Tag: dichiarazioni

False attestazioni e dichiarazioni, moldavo finisce in carcere – Forlì24Ore


Forlì24Ore

False attestazioni e dichiarazioni, moldavo finisce in carcere
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MODIGLIANA – Nella serata di martedì 14 gennaio, i militari della Stazione Carabinieri di Modigliana, sono riusciti ad individuare e trarre in arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Ravenna, un giovane di

Tunisino pesta bambina e violenta donna: 9 anni

Picchia la bambina

Accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia un cittadino tunisino di 43 anni è stato condannato dal tribunale di Aosta a 9 anni di reclusione. L’escalation di violenza, secondo il pm Luca Ceccanti, risale alla sera del primo luglio, quando l’uomo picchiò la compagna e la figlia di 8 anni, le chiuse in casa e violentò la donna.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Edoardo Valente, aveva chiesto l’assoluzione da tutti i reati, contestando anche che «l’accusa si basa unicamente sulle dichiarazioni della parte offesa». La compagna, assistita dall’avvocato Federico Parini, è stata sentita in aula insieme alla sorella, alla quale telefonò la mattina del 2 luglio 2012, quando riuscì ad allontanarsi dall’alloggio e trovò rifugio in una casa-famiglia.

Secondo l’accusa, la sera del primo luglio il condannato prima picchiò la compagna e la figlia, uscì di casa lasciandole chiuse nell’appartamento e, tornato dopo alcune ore, diede di nuovo escandescenza per poi violentare la donna. L’uomo, recidivo e oggi non presente in aula, è stato anche interdetto dalla potestà genitoriale per tutta la durata della pena.

Calci e pungi alla coinquilina, doveva pagare tutte le bollette

La ragazza più giovane, in lacrime, ha raccontato ai Carabinieri che la sua coinquilina 35enne e l’amico coetaneo, per estorcerle i soldi necessari al pagamento di bollette arretrate, l’avevano aggredita a calci e pugni in casa.

Roma, 18 settembre 2013 – Calci, pugni e minacce di morte alla coinquilina connazionale per farsi consegnare i soldi necessari al pagamento delle bollette, per questi motivi un uomo e una donna nigeriani sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste: dovranno rispondere di tentata estorsione in concorso e lesioni. I fatti si sono svolti questa notte in via del Picchio: una pattuglia di Carabinieri, transitando in strada durante uno dei quotidiani servizi di controllo del territorio, ha visto spuntare i tre nigeriani che si rincorrevano furiosamente sul marciapiede.

La ragazza più giovane, in lacrime, ha raccontato ai Carabinieri che la sua coinquilina 35enne e l’amico coetaneo, per estorcerle i soldi necessari al pagamento di bollette arretrate, l’avevano aggredita a calci e pugni in casa. Poi c’è stata la fuga disperata in strada e il provvidenziale incontro con i militari. Gli aguzzini, interpellati sulle dichiarazioni rese dalla connazionale, hanno fornito delle versioni improbabili e discordanti dei fatti, motivo per cui nei loro confronti è scattato l’arresto. La vittima, trasportata al policlinico Casilino, è stata medicata e dimessa con 10 giorni di prognosi a causa di alcune ferite e contusioni al volto e su altre parti del corpo riportate nell’aggressione. Gli arrestati, invece, sono stati trattenuti in caserma in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo che si terrà in mattinata.

http://www.meridiananotizie.it/2013/09/cronaca/calci-e-pungi-alla-coinquilina-doveva-pagare-le-bollette/

Rom tra roghi e occupazioni, Alemanno: "Si rischia di perdere il … – RomaToday


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Rom tra roghi e occupazioni, Alemanno: "Si rischia di perdere il
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Continuano le polemiche sulla situazione dei rom romana. Tra i roghi dei container a Castel Romano e l'annuncio di nuovi 'villaggi attrezzati', dopo le dichiarazioni dell'ex vicesindaco Sveva Belviso dei giorni scorsi, l'opposizione è tornata alla carica.
Roma/Nomadi: "Cutini, criticita' di oggi derivano da ultimi 5 anni"Agenzia di Stampa Asca
Roma, caos campi rom a Castel Romano. E Marino pensa ai Fori Blitz quotidiano
ROMA: PECIOLA (SEL), SUPERARE POLITICA MEGA CAMPI AgenParl – Agenzia Parlamentare
Roma Daily News –Il Messaggero –MeridianaNotizie
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Ostia, nella pineta Acque Rosse un campo accoglienza per i rom – RomaToday

