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Genova: senegalese tenta stupro di 17enne sul treno

Genova, 9 lug. – La polfer ha arrestato un immigrato senegalese di 35 anni, accusato di violenza sessuale su minore. L’uomo viaggiava ieri sera tra Alessandria e Genova.
Sullo stesso convoglio c’era una ragazza di 17 anni che ha riferito di essere stata avvicinata, minacciata e toccata nelle parti intime dall’uomo. La giovane e’ riuscita a scappare e chiedere aiuto al capotreno. Questi ha contattato la polfer che ha inviato una pattuglia alla prima stazione. L’immigrato e’ stato avvicinato e arrestato con la grave accusa. Il pm Marco Airoldi ha chiesto la convalida del fermo.

Africano palpeggia e tenta di rapire 28enne italiana: “Sei la mia donna”

Milano 30 magg 2013 – Ha molestato una ragazza sul filobus ma è stato poi arrestato dalla polizia. E’ successo nella serata di mercoledì, intorno alle nove e mezza, su un mezzo della linea 91 in viale Monte Ceneri. Lui, un 24enne di origini sudanesi, regolare in Italia, ha puntato una ragazza italiana di 28 anni che era in compagnia del padre e ha iniziato a parlarle con frasi senza senso: “Tu sei la mia donna, io devo essere il tuo uomo, ti amo”. Nel frattempo l’ha anche toccata più volte e ha cercato di trascinarla con sé.

Il padre l’ha difesa e alla prima fermata è sceso con la figlia per rifugiarsi in un negozio ancora aperto, ma l’uomo è sceso con loro e li ha seguiti fin dentro il locale. Padre e figlia hanno chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti è nata una piccola colluttazione, poi il 24enne è stato immobilizzato e arrestato. Addosso gli è stata trovata anche la marjuana.

http://www.milanotoday.it/cronaca/molestie-aggressione-bus-91.html

Data alle fiamme da immigrato romeno

BOLZANO  magg 2013 – Una bottiglia di alcol sul corpo e un fiammifero per darle fuoco. E’ stata questa la sorte toccata a una ragazza romena di 24 anni romena, punita così dal compagno che aveva deciso di lasciare per smettere di prostituirsi. A salvarla dal fuoco sono state alcune prostitute vicino alla stazione ferroviaria, che hanno sentito le urla. L’hanno trovata come una torcia umana e le hanno gettato addosso delle coperte. Quando è arrivata in ospedale, in condizioni gravissime, la ragazza ha parlato di un incidente, per la paura solo dopo è riuscita ad ammettere l’aggressione. Ha ustioni sul 30 per cento del corpo, ferite che s’infettano di continuo, e ha perso la vista da un occhio.

La vicenda risale a prima di Pasqua, ma la polizia l’ha tenuta nel riserbo per ragioni investigative. L’uomo è stato infatti individuato e condotto in carcere solo venerdì. E’ accusato di lesioni gravissime, tentato omicidio e sfruttamento della prostituzione. La Squadra mobile, coordinata da Giuseppe Tricarico, l’ha individuato perché aveva trovato un lavoro come stagionale e l’ha arrestato su ordinanza del sostituto procuratore di Bolzano Luisa Mosna. La ragazza era arrivata in Italia un anno fa per sfuggire alla miseria, con la promessa di vivere in casa di lui, che aveva riferito di lavorare. A Bolzano però si era ritrovata a ripararsi sotto ponti o in baracche, costretta alla prostituzione e picchiata, sempre controllata, gelosamente. Aveva quindi deciso di lasciarlo. Ma la sua reazione è stata violentissima.

