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Bari, immigrati bloccano lungomare: “Vogliamo essere mantenuti nel Cara”

Bari 23 dicembre 2013 – Da tempo dormono per strada, o in stazione, in attesa che venga loro riconosciuto il diritto di asilo politico e che possano essere ospitati all’interno del Cara di Palese. Ma la burocrazia procede a rilento, e accedere alla struttura per richiedenti asilo di Palese è impossibile, poichè i posti disponibili sono già esauriti. Così questa mattina una trentina di immigrati – provenienti da Afganistan, Iraq, Iran e Pakistan – sono tornati a manifestare sul lungomare Vittorio Veneto. Alcuni di loro si sono seduti per terra, a centro strada, bloccando il traffico. Sul posto si trovano polizia e carabinieri.  

http://www.baritoday.it/cronaca/protesta-immigrati-traffico-bloccato-lungomare-23-dicembre-2013.html

 

Gorizia: bottiglie e oggetti contro polizia, fuggiti dal Cie tre immigrati

GORIZIA 23 settembre 2013 – Tre immigrati sono fuggiti all’ alba di oggi dal Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo (Gorizia). La fuga è avvenuta al culmine di una rivolta, scoppiata nella notte all’interno della struttura: un gruppo di venti immigrati ha inscenato una violenta protesta, lanciando bottiglie e suppellettili all’indirizzo degli agenti impegnati nel turno di guardia nel perimetro esterno del centro.  Approfittando dei tafferugli tre di loro, con corde improvvisate, sono riusciti ad arrampicarsi sul muro di cinta e a scavalcarlo, facendo perdere le proprie tracce.

Fonte: gazzettino.it

Pisa, picchia la compagna incinta davanti alla figlia di 18 mesi … – Fanpage

Pisa, picchia la compagna incinta davanti alla figlia di 18 mesi
Fanpage
L'uomo, un senegalese di 58 anni, era già conosciuto alle forze dell'ordine. Ora la donna è in una struttura protetta con la sua bambina. Pisa, picchia la compagna incinta davanti alla figlia di 18 mesi: arrestato. Ha picchiato la compagna incinta

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Pisa: da senegalese calci e pugni a donna incinta

Pisa, 14 settembre 2013 – “A casa mia si è rifugiata una donna incinta e la sua figlia di 18 mesi, è stata picchiata dal compagno ed è fuggita, non so cosa fare”. E’ questa la telefonata arrivata alla Squadra Mobile della Questura di Pisa. Immediato l’intervento.
Personale specializzato nei reati contro donne e minori ha rassicurato la donna telefonicamente. La vittima in forte stato di agitazione e di paura, ha raccontato di essere incinta e che da tempo veniva picchiata, minacciata di morte, e umiliata dal convivente, che non più tardi della sera prima l’aveva picchiata per l’ennesima volta prendendola a calci. La donna aveva quindi approfittato del fatto che lui fosse uscito di casa per chiedere aiuto per sé e per sua figlia.

Pertanto, è stato subito attuato dal personale della Squadra Mobile della Questura di Pisa il protocollo di messa in protezione delle vittime.
La donna e la bambina, dopo essere state soccorse e medicate presso l’ospedale, sono state trasferite in una struttura protetta con l’ausilio dei Servizi Sociali. Grazie la rete di protezione e solidarietà intorno a lei, la vittima ha rilasciato un drammatico racconto della sua relazione con il convivente violento.

“Un vero inferno”, queste le parole della vittima per descrivere due anni di relazione con l’uomo: dipendenza economica totale, umiliazioni, minacce, trascuratezza e percosse avvenute anche durante le due gravidanze della vittima, alternate a momenti di “falso idillio” al fine di farsi perdonare le violenze.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa hanno permesso di trovare riscontri ai fatti, pertanto per l’uomo, un 58 enne extracomunitario senegalese, abitante a Pisanova, noto a Pisa come “il grande Baba” e altresì conosciuto alle forze dell’ordine per varie attività illecite, sono scattate le manette.

Le indagini sono state condotte dalla 2^ Sezione della Squadra Mobile della Questura di Pisa, che è composta interamente da ufficiali e agenti di polizia giudiziaria esclusivamente di sesso femminile.

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2013/09/14/949946-donna_incinta_picchiata.shtml

Lo conoscevano per le sue ‘attività illecite’. Ma espellerlo sarebbe stato razzista, e poi ha famiglia…
Renzi gli darebbe subito la cittadinanza italiana per meriti speciali. Comunque sia, ora moglie e figli li manterremo noi, è così che lo ‘stato sociale’ pervertito dall’immigrazione facilita l’invasione e la degradazione etnica.

