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Tor Sapienza: vigili intervengono per sgombero rom, le associazioni
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A bloccare tutto la presenza sul posto delle associazioni in difesa dei diritti rom e sinti, tra cui la 21 Luglio, che, adducendo il mancato rispetto "delle garanzie procedurali previste dal Comitato Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e

Tunisino pesta bambina e violenta donna: 9 anni

Picchia la bambina

Accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia un cittadino tunisino di 43 anni è stato condannato dal tribunale di Aosta a 9 anni di reclusione. L’escalation di violenza, secondo il pm Luca Ceccanti, risale alla sera del primo luglio, quando l’uomo picchiò la compagna e la figlia di 8 anni, le chiuse in casa e violentò la donna.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Edoardo Valente, aveva chiesto l’assoluzione da tutti i reati, contestando anche che «l’accusa si basa unicamente sulle dichiarazioni della parte offesa». La compagna, assistita dall’avvocato Federico Parini, è stata sentita in aula insieme alla sorella, alla quale telefonò la mattina del 2 luglio 2012, quando riuscì ad allontanarsi dall’alloggio e trovò rifugio in una casa-famiglia.

Secondo l’accusa, la sera del primo luglio il condannato prima picchiò la compagna e la figlia, uscì di casa lasciandole chiuse nell’appartamento e, tornato dopo alcune ore, diede di nuovo escandescenza per poi violentare la donna. L’uomo, recidivo e oggi non presente in aula, è stato anche interdetto dalla potestà genitoriale per tutta la durata della pena.

Osa lamentarsi del chiasso notturno: famiglia romena lo massacra

Palermo settembre 2013 – Da violenza verbale e fisica il passo è breve. Aggredito nella notte un uomo, residente in uno stabile di via Paolo Emiliani Giudici, da due condomini di nazionalità romena. In manette con l’accusa di lesioni personali A.I.P (39 anni) e S.C (28 anni), colpevoli di avere picchiato un uomo che li aveva invitati ad abbassare il volume della voce. All’arrivo delle pattuglie, gli agenti hanno trovato una folta folla nell’androne del palazzo. Interrogando il fratello della vittima, la polizia ha potuto ricostruire parte della dinamica. Quest’ultimo ha riferito che il fratello si sarebbe lamentato dal balcone con gli inquilini del piano terra, una famiglia romena solita nell’intrattenersi fino a tarda sera con schiamazzi molesti. Dopo aver ricevuto un secco no, l’uomo è sceso per andare a parlare con i vicini, trovandone alcuni ad attenderlo vicino alle scale. L’uomo è stato così “gettato” dentro casa ed aggredito da due uomini. Il fratello della vittima, sentendo le urla e preoccupato dalla situazione, è sceso di corsa in difesa del familiare riuscendo così a farlo scappare. A confermare la dinamica sono stati gli altri abitanti della palazzina, che hanno inoltre spiegato di aver denunciato in passato certi atteggiamenti. Gli altri componenti della famiglia di origine romena non hanno negato l’accaduto, fornendo però una versione diversa. Gli agenti, seguendo le tracce di sangue, hanno trovato la vittima in evidente stato di shock, con evidenti ferite al volto ed alle braccia. L’uomo è stato portato all’ospedale Civico dove gli sono stati pronosticati dieci giorni di riposo. Dopo aver identificato i presunti aggressori, gli agenti li hanno arrestati per lesioni personali. Su disposizione dell’autorità giudiziaria sono stati condotti nelle camere di sicurezza in attesa del rito per direttissima. Denunciata in stato di libertà la donna che viveva con i due romeni.

http://www.palermotoday.it/cronaca/aggressione-via-emiliano-paolo-giudici-22-settembre-2013.html

 

Marocchino assalta bus e aggredisce autista urlando: “SPORCO ITALIANO”

