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Boom di furti a Pescara

PESCARA. «Si è persa la figura del portiere, quella che rappresentava la prima sicurezza, che faceva da filtro, che conosceva chi entrava nei palazzi: è anche per questo che i furti nelle case aumentano». Racconta il questore Paolo Passamonti che il portiere dei palazzi – un mestiere in via di estinzione – rappresentava un forte deterrente per i ladri che, soprattutto d’estate, entrano nelle case rubando, rispetto all’inverno, almeno con una percentuale superiore al 10, 15 per cento.
Perché i furti aumentano d’estate? C’è una tipologia di ladro estivo? «Intanto aumentano perché c’è più gente in giro e le case sono meno abitate», illustra il questore, «perché le precauzioni prese dalle persone sono ancora basse e non c’è più molta solidarietà tra i condomini. Poi, certo, la crisi è un altro fattore legato all’aumento dei furti». Rispetto al trimestre aprile-giugno dello scorso anno i furti sono quasi raddoppiati passando, complessivamente, dai 484 del 2012 ai 783 di quest’anno. A entrare nelle case nel periodo estivo, racconta Passamonti, sono soprattutto i rom provenienti anche da altre regioni.
«Spesso sono in due: una donna incinta accompagnata da un minore perché sono le categorie che rischiano di meno. Alcuni provengono da Roma, dai campi stanziali, arrivano qui e ripartono prendendo l’autobus». Sono 18 in più rispetto allo scorso anno i furti registrati dalla questura quest’anno, ladri che entrano negli appartamenti soprattutto alla ricerca di soldi e oro giallo. A cambiare, negli ultimi anni, è stata anche la refurtiva perché, illustra il questore, «di questi tempi i ladri cercano solo soldi liquidi e, caso mai, lasciano titoli, oggetti tecnologici o d’arte». Le zona più colpita continua a essere il centro della città e nel raffronto tra i due trimestri i dati della questura dicono che i furti nelle case sono passati da 97 a 115 mentre a salire esponenzialmente sono i furti nelle auto: nel 2012 è stato rubato in 64 macchine in sosta e nel 2013 in 159 auto in sosta, mentre i motorini sono passati da 26 a 52.
Tra le categorie più colpite ci sono sempre gli anziani più facilmente raggirabili come nel caso della donna che a metà luglio è stata derubata in casa da un finto tecnico che, assieme a due complici, le ha portato via 24mila euro in contanti conservati all’interno di un baule. «I soldi devono essere custoditi nella cassaforte», ricorda il questore, «ma il problema è che deve essere montata o dal titolare o da una persona strettamente di fiducia altrimenti le chiavi iniziano a girare e quel posto non è più sicuro». Ma anche il social-network Facebook, come ricorda il decalogo della polizia da seguire quando si parte per le vacanze, può rappresentare un’insidia. Accade spesso che, infatti, vengano pubblicate fotografie di quando si è in vacanza che potrebbero offrire il destro al ladro che sa che troverà una casa vuota. Sembrano scemati, invece, nell’ultimo periodo i furti in villa dove, comunque, ricorda il questore «bisogna stare sempre attenti al personale che si fa entrare in casa».
È stata una banda organizzata quella che, a fine maggio, ha violato la villa- bunker di Carlo Toto, l’imprenditore teatino leader nel settore delle costruzioni di opere pubbliche e attuale co-gestore delle autostrade A24 e A25. Una banda che, evidentemente, aveva ben studiato il furto finalizzato a portare via, come è di fatto avvenuto, «solo» le autovetture della famiglia Toto, vale a dire due Porsche Cayenne e un’Audi A8 custodite nella struttura utilizzata, all’interno dell’ampio giardino, come rimessa della villa supersorvegliata dell’imprenditore attigua al centrale parco Florida.

http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2013/08/29/news/cresce-la-piaga-dei-furti-in-appartamento-1.7656837

Con questori di questo tipo, gli immigrati possono dormire sonni tranquilli. Non sarà, signor questore, che l’aumento dei furti è correlato all’aumento della presenza di immigrati e zingari? Nooo! Sicuramente è per l’assenza dei portieri.

Non sarà dovuto, questo boom, alle leggi permissive che permettono alle zingare incinte e minori di rubare quanto vogliono, tanto loro in galera non ci vanno?

Prato: cinesi ci rubano i soldi dell’Imu, 4miliardi spariti

All’appello mancano 4 miliardi. E’ questa la somma che manca nelle casse dell’erario secondo la procura di Firenze che indaga su una maxi evasione fiscale di diversi imprenditori cinesi che lavorano nel nostro Paese. Secondo la procura 4 miliardi negli ultimi 5 anni hanno seguito la via della seta fino ad arrivare in Cina. Ovviamente senza lasciare traccia in Italia. Per gli imprenditori cinesi di Prato e provincia l’accusa è di maxi-riciclaggio. Secondo la procura i soldi che mancano nelle casse dello Stato sarebbero stati guadagnati nel nostro Paese daimprenditori cinesi grazie allo sfruttamento di manodopera in nero, alla contraffazione di marchi italiani e soprattutto grazie all’evasione fiscale. Del caso se n’è occupata Repubblica qualche giorno fa ricostruendo le transazioni che dall’Italia partivano per la Cina. Tutti piccoli versamenti da 1999 euro per evitare i controlli che automaticamente scattano per transazioni dai 2000 euro in su.

