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Cagliari, 100 africani bloccano città: “Dovete esaudire le nostre richieste”

CAGLIARI 02 settembre 2013 – Clamorosa protesta di un centinaio di immigrati mantenuti a spese dei cittadini  presso il Centro di prima accoglienza (Cpa) di Elmas che si sono ribellati  ed hanno raggiunto Cagliari dando vita ad un sit-in estemporaneo che ha semiparalizzato il traffico delle auto. Da circa un’ora sono seduti nella centralissima strada all’incrocio fra via Roma e il largo Carlo Felice. Le richieste sono due: «Libertà e documenti per andare via», ha detto Al Cimraan, 21 anni, originario della Somalia. Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia municipale ed i carabinieri (che non provvedono ad allontanarli perchè sono immigrati e quindi persone al di sopra della legge, onesti lavoratori italiani avrebbero già subito le cariche e le manganellate). Caos e disagio per gli automobilisti: dal Largo Carlo Felice si può svoltare in via Roma, ma non proseguire verso il porto. Impossibile invece andare dritti in direzione viale Diaz per chi percorre via Roma all’altezza di piazza Matteotti. La protesta è cominciata questa mattina davanti alla Prefettura e poi si è spostata dopo le 13 in via Roma, strada nevralgica della città. Gli immigrati provengono soprattutto dall’Africa orientale: Etiopia, Sudan ed Eritrea. La protesta – hanno spiegato i protagonisti del blitz – andrà avanti sin quando non ci saranno risposte da parte delle istituzioni italiane.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2013/09/02/news/cagliari-la-protesta-dei-profughi-bloccata-via-roma-1.7675005

Entrano illegalmente, vengono mantenuti nei centri di accoglienza, e ringraziano bloccando le città e minacciando.

Bologna: afghano picchia la moglie sedicenne e la tiene chiusa in casa

Cittadinanza ai figli degli immigrati

Cittadinanza ai figli degli immigrati

Bologna, 2 settembre 2013 – Picchiata, segregata in casa e costretta a bere un bicchiere di detersivo per i piatti dall’uomo che circa un anno fa aveva sposato. L’incubo di una ragazza di circa 16 anni e di origine afghana, nato dalle nozze combinate con l’uomo dalla famiglia di lei, è finito grazie all’intervento di un ufficiale dei carabinieri, libero dal servizio, che in viale Pietramellara, all’altezza di via Amendola, ha notato l’uomo percuotere violentemente una ragazza. Lo ha bloccato e l’intervento successivo dei colleghi dell’Arma ha fatto scattare le manette. L’uomo ha 37 anni, anche lui è di nazionalità afghana. E’ accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

La ragazza è stata medicata al Sant’Orsola, la prognosi è di quattro giorni per contusioni multiple da percosse. Ai carabinieri, ha detto di essere sposata da circa un anno e mezzo con il 37enne. Il marito le aveva procurato un passaporto che, nonostante contenesse la foto della 16enne, conteneva le generalità di una donna afghana nata nel 1981. La minorenne, una volta arrivata in Italia, sarebbe stata obbligata a usare quel documento, senza svelare ad alcuno la sua vera identità.

La ragazza ha raccontato di essere stata più volte aggredita dall’uomo che l’avrebbe percossa con calci e pugni perché, a suo dire, lei non lo amava e soprattutto perché non voleva stare segregata in casa. Un dettaglio, quest’ultimo, origine di una violenza subita dalla 16enne una settimana fa, quando nel tentativo di uscire di casa, l’uomo l’avrebbe afferrata obbligandola a bere del detersivo per i piatti e causandole vomito e un forte disagio psicologico.

Temendo per la propria incolumità e sperando in una vita migliore, la ragazza, sola in casa, ha trovato un mazzo di chiavi di riserva, ha aperto il portone d’ingresso che l’uomo aveva chiuso dall’esterno ed è fuggita verso la stazione ferroviaria, da dove sarebbe dovuta partire in direzione Nord Europa per raggiungere una zia. Ma non ce l’ha fatta: lui, accortosi della fuga, le ha telefonato e dai rumori di sottofondo ha capito che la ragazza si trovava vicino ai binari. Furioso per l’affronto subito, si è precipitato alla stazione, ha aggredito la ragazza strappandole il biglietto di viaggio e sequestrandole la borsa. In viale Pietramellara, l’ufficiale dell’Arma che stava tornando a casa l’ha salvata. In sede di rito direttissimo, il 37enne ha patteggiato un anno di reclusione.

 

Rifiuta di comprare merci false, senegalese gli urla: “Ti verrà il cancro e morirai”

Cagliari 22 agosto 2013 – Ed e’ ancora polemica sul tema dei parcheggiatori abusivi. Michele da Cagliari ci racconta l’episodio del quale involontariamente si e’ trovato protagonista. “Vorrei segnalare un episodio gravissimo avvenuto di fronte all’Oncologico! Protagonista io ed un ragazzo senegalese. Ho parcheggiato la mia auto per entrare a fare una visita (fortunatamente niente di gravissimo). Il giovane venditore ambulante non mi ha dato il tempo di scendere dall’auto che subito si è fermato di fronte al mio sportello con tutta la sua roba da vendere.  Gli ho detto che non avevo bisogno di niente ma lui insisteva e io mi divincolavo perché mi ha proprio bloccato di fronte alla macchina!”, racconta Michele.

