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‘Rimesse’: cinese bloccata con 80mila euro in contanti

CATANZARO – Stava per imbarcarsi su un aereo, diretta all’estero, con 81.650 euro in contanti che nascondeva nel bagaglio a mano e nelle valigie, fra gli indumenti. Soldi in banconote di diverso taglio che non aveva dichiarato alla Dogana. La protagonista è una commerciante cinese, segnalata alle autorità competenti. La Guardia di Finanza l’ha bloccata all’aeroporto di Lamezia Terme (Catanzaro) ed ha sequestrato parte del danaro. I militari hanno sequestrato 35.825 euro, pari a metà della somma eccedente il limite di 10.000 euro. Gli inquirenti stanno svolgendo indagini per accertare l’origine e la destinazione dei soldi.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/722555/Tenta-di-imbarcarsi-a-Lamezia-con.html

«Pattugliamenti» dei carabinieri in città e provincia: 20 arresti – Mattino Padova

«Pattugliamenti» dei carabinieri in città e provincia: 20 arresti
Mattino Padova
Nabil Rhimi, tunisino, classe 1983, domiciliato a Padova, individuato in Corso del Popolo mentre era intento a cedere un grammo di cocaina a un consumatore proveniente da Udine. Il tunisino è stato anche trovato in possesso della somma di 260 euro,  

“Sono ‘migrante’, anche se ho perso ho vinto”: pretendeva soldi o avrebbe distrutto centro scommesse

OSTUNI settembre 2013 – Una storia che ha dell’incredibile si è verificata intorno alle 11.00 di ieri (24 settembre) nell’agenzia scommesse ‘Eurobet’ di Ostuni, situata in Piazza Milano. Un cittadino di origini nigeriane, Martins Oleabhiele di 25 anni, intorno alle 9.30 si è recato all’interno dell’attività commerciale quando la stessa era ancora chiusa al pubblico. Lo straniero, in possesso di alcuni tichet considerati dall’uomo vincenti, pretendeva l’immediato pagamento delle vincite; ma, dalle verifiche effettuate, un’impiegata dell’attività commerciale ha appurato un errore di lettura delle giocate da parte del giovane. Vistasi negata la vincita, il nigeriano ha quindi inscenato una vera e propria sfuriata e ha intimato agli impiegati presenti in quel momento nel locale, di consegnare la somma di 600 euro, in caso contrario avrebbe distrutto l’intero locale. Temendo per la propria incolumità, alle 10.50 gli impiegati hanno lanciato l’allarme al Commissariato di Polizia di Ostuni, diretto dal vecequestore Francesco Angiuli. Alla vista dei poliziotti, il nigeriano ha modificato i termini della questione: egli stava semplicemente lamentando il mancato pagamento di una vecchia vincita. Quando, però, gli agenti hanno chiesto al nigeriano l’esibizione dei documenti per l’identificazione, il 28enne ha reagito violentemente e ha rivolto frasi ingiuriose nei confronti dei poliziotti strattonandoli con forza e accusandoli di essere d’accordo con l’impiegata dell’agenzia scommesse. Il nigeriano è stato, quindi condotto presso il commissario di polizia, dove è stato interpellato il pm di turno, sostituto procuratore Giuseppe De Nozza, che ha disposto l’arresto dello straniero. Martins Oleabhiele è ora detenuto nel carcere di Brindisi con le accuse di tentata estorsione, oltraggio, violenza, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale. Lo straniero è difeso dall’avvocato assegnato d’ufficio, Angela Panarese del Foro di Brindisi. A margine dell’attività legata all’arresto sono stati ascoltati numerosi testimoni che, sentite le urla dell’uomo, si erano avvicinati all’Eurobet.

http://govalleditria.it/notizie/news-ostuni/16745-pretende-denaro-e-minaccia-di-distruggere-leurobet-di-ostuni.html

Sono risorse.

Romeno la stupra: magistrato lo ‘multa’ per 3mila euro e lo libera!

Effetti della ‘svuotacarceri’. Molestata, aggredita e violentata in ufficio da un immigrato a cui la sua famiglia aveva dato lavoro. Un’impiegata 22enne è rimasta vittima di un odioso episodio di violenza sessuale che si è consumato nella sede di una società dell’Appennino parmense lo scorso 7 marzo.