“Il fuoco è stato appiccato ai vestiti che indossava, ma non ci sono elementi per parlare di acido gettato addosso”, ha precisato il capo della Squadra mobile, Giuseppe Tricarico smentendo le prime notizie che parlavano anche di un contenitore di acido che l’uomo le avrebbe gettato sul volto. “Si tratta di ustioni deturpanti al viso, al collo e alle spalle che riguardano il 30 per cento del corpo, causate dal fuoco appiccato agli abiti”. L’acido di cui qualcuno ha parlato invece non corrisponde a verità, anche se i segni che la donna ha riportato sono davvero importanti. Sarebbero stati provocati proprio per impedirle di proseguire a fare la prostituta”. Il dirigente parla di una vicenda di “forte degrado e specifica che non viene fornito il nome dell’uomo per non mettere a rischio la giovane di essere riconosciuta. Per questo i particolari della vicenda li conosce solo chi ha condotto direttamente le indagini. Del resto l’uomo in carcere è ancora da sentire”. “Si tratta – dice il capo della Mobile – di un senzatetto che aveva trovato un lavoro saltuario come bracciante e che avremmo dovuto sentire per l’interrogatorio di garanzia domani. Interrogatorio che ora è stato rimandato per le precarie condizioni di salute del romeno”.

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/05/19/news/bolzano_prostituzione_ustione-59175478/

Surreale: nigeriano tenta stupro, ma non lo arrestano perché…

BOLZANO. Una studentessa trentina di 23 anni è stata molestata sessualmente da un nigeriano di 33 anni, mentre aspettava il treno alla stazione del treno di Bolzano. L’uomo – dopo l’arresto – è stato denunciato per violenza sessuale.

I fatti sono avvenuti giovedì sera alle 22.50. La polizia ferroviaria di Bolzano, coordinata dal sostituto commissario Vincenzo Tommaseo, riceve una chiamata da un ragazzo che si trova a Trento. Dice che la sua fidanzata si trova sul binario 4 a Bolzano e che l’ha chiamato chiedendo aiuto.

Immediatamente, gli agenti escono e cercano la giovane. La 23enne indica un uomo di colore che sta fuggendo, dicendo di essere stata toccata e palpata nelle parti intime da lui. L’extracomunitario viene fermato e identificato. Si tratta di un cittadino nigeriano di 33 anni. Lo straniero era già stato notato dalla polizia, ma sembrava tranquillo. La studentessa è sotto choc. Vuole solo tornare a casa. Sale sul treno delle 23.01 e torna a Trento. Ieri mattina, infine, ha però presentato denuncia contro il suo aggressore che è stato denunciato per violenza sessuale.

Il nigeriano, infatti, si era avvicinato alla ragazza mentre si trovava nella sala d’attesa. All’inizio sembrava volesse solo scambiare due chiacchiere, fin quando non ha iniziato a toccare le gambe della studentessa. La trentina si è alzata ed è uscita a fumarsi una sigaretta, respingendo lo straniero.

Ma poco prima delle 23 ha preso la valigia ed è scesa nel sottopassaggio per raggiungere il binario 4 per prendere il treno. E proprio mentre si trovava nel sottopassaggio è stata raggiunta dall’extracomunitario. L’uomo ha iniziato a offenderla e ribadendo che doveva stare ferma se non voleva passare dei guai.

Quando ha visto che non c’era nessuno, l’ha spinta contro il muro e l’ha toccata nelle parti intime, costringendola a stare immobile. Fortunatamente, la studentessa è riuscita a liberarsi dalla presa, fuggendo verso il binario 4. In quei pochi istanti, ha avuto il tempo di chiamare il fidanzato che l’aspettava a Trento per chiedere aiuto. Non è riuscita a fare altro, talmente era spaventata. Il cittadino nigeriano, invece, l’ha raggiunta, continuando a parlarle e facendole degli apprezzamenti volgari. L’ha molestata fin quando non ha visto arrivare gli agenti e poi ha cercato di fuggire. L’uomo è stato denunciato, appunto, per violenza sessuale. Se la giovane vittima lo avesse denunciato subito, la polizia lo avrebbe arrestato. Ma la studentessa, in quel momento, non ha potuto fare altro che prendere il treno per lasciarsi il suo aggressore alle spalle.

http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2013/05/17/news/studentessa-molestata-alla-stazione-1.7084898

Insomma, c’è uno stupratore libero perché l’ha denunciato la mattina dopo? Surreale. Come è surreale che una donna non possa prendere il treno la sera tardi, perché gli immigrati sono in agguato. Questo è il vero “femminicidio”.

