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‘Campetto Pistoia, sulla questione nomadi vige la paura’ – Catanzaro Informa

'Campetto Pistoia, sulla questione nomadi vige la paura'
Catanzaro Informa
"Ho letto la lettera della vostra lettrice sul campetto di Pistoia. Condivido in pieno la sua analisi che, voglio precisare, può conoscere veramente solo chi in quel quartiere ci abita. Ho visitato la vostra pagina Facebook e quello che più mi ha

‘Campetto Pistoia illuminato di notte? I nomadi non conoscono regole’ – Catanzaro Informa

'Campetto Pistoia illuminato di notte? I nomadi non conoscono regole'
Catanzaro Informa
"Gentilissima redazione di Catanzaro Informa ho letto l'articolo riguardante l'illuminazione lasciata aperta di notte nella struttura polivalente di Pistoia intitolata a Borsellino. Come residente e come cittadino qualche verità a riguardo mi preme

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Treviso nella morsa delle bande di rapinatori

Il cambiamento

Il cambiamento

TREVISO – Un’anziana 74enne si sveglia e ha addosso uno dei due rapinatori stranieri che la blocca sul letto, mano sulla bocca. Cercavano di strappargli gli anelli e le catenine che aveva alle mani e al collo. E’ la terza vittima in poche ore nell’escalation di rapine nella Marca.

Tre in due giorni: dopo San Trovaso di Preganziol e Castagnole di Paese, è toccato a Treviso. Si era alzata per bere un bicchier d’acqua, poi era tornata nella sua stanza. Vedova, vive con la madre di 98 anni e due dei tre figli. Le hanno rotto un labbro e l’hanno riempita di ematomi, per qualche anello.

http://voxnews.info/2013/08/29/emergenza-rapine-nella-marca/

Parla la vigilessa pestata da zingare: “Erano quattro furie”

Le zingare “Erano quattro furie”

Ancora provata per quanto accaduto ma pronta a rifarlo nuovamente. A poco meno di 24 ore dalla brutale aggressione che gli è costata un ricovero in ospedale in seguito ad un pestaggio da parte di 4 nomadi borseggiatrici sotto la Metro Spagna, il maresciallo Claudia Macrì commenta quanto accaduto in un’intervista esclusiva a RomaToday.

FUMO E FURTI – Agente della Polizia Locale di Roma Capitale che in 8 anni di servizio a piazza di Spagna ne ha viste di tutti i colori, sino alla brutale aggressione di ieri sera, quando è stata colpita dalle 4 borseggiatrici scoperte non solamente a fumare sotto la banchina della metro, ma soprattutto a borseggiare (come al solito) i tanti turisti che affollano la stazione della linea ferrata sotterrannea del centro di Roma. “Sto meglio – le parole di rassicurazione del maresciallo Macrì – ma mi fa ancora molto male la gamba destra per le tante botte che mi hanno dato. Poteva andare molto peggio, per questo ringrazio i cittadini che mi hanno aiutato evitando che l’aggressione potesse avere conseguenze molto peggiori, ero sola, con la divisa, la radio e tutto l’equipaggiamentoma quando ho capito cosa stava succedendo non ci ho pensato su un solo minuto ed ho fatto quello che era doveroso fare“.

INSEGUIMENTO SOTTO LA METRO – Agente aggredita dimessa dall’ospedale intorno alle mezzanotte di ieri che dal letto dove è in convalescenza nella propria abitazione racconta quanto accaduto: “Intorno alle 20 – ricorda Claudia Macrì – mi hanno segnalato la solita banda di nomadi borseggiatrici in azione sotto la metro. Arrivata sotto la banchina e conoscendo, purtroppo, le loro abitudini ho subito inteso che il fumo di sigaretta arrivava da loro. Una volta notate ho detto loro di spegnerla ma per tutta risposta mi hanno sputato, si sono girate dall’altra parte e sono corse sul vagone della metro che partitva in direzione Termini, per salire e borseggiare, come usano fare nei momenti concitati dell’ingresso nel treno, i tanti turisti che affollano la Metro Spagna. A questo punto ho strillato sia in inglese che in italiano di stare attenti alle borseggiatrici ed ho proseguito ad inseguirle“.