La giovane era rimasta sola in ufficio e stava sbrigando le ultime pratiche prima della chiusura quando un operaio 30enne rumeno, G. T., è entrato nella stanza e si è seduto accanto a lei. Secondo quanto riportato nel capo d’imputazione, l’uomo ha iniziato a molestarla con pesanti avances. Quando ha allungato le mani, palpeggiandola, la giovane si è ritratta e ha cercato di lasciare l’ufficio. L’uomo non gliene ha lasciato il tempo. L’ha raggiunta, afferrata con violenza e trascinata dentro a un antibagno. Lì ha sbattuto la vittima contro il muro, l’ha bloccata col peso del suo corpo, è riuscito a spogliarla e a compiere su di lei pesantissimi abusi sessuali. La ragazza è riuscita a fatica a sfuggire a un brutale stupro. Si è divincolata finché l’aggressore non ha mollato la presa. Un assalto che le è costato 25 giorni di prognosi per le ferite riportate, oltre alle gravi ripercussioni psicologiche.

L’operaio è stato arrestato dai carabinieri ad aprile, alcune settimane dopo l’aggressione, al termine di un’attività d’indagine scattata con la denuncia della vittima. E’ stato rinchiuso in carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata e lesioni. Negli scorsi mesi, vista l’incensuratezza dell’uomo, la misura è stata attenuata con gli arresti domiciliari.

Oggi la sentenza del gup Paola Artusi: il 30enne ha patteggiato due anni di reclusione. La pena è stata sospesa e l’imputato è tornato in libertà. Ha risarcito la vittima con una somma di 3mila euro e ha rinunciato a un credito di 5mila euro pari a due mensilità e al Tfr a favore della ditta, di proprietà della famiglia della giovane.

http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/09/24/news/mpiegata_violentata_in_ufficio_due_anni_a_un_operaio_30enne-67177433/

Bravi, assumete ‘migranti’. Bravi magistrati, secondo cui uno stupro vale 3mila euro. E bravissimi Pd-Pdl-Monti-Sel che hanno votato la svuotacarceri.

Ragazza presa a pugni da tunisino col ‘foglio di via’

NOVELLARA. Ha sferrato un pugno in pieno volto a una ragazza poi è fuggito nelle vie del centro di Carpi con la sua borsetta. Vittima della rapina una 21enne di Novellara, Jennifer Scaravelli, finita all’ospedale e dimessa con sette giorni di prognosi dopo essere stata aggredita da un malvivente che, grazie alla tenacia della ragazza e alla tecnologia dell’iPhone che le era stato rubato, è poi stato arrestato dai carabinieri.
La giovane, nella notte fra sabato e domenica, si trovava in via Aldrovandi ed era appena uscita da casa del fidanzato: erano circa le due quando si apprestava a salire in auto e rincasare. Mentre camminava, è stata avvicinata e poi aggredita da uno straniero che, dopo aver tentato invano di strapparle di mano la borsa, le ha sferrato un cazzotto in pieno volto poi le ha preso la borsetta, che conteneva un iPhone e 75 euro più un dollaro.
Il malvivente, un tunisino di 20 anni, però è rimasto in libertà per poco tempo. I carabinieri, dopo la richiesta d’aiuto lanciata dalla ragazza, hanno subito iniziato le ricerche e poco dopo il rapinatore è stato trovato grazie al sistema “Trova iPhone” di cui è dotato il telefono della Apple: era nascosto tra le auto parcheggiate nella zona dello stadio. In tasca aveva esattamente la somma che era stata prelevata dalla borsetta della ragazza picchiata.
Inoltre, poco distante, i carabinieri hanno recuperato pure il telefonino. Il rapinatore l’aveva gettato via con l’intenzione di andarlo a recuperare una volta che si fossero tranquillizzate le acque.
Invece, dopo l’arresto in flagranza di reato, si trova nel carcere di Sant’Anna di Modena.
Il malvivente, pregiudicato per lesioni e ricettazione, è risultato essere anche l’autore di una tentata rapina avvenuta agli inizi di settembre in un negozio di Kebab: in quell’occasione si era presentato con un taglierino, ma l’arrivo di alcuni clienti lo aveva spinto a fuggire, in bicicletta pure in quell’occasione. Secondo indagini in corso da parte dei carabinieri di Carpi, il tunisino potrebbe essere l’autore di altri colpi, tra cui anche la recentissima rapina ai danni di una tabaccheria.
Il malvivente è residente a Bologna e a Carpi, a causa della sua attività malavitosa e delle denunce a suo carico, aveva già ricevuto da tempo il “foglio di via”, con il divieto di ritorno a Carpi, obbligo che evidentemente non ha rispettato. Insomma un individuo pericoloso e violento, capace di sferrare un pugno in viso a una ragazza pur di strapparle la borsetta.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2013/09/17/news/le-sferra-un-pugno-in-faccia-per-rapinarla-1.7765495

