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Auto svaligiate, un arresto – Il Resto del Carlino


Il Resto del Carlino

Auto svaligiate, un arresto
Il Resto del Carlino
DOPO l'azione vandalica nei confronti di una mezza dozzina di auto parcheggiate ai margini della Rocca Sforzesca, dalle quali sono stati rubati vari oggetti, un marocchino di 23 anni, è stato arrestato all'alba di giovedì mattina in via Amendola per un

Mugnano, Zingaro sorpreso a rubare in un’abitazione


Il Mattino

Mugnano, sorpreso a rubare in un'abitazione Finisce in manette un
Il Mattino
A+ A- Stampa. MUGNANO DEL CARDINALE – Colto sul fatto mentre rubava oggetti in oro in un'abitazione. I Carabinieri hanno arrestato a Mugnano del Cardinale un 28enne pregiudicato di origine croata, residente in un campo nomadi di Scampia. Il giovane
Mugnano, sorpreso a rubare in un'abitazione. Arrestato croatoIrpinia Report

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Gira con armi e documenti falsi

 

Se ne andava in giro per le strade di Montesilvano con la sua auto con un documento falso d’identità, uno storditore elettrico e un coltello a serramanico. Per questo, un romeno di 31 anni è stato arrestato dai carabinieri. L’uomo nascondeva le armi nel vano porta oggetti.

http://www.ilpescara.it/cronaca/montesilvano/documenti-falsi-armi-arrestato.html

Tre immigrati irrompono in casa, la pestano brutalmente e la legano al letto: per 20 euro

Europa senza frontiere: i pendolari della violenza

Il fenomeno delle rapine in casa, spesso con una forte dose di violenza nei confronti delle vittime, è sempre più diffuso: l’ultimo episodio è avvenuto a Calolziocorte, in provincia di Lecco, dove un’operaia aggredita e sequestrata in casa propria da tre immigrati per un bottino pari solo a 20 euro e un’auto. Ad essere vittima del furto è stata una donna di 50 anni che vive da sola in un alloggio popolare e che ha vissuto attimi di terrore per essere derubata solo di 20 euro e di pochi altri oggetti di valore. L’episodio è avvenuto la scorsa notte, ma nella cittadina della provincia lecchese la paura comincia a diffondersi visto che altri due casi analoghi si erano verificati pochi giorni fa (sabato sera una coppia di anziani pensionati sono stati picchiati a sangue da un bandito e successivamente un altro anziano è stato picchiato e legato a una sedia).
Nel caso della rapina avvenuta nella notte è stato l’ingresso in casa dei tre banditi a svegliare la donna che era già andata a dormire, ma è stato proprio nel momento in cui i ladri sono stati scoperti che si è scatenata la violenza immotivata: i tre hanno così picchiato brutalmente la donna e l’hanno poi legata al leto con delle lenzuola in modo tale da poter continuare a vagare per la casa alla ricerca di qualcosa di cui impossessarsi. Dopo qualche minuto se ne sono andati, con un bottino di appena una ventina di euro in contanti, una catenina d’oro e le chiavi dell’auto della signora, una Fiat Panda rossa, con la quale si sono dileguati nel nulla. La vittima, anche se con grande fatica, è così riuscita a liberarsi e a chiamare la polizia.

http://voxnews.info/2013/02/22/ennesima-rapina-violenta-in-casa-nel-lecchese/

Avevano 50kg di rame in auto…

I carabinieri della Stazione di Bagnacavallo, a seguito di una articolata attività d’indagine mirata a reprimere il fenomeno dei furti di rame in abitazione e cimiteri, hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per ricettazione, possesso ingiustificato di materiale atto allo scasso e porto abusivo di armi ed oggetti atti all’offesa, due cittadini di nazionalità marocchina rispettivamente di anni 36 e 55, entrambi pregiudicati, i quali venivano fermati a bordo di un’autovettura di proprietà con la quale trasportavano una cinquantina di chilogrammi di rame tra cui grondaie, canaline e raccorderie varie, accartocciate e pronte per essere pressate.

http://www.ravennatoday.it/cronaca/furto-50-kg-rame-auto-bagnacavallo.html

Parassiti dell’economia: Senegalesi gestivano “showroom” del falso

Genova – La guardia di Finanza del capoluogo ligure ha scoperto un vero e proprio showroom di merce con i marchi falsi e un magazzino di cd e dvd “pirata”riconducibile a due cittadini senegalesi.