“Quando gli ho ripetuto che non avevo bisogno di niente e che stavo andando a fare una visita mi ha detto: “Tu sei malvagio! Tu verrai curato in questo ospedale perché ti verrà il cancro e morirai qui dentro!”.
Il nostro lettore racconta di essere rimasto particolarmente colpito e turbato dalle frasi ricevute.
“La violenza non è solo fisica ma anche verbale e psicologica! Sono scappato terrorizzato che potesse fare qualche danno alla macchina, ma così non è stato fortunatamente! Credo che un malato non possa essere trattato in questo modo! Io grazie a Dio non ho niente di grave ma vi immaginate se queste cose le avesse dette a qualcuno che va li per qualche seduta di chemioterapia? E’ assurdo! Vi ringrazio per l’attenzione”.

http://www.castedduonline.it/oncologico-parcheggiatore-senza-pizzo-presto-verr%C3%A0-cancro

 

Rimini sotto assedio: venditori abusivi del Sindacato occupano la spiaggia e scacciano bambini

cgilcgilRIMINI. Rissa sfiorata in spiaggia, al Bagno 85A ‘Luca e Dea’, dopo che i venditori abusivi, disposti intorno alle 10,30 già in doppia fila, hanno impedito ad alcuni bambini di costruire castelli di sabbia sulla riva, e a una giovane animatrice di intrattenere sul bagnasciuga un gruppo di piccoli di 4-5 anni.
«Io cerco sempre di avere un profilo basso e molto tollerante con i venditori abusivi — spiega Luca Salvatori, titolare dello stabilimento balneare — anche perché questi sono molto politicizzati, pagano la tessera sindacale, non sono clandestini, e se gli dici qualcosa reagiscono in malo modo». (…)
Cosa le ha detto il commercianti irregolare quando è arrivato?
«Mi ha detto ‘se me lo chiedi il passaggio forse te lo concedo’. Io ho pensato che il mondo si è capovolto. Una volta se li mandavi via ti chiedevano scusa. Adesso ti aggrediscono, dicendo che gli italiani emigrano in mezzo mondo e non li può vedere nessuno, dalla Svizzera all’America». (…)

http://www.libertas.sm/cont/news/rimini-abusivi-impediscono-a-bimbo-di-giocare-quasi-rissa-in-spiaggia-il-resto-del-carlino/81833/1.html#.UhIfjdJYeuJ

Interessante questo passo:Adesso ti aggrediscono, dicendo che gli italiani emigrano in mezzo mondo e non li può vedere nessuno, dalla Svizzera all’America.

Abusivi con la tessera sindacale…Gli invasori si abbeverano alla fonte della propaganda dei vari Saviano e C. E utilizzano ormai le medesime ‘argomentazioni’ farlocche. Sono come scimmiette ammaestrate – e ogni riferimento è puramente voluto – dagli xenofili. Consiglio ai titolari degli stabilimienti: il ‘profilo basso’, anche detto ‘novantagradismo’, lasciatelo ai politici, reagite.

“Sono ‘nuovo italiano’, non ho bisogno del biglietto”: e pesta controllori

Bologna, 16 agosto 2013 – Pizzicato senza biglietto mentre viaggiava sul bus ’20’, prima ha dato false generalità, poi ha detto di non aver i documenti con sé, infine ha aggredito i verificatori di Tper tentando di fuggire. E’ successo ieri verso le 16 in via Don Sturzo, ma all’uomo, un 31enne nato a Manila nelle Filippine ma di ‘cittadinanza italiana’ – come piacerebbe alla Boldrini-Kyenge per tutti -, è andata male, perché i verificatori l’hanno bloccato e trattenuto fino all’arrivo della polizia.
Il viaggiatore molesto, prima di tentare la fuga, aveva dato agli accertatori una tessera sanitaria intestata a un 30enne di Caltanissetta: proprio l’incongruenza sull’età (prima di consegnare la tessera il giovane aveva dichiarato di avere 31 anni), ha fatto sorgere i sospetti nei dipendenti di Tper. Alla fine, oltre alla multa per l’assenza del biglietto, l’uomo è stato denunciato per percosse, false attestazioni sull’identità e ricettazione della tessera sanitaria, di cui non ha saputo giustificare il possesso.

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/08/16/935424-senza-biglietto-bus-aggredisce-verificatori.shtml

Fa salire in macchina un transessuale che poi tenta di rapinarlo ma l … – Lo Schermo


Lo Schermo

Fa salire in macchina un transessuale che poi tenta di rapinarlo ma l
Lo Schermo
Illeso il camionista, mentre i due contendenti sono stati portati al pronto soccorso: il trans, attualmente ricoverato per diverse fratture, è stato arrestato per i resti di tentata rapina e tentato omicidio. Come detto, ricostruita l'intera
Tenta una rapina a un automobilista e provoca un frontale con un tir gonews

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Clandestino e pregiudicato accoltella 5 persone: libero!