QUATTRO FURIE – Maresciallo della polizia locale di Roma Capitale in servizio a Roma da 14 anni che è riuscita a raggiungere le 4 borseggiatrici nel vagone della metro, con il conducente che, accortosi di quanto accadeva, ha immediatamente arrestato la corsa. “A quel punto siamo nuovamente scese dalla metro e me le sono trovate addosso. Erano quattro furie, mi sono salite addosso ed hanno cominciato a riempirmi di calci“. Un’aggressione brutale sventata solo grazie all’intervento di due coppie di turisti, appena derubate dalle quattro borseggiatrici. “Li ringrazio per avermi salvata – prosegue la vigilessa aggredita – se non ci fossero stati loro forse staremmo raccontando qualcosa d’altro“.

BANDE DI ROM – Claudia Macrì che racconta di come quanto accaduto ieri sera sia all’ordine del giorno: “Non è la prima volta che ho a che fare con queste quattro borseggiatrici, tre ragazzine di età compresa tra i 10 ed i 13 anni ed una donna più grande che dovrebbe essere la madre di una di loro. Mi hanno insultato e sputato diverse volte, e prima o poi mi aspettavo un’aggressione come accaduto ieri sera“. Vigilessa in servizio sotto la metro A che spiega ancora: “Purtoppo le 4 fanno parte di una banda che opera soprattutto sotto le fermate SpagnaBarberini e Flaminio, dove i turisti da borseggiare diventano delle facili prede. Oltre a loro c’è anche un’altra banda, formata sempre da rom ma da 4 uomini. Dispiace che una città come Roma debba fare i conti con questi fatti“.

 

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Immigrato con l’ascia irrompe in casa: coppia aggredita nel letto

Desio – E’ entrato nell loro appartamento e li ha presi a colpi d’ascia, con una violenza e una ferocia inaudite. Martedì mattina, intorno alle 5, un trentenne romeno, incensurato, è penetrato all’interno dell’appartamento di una coppia in via Cassino 16 a Desio. I due stavano ancora dormendo e non si sono accorti dell’uomo che ha incominciato a colpirli con un’ascia. Le urla della coppia hanno svegliato i vicini che hanno subito avvertito i carabinieri: giunti sul posto, i militari si sono trovati di fronte a una scena incredibile: i due aggrediti presentavano diverse e gravi ferite al volto e agli arti. Subito sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale di Desio. Prima, però, hanno indicato il loro assalitori, che i carabinieri hanno trovato nella sua casa, poco distante dal luogo dell’aggressione. Il trentenne è stato arrestato, dovrà ora rispondere dell’accusa di tentato omicidio e violazione di domicilio.
Secondo i primi accertamenti, all’origine del gesto ci sarebbero la povertà e la mancanza di lavoro. L’uomo, infatti, si sarebbe scagliato contro la coppia, esasperato dalla mancata concessione di un prestito.

http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/coppia-aggredita-con-unascia-una-mattinata-di-follia-a-desio_1017921_11/

E si, deve essere colpa della ‘povertà’. Presto il governo Kyenge imporrà la concessione di prestiti a immigrati per decreto.

Bimba di 2 mesi ridotta in fin di vita: arrestata immigrata bulgara

Roma, 16/04/2013 – Tentato omicidio, lesioni gravissime e abbandono di minore. Sono i capi d’accusa a carico di una cittadina di nazionalità bulgara che lo scorso gennaio ha lasciato la figlia minore di due mesi in ospedale, dopo averla picchiata e ridotta in fin di vita. O almeno questo è quanto sostenuto dalle forze dell’ordine che hanno condotto le indagini. La versione della donna è diversa. Ma andiamo per ordine.La piccola è stata lasciata prima ad Anzio dove i medici l’hanno ricoverata per uno stato di disidratazione e sospetta bronchite. Poi il trasporto al Policlinico Umberto I in prognosi riservata e ricoverata in terapia intensiva.

