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Assalto militare a furgone Polizia: pioggia di fuoco su agenti

A Gallarate, in provincia di Varese, qualcuno avrà pensato di trovarsi di fronte a una troupe cinematografica che stava girando un fil, un poliziesco. Invece era tutto vero. Paura compresa. Un furgone della Polizia penitenziaria è stato letteralmente preso d’assalto da un commando armato che, dopo aver aperto il fuoco e intimato l’alt agli agenti, è riuscito a liberare un detenuto che stava per essere trasferito dal carcere al Tribunale di Busto Arsizio.

Subito è scattata una vasta caccia all’uomo per cercare di rintracciare l’auto usata dai malviventi, una Volkswagen Polo di colore nera. Il detenuto liberato, secondo le prime informazioni, sarebbe un albanese. Due persone sono rimaste ferite: un agente e un membro del commando: secondo i soccorritori del 118 non sarebbero gravi.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/varese-assalto-furgone-polizia-penitenziaria-detenuto-evade-988636.html

Sembra che non sia un reato commesso da immigrati. Ne fanno talmente tanti, che può capitare un errore de IlGiornale.

“Sono africano, devi fare sesso con me”: ghanese la prende a morsi e tenta stupro

VALDAGNO (Vicenza) 18 gennaio 2014 –  I carabinieri di Valdagno, sono dovuti intervenire nelle prime ore di ieri in una sala giochi e scommesse. Verso le 3.30 circa, infatti, alla centrale operativa è giunta una telefonata da parte di una commessa della sala giochi che, con voce concitata, riferiva di essere appena stata aggredita da un avventore di colore ancora presente in sala. Appello-della-Caritas.-In-strada-13mila-rifugiatiFortuna ha voluto che proprio in quello stesso istante la pattuglia si trovasse a passare davanti al locale e sia potuta immediatamente intervenire. Entrati in azione ed individuato il soggetto, i militari hanno potuto ricostruire che l’uomo, intento a giocare ad una delle macchinette, approfittando della temporanea assenza di altri avventori, dapprima ha insistentemente cercato l’approccio con la commessa 33enne, arrivando persino ad offrirle del denaro a fronte di una prestazione sessuale.
Non accettando il rifiuto, l’aggressore ha pensato bene di prendere per un braccio la vittima, di torcerglielo tirandola a sé, e di tentare di baciarla sulla bocca, non riuscendoci per il divincolarsi della donna, ma riuscendo comunque a darle un morso sul volto. Fortuna ha voluto che proprio in quell’istante rientrassero alcuni clienti, usciti precedentemente per fumare una sigaretta. Senza perdersi d’animo la donna ha telefonato al 112 ed immediato è stato l’intervento dei Carabinieri. E. R., ganese del 1975 ma regolarmente residente a Valdagno, è stato fermato e portato in caserma per l’identificazione, mentre la vittima, non avendo subito particolari traumi, ha preferito non recarsi in ospedale per i controlli del caso. Sentito il magistrato di turno, considerato che l’aggressore era privo di precedenti penali, operaio regolarmente residente in Italia, coniugato e con figli a carico, è stato denunciato a piede libero per il reato di tentata violenza sessuale.

Fonte: ilgiornaledivicenza.it

“Sono immigrato, dammi iPhone”: calci e pugni a passeggero del bus

19 sett – È stato grazie alla dettagliata descrizione fornita dalla vittima in sede di denuncia a permettere alla Polizia di individuare l’uomo autore di una rapina la sera dello scorso 16 settembre. Nella circostanza, un passeggero di un mezzo pubblico era stato aggredito e rapinato del suo telefono cellulare; il malvivente era poi fuggito minacciando anche l’autista, costringendolo ad aprire le porte.
La vittima si era poi recata negli uffici del Commissariato Fidene-Serpentara – diretto dal dr. Francesco Maria Bova – per sporgere denuncia. Nel raccontare agli investigatori quanto gli era accaduto, la vittima ha fornito una ben precisa descrizione del malvivente. Abiti, altezza, corporatura, colore dei capelli; tutte caratteristiche risultate poi decisive per la sua individuazione. Ieri pomeriggio infatti la Volante del Commissariato – durante il consueto pattugliamento della zona – ha notato un uomo molto somigliante alla descrizione dell’aggressore in questione.
Fermato per un controllo, l’uomo è stato poi accompagnato in ufficio per ulteriori accertamenti. Identificato per G.E, cittadino Kosovaro, è stato riconosciuto dalla vittima, presente in quel momento per dare ulteriori notizie in merito all’aggressione. L’uomo sottoposto a Fermo di Polizia Giudiziaria per il reato di rapina, è stato condotto presso il carcere di Regina Coeli.

http://www.imolaoggi.it/2013/09/19/rapina-un-passeggero-e-minaccia-autista-sul-bus-kosovaro-arrestato/

Verona: otto africani fanno irruzione in un bar e tentano estorsione

Verona luglio 2013 – Un tentativo di estorsione è stato accertato domenica scorsa dai poliziotti delle Volanti e ha determinato l’arresto in flagranza di uno degli autori di tale reato, per la precisione un nigeriano 39enne, senza fissa dimora, mentre i suoi complici si erano allontanati di tutta corsa a bordo di un’auto. A chiamare la Polizia un cittadino anch’egli nigeriano, nonché titolare del locale preso di mira: “Don Maya Music Bar”. L’uomo, prima dell’arrivo degli agenti, si è visto accerchiare all’interno del suo bar da otto uomini, tutti di colore, i quali lo hanno minacciato dicendogli che qualora non avesse sborsato Euro 2.00.00 al mese a protezione del suo locale, gli avrebbero creato dei problemi.