Protesta al Cie di via Corelli, Nove immigrati arrestati per incendio – Il Giorno


Il Giorno

Protesta al Cie di via Corelli, Nove immigrati arrestati per incendio
Il Giorno
Milano, 9 settembre 2013 – Nove immigrati del Cie (centro di identificazione ed espulsione) di via Corelli, a Milano, sono stati arrestati per i disordini avvenuti sabato e domenica all'interno della struttura. L'accusa e' di incendio doloso in
IMMIGRATI: DISORDINI A CIE MILANO, LENZUOLA E MATERASSI AGI – Agenzia Giornalistica Italia
Proteste e danni al Cie di via CorelliBruciati i materassi al centro di il Giornale

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‘Campetto Pistoia illuminato di notte? I nomadi non conoscono regole’ – Catanzaro Informa

'Campetto Pistoia illuminato di notte? I nomadi non conoscono regole'
Catanzaro Informa
"Gentilissima redazione di Catanzaro Informa ho letto l'articolo riguardante l'illuminazione lasciata aperta di notte nella struttura polivalente di Pistoia intitolata a Borsellino. Come residente e come cittadino qualche verità a riguardo mi preme

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Parma, polemiche nuovo campo nomadi. Pizzarotti: “Sono persone … – Il Fatto Quotidiano

Parma, polemiche nuovo campo nomadi. Pizzarotti: “Sono persone
Il Fatto Quotidiano
Entro la fine del 2014 Parma avrà un nuovo campo nomadi. Nei mesi scorsi la giunta Cinque stelle di Federico Pizzarotti ha chiuso la vecchia struttura che sorge a nord della città, nella località Cornocchio, per avviare un progetto di riqualificazione

Sono 393 gli africani che soggiornano dentro la struttura portuale a … – CorrierediRagusa.it

Sono 393 gli africani che soggiornano dentro la struttura portuale a
CorrierediRagusa.it
Il primo cittadino, Luigi Ammatuna, lancia un grido d´allarme non solo per il centro di prima accoglienza, al collasso da qualche giorno, ma anche per la situazione economica difficile, perchè ospitare gli immigrati significa dare loro un pasto caldo

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Sconcertante: 150 immigrati fuggono da centro di accoglienza, erano appena sbarcati

Agrigento 09 agosto 2013 – Fuga di massa questa notte dalla tensostruttura di prima accoglienza al porto di Porto Empedocle. Circa centocinquanta immigrati, degli oltre duecento ospiti della struttura, in un momento di assoluta calma, si sono organizzati e sono fuggiti. Immediata la risposta delle forze dell’ordine, presenti in circa dieci unità, che hanno cercato di persuaderli e di respingerli nuovamente all’interno della struttura. Approfittando della confusione, il grosso dei migranti, tutti dell’Africa subsahariana sono riusciti ad allontanarsi. Gli immigrati fuggiti  fanno parte dei 235  giunti a Porto Empedocle con il pattugliatore Peluso della Guardia Costiera che li aveva raccolti a 25 miglia a sud-est di Lampedusa. Intanto continuano gli sbarchi sull’isola più grande delle Pelagie.

http://www.agrigentotv.it/porto-empedocle-fuga-di-massa-dalla-tensostruttura/

Ma l’emergenza non è l’immigrazione, per carità. E’ il “femminicidio”.

Disordini al villaggio extralusso per sedicenti profughi: nuovi Kabobo


BlogSicilia.it (Blog)

Sono saliti a due gli indiziati per il tentato omicidio nel Cara di Mineo avvenuto al culmine di una lite fra extracomunitari del Ghana e della Nigeria, ospiti della struttura riservata agli immigrati che hanno richiesto lo status di rifugiati politici.

La squadra mobile della questura di Catania ha infatti arrestato  un ghanese di 27 anni, Richard Bruce con l’accusa di  tentato omicidio aggravato in concorso.

Secondo gli inquirenti le tensioni al Cara sarebbero scaturite martedì scorso da un “diverbio” fra le due fazioni, ma dalle parole si è poi passati ai fatti così uno schiaffo ad un ghanese da parte di una nigeriana ha innescato la rissa.

Il giorno dopo è partita la spedizione punitiva: un gruppo di ghanesi armati di bastoni ha infatti aggredito un nigeriano, colpendolo alla testa. Ieri i poliziotti avevano arrestato Muhammed Seeba, un diciottenne, che con il connazionale Richard Bruce avrebbe sferrato il colpo in testa al giovane nigeriano, finito all’ospedale Cannizzaro in prognosi riservata per un grave trauma cranico con emorragia cerebrale.

Bruce si trova agli arresti domiciliari presso l’Ospedale di Caltagirone dove è ricoverato. A spese nostre.

Ghanese finisce in manette per il tentato omicidio al CaraLive Sicilia

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Sono i novelli ‘kabobo’. E’ incomprensibile come queste richieste possano anche solo essere presentate. Il ministero degli Interni dovrebbe stilare ogni anno una lista di ‘paesi sensibili’ – dove ci sono guerre o dittature sanguinarie – e limitare solo a chi da quei paesi proviene la possibilità di chiedere lo status di ‘rifugiato’. Nigeria e Ghana sono normali paesi africani, nessuno che provenga da lì è, seriamente, un ‘rifugiato’: non lo era Kabobo, non lo sono le migliaia di clandestini che manteniamo a 45€ al giorno nel villaggio extra-lusso di Mineo e in altri centri. Sono semmai delinquenti, visto cosa combinano.