ROMA 20 settembre 2013 – «Sporco italiano!» È l’insulto che si è sentito rivolgere l’autista di un bus da un marocchino, che prima si è scagliato contro il mezzo e poi contro il conducente. È accaduto in via Eroi della Difesa, a Spinaceto. Il bus è stato assaltato dall’immigrato mentre era fermo a un semaforo, lontano dalla fermata. L’aggressore ha cominciato a picchiare con violenza sulle portiere della vettura e l’autista, per scongiurare eventuali danneggiamenti, le ha aperte. A quel punto però il marocchino è salito sull’autobus e, intrufolandosi nella cabina di guida, ha aggredito il conducente. All’aggressione fisica sono seguite le offese verbali, quasi esclusivamente riguardanti la nazionalità dell’autista, poi l’immigrato è sceso dal mezzo e ha scagliato una pietra contro la vettura danneggiando un finestrino. Mentre l’aggressore si scatenava era stata allertata la polizia. L’aggressore è stato identificato, accompagnato in commissariato e denunciato per danneggiamento, violenza a pubblico ufficiale e violazione della legge che vieta la discriminazione razziale.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_settembre_20/sporco-italiano-a-autista-bus-denunciato-marocchino-2223207755635.shtml

 

Svuotacarceri: ragazza violentata a Modena

Modena, 8 agosto 2013 – Una ragazza di circa 20 anni è stata aggredita, martedì sera nella zona travia San Cataldo e via del Murazzo a Modena da un extracomunitario che ha tentato di violentarla.

Erano le 21 quando la giovane, italiana, mentre camminava a piedi è stata assalita da un uomo che ha tentato di strapparle i vestiti. La giovane, però, si è difesa: è riuscita a urlare, a divincolarsi e a sfuggire al suo aggressore. Ora la polizia ha avviato indagini per risalire allo straniero, pare un africano.

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2013/08/08/931725-tentato-strupro.shtml

Aggredita con cacciavite: preso marocchino

Perugia, 7 ago. – Verso la fine di luglio una donna a Citta’ di Castello era stata aggredita da un uomo per strada e minacciata con un cacciavite. Fortunatamente la donna era insieme al marito che l’aveva difesa, non riuscendo pero’ a bloccare del tutto il rapinatore che l’aveva colpita e le aveva strappato la catenina dal collo. Adesso per quella rapina, i carabinieri della compagnia di Citta’ di castello hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 26enne marocchino con le accuse di rapina aggravata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

La coppia rapinata si era rivolta subito ai carabinieri della stazione Citta’ di Castello. Le immediate ricerche del malvivente avevano dato esito negativo. La donna era dovuta ricorrere alle cure dei sanitari che le avevano riscontrato alcuni traumi guaribili fortunatamente in pochi giorni. Le indagini condotte dai militari hanno permesso in poco tempo di identificare il responsabile. Si tratta per l’appunto di un 26enne nordafricano, residente a Citta’ di Castello, in possesso di permesso di soggiorno e gia’ ben conosciuto alle forze dell’ordine per vicende legate all’uso e allo spaccio di stupefacenti.
I militari del nucleo operativo della compagnia Citta’ di Castello e della locale stazione hanno individuato l’uomo in viale Moncenisio, nei pressi dell’abitazione di alcuni familiari. Subito bloccato, il 26enne ha opposto una violenta resistenza al fine di impedire ai Carabinieri di eseguire una perquisizione personale e domiciliare. Per tale motivo, oltre ad essere sottoposto a fermo di indiziato di delitto per la rapina aggravata, e’ stato altresi’ arrestato in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale e portato nel carcere di Perugia Capanne.

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Umbria/Aggredita-con-cacciavite-e-scippata-un-fermo-a-Citta-di-Castello_32467869376.html

Giustizia al contrario: ai domiciliari per essersi difeso dall’aggressione “migrante”

