovani donne.

Da definire anche il ruolo della fidanzata di Emerson D’Esposito, che al momento non è indagata. Per decisione del Tribunale minorile, al momento il figlioletto non si trova con lei; è stato portato in una casa famiglia assieme alla bimba di Xhuli Toska. Quando le forze dell’ordine hanno irruzione nella villetta di San Salvatore Telesino, il giovane non ha cercato di ribellarsi; si è lasciato arrestare anche se aveva con sè una pistola di fabbricazione cecoslovacca con la matricola limata e il caricatore pieno.

http://www.gazzettino.it/italia/cronacanera/napoli_27enne_massacrata_di_botte_trovata_in_un_sacco_della_spazzatura_gravissima/notizie/291918.shtml

Eccoli qui, gli “italiani” di carta, una volta regalata la cittadinanza agli stranieri i loro crimini saranno italiani.

Padova: rapinati e massacrati perchè non comprano droga dal “migrante”

PADOVA – Rapinati e picchiati sotto casa in via Campagnola a Padova da uno spacciatore extracomunitario perchè non hanno voluto comperare la droga da lui. La ragazza, che è stata rapinata dell’iPhone, ha diciotto anni, mentre il suo fidanzato, che ha passato tutta ieri mattina al pronto soccorso a farsi curare le ferite alla testa, ne ha ventuno. Quanto al magrebino, è riuscito a fuggire.

Il sindaco Zanonato, paladino dei "migranti"

Ormai è accertato che dalle parti di via Savonarola si vende droga tutta la notte nei fine settimana. Gli spacciatori extracomunitari vanno a dormire soltanto quando spunta il sole, dopo aver rifornito di hascisc e di cocaina i nottambuli che ritornano dai bagordi. Ebbene, ieri all’alba i due fidanzati ritornavano da una notte passata con gli amici e volevano stare da soli. La diciottenne risiede ad Abano e il suo fidanzato ventunenne abita invece in città via Campagnola, non lontano dal centro città. Prima delle 6 avevano deciso di concludere la nottata a casa del ragazzo.

L’incontro con lo spacciatore è avvenuto in via Savonarola. Lo straniero ha offerto loro della droga. Ma i ragazzi continuavano a camminare senza rispondergli. Poi hanno svoltato in via Campagnola per rincasare, convinti che lo spacciatore smettesse di infastidirli. Ma il rifiuto ha infastidito lo spacciatore. Evidentemente, i giovani che girano in zona a quell’ora vanno solo in cerca di “sballo”. L’extracomunitario ha così afferrato per le spalle la ragazza e l’ha immobilizzata. In un attimo ha infilato la mano della sua borsa e le ha preso l’iPhone. Poi è fuggito per via Campagnola.

Il fidanzato ha tentato di difenderla, poi non si è arreso e lo ha rincorso. Ed era più energico e veloce dello spacciatore. Quando il magrebino si è reso conto che sarebbe stato raggiunto ha raccolto una bottiglia che qualcuno aveva abbandonato sul porfido. E ha reagito: lo ha picchiato in testa fino a rompere il vetro. Poi è riuscito a fuggire. Il ventunenne è rimasto stordito e il sangue che usciva dalle ferite gli scendeva sulla faccia. La coppia padovana è poi riuscita a dare l’allarme e in via Campagnola è arrivata subito un’ambulanza del Suem. Mentre lo portavano al pronto soccorso il ragazzo ha raccontato ai sanitari l’aggressione dello spacciatore. In via Savonarola e in via Campagnola sono arrivati gli agenti della Sezione volanti e i carabinieri del Nucleo radiomobile. Hanno controllato a lungo la zona. Ma era già partito il tam tam degli spacciatori e non c’era più neanche l’ombra di uno spacciatore. Il ventunenne è rimasto a lungo al pronto soccorso, dove è stato dimesso solo a metà mattinata.

http://www.gazzettino.it/nordest/padova/rifiutano_la_droga_spacciatore_rapina_18enne_e_prende_a_bottigliate_il_fidanzato/notizie/265477.shtml

 

Padova, immigrati in piazza: “dovete continuare a mantenerci”

I "nuovi italiani"

