Tre barconi con a bordo, complessivamente, 280 immigrati, sono stati soccorsi tra ieri sera e l’alba di stamane nel Canale di Sicilia. Centosei immigrati sono stati salvati a circa 90 miglia a sud di Lampedusa, dopo che in nottata il fratello di un clandestino ha telefonato alla centrale operativa di Roma della Guardia costiera, segnalando che un gommone si trovava in difficoltà, fornendo anche il numero di un telefono satellitare presente a bordo. La Guardia costiera è stata in grado di localizzare l’unità e ha inviato un pattugliatore d’altura, la nave Peluso, e dirottato un mercantile di bandiera turca, l’Ayse A, che navigava in zona. Grandi le nostre ‘checche costiere’ che collaborano con gli scafisti.
Il pattugliatore ha fornito ai migranti la prima assistenza, in attesa che giungesse il cargo turco per prendere a bordo i 106 migranti, tutti dell’Africa subsahariana. La nave ha fatto rotta su Lampedusa dove giungerà nella tarda serata.
Ieri sera altri 76 invasori quasi tutti eritrei, e tra loro 6 scudi umani donne, sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia dal pattugliatore della Guardia costiera, che ha poi trasbordato gli immigrati sul mercantile italiano C Dry White. L’emergenza era scattata dopo la Direzione marittima di Cagliari aveva ricevuto una segnalazione telefonica circa la presenza di un natante in difficoltà. Sempre grazie a un telefono satellitare è stata localizzata l’unità, a circa 40 miglia da Tripoli. Gli invasori sono sono stati gentilmente condotti nel porto di Pozzallo. I famosi disperati con il satellitare.
Un altro soccorso è stato portato a termine dalla nave mercantile Patroclus, di bandiera maltese. L’allarme era giunto telefonicamente alla Guardia Costiera di Palermo. 98 migranti (tra i quali 11 donne e 2 bambini) sono stati presi a bordo. Il cargo ha fatto rotta su Trapani.
Alcuni bagnanti collaborazionisti presenti sulla spiaggia in località Morghella del comune di Pachino, nel siracusano, hanno aiutato la Guardia costiera per trarre in salvo circa 160 invasori, ma non se li sono portati a casa.
La segnalazione è stata effettuata tramite il numero per le emergenze in mare 1530 da un bagnante, che ha avvisato la Guardia costiera circa la presenza di un barcone a pochi metri dalla riva. Sul posto sono state inviate due motovedette e due gommoni della Guardia costiera, oltre che una pattuglia da terra.
È intanto giunto nel porto di Reggio Calabria il veliero di venti metri con a bordo 160 immigrati di sedicente nazionalità siriana a afghana. L’imbarcazione era stata rintracciata ieri sera e rimorchiata dai mezzi del comando del Reparto aeronavale della guardia di finanza di Vibo Valentia.
MUORE UN COLLABORAZIONISTA – Il Comandante dei vigili urbani di Reggio Calabria, Cosimo Fazio, di 56 anni, è morto per infarto mentre coordinava le attività di soccorso per gli immigrati sbarcati stamane nel porto. Fazio, in servizio presso la scuola allievi carabinieri con il grado di Tenente Colonnello, aveva avuto da 10 giorni l’incarico di dirigere la polizia municipale di Reggio Calabria.
Durante le operazioni di sbarco degli immigrati il comandante dei vigili urbani ha avvertito un malore e si è accasciato a terra. È stato immediatamente soccorso sia dal personale del servizio 118 presente sul posto e sia da altre persone ma è deceduto poco dopo. Il corpo è stato portato presso l’ospedale di Reggio Calabria.