E’ successo a Lodi – Un immigrato irregolare ubriaco ha accoltellato tre persone, causato il ferimento di due poliziotti e nonostante tutto è tornato a casa con l’invito a presentarsi quanto prima all’ufficio immigrazione per essere espulso.
Un egiziano disoccupato di 35 anni, con un ordine di espulsione già sulla testa, ha bevuto alcol per tutta la sera senza badare troppo ai divieti imposti dal Ramadan. Poi ha alcoltellato senza motivo alcuni connazionali e ferito dei poliziotti
Accompagnato in questura è stato poi invitato a ripresentarsi all’apertura dell’ufficio immigrazione. Tutto qui
Perchè è successo? Perchè per la lesione personale (a seconda della gravità) una pena da 3 mesi a 3 anni funziona così può essere solo indagato a piede libero. Va detto, comunque, che non è previsto il fermo e che l’arresto può avvenire facoltativamente in caso di flagranza

http://www.ilradar.com/clandestino-gia-espulso-accoltella-5-persone-libero-immediatamente-w-litalia/

Gb. Coalizione di governo scossa da polemiche su immigrazione e … – Blitz quotidiano

Gb. Coalizione di governo scossa da polemiche su immigrazione e
Blitz quotidiano
Sugli enormi poster dell'Home Office, guidato dalla conservatrice Theresa May, viene detto agli immigrati clandestini: ”Andate a casa o sarete arrestati”. Non solo, viene anche indicato il numero di arresti compiuti in quella determinata zona, di

Donna presa a pugni e sputi da immigrato che frequenta mensa Caritas davanti casa sua

Ancona, 26 luglio 2013 – AGGREDITA sul portone di casa sua in corso Mazzini, in pieno giorno. E’ accaduto mercoledì mattina a Fabiola Zolotti, impiegata, mentre stava rientrando nella sua abitazione dopo aver parcheggiato la sua Toyota Yaris in via Padre Guido, a due passi dalla mensa dei poveri. Un colpo alla testa, uno sputo in faccia. Il tutto davanti ad Antonella Bartozzi, titolare del negozio sull’altro lato della strada.
E’ solo l’ennesimo episodio di cui si rendono protagonisti alcuni frequentatori della mensa.
«Erano circa le 11,30 e stavo rientrando a casa in auto — racconta Fabiola Zolotti —. Purtroppo non trovando posto a volte sono costretta a parcheggiare l’auto vicino a casa, ma ho il permesso di transito in corso Mazzini. Dunque ho cercato e trovato posto in via Padre Guido, che percorro sempre a passo d’uomo. Non ero ancora scesa dall’auto che quest’uomo dall’accento dell’est si è avvicinato al finestrino e mi ha detto: ‘Hai visto cosa mi hai fatto? Mi hai colpito al braccio’. Sono espedienti, episodi che si verificano spesso in quella zona. Io ho cercato di sminuire la cosa, gli ho risposto: Sta tranquillo, non è successo niente, vai a pranzo. Quindi mi sono avviata verso casa pensando di aver risolto la cosa, ma lui dopo pochi secondi mi ha seguito, e quando sono entrata nel portone lui lo ha trattenuto e mi ha detto: ‘Ehi tu, non mi hai sentito?’ e ha ricominciato con quella storia. Gli ho detto che se ne doveva andare e che avrei chiamato la polizia. A quel punto mi ha detto: ‘No chiamo io la polizia’, invece mi ha colpito alla testa e mentre cercavo di spingerlo all’esterno del portone mi ha sputato in faccia».

CONFERMA tutto Antonella Bartozzi, testimone dell’episodio di violenza: «Mi trovavo fuori dal negozio e stavo parlando con un’amica. Quel tizio lo conosco di vista perché lo vedo passare tutti i giorni e guardavo verso Fabiola perché mi chiedevo cosa stesse facendo. Poi ho visto che l’ha seguita, e stavo andando anch’io verso di lei per capire meglio cosa stava accadendo, quando ho visto che l’ha colpita e le ha sputato. Già in passato abbiamo raccolto delle firme per fare spostare la mensa da qui, c’è già una struttura preposta e pronta. Sono episodi inqualificabili, che penalizzano il centro storico, i suoi abitanti, i suoi frequentatori».
Così conclude Fabiola Zolotti: «Se la struttura della mensa fosse adeguata magari questi episodi non si verificherebbero. Il problema si crea perché queste persone stazionano lì davanti sin dalle 11, finché non mangiano, perché dentro non c’è lo spazio per accoglierle».

http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2013/07/26/925344-donna-aggredita-vicino-mensa-padre-guido.shtml

Rissa a colpi di catena La vittima: "Certe cose si risolvono con le mani" – La Nazione


La Nazione

Rissa a colpi di catena La vittima: "Certe cose si risolvono con le mani"
La Nazione
HOMEPAGE > Lucca > Rissa a colpi di catena La vittima: "Certe cose si risolvono con le mani". Rissa a colpi di catena La vittima: "Certe cose si risolvono con le mani". Commenti. Il giovane, dopo aver avuto la peggio, ha detto di non voler collaborare

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