L’Imu cinese – Ma a vigilare su questo mare di denaro che viaggiava da ovest a est c’era anche la Banca d’Italia che ha ravvisato diversi flussi sospetti negli ultimi anni, soprattutto nel periodo che va dal 2006 al 2010. Da Prato sono partiti in un solo anno 430 milioni di euro. Gli indagati dalla procura di firenze sono 287, in maggioranza sono imprenditori cinesi. Considerando tutto il denaro che dall’Italia è andato a finire nelle banche di Pechino, il conto presentato dalla procura di Firenze fa paura: 4.501.198.227,58 miliardi di euro. Una somma che equivale al gettito dell‘Imu sulla prima casa. In un momento in cui lo Stato ha difficoltà a trovare le risorse per mettere in moto la crescita e con fare invadente svuota le tasche degli italiani, 4 miliardi di euro recuperati dalla presunta evasione degli imprenditori cinesi di certo farebbero comodo. La lotta all’evasione va detto va fatta anche sul fronte interno. Ma considerando i bilanci perennemente in attivo delle aziende cinesi che operano sul nostro territorio, una maggiore attenzione su queste potrebbe arrestare l’illegale fuga di denaro che da Roma porta dritti dritti a Pechino. L’Imu cinese non vorremmo più pagarla. (I.S)

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1255530/I-cinesi-evadono-4-miliardi-di-euro—la-stessa-somma-dell-Imu—e-noi-continuiamo-a-pagare.html

Pisa, incredibile scandalo: zingari bosniaci costruiscono città abusiva

Pisa, apr 2013 – Decine di agenti della Polizia Municipale hanno nuovamente visitato gli insediamenti abusivi presenti in via Dei Vignoli e in via Ximenes a Putignano. Alcuni appezzamenti di terreno agricolo sono stati, negli ultimi anni, acquistati da famiglie di origine bosniaca. Su quei terreni, però, gli stranieri hanno steso ghiaia e costruito veri e propri villaggi di containers, camper e roulotte. Con servizi igienici inesistenti, falde acquifere inquinate dai residui organici e anche di svariati tipi di lavorazioni, con cavi elettrici abusivamente installati e passanti a terra e nei fossi pieni d’acqua, convivono grandi e piccini in costante pericolo.

Laura Boldrini agli zingari: "Siate orgogliosi della vostra cultura"

Per non parlare delle faide familiari che si consumano proprio in via dei Vignoli: l’ultima proprio due settimane fa, quando Polizia Municipale, Polizia di Stato e Carabinieri erano intervenuti in forze, con minuziose perquisizioni alla ricerca di armi. Allora si contarono tre feriti tra le famiglie contendenti.
Con la Polizia Municipale anche due tecnici degli uffici comunali e un tecnico della USL5 di Pisa.

Si è accertato anche che una struttura abusiva in legno, posta sotto sequestro preventivo alcuni mesi fa, era stata smontata e rimontata più grande della precedente ed i sigilli violati. Quindi si è proceduto alla riapposizione dei sigilli di sequestro ed alla denuncia degli autori del fatto. Si sono scoperte latrine improvvisate, con scarichi che si immettono direttamente nei pozzi di acqua potabile, e anche latrine senza alcuno scarico. Grandi quantità di cavi elettrici e svariati chilogrammi di rame puro (un bidone intero), presumibilmente rubati, sono stati rinvenuti ed, addirittura, il motore di un grosso autocarro. Sono in corso gli accertamenti per chiarire la provenienza di tutto il materiale.

Inoltre, già da tempo, gli abitanti della zona avevano presentato esposti e denunce lamentando furti e traffici di rame proprio nella zona di via dei Vignoli. Ora gli uffici comunali avvieranno le pratiche per l’acquisizione dei terreni alla proprietà del Comune di Pisa, come già avvenuto in altri due recenti casi (uno in via di Piaggia), per l’abusiva trasformazione della destinazione d’uso, da agricolo, ad altro. Si sono continuate, infine, a cercare eventuali armi nascoste, anche nei limitrofi campi coltivati, come avevano testimoniato alcuni cittadini ed anche a seguito del ritrovamento di alcuni attrezzi da scavo, abbandonati in fretta e furia, sparsi in mezzo ad un campo di grano.

http://www.pisatoday.it/cronaca/accampamento-abusivo-putignano-pisa-polizia-municipale.html

 
 

Ladro romeno arrestato: deve scontare 18 mesi

Arrestato un cittadino rumeno a Fernetti mentre stava lasciando l’Italia 

Un cittadino romeno, V.D.Z. di 38 anni, è stato arrestato l’altra settimana a Fernetti dalla IV Zona Polizia di Frontiera – Settore di Trieste. L’uomo era destinatario di un ordine di cattura, in quanto deve scontare una pena residua di diciotto mesi di reclusione. Ora è rinchiuso nel carcere di via del Coroneo. V.D.Z. è stato identificato, durante i controlli di retrovalico, a bordo di un autobus romeno diretto in Slovenia. Il cittadino comunitario, ben noto alle forze dell’ordine, era stato condannato, negli ultimi anni, dal Tribunale di Terni per violazione delle norme sull’immigrazione, e dai Tribunali di Pordenone e Rimini per furto aggravato. Inoltre, nel 2010, il Prefetto di Terni aveva disposto il suo allontamento dall’Italia con divieto di reingresso per cinque anni.

http://questure.poliziadistato.it/Trieste/articolo-6-631-51417-1.htm

Era meglio lasciarlo andare.