Savona. Il 23 luglio scorso è stato arrestato dopo una lite con un albanese, ma il presunto aggressore, Christian Odetti, 28 anni, commesso del Brico delle Officine, ora ha presentato una denuncia contro la presunta vittima per ribadire la sua verità, che è ben diversa dalla ricostruzione dei fatti che lo ha portato in manette. Odetti, che ora è ai domiciliari, deve rispondere di tentato omicidio (accusa che però potrebbe essere derubricata in lesioni volontarie aggravate) perché avrebbe, al culmine di una discussione, colpito con un coltellino multiuso il trentenne Alfred B., originario appunto dell’Albania. La lite tra i due era scoppiata per un diverbio nato in strada e che poi sarebbe degenerato. L’albanese, finito in ospedale con alcune ferite da taglio nella zona della spalla destra, ha raccontato ai poliziotti di essere stato brutalmente aggredito e colpito da Odetti, il quale però nega con decisione la versione del rivale. Già davanti al gip l’italiano aveva raccontato lo svolgimento dei fatti in maniera ben diversa, spiegando di aver agito per difesa, e ora ha deciso, con l’assistenza dell’avvocato Marco Ballabio, di presentare anche una dettagliata denuncia nella quale descrive quanto successo dal suo punto di vista. Un racconto preciso attraverso il quale Odetti spiega come l’albanese l’abbia letteralmente perseguitato ed inseguito fino a mettergli le mani addosso. Il commesso ha confermato che la lite è iniziata in corso Mazzini: “L’auto che avevo dietro, una Bmw, ha iniziato a lampeggiarmi e suonarmi. Poco dopo, quando ero fermo al semaforo, mi ha affiancato e il ragazzo alla guida mi ha insultato dicendomi di svegliarmi se no ci avrebbe pensato lui. Io ho risposto dicendo di lasciarmi in pace, lui ha fatto il gesto di scendere dalla vettura, ma poi è scattato il verde e sono ripartito”.

Da quel momento, sempre secondo Odetti, Alfred B. l’avrebbe seguito fino al parcheggio sopra l’ospedale San Paolo dove l’italiano si è visto costretto a fermare la sua Ford Fusion perché la Bmw gli avrebbe tagliato la strada. Da lì si sarebbe scatenata la violenza da parte dell’albanese: “Mi ha colpito con pugni a raffica e non voleva saperne di smettere. Poi quando ho cercato di scappare è salito sulla mia auto per togliere il freno a mano. Ho cercato di fermarlo e lui ha continuato a darmi pugni. Io avevo il coltellino multiuso in mano e l’ho punto sulla spalla per farlo desistere”. Secondo Odetti nonostante il colpo con la lama il rivale ha continuato a picchiarlo. “Tenevo il coltellino nella mano sinistra pur essendo destrorso e nel cercare di allontanarlo l’ho punto una seconda volta, ma senza la volontà di colpirlo”. Nel frattempo l’auto del commesso, parcheggiata in discesa e senza freno a mano, ha finito per schiantarsi contro altre vetture parcheggiate. Per interrompere l’aggressione è stato provvidenziale l’intervento di alcuni residenti che hanno separato i due: Alfred B. è subito fuggito minacciando l’altro (“prima o poi ti trovo e stavolta ti ammazzo”) per poi presentarsi al Pronto Soccorso per farsi medicare, mentre Odetti ha allertato le forze dell’ordine. Secondo la difesa di Odetti, in un primo momento, l’albanese non ha detto di essere stato ferito durante un’aggressione, salvo poi ritrattare la versione una volta messo alle strette dalla polizia. A quel punto, sentita le versione dio Alfred B., i poliziotti avevamo deciso di porre in stato di fermo l’italiano che però adesso, con la sua denuncia, intende far valere la sua verità.

http://www.ivg.it/2013/07/lite-stradale-culminata-in-aggressione-28enne-arrestato-denuncia-la-presunta-vittima-mi-sono-solo-difeso/

Verona: otto africani fanno irruzione in un bar e tentano estorsione

Verona luglio 2013 – Un tentativo di estorsione è stato accertato domenica scorsa dai poliziotti delle Volanti e ha determinato l’arresto in flagranza di uno degli autori di tale reato, per la precisione un nigeriano 39enne, senza fissa dimora, mentre i suoi complici si erano allontanati di tutta corsa a bordo di un’auto. A chiamare la Polizia un cittadino anch’egli nigeriano, nonché titolare del locale preso di mira: “Don Maya Music Bar”. L’uomo, prima dell’arrivo degli agenti, si è visto accerchiare all’interno del suo bar da otto uomini, tutti di colore, i quali lo hanno minacciato dicendogli che qualora non avesse sborsato Euro 2.00.00 al mese a protezione del suo locale, gli avrebbero creato dei problemi.

