Tag: timore

Albanese perde 40mila euro e pesta la moglie

AZZANO DECIMO. «Ero sottomessa, lavoravo per mantenere il suo vizio, il gioco. Aveva pianto, aveva bisogno di aiuto». Questa la testimonianza, nell’udienza di qualche mese fa, della ex moglie dell’albanese Dorian Tataveshi, 31 anni, all’epoca dei fatti residente ad Azzano Decimo, condannato a tre anni e 8 mesi di reclusione e a 1.500 euro di multa per maltrattamenti, minacce, lesioni ed estorsione.

I fatti risalivano al 2009. L’uomo era accusato di aver sottoposto la moglie a continue percosse e di averne sperperato il denaro giocando con le slot machine.

Non soltanto la donna era costretta a consegnare al marito i soldi che guadagnava lavorando, ma era perfino controllata per come si vestiva: se la sera usciva, lui le strappava l’abbigliamento intimo per timore che avesse un amante.

Altri due tibetani si auto-immolano contro l’immigrazione cinese – AsiaNews


AsiaNews

Altri due tibetani si auto-immolano contro l'oppressione cinese
AsiaNews
Fonti locali affermano che i tibetani nascondono i casi di auto-immolazioni per timore delle autorità cinesi, che controllano tutte le comunicazioni per evitare la fuga di notizie. Dopo la morte di Lobsang Namgyal, la polizia ha arrestato il fratello
Tibet: ancora due auto-immolazioni, morto il monaco che si è dato Radio Vaticana

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Piccoli paesi assediati: anziani aprono la porta di casa e tre slave fanno irruzione

Fino a non molti anni fa i piccoli borghi italiani erano delle oasi di pace e tranquillità, regnava la legalità e l’armonia tra i cittadini i quali si fidavano gli uni degli altri e non vi era timore ad aprire la porta a chiunque avesse bisogno di aiuto. L’immigrazione e la proliferazione dei campi nomadi, da cui probabilmente provenivano le tre slave protagoniste di questo odioso crimine, hanno distrutto tutto.

SOLETO (Lecce), 16/01/2013 – Aperta la porta ad una sconosciuta che chiedeva indicazioni, la loro buona fede è stata tradita, e così sono stati costretti a subire un furto, escogitato con tecnica semplice e già collaudata in altri casi di ruberie e persino rapine. Vittime, due 70enni di Soleto, marito e moglie, pensionati, che ieri sera, intorno alle 19, hanno visto entrare nella loro abitazione che si affaccia su via Caduti Soletani, nel centro del paese, una donna, che si esprimeva in un italiano un po’ stentato, con inflessione straniera, forse slava, (zingare?) seguita da altre due complici. Tutte erano vestite di nero. La prima donna ha letteralmente circuito con le parole i due anziani. Ha chiesto indicazioni su una via da raggiungere, per trovare alcuni parenti, e nel frattempo anche una penna per annotare tutto su di un foglio. Il tutto, scandendo le parole in più occasioni, perché gli anziani stentavano a comprendere il suo italiano. E mentre la prima donna portava avanti la messinscena con gesti teatrali, le altre due, leste, s’infilavano nel piccolo appartamento, girando le stanze e rovistando in alcuni cassetti, fino a racimolare del denaro contante, non più di 150 euro. Ma, al di là del valore, è proprio il tipo di furto a creare allarme: in questo caso, le ladre hanno sottratto pochi soldi, in altre situazioni, la razzia potrebbe essere ben superiore, quindi è bene fare molta attenzione a frodi e raggiri, e, come sempre, è sconsigliabile aprire la porta a persone sconosciute, che già dall’atteggiamento (spesso tradiscono nervosismo ed una certa fretta) possono apparire sospette. Tant’è. Tutta l’azione, in questo caso, è durata pochi minuti, quelli necessari per rovistare e fuggire con il bottino. La vicenda è stata denunciata ai carabinieri della stazione locale, che hanno avviato le indagini.

http://www.lecceprima.it/cronaca/scusate-un-indicazione-le-ladre-s-infilano-in-casa-scappando-con-i-soldi.html