Fano, arrestato per spaccio un deejay albanese – Il Messaggero


Il Messaggero

Fano, arrestato per spaccio un deejay albanese
Il Messaggero
FANO I carabinieri di Fano hanno arrestato un affermato Dj albanese, X. P., residente a Fano L'uomo è stato trovato in possesso di 40 grammi di cocaina suddivisa in dosi, un bilancino elettronico e un'ingente somma di denaro. Pare che in ragione del

I nuovi barbari: banda di ‘migranti’ terrorizza donna

Rapina a mano armata nella tarda serata di ieri in contrada Sant’Anna, a Sant’Agata de’ Goti. Verso le 22:30 tre individui con il volto coperto e accento straniero – dei quali uno armato di fucile e due di pistola – hanno fatto irruzione nell’abitazione di una casalinga 45enne.

Una volta in casa, i malviventi hanno minacciato la donna facendosi consegnare il denaro contante posseduto, circa 500 euro, nonché alcuni oggetti in oro, per un valore stimato di 700 euro circa.

Afferrato il bottino, si sono dileguati scappando a bordo di un’auto. Sul posto i Carabinieri della locale Stazione e quelli Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio che hanno avviato le indagini per far luce sull’episodio e, unitamente agli altri reparti del Comando Provinciale, hanno effettuato una immediata battuta tesa al rintraccio dei rapinatori.

IL PRECEDENTE – Con questo ennesimo episodio, che segue quello dell’altra sera a Solopaca, si registra un vero e proprio allarme sicurezza in alcune zone del Sannio: solo cinque giorni prima contrada Sant’Anna, a Sant’Agata dei Goti, era già finita nel mirino della criminalità.

In quell’occasione due malviventi con il volto nascosto, approfittando della porta di ingresso aperta e della presenza dei proprietari all’esterno dell’abitazione, entrarono in una casa.

Con un’arma verosimilmente giocattolo, poi, minacciarono il proprietario, N.C., 57enne del luogo, facendosi consegnare la somma di 100 euro e vari oggetti in oro.

La rapina dei due balordi fu favorita anche dal fatto che la contrada è in una zona isolatissima e scarsamente frequentata.

http://www.ntr24.tv/it/news/cronaca/santagata-de-goti-banditi-armati-entrano-in-una-casa-e-rubano-soldi-e-oro-paura-per-una-casalinga.html

‘Pony express’ dello spaccio: due gli arresti a Marotta – Il Resto del Carlino


Il Resto del Carlino

'Pony express' dello spaccio: due gli arresti a Marotta
Il Resto del Carlino
Fano, 21 agosto 2013 – Nuova operazione antidroga dei carabinieri della stazione di Marotta che hanno arrestato due pericolosi spacciatori tunisini. Oltre all'arresto sono stati sequestrati mezzo chilo di hascisc, la somma di 910 euro, ritenuta
Spaccio di droga nel litorale fanese: Carabinieri arrestano due tunisiniVivere Fano
Pesaro: arrestati dai carabinieri due 'pony' della drogaLiberoQuotidiano.it

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Badanti: “Dammi 1.500 euro”, al diniego scatta l’aggressione

UDINE. Una badante che lavora a Udine è finita nei guai a seguito di un movimentato episodio avvenuto venerdì pomeriggio all’interno della tintoria udinese “Pulexpress”, al Villaggio del Sole.

La donna, Ioana Tocu, 55 anni, di origine romena, incensurata, è stata arrestata dai carabinieri della stazione di Martignacco con l’accusa di rapina. E ora si trova al suo domicilio su disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Ecco la prima ricostruzione dei fatti effettuata dai militari dell’Arma che hanno lavorato sotto il coordinamento del tenente Luca Morrone, responsabile del Nucleo operativo e radiomobile di Udine. Verso le 17 Ioana Tocu è entrata nel negozio e ha richiesto alla titolare  la somma di mille euro: soldi che, a suo dire, le spettavano. «Non so di cosa tu stia parlando» ha risposto la negoziante alla conoscente, scatenando così una sua violenta reazione.