Rovigo, anziana 79enne picchiata e rapinata da minorenni marocchini

ROVIGO 12 mag 2013 – Scene da film western ieri mattina sul treno regionale Verona-Rovigo. Un’anziana passeggera di 79 anni è stata derubata da due ragazzini stranieri, ma le sue grida hanno attirato l’attenzione degli altri passeggeri, un militare che viaggiava sul convoglio ha tentato di fermarli, c’è stata una colluttazione e poi, mentre il macchinista ha bloccato il treno, i due giovanissimi sono fuggiti saltando dai finestrini. Un’ora dopo uno è stato bloccato dalla Polfer, nel pomeriggio stessa sorte è toccata al complice individuato dai carabinieri. Recuperato il denaro, entrambi sono rimasti lievemente feriti e dopo essere stati denunciati a piede libero per furto sono stati dati in consegna ai genitori. Sono circa le 9.30 e il treno formato da due vagoni appena superata la stazione di Lendinara è in prossimità di quella di Fratta Polesine. Tra i passeggeri c’è Angelina Avogaro, 79 anni, arzilla pensionata originaria di Arcole (nel Veronese) ma abitante ad Adria, che sta rientrando nella sua città dopo aver trascorso alcuni giorni a Verona. La donna è seduta con la borsetta appoggiata sul sedile a fianco. Dalle spalle due adolescenti le sfilano i soldi, 70-80 euro, dal portafogli.

La pensionata se ne accorge e reagisce, urla e cerca di trattenere il denaro. Il trambusto attira l’attenzione di un militare che si trovava nell’altro vagone. L’uomo si lancia verso i due ladruncoli. I tre si azzuffano. Il macchinista si accorge di tutto. E, ormai giunto in stazione a Fratta Polesine, ferma il treno bloccando le porte. Ma i due giovani ladri abbassano i finestrini e si gettano dal treno. Sono entrambi feriti e lasciano evidenti tracce di sangue sul marciapiede. Corrono lungo i binari in direzione di Lendinara. L’allarme permette l’arrivo dei carabinieri di Fratta Polesine e dalla centrale operativa di Rovigo convergono altre pattuglie, inoltre interviene la Polizia ferroviaria. In pochi minuti, grazie alle dettagliate testimonianze, viene ricostruito quanto accaduto sul treno e inizia la caccia all’uomo nei dintorni. Intanto il Regionale, dopo oltre mezz’ora di sosta forzata, riprende la marcia verso Rovigo dove Angelina Avogaro scende e prende il locale per Adria dove rincasa tranquillamente anche se dolorante a una mano. La caccia all’uomo dopo un paio d’ore è fruttuosa. Gli uomini della Polfer in stazione a Lendinara notano un giovane che alla loro vista si allontana precipitosamente all’esterno. Inseguimento che si conclude poco dopo: il ragazzo è scovato all’interno di un fossato. È ferito al naso – come avevano riferito i testimoni – e finisce nella caserma dei carabinieri a Fratta Polesine. È un 15enne marocchino, M.E.M., residente Masi. La fuga del complice-amico finisce a metà pomeriggio. Sempre alla stazione di Lendinara. Lo scovano i carabinieri di Badia Polesine. Il giovane è ferito alla testa e alle braccia. Si tratta di E.M.I., un 15enne di Giacciano con Baruchella. Nel tardo pomeriggio i due marocchini escono dalla caserma di Fratta Polesine insieme ai genitori.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/rovigo/anziana_picchiata_e_rapinata_in_treno_da_15enni_che_fuggono_dai_finestrini/notizie/278886.shtml

Sono i nuovi italiani, quelli a cui si vorrebbe regalare la nostra cittadinanza.