Ostia, nella pineta Acque Rosse un campo accoglienza per i rom
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"Siamo pronti alla mobilitazione contro la realizzazione di un campo nomadi ad Ostia e riteniamo assurda l'idea della nuova giunta del X Municipio". Commenta in una nota di CasaPound Italia litorale romano in risposta alle dichiarazioni dell'assessore 

Ostia, CasaPound: “Pronti alla mobilitazione contro un campo per i … – Ostia Tv

Ostia, CasaPound: “Pronti alla mobilitazione contro un campo per i
Ostia Tv
Lo dichiara in una nota CasaPound Italia litorale romano in risposta alle dichiarazioni dell'assessore municipale ai servizi sociali Emanuela Droghei che ha annunciato di essere alla ricerca di uno spazio da allestire per i nomadi che attualmente

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Firenze è città impura: segregata in casa da immigrato

Tiene rinchiusa la moglie in casa perché “Firenze è una città impura“. Questa è stata quanto spiegato da un 36enne egiziano che ha costretto alla prigionia la moglie marocchina di 31 anni. La donna, segregata e maltrattata, da circa due anni non aveva più contatti con l’esterno e veniva picchiata dal marito. Secondo quanto si è appreso, oltre alle elucubrazioni sulla “città impura”, la follia dell’uomo si è scatenata per piccole “disobbedienze” della moglie, come una cena non gradita.

La denuncia – Poche settimane fa, dopo un ennesimo sopruso, la donna ha avuto il coragggio di rivolgersi ai carabinieri e denunciare i maltrattamenti. L’uomo era entrato nella camera da letto dei figli, si era acceso una sigaretta, la moglie aveva protestato. Per tutta risposta l’uomo ha spento la cicca sulle mani della donna, per poi andarsene di casa. La donna, questa volta, però ha reagito: dopo aver telefonato a un’amica a sporto denuncia ai carabinieri.

L’arresto – L’egiziano è stato fermato dal comando provinciale di Borgognissanti con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi e violenza sessuale continuata. L’arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari, ed è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere motivata con la “piena credibilità della parte offesa che risulta aver reso dichiarazioni logiche e coerenti, prive di accenni polemici nei confronti del marito”.  Dichiarazioni che sono “segnate dalla sopraffazione e dalla violenza psichica e psicologica”. I maltrattamenti subìti dalla donna, inoltre, sono stati confermati alle forze dell’ordine anche dall’amica che l’ha accompagnata a sporgere denuncia.

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1273050/Firenze–marocchino-tiene-la-moglie-segregata-in-casa—Una-citta-impura-.html

Manifesti Pdl e Lega contro rom, giudice: «comportamento … – PrimaDaNoi.it


abruzzo independent

Manifesti Pdl e Lega contro rom, giudice: «comportamento
PrimaDaNoi.it
Nel provvedimento, il giudice dichiara «il carattere discriminatorio della pubblicazione e diffusione delle dichiarazioni» rilasciate dal Pdl e dalla Lega Nord Abruzzo nei confronti della comunità rom pescarese e ordina «la cessazione di tali
Erano manifesti discriminatoriabruzzo independent
Il giudice: «Discriminazione sì ma nessun risarcimento danni»Il Tempo

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Castagneto Carducci: forse altri immigrati complici del senegalese