In tutto, tra abiti e “compact”, i militari hanno sequestrato oltre 10mila pezzi: lo showroom era stato realizzato all’interno dell’abitazione dei due e lì i finanzieri hanno sequestrato 5800 oggetti, fra abiti, accessori ed etichette false; in una stanza è stato trovato il “magazzino”, dove sono stati trovati 4360 fra cd e dvd.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/02/07/APDpBYgE-falso_showroom_del.shtml

“Dacci tutto o ti ammazziamo”: “Nuovi Italiani” rapinano un ragazzo di 11 anni

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Minacciano e rapinano un ragazzo di 11 anni. Arrestati
In manette tre giovani marocchini autori di una serie di rapine tra la fine di dicembre e il mese di gennaio. L’ultimo colpo effetuato ieri pomeriggio ai danni di un ragazzino cinese di 11 anni è stato fatale alla banda. Il piccolo è stato avvicinato alla fermata dell’autobus in via Pistoiese, due l’hanno immobilizzato mentre l’altro gli ha appoggiato un coltello a serramanico contro la gamba. “Non abbiamo paziena – ha minacciato – dammi tutto o ti ammazziamo”.

 

I malviventi si sono impossessati del telefono cellulare e del portofagli con pochi euro. Il ragazzo in lacrime ha fermato un’auto e ha chiesto aiuto al conducente, che ha subito allertato la polizia. Le volanti coordinate dal dirigente Roberto Sbenaglia, già in zona per i servizi di prevenzione, hanno raggiunto i nordafricani all’angolo con via di Maragliano e li hanno bloccati. Si tratta di tre giovani poco più che ventenni, tutti marocchini, regolari in Italia. Avevano addosso gli oggetti appena rubati, oltre a due telefoni cellulari provento di altre rapine precedenti, risalenti alla notte di capodanno e al giorno successivo.

 

Sono al vaglio degli inquirenti altri casi in cui sono state utilizzati le stesse modalità, coltello a serramanico e minacce di morte a minori e soggetti deboli.

Pordenone, tre immigrati pronti a svaligiare le case

PORDENONE. Portano frutti i maxicontrolli messi in atto dalla questura di Pordenone per prevenire il fenomeno dei furti. La notte scorsa sono stati ripetuti in ambito provinciale i servizi straordinari di controllo del territorio finalizzati a contrastare la criminalità cosiddetta “predatoria”. Complessivamente la polizia ha controllato 46 persone, di cui 12 con precedenti di polizia e 27 veicoli. Nel corso del servizio, alle 00.45, a seguito di segnalazione pervenuta al 113, da parte di un cittadino che aveva notato un’autovettura procedere a fari spenti, sono state inviate due pattuglie a Borgomeduna. La polizia ha intercettato una Ford Focus con targa bulgara, a Pordenone in viale Marconi, dopo che la stessa aveva cercato di cambiare direzione all’improvviso. A bordo c’erano tre immigrati moldavi, nel bagagliaio avevano oggetti e arnesi atti allo scasso (un cacciavite, un martelletto, un blocco di cemento) che sono stati sequestrati. Nei confronti dei tre moldavi, di età compresa tra i 18 e i 27 anni, sono in corso accertamenti da parte della Squadra Mobile e dell’Ufficio immigrazione; per il momento sono denunciati a piede libero per possesso di arnesi atti allo scasso e all’effrazione.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/02/01/news/guerra-ai-furti-in-casa-denunciati-tre-moldavi-1.6453563