A questo punto il gestore del bar minacciato li ha cacciati fuori ma qui il gruppo ha cominciato a molestare gli avventori creando disturbo nell’intento di scatenare una rissa,a dimostrazione dei loro propositi. Ma il malcapitato si è subito rivolto alla Polizia tramite il 113, la qual cosa ha determinato l’allontanamento dei predetti ad eccezione di uno del gruppo che, solo quando ha realmente visto arrivare la pattuglia della Volante ha pensato di allontanarsi, peraltro a gambe levate, venendo però raggiunto dopo essere inciampato nella fuga. Alla luce dei fatti accertati, ai polsi del fuggitivo sono scattate le manette ed è stato dichiarato in stato di arresto con l’accusa di “tentata estorsione in concorso con persone al momento non ancora identificate”; questa mattina, condotto dinanzi alla locale A.G., previa convalida dell’arresto, è stato tradotto in carcere in attesa del processo che, per la richiesta dei termini a difesa, si terrà il prossimo 1° ottobre.

http://www.tgverona.it/index.cfm/hurl/contenuto=359018/cronaca/in_8_tentano_estorsione_in_un_bar_un_arresto.html

In mano agli africani violenti – BlogSicilia.it (Blog)


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in mano agli africani violenti
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L'ultimo esempio negativo in termini temporali è datato sabato sera, protagonista un ghanese recidivo, perché già arrestato la settimana scorsa per scippo. Mezzanotte di lì a poco quando il giovane di colore ha iniziato a molestare turisti e giovani

Ora basta: disabile in carrozzina massacrato da Zingaro

Adriano Pimpini vive da anni su una carrozzella

TERAMO. Aggredito, preso a pugni e rapinato sotto casa. La vittima è un disabile: Adriano Pimpini vive da anni su una carrozzella, ora piange mentre racconta la sua notte di terrore. Ha il braccio sinistro fasciato e appeso al collo, la spalla gli fa ancora molto male e gli occhi si bagnano di lacrime mentre contrae il viso per il dolore. Con se aveva 400 euro, la tessera del Postmat e i documenti. E quei soldi gli servivano per aiutare il suo miglior amico, Vincenzo Di Michele, notissimo a Teramo, che in queste ore sta lottando contro la morte in una clinica di Ascoli Piceno da dove sta per essere trasferito a Pisa. I soldi per il viaggio della speranza di Vincenzo sono spariti dopo l’aggressione sotto le palazzine popolari all’ingresso di Teramo. Adriano rivede come in un film di violenza l’auto con quattro persone a bordo che gli taglia la strada mentre con la carrozzella alimentata a batteria sta per arrivare davanti al portone.
Sono le 20,40 di martedì, saluta gli amici del bar Alterego, che gli vogliono bene e gli stanno vicino. Si avvia, piano piano, verso via Longo. Supera ponte San Francesco, gira a destra e si avvicina a casa. Ma all’improvviso spunta l’auto di colore scuro: alla guida c’è un rom che scende e lo aggredisce. Lo colpisce con un pugno alla testa, gli urla parole incomprensibili, gli afferra il braccio e glielo storce.
E’ un uomo in carrozzella, un disabile, la persona che il rom sta massacrando di botte mentre gli altri tre restano immobile nell’auto. «Ho cercato di difendermi, ho provato a sfilarmi la cinta dei pantaloni mentre quell’uomo mi colpiva alla testa», racconta Adriano, « dalla tasca della giubba mi cade qualcosa sulla pedalina della carrozzella: sono i soldi per Vincenzo. Ma in quegli attimi terribili erano l’ultima cosa che pensavo di raccogliere». Adriano deve solo difendersi, ripararsi dall’aggressore che però all’improvviso si allontana ed entra nella casa popolare, come se fosse interessato ad un’altra persona affacciata. Per Adriano sono secondi preziosi da non sprecare.
Con le mani che gli tremano afferra il telefonino e chiama il 112. Riesce a dare l’allarme e sul posto arrivano carabinieri e polizia. Ma l’aggressore fa a tempo a scendere e ad afferrare ancora una volta il disabile per sbattergli la testa al portone di casa. Poi fugge mentre le sirene cominciano a sentirsi in lontananza. Adriano viene soccorso da un’ambulanza del 118 e trasportato all’ospedale dove viene medicato e dimesso. Ora è qui, in piazza Martiri. La carrozzella è rimasta a casa, si è rotta.«Sono un disabile, aiutatemi, ho urlato al telefonino. Polizia e carabinieri sono arrivati in un attimo. Grazie, grazie, grazie» ripete con gli occhi lucidi e il braccio appeso al collo. Chi gli sta accanto gli fa una carezza. E lui piange: è il primo gesto d’amore dopo una notte maledetta di violenza.

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2013/03/14/news/disabile-preso-a-pugni-e-rapinato-a-teramo-1.6699075

Morto dopo la rissa tra immigrati, si cerca un’auto scura

 
Sesto Fiorentino Morto dopo la rissa, si cerca un’auto scura
gonews
Cercano un’auto di colore scuro i carabinieri che indagano per identificare i partecipanti alla rissa avvenuta il 13 dicembre scorso davanti al Mix Bar di Sesto Fiorentino, in cui è rimasto coinvolto Shahin Tusha, albanese di 21 anni, deceduto poche altro »