I successivi accertamenti medici e gli esami strumentali hanno evidenziato un quadro clinico molto grave derivante da emorragie cerebrali e fratture craniche che le hanno provocato uno stato di  disabilità permanente. Inutili i tentativi del personale sanitario di contattare la madre della bambina. La donna infatti, subito dopo il ricovero, aveva fatto perdere le sue tracce e non si era più recata in ospedale per informarsi delle condizioni di salute della figlia. Sono quindi scattate le indagini degli agenti del Commissariato di Anzio, diretto dal dr. Fabrizio Mancini, che hanno rintracciato la donna accompagnandola negli uffici di polizia per ricostruire la dinamica di quegli eventi che avevano portato a così gravi e sospette lesioni cerebrali della bambina.

LA VERSIONE DELLA DONNA – La madre della piccola ha parlato di una caduta accidentale dal letto, confondendo a tratti il racconto con riferimenti  a lesioni provocate dal fratello più grande. Versione che non ha convinto gli inquirenti che le hanno giudicate poco compatibili con la gravità delle fratture riportate. L’esito ulteriore delle analisi e del successivo sopralluogo effettuato dal personale della Polizia Scientifica all’interno dell’abitazione hanno fornito ulteriori conferme che i fatti fossero andati in maniera completamente diversa da quanto dichiarato dalla donna.

Alla luce di quanto emerso nel corso delle indagini l’Autorità Giudiziaria ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti della 33enne,  che nel frattempo si era resa irreperibile, e che gli investigatori sono riusciti a rintracciare passando al setaccio gli ambienti della prostituzione.

http://www.romatoday.it/cronaca/picchia-figlia-neonata-anzio.html

 

Bimbo di 7 anni massacrato di botte dalla matrigna albanese

Il bambino, di appena sette anni, era stato portato al pronto soccorso per quattro volte in un mese: costole fratturate, un dito rotto, lesioni alla testa e in varie altre parti del corpo. Alla fine i medici hanno avvertito la polizia e la sua matrigna di 24 anni è stata arrestata. Ha dell’incredibile la vicenda raccontata dagli investigatori della questura di Lecco, che sono intervenuti per porre fine alle violenze. Una donna albanese, E.C., 24 anni, matrigna del piccolo, è stata arrestata su ordinanza di custodia cautelare in carcere per ripetuti e violenti maltrattamenti, nonché lesioni plurime nei confronti del figlio di sette anni del marito, anche lui albanese.

Le delicate e complesse indagini hanno avuto origine da una segnalazione dell’ospedale Manzoni di Lecco, nel cui pronto soccorso era stato trattenuto il bambino con lesioni di vario genere, giustificate in maniera evasiva dai genitori. Il piccolo, che parlava a malapena italiano, era comunque in preda al terrore. Gli investigatori hanno anzitutto preso in consegna il piccolo, che è stato poi affidato a una comunità protetta. Le loro indagini hanno poi consentito di stabilire che il bambino era stato violentemente picchiato in più occasioni dalla donna, fino ad arrivare a rompergli in un caso due costole e in un altro un dito.

Non bastasse è emerso che la matrigna quando il bimbo faceva il bagno, gli faceva picchiare la testa contro la vasca e per svegliarlo la mattina lo prendeva a calci fino a farlo cadere dal letto. La donna è stata così incarcerata a Como e il marito è stato denunciato a piede libero per il suo comportamento omissivo.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/03/12/news/botte_e_violenze_sul_bimbo_di_7_anni_in_manette_a_lecco_la_matrigna_di_24-54375284/

Milano, campo rom: sassaiola contro polizia e volante speronata con una Mercedes

Gli intoccabili

Milano, 29/01/2013 – Incredibile episodio di violenza a Milano. I nomadi che abitano nel campo rom di via Idro hanno posto in essere un fitta sassaiola contro le forze dell’ordine impegnate in un normale controllo dell’area. Diverse volanti sono state danneggiate e un “fratello” Rom, come li definirebbe il politico pugliese Nichi Vendola, ha anche cercato di speronare un’auto della polizia con la propria MERCEDES. Avete letto bene, una Mercedes. Nove zingari sono stati portati in questura e le volanti dovranno essere riparate con i soldi dei contribuenti italiani. Loro sono “poveri” e “bisognosi”, vanno in giro con le Mercedes.

Fonte: http://www.milanotoday.it/cronaca/sassaiola-campo-rom-via-idro-29-gennaio-2013.html