A questo punto il gestore del bar minacciato li ha cacciati fuori ma qui il gruppo ha cominciato a molestare gli avventori creando disturbo nell’intento di scatenare una rissa,a dimostrazione dei loro propositi. Ma il malcapitato si è subito rivolto alla Polizia tramite il 113, la qual cosa ha determinato l’allontanamento dei predetti ad eccezione di uno del gruppo che, solo quando ha realmente visto arrivare la pattuglia della Volante ha pensato di allontanarsi, peraltro a gambe levate, venendo però raggiunto dopo essere inciampato nella fuga. Alla luce dei fatti accertati, ai polsi del fuggitivo sono scattate le manette ed è stato dichiarato in stato di arresto con l’accusa di “tentata estorsione in concorso con persone al momento non ancora identificate”; questa mattina, condotto dinanzi alla locale A.G., previa convalida dell’arresto, è stato tradotto in carcere in attesa del processo che, per la richiesta dei termini a difesa, si terrà il prossimo 1° ottobre.

http://www.tgverona.it/index.cfm/hurl/contenuto=359018/cronaca/in_8_tentano_estorsione_in_un_bar_un_arresto.html

Non lo vuole, lui irrompe in casa e la stupra: era stato scarcerato da una settimana

Arcore –  Armato di coltello ha violentato la donna che lo rifiutava da un anno. Si tratta di Fouad Barki, un marocchino pregiudicato di 34 anni arrestato ieri sera dai carabinieri di Arcore e dal Norm di Monza per violenza sessuale.

La vittima è una 36enne residente ad Arcore. Martedì sera il violento era riuscito a penetrare nell’appartamento della donna con la forza, l’aveva minacciata di morte e aveva abusato di lei. Lo stupro è stato certificato poi dalla clinica Mangiagalli di Milano.

La sera seguente il marocchino è tornato alla carica, la donna è stata picchiata (la prognosi è di 25 giorni) ma si è difesa, ha gridato e i vicini di casa hanno capito.

La segnalazione alla centrale operativa dei carabinieri ha permesso l’intervento immediato dei militari che hanno immobilizzato il criminale.

La corte spietata alla donna pare proseguisse da un anno, con l’interruzione di qualche mese per un precedente arresto del balordo lo scorso marzo. La settimana scorsa, con la scarcerazione, le pressioni e le minacce sono ricominciate fino a degenerare.

http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/arcore-marocchino-arrestato-per-violenza-sessuale_1009517_11/

Ancora un pregiudicato, ancora una donna stuprata. Ma non fa scandalo, i giornali si occupano di chi scrive cosa su Facebook.

Africano palpeggia e tenta di rapire 28enne italiana: “Sei la mia donna”

Milano 30 magg 2013 – Ha molestato una ragazza sul filobus ma è stato poi arrestato dalla polizia. E’ successo nella serata di mercoledì, intorno alle nove e mezza, su un mezzo della linea 91 in viale Monte Ceneri. Lui, un 24enne di origini sudanesi, regolare in Italia, ha puntato una ragazza italiana di 28 anni che era in compagnia del padre e ha iniziato a parlarle con frasi senza senso: “Tu sei la mia donna, io devo essere il tuo uomo, ti amo”. Nel frattempo l’ha anche toccata più volte e ha cercato di trascinarla con sé.

Il padre l’ha difesa e alla prima fermata è sceso con la figlia per rifugiarsi in un negozio ancora aperto, ma l’uomo è sceso con loro e li ha seguiti fin dentro il locale. Padre e figlia hanno chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti è nata una piccola colluttazione, poi il 24enne è stato immobilizzato e arrestato. Addosso gli è stata trovata anche la marjuana.

http://www.milanotoday.it/cronaca/molestie-aggressione-bus-91.html