Solo denunciati i rapinatori di Sarre

INDIVIDUATI E DENUNCIATI GLI AUTORI DELLA RAPINA ALLA TABACCHERIA DI SARRE 

Ieri la Squadra Mobile della Questura di Aosta ha identificato e denunciato alla locale Procura della Repubblica gli autori della rapina effettuata ai danni di una tabaccheria di Sarre sabato 12 gennaio u.s. Fin dalle prime ore di ieri, al termine di articolate indagini, gli agenti della sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile hanno effettuato alcune perquisizioni domiciliari a carico di pluripregiudicati rumeni, rinvenendo nell’abitazione nonché nell’autovettura di uno di questi, oggetti provenienti dalla rapina quali accendini, stecche di sigarette e soprattutto l’arma utilizzata (giocattolo a pallini ma priva del prescritto tappo rosso). POHRIB MARIUS, ventunenne rumeno residente nel capoluogo, ha reso ampia e dettagliata confessione dell’accaduto agli investigatori ed all’Autorità Giudiziaria indicando anche i nominativi dei suoi complici che, però, nel frattempo, hanno già lasciato la valle facendo perdere le loro tracce. Gli stessi sarebbero FIKU FATMIR, albanese di 26 anni e HARI, coetaneo rumeno in corso di identificazione. La refurtiva recuperata è stata restituita al legittimo proprietario ed il soggetto è stato quindi denunciato a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria.

http://questure.poliziadistato.it/Aosta/articolo-6-23-51380-1.htm

Non aprite la porta agli sconosciuti: Zingaro si aggire nei condomini per “valutare” le prede

Fermiamo la violenza degli Zingari

Albenga. Si intrufola all’interno dei condomini e suona ad ogni porta propinando agli inquilini la stessa identica storia: quella falsa di un ragazzino senza un tetto sopra la testa che potrà essere accolto in una casa-famiglia solo quando avrà venduto tutti gli oggetti che si trovano nel sacchetto che porta sempre con sé.

In questi ultimi due giorni ha cercato di impietosire alcuni abitanti della zona di viale Pontelungo, ad Albenga, e, in alcuni casi, sembra anche esserci riuscito. Dalle descrizioni, è un giovane di etnia rom, tra i 16 e i 18 anni, occhi e capelli scuri, dai modi decisi ma non troppo insistenti. La sensazione di chi se l’è trovato davanti è che sbirciasse dentro casa, forse per sondare ciò che si trovava all’interno degli appartamenti e valutare se si trattasse di “obiettivi” interessanti o meno.

Ieri pomeriggio, però, è incappato in un “addetto ai lavori” che sa bene come funzionano i meccanismi interni alle case-famiglia, essendo, tra l’altro, socio fondatore e nel direttivo de “Il Volo della Gabbianella”, la Onlus che gestisce quattro strutture simili nell’Albenganese: “Mi ha suonato intorno alle 15 – dice Alessandro Chirivì, di professione avvocato – Voleva vendermi oggetti fatti da lui perché, diceva, solo in quel modo lo avrebbero accolto sotto un tetto. Io, ovviamente, gli ho detto che non ci credevo, e che le case famiglia non subordinano l’accettazione di nessuno alla vendita di oggetti, e, così, ha girato i tacchi e se n’è andato”.

“Credo, però, che sia necessario avvisare tutti, e soprattutto gli anziani che vivono da soli, affinché non si lascino truffare – continua Chirivì – E’ necessario che sappiano che le case-famiglia non mandano in giro ragazzini a vendere merce. Evidentemente è un escamotage per fare altro. Ricordo che questi tipi di strutture svolgono il loro compito in maniera totalmente gratuita e non richiedono alcuna prestazione lavorativa e tantomeno di vendita ai minori”.

Il sospetto è che si tratti di un ragazzino mandato in avanscoperta dagli Zingari per verificare quali abitazioni potrebbero essere “interessanti” per un eventuale furto o se vi siano anziani che vivono da soli e che, in quanto tali, risulterebbero essere prede più appetibili. La raccomandazione di rito, quella che ci facevano da bambini e che vale sempre, è di non aprire la porta a sconosciuti.

http://www.ivg.it/2012/11/albenga-chiede-soldi-per-poter-essere-accolto-in-una-casa-famiglia-truffatore-in-azione-a-pontelungo/

Nessun magistrato interessato ad indagare?