Il procuratore della Repubblica De Leo, ipotizza che a compiere l’ efferato delitto ai danni della giovane ragazza di Castagneto Carducci, non sia stata solo una persona, al momento il senegalese arrestato e trovato con il telefonino della sventurata, nel proprio zaino. Si sospettano altri complici che potrebbero aver contributi al feroce pestaggio ed al tentativo riuscito o meno di stupro della sfortunata ragazza. Troppo comodo , uscire con dichiarazioni che cercano di minimizzare l’ accaduto. In provincia di Livorno, sulla costa ovest Toscana di ” mele marce ” di ” mala immigrazione ” come dicono gli spagnoli abbiano esempi quotidiani. Dal commercio abusivo dilagante, al lavoro nero nei campi agricoli, fino allo spaccio di droga gestito , lo sanno tutti da comunita’ magrebine ed ora africane, costrette dalla crisi a ripiegare su ben lucrosi traffici anche se chiaramente CRIMINALI. Rinnoviamo l’ invito alle forze dell’ ordine a controllare questi ghetti di immigrati, specialmente a Quercianella, Marina di Cecina , Donoratico, il centro storico di Livorno, dove vivono migliaia di africani, magrebini, fuori da ogni regola vedi affitti al nero, clandestinita’, commercio abusivo, spaccio e violenze diffuse. La situazione senza una svolta securitaria a Livorno e nel resto della Toscana non potra’ che peggiorare, altro che dare la cittadinanza a questi ” nuovi pusher e violentatori !!! “ OSSERVATORE TOSCANO

http://voxnews.info/2013/05/06/omicidio-di-castagneto-carducci-forse-non-e-colpa-solo-di-una-mela-marcia/

Stuprò ritardata mentale: solo 3 anni al violentatore, assolto il palo!

L’avevano “agganciata” in piazzale Cadorna a Milano, davanti alla stazione terminale della linea Fnm da Como. Poi l’avevano condotta in auto sino ad una cascina di Carugate, nella Martesana, ad una quindicina di chilometri dal capoluogo, e qui uno di loro era passato alla violenza sessuale tentata e consumata.
Ha ottenuto solo parziale giustizia, in aula di Tribunale a Monza (Giovanni Gerosa giudice per le udienze preliminari, Flaminio Forieri il pubblico ministero), la 21enne luganese che nell’agosto 2012 aveva denunciato uno stupro dai connotati particolari: sulla scorta delle descrizioni, l’autore del gesto era infatti stato facilmente identificato in un 36enne di nazionalità rumena, e lo stesso era avvenuto per il 24enne – parimenti rumeno – che si trovava con lui.
In sede processuale, e con il rito abbreviato, il 36enne è stato condannato al carcere per tre anni e quattro mesi; assoluzione, invece, per il 24enne, che un rapporto sessuale aveva sì avuto ma, stando alla testimonianza fornita dalla ragazza stessa, in modo consenziente.

Caduta, in séguito alle dichiarazioni rese dalla giovane, anche l’accusa di rapina che era stata formulata verso entrambi i rumeni. La 21enne, che all’epoca dei fatti soffriva di un ritardo mentale e che era evasa dalla clinica ticinese di cui era ricoverata, era stata irretita con un invito in discoteca e caricata in auto ma ben presto si era ritrovata in balia dei due rumeni.
Per lei, ore di terrore e poi l’abbandono in luogo sconosciuto, a ridosso di una macchia boschiva: niente più borsetta, niente più soldi, brandelli di vestiti; solo la fortuita coincidenza del transito di un residente nella zona aveva permesso l’individuazione della ragazza stessa da parte degli agenti di una pattuglia dei Carabinieri di Vimercate.

Piuttosto confuso il primo racconto, chiare invece le successive indicazioni su entrambi i soggetti, risultati poi sposati e titolari di regolare permesso di soggiorno in Italia. L’altro ieri un verdetto che forse diverso sarebbe potuto essere, almeno per quanto riguarda la posizione del 24enne che, pur avendo la possibilità di intervenire, nulla avrebbe fatto per evitare lo stupro della ragazza.

http://www.ininsubria.it/solo-3-anni-per-il-rumeno-violentatore~A11018

I magistrati italiani fanno sempre più schifo. Lo stupro di una ragazza vale appena 3 anni e 4 mesi di carcere – ricordiamo che 4 anni vale scrivere sul web  che gli Zingari sono cattivi – mentre osservare la violenza, non fare nulla e abbandonare una ragazza ritardata in un bosco, per questa specie di giudice che ha emesso la sentenza, non è reato. E che dire del sedicente “rapporto consenziente” con una ritardata mentale?