La titolare della pulitura è stata, sempre seguendo la ricostruzione preliminare degli investigatori, afferrata al collo e presa per i capelli. Si è vista strappare collana, braccialetto e orecchini. Gli stessi gioielli (il cui valore stimato si aggira intorno ai 1.500 euro) che i carabinieri hanno trovato nella borsetta di Ioana Tocu, rintracciata poco dopo sempre nella zona di Villaggio del Sole.

I contorni della vicenda, comunque, sono ancora tutti da definire e ulteriori accertamenti sono in corso, anche per stabilire se ci siano motivazioni che risalgono nel tempo all’origine della colluttazione. I fatti saranno valutarti nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Annunziata Puglia .

Intanto, prosegue l’attività di controllo dei carabinieri allo scopo di prevenire i furti nelle abitazioni e nei locali. I servizi della pattuglie sono stati intensificati, sia di notte, sia di giorno. Ed è stata probabilmente la maggiore presenza di militari sul territorio a consentire, qualche giorno fa, l’arresto in flagranza di una delle persone sospettate d’aver messo a segno un furto alla birreria Gambrinus di Corte Borgo Mercatovecchio, in pieno centro a Udine. Poche ore più tardi gli investigatori hanno rintracciato anche il presunto complice. Per entrambi, accusati di furto aggravato in concorso, il giudice per le indagini preliminari del tribunale udinese Roberto Venditti ha poi disposto la custodia cautelare in carcere.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/06/15/news/rapina-in-pulitura-a-udine-badante-arrestata-con-i-gioielli-in-borsa-1.7264271

Prato: cinesi ci rubano i soldi dell’Imu, 4miliardi spariti

All’appello mancano 4 miliardi. E’ questa la somma che manca nelle casse dell’erario secondo la procura di Firenze che indaga su una maxi evasione fiscale di diversi imprenditori cinesi che lavorano nel nostro Paese. Secondo la procura 4 miliardi negli ultimi 5 anni hanno seguito la via della seta fino ad arrivare in Cina. Ovviamente senza lasciare traccia in Italia. Per gli imprenditori cinesi di Prato e provincia l’accusa è di maxi-riciclaggio. Secondo la procura i soldi che mancano nelle casse dello Stato sarebbero stati guadagnati nel nostro Paese daimprenditori cinesi grazie allo sfruttamento di manodopera in nero, alla contraffazione di marchi italiani e soprattutto grazie all’evasione fiscale. Del caso se n’è occupata Repubblica qualche giorno fa ricostruendo le transazioni che dall’Italia partivano per la Cina. Tutti piccoli versamenti da 1999 euro per evitare i controlli che automaticamente scattano per transazioni dai 2000 euro in su.

L’Imu cinese – Ma a vigilare su questo mare di denaro che viaggiava da ovest a est c’era anche la Banca d’Italia che ha ravvisato diversi flussi sospetti negli ultimi anni, soprattutto nel periodo che va dal 2006 al 2010. Da Prato sono partiti in un solo anno 430 milioni di euro. Gli indagati dalla procura di firenze sono 287, in maggioranza sono imprenditori cinesi. Considerando tutto il denaro che dall’Italia è andato a finire nelle banche di Pechino, il conto presentato dalla procura di Firenze fa paura: 4.501.198.227,58 miliardi di euro. Una somma che equivale al gettito dell‘Imu sulla prima casa. In un momento in cui lo Stato ha difficoltà a trovare le risorse per mettere in moto la crescita e con fare invadente svuota le tasche degli italiani, 4 miliardi di euro recuperati dalla presunta evasione degli imprenditori cinesi di certo farebbero comodo. La lotta all’evasione va detto va fatta anche sul fronte interno. Ma considerando i bilanci perennemente in attivo delle aziende cinesi che operano sul nostro territorio, una maggiore attenzione su queste potrebbe arrestare l’illegale fuga di denaro che da Roma porta dritti dritti a Pechino. L’Imu cinese non vorremmo più pagarla. (I.S)

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1255530/I-cinesi-evadono-4-miliardi-di-euro—la-stessa-somma-dell-Imu—e-noi-continuiamo-a-pagare.html