Padova, 26/02/2013 – Circa cinquanta sedicenti profughi, spalleggiati da alcuni italiani di “Razzismo Stop”, stanno occupando l’area antistante il municipio di Padova. Si tratta di sub-sahariani che si trovavano in Libia durante la guerra del 2011 e che preferirono raggiungere l’Italia anzichè tornare nei rispettivi paesi d’origine. Evidentemente erano stati informati circa i privilegi di cui avrebbero potuto godere in Italia. Il 28 febbraio febbraio finiscono i fondi destinati all’emergenza “Nord Africa”, ufficialmente terminata il 31 dicembre scorso, e quindi non potranno essere più mantenuti a spese dei contribuenti, cosa che avveniva da oltre un anno. La prefettura ha assicurato una buonauscita di 1.200 euro, sempre a carico dei contribuenti,  per chi decide di andarsene via dall’Italia. Per coloro che resteranno sono state promesse delle borse lavoro. Gli immigrati protestano per la poca chiarezza circa il loro futuro e perchè temono che i privilegi di cui hanno goduto finora possano venir meno. Alcuni si sono posizionati con delle coperte perchè intendono passare la notte sotto Palazzo Moroni. La polizia è costretta a presidiare l’area.

http://voxnews.info/2013/02/26/padova-immigrati-in-piazza-poche-certezze-sui-nostri-privilegi/

 

Tre immigrati pestano anziana in casa

Europa senza frontiere

CASTELFRANCO. Rapina in villa verso le 21 di martedì sera a Gaggio di Castelfranco. Ad entrare in azione sono stati tre malviventi, probabilmente di nazionalità rumena, che hanno fatto irruzione in una casa un po’ isolata nella frazione di Gaggio.

I tre balordi, armati di cacciavite e di attrezzi da scasso avrebbero aggredito e malmenato un’anziana donna prima di arraffare un bottino modesto e scappare. Immediato l’allarme che ha fatto scattare le ricerche dei carabinieri, intervenuti sul posto. Battute nella zona per tutta la notte.

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/02/06/news/rapina-in-villa-picchiata-un-anziana-1.6484223

Accoltellato in casa da immigrati: resterà paralizzato

Straziante il racconto della sorella della vittima: “Per me volevano ucciderlo, quelle bestie me l’hanno rovinato a vita.”

CATTIVI MAESTRI

QUARRATA. «Per me lo volevano ammazzare. Volevano ucciderlo. Uno come lui, così mingherlino, che deve reagire? Stava anche parecchio male. Aveva avuto vomito e diarrea per tutta la notte. Me l’hanno rovinato a vita. Perché non hanno legato anche lui, invece di massacrarlo?». Sconvolta, rassegnata, incapace persino di arrabbiarsi, Cristina Gangale, la sorella di Gianmichele, l’elettricista di 35 anni di Quarrata, in provincia di Pistoia, accoltellato da una banda di 3 criminali stranieri durante la rapina di giovedì mattina nel cascinale di Buriano. Non ha nessuno contro cui urlare, lei, che quando ha saputo della lesione al midollo del fratello, causata da uno dei due colpi di coltello affondati sul corpo di Gianmichele dagli aggressori, si è coperta gli occhi con una mano. «Se riuscirà a vivere, rimarrà comunque paralizzato a vita. Dal collo in giù. Lo ha detto il primario di Careggi al mio babbo stanotte (venerdì notte, ndr). Ha il polmone perforato. Non si sa nemmeno se e quando riuscirà a respirare da solo. Quel figliolo me l’hanno rovinato. Dalla terza vertebra in giù non c’è più nulla da fare. E questa gente che l’ha ridotto così, dov’è? Io un affare in questo modo… Non ci posso credere. Non ci posso pensare». Cristina, che abita a Quarrata con il marito, con i bambini e con la madre malata da tempo, non è voluta nemmeno rientrare nella casa di via Tacinaia, dove è cresciuta. «Il mio babbo l’hanno fatto rientrare ieri sera (giovedì, ndr), alle nove e mezza, dieci. C’è stato mio marito a vedere e a pulire quel sangue. Io non ce l’ho fatta. Lo volevano uccidere – ripete la sorella di Gianmichele Gangale – Quell’altra (Maria, la compagna del padre, Francesco Gangale, la seconda vittima della rapina sfociata in aggressione, ndr) l’hanno legata, potevano fare altrettanto con lui».

Fonti:

http://iltirreno.gelocal.it/regione/2013/01/26/news/ferito-dai-banditi-restera-paralizzato-1.6417129

Secondo la versione ufficiale fornita dai Carabinieri i responsabili di questo orrore sono tre immigrati: http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2013/01/24/news/rapina-in-villa-a-buriano-legati-e-malmenati-il-figlio-del-proprietario-e-la-badante-1.6406545

http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/rapina-in-villa-a-quarrata-grave-il-figlio-del-proprietario/

http://www.lanazione.it/montecatini/cronaca/2013/01/24/835498-rapina-in-villa